cineamatore
|
domenica 17 luglio 2011
|
capolavoro.....?...o no?! (parte 2)
|
|
|
|
Con ciò,il mio vuole essere un invito ai lettori di questa recensione,a non porsi litimti di tipo territoriale o pubblicitario,al contrario di estendere la loro conoscienza cinematografica verso altri,e più vasti orizzonti,verso anche quesi registi di secondo piano,che poi di secondo piano non sono,che restano in sordina,per meccaniche di tipo aziendale,che poco hanno a che vedere con il sano piacere di vedere un film.
Su "Velluto Blu" resto sospeso ai puntini del titolo...
e sempre dal titolo chiudo con questa domanda:
E' realmente il capolavoro da tanti osannato,o invece si limita ad essere un buon prodotto,dalla firma altisonante,sopravvalutato da quella stessa maggioranza?
A voi l'onore(o l'onere)di valutare quanto detto.
[+]
Con ciò,il mio vuole essere un invito ai lettori di questa recensione,a non porsi litimti di tipo territoriale o pubblicitario,al contrario di estendere la loro conoscienza cinematografica verso altri,e più vasti orizzonti,verso anche quesi registi di secondo piano,che poi di secondo piano non sono,che restano in sordina,per meccaniche di tipo aziendale,che poco hanno a che vedere con il sano piacere di vedere un film.
Su "Velluto Blu" resto sospeso ai puntini del titolo...
e sempre dal titolo chiudo con questa domanda:
E' realmente il capolavoro da tanti osannato,o invece si limita ad essere un buon prodotto,dalla firma altisonante,sopravvalutato da quella stessa maggioranza?
A voi l'onore(o l'onere)di valutare quanto detto...
[-]
|
|
[+] lascia un commento a cineamatore »
[ - ] lascia un commento a cineamatore »
|
|
d'accordo? |
|
cineamatore
|
domenica 17 luglio 2011
|
capolavoro.....?...o no?! (parte 1)
|
|
|
|
Al grande pubblico sembrerà una follia.Ai super-fan del regista,addirittura un sacrilegio.Ma,nel rivedere quel "Velluto Blu",che tanto ha fatto discutere nei primi anni 80,consegnando,poi,a Lynch,lo scettro di regista visionario e quantomai controverso,come vero e proprio capostipite di un genere totalmente innovativo nell'intero panorama mondiale,ecco,mi è sorto un forte dubbio sulla straripante risonanza,che negli anni a seguire,è stata riservata a questa pellicola.
Intendiamoci,"Blue Velvet" è un buon film,girato bene,con ottime prove recitative(Hopper e Rossellini su tutti)ed ha dentro un messaggio forte e chiaro,lanciato con certa maestria e astuzia,tipiche del regista;ma nel complesso presenta,dal mio punto di vista,una serie di imperfezioni,a tratti superficialità,che pongono degli ingombranti limiti alla totale riuscita dello stesso.
[+]
Al grande pubblico sembrerà una follia.Ai super-fan del regista,addirittura un sacrilegio.Ma,nel rivedere quel "Velluto Blu",che tanto ha fatto discutere nei primi anni 80,consegnando,poi,a Lynch,lo scettro di regista visionario e quantomai controverso,come vero e proprio capostipite di un genere totalmente innovativo nell'intero panorama mondiale,ecco,mi è sorto un forte dubbio sulla straripante risonanza,che negli anni a seguire,è stata riservata a questa pellicola.
Intendiamoci,"Blue Velvet" è un buon film,girato bene,con ottime prove recitative(Hopper e Rossellini su tutti)ed ha dentro un messaggio forte e chiaro,lanciato con certa maestria e astuzia,tipiche del regista;ma nel complesso presenta,dal mio punto di vista,una serie di imperfezioni,a tratti superficialità,che pongono degli ingombranti limiti alla totale riuscita dello stesso.Quando lo vidi per la prima volta,e parliamo di diversi anni fa,effettivamente ne fui affascinato,restando colpito,sopratutto,dal modo si prestava ad affrontare l'importante tematica della duplicità umana,scindendo in maniera superba,disturbante,con particolari effetti visivi,giochi di camera e intrecci di musiche quantomeno inquietanti,questo primordiale mistero a noi tanto caro:il bene contro il male;l'amore contrapposto al sesso;la purezza che insegue e resta fatalmente affascinata dalla perversione più deviata/nte.
I due giovani Kyle MacLachlan e Laura Dern(le cui interpretazioni sono obbiettivamente rivedibili),rappresentano l'ingenuità,la faccia ridente e soleggiata della provincia americana.
Dall'altra parte ci sono la notte,le manie,la droga,la corruzione,quanto di più ripugnante e animalesco l'uomo possa nascondere nei meandri della sua coscienza.
In questo caso a farla da padrona(e probabilmente a fornire il vero spessore al film)troviamo Dennis Hooper e Isabella Rossellini,ai quali è affidato il probante compito di trasfigurare la parte oscura e degenere delle cose.
Ma cosa realmente questo film riesce a trasmettere?
Sopratutto,la maniera in cui tenta di farlo,è effettivamente così innovativa e geniale?
E ancora,c'è chi,trattando le stesse tematiche e lo stesso genere del"Velluto Blu" di David Lynch,è riuscito a realizzare un prodotto più completo,più illuminante,un prodotto capace di rompere le recondite barriere del nostro Io,in maniera più efficace?
Una volta poste queste domande,non è mia competenza fornire delle risposte,ma semmai aprire un dibattito circa i limita di giudizio che certa critica occidentale, troppo spesso si è posta,attribuendo eccessive qualità aprodotti mediocri e in un certo senso inquinando i reali valori delle pellicole in circolazione.
Ripeto,non è il il caso di Lynch e del suo "Velluto Blu",ma,tanto per fare il nome di Takashi Miike,un regista che negli ultimi 10 anni ha trattato,in maniera dettagliata,le stesse tematiche del sopra citato(e con lui una grossissima fetta di cinematografia asiatica,sconosciuta a i più),ecco credo che quest'ultimo non abbia niente da invidiare al regista a stellestrisce,anzi considero,tanto assurdo,quanto sorprendente,che la sua filmografia arrivi col contagocce nelle nostre sale,restando inevitabilmente oscura alla maggioranza degli appassionati.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a cineamatore »
[ - ] lascia un commento a cineamatore »
|
|
d'accordo? |
|
kronos
|
giovedì 19 maggio 2011
|
esperimento un pò fiacco
|
|
|
|
Velluto blu è un vero cult anni '80 che alcuni fans ritengono (addirittura) uno dei migliori film del decennio.
Ma se lo si vede con obiettività se ne ricava un'impressione diversa, anzitutto nella sceneggiatura: modesta e non coinvolgente.
Anche il cast non aiuta, specialmente nei ragazzotti che appaiono scarsamente espressivi e ancor meno motivati.
Il principale motivo d'interesse del film sta in un'atmosfera quasi metafisica, qui ancora allo stato embrionale, che in alcune pellicole successive Lynch svilupperà compiutamente.
|
|
[+] lascia un commento a kronos »
[ - ] lascia un commento a kronos »
|
|
d'accordo? |
|
nikabarbieri
|
lunedì 18 aprile 2011
|
grande film di più piccolo effetto
|
|
|
|
Non so ,francamente,a cosa attribuire il mio disaccordo : se alla mia inesperienza a livello di cinema prettamente Lynchiano , alla mia impossibilità evidente di cogliere sottigliezze tecniche della cinematografia noir o cosa ; so che questo film , di cui pur riconosco il merito oggettivo , non mi ha granché trasportato. Memore della previa esperienza di "strade perdute" - geniale, grottesca , allucinata ed allucinante rivisitazione dei concetti freudiani - mi aspettavo di essere violentata (credo che , in questo ambito , il termine mi possa essere concesso) dallo stesso trasporto , dallo stesso senso di inquietudine imprescindibile , isolata dalla razionalità e dal desiderio di ricondurre gli eventi ad un vero e proprio filo logico; mi sono ritrovata , invece , un geniale dualismo fra purezza e corruzione ,sì , nonché un'interpetazione inappuntabile dei protagonisti , ma poco, pochissimo coinvolgimento emozionale.
[+]
Non so ,francamente,a cosa attribuire il mio disaccordo : se alla mia inesperienza a livello di cinema prettamente Lynchiano , alla mia impossibilità evidente di cogliere sottigliezze tecniche della cinematografia noir o cosa ; so che questo film , di cui pur riconosco il merito oggettivo , non mi ha granché trasportato. Memore della previa esperienza di "strade perdute" - geniale, grottesca , allucinata ed allucinante rivisitazione dei concetti freudiani - mi aspettavo di essere violentata (credo che , in questo ambito , il termine mi possa essere concesso) dallo stesso trasporto , dallo stesso senso di inquietudine imprescindibile , isolata dalla razionalità e dal desiderio di ricondurre gli eventi ad un vero e proprio filo logico; mi sono ritrovata , invece , un geniale dualismo fra purezza e corruzione ,sì , nonché un'interpetazione inappuntabile dei protagonisti , ma poco, pochissimo coinvolgimento emozionale. Spero che i veri fautori del cinema di Lynch mi perdoneranno l'ingenuità di chi si affaccia solo ora ad un nuovo mondo cinematografico , così come spero che la mia opinione non venga etichettata come quella di chi non viene affascinato da elementi apparentemente più semplici , ma di più ampio spessore , il che è tutto l'opposto di quello a cui la mia sensibilità è abituata. Un film spiazzante sotto molti punti di vista e totalmente innovativo ,ma ,secondo me , meno "d'effetto".
[-]
|
|
[+] lascia un commento a nikabarbieri »
[ - ] lascia un commento a nikabarbieri »
|
|
d'accordo? |
|
capitan_gian
|
martedì 15 febbraio 2011
|
la discesa vellutata verso gli inferi di lynch
|
|
|
|
Cinema e sogno, sogno e realtà, realtà e finzione, finzione e incubo. Il cinema di Lynch è pittura ad olio, ed è inconfondibile.
"Velluto blu" è stoffa ed è discesa verso gli inferi.
[+]
Cinema e sogno, sogno e realtà, realtà e finzione, finzione e incubo. Il cinema di Lynch è pittura ad olio, ed è inconfondibile.
"Velluto blu" è stoffa ed è discesa verso gli inferi. Il velluto blu è l'Acheronte, fiume di morte della divina commedia, ed è aggrappato alla vita e alla morte. La vita viene tirata verso il fondo, in un vortice di oscenità, perdizione, violenza, angoscia, agonìa.
Il film si apre con un'atmosfera di tranquillità, di sereno e quieto vivere, in un dipinto americano di perfezione e fascino. Erba tagliata, verde e lussuoreggiante, case perfette, un camion dei pompieri che passa in una sorta di dimensione intoccabile e un agente ci saluta prontamente con la mano, come in un automatismo preintenzionato che dura da sempre. L'America alla superficie.
Sotto l'erba rigogliosa, c'è un mondo, ci sono insetti neri documentati da una telecamera sapiente e viscerale.
E' il mondo che non si vede, il mondo che ci cammina dentro e fuori senza passarci davanti.
Jeffrey è il ragazzo per bene, sorriso morbido e fascino giovanile. Il padre viene accidentalmente ricoverato in ospedale e Jeff prende il suo posto nel negozio di famiglia.
Nel tragitto tra casa e l'ospedale, ecco un orecchio umano mozzato, lì, nell'erba. L'inizio della discesa, la porta degli inferi, sottolineata da un avvicinamento della telecamera, sempre più prepotentemente coinvolgente.
Jeff vuole scoprire la verità, diventa investigatore del mondo e investigatore di sè stesso. Prima come spettatore, come lo siamo, davanti allo schermo. Poi come protagonista.
Con l'aiuto della figlia dell'investigatore capo, Sandy, Jeffrey si intromette nella casa di un'affascinante cantante (interpretata da Isabella Rossellini) che sembra avere qualcosa a che fare con l'orecchio tagliato.
Da questo punto, ai nostri occhi appaiono visioni di violenza, droga, depravazione sessuale, brutalità, sadomasochismo in cui la donna è, a suo malgrado, costretta. E siamo lì insieme al ragazzo, impotenti, dietro alle ante di un armadio a muro, mentre la sua innocenza pian piano cade in una pulsione del tutto nuova, umana e viscerale, che lo spinge a voler sapere (ed essere) sempre di più.
Entra così in un circolo vizioso e claustrofobico, in cui le regole sono infrante, in cui il corpo è un oggetto, in cui le pulsioni materiali e sessuali sono forti e meschine, brutali ed incalcolabili.
Jeff torna alla dolcezza solo quando è con Sandy, s'innamora di lei ma allo stesso tempo s'innamora di quella cantante, s'innamora del fascino del mistero, della carnalità, ma allo stesso tempo della sua fragile femminilità, violata e segregata in quel velluto blu che rieccheggia insistentemente in tutto il film.
Lynch utilizza la telecamera come un pennello, le inquadrature, i piani, le sequenze e lo stesso montaggio sembrano formare un quadro di colori, di tinte surrealistiche e affascinanti. Il blu, colore tematico e insistente, sembra quasi entrarci prepotentemente nell'animo, e il rosso, violento e pastoso, riempie stanze e tende, si appoggia sulle labbra della Rossellini e racconta il sangue ancora prima che esso sgorghi.
Le luci si spengono, come ci dice Frank (un fantastico Dennis Hopper, allucinato e demoniaco), e poi si riaccendono alla presenza di Sandy (bionda ed etera Laura Dern), che ci ricorda, quasi come in una favola, "che il buio totale può scomparire solo con l'arrivo del pettirosso".
Quel pettirosso che chiude il cerchio, che porta il sereno in un certo tono da spot pubblicitario, e che fa tornare l'equilibrio nella vita suburbana.
Ed ecco la telecamera partire dal dettaglio dell'orecchio di Jeffrey, ecco di nuovo la porta, ma questa volta non è un ingresso ma un'uscita. L'incubo è finito, questo incubo è finito. E riecco le inquadrature di partenza, la perfezione, le staccionate, il pompiere che ci saluta di nuovo con la mano.
La decorazione si riaffida al sole e al verde, il rosso torna ai suoi tulipani in contrasto col cielo, e l'"amore trionfa". Anche se il tono di Lynch rimane una parodia di un happy ending prestabilito nella cultura americana.
Film curatissimo, maniacale, in cui il sogno (in questo caso l'incubo) non è qualcosa da rincorrere ma qualcosa da sfuggire, un elemento presente e palpabile che ci fa sentire vivi ma pericolosamente in bilico su un filo inesistente.
La colonna sonora, in parte firmata dal grandioso Badalamenti, gioca col film ed entra ed esce continuamente. Canzoni come "Blue Velvet" e "Love letters", prese dalla cultura pop anni 50/60, sembrano composte apposta per il film, perchè fanno parte di esso, sono inscindibili.
Film come opera d'arte, di colore, di luce, di visioni.
[-]
[+] bravo, caitan_gian!
(di marilena monti)
[ - ] bravo, caitan_gian!
|
|
[+] lascia un commento a capitan_gian »
[ - ] lascia un commento a capitan_gian »
|
|
d'accordo? |
|
luca r.
|
martedì 21 settembre 2010
|
sente il peso degli anni
|
|
|
|
lynch ha il merito con i suoi film che sono a volte con difetti di aver innovato un certo cinema!!anche in questo film crea le solite atmosfere torbide e strane!!all epoca sicuramente sara stato un pugno nello stomaco ma visto oggi forse ha perso qualcosa!!resta cmq uno dei migliori di lynch e assolutamente da vedere se non altro per dennis hoppere e stockwell...che attori
|
|
[+] lascia un commento a luca r. »
[ - ] lascia un commento a luca r. »
|
|
d'accordo? |
|
luca scialò
|
giovedì 10 giugno 2010
|
un giallo fiacco, si salva solo dennis hopper
|
|
|
|
Un ragazzo come tanti ritrova un orecchio di un essere umano a terra e così decide di denunciare il macabro ritrovamento in Commissariato. La figlia del commissario decide di aiutarlo, raccontandogli ciò che origlia dai discorsi del padre, e così i due si addentrano in un mondo losco, al punto di rischiare più volte la pelle.
Il film scorre lento, con dialoghi pastosi e superficiali; i protagonisti sono poco coinvolgenti, tranne ovviamente Hopper che sa fare bene la parte dell'inquietante boss cattivo e perverso. Altra nota positiva la canzone "Blue velvet", che da anche il titolo al film, senza però trasmettergli la stessa passionalità e intensità.
[+]
Un ragazzo come tanti ritrova un orecchio di un essere umano a terra e così decide di denunciare il macabro ritrovamento in Commissariato. La figlia del commissario decide di aiutarlo, raccontandogli ciò che origlia dai discorsi del padre, e così i due si addentrano in un mondo losco, al punto di rischiare più volte la pelle.
Il film scorre lento, con dialoghi pastosi e superficiali; i protagonisti sono poco coinvolgenti, tranne ovviamente Hopper che sa fare bene la parte dell'inquietante boss cattivo e perverso. Altra nota positiva la canzone "Blue velvet", che da anche il titolo al film, senza però trasmettergli la stessa passionalità e intensità.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a luca scialò »
[ - ] lascia un commento a luca scialò »
|
|
d'accordo? |
|
cloudhead
|
lunedì 19 ottobre 2009
|
capisco perchè neanche lynch ne fu soddisfatto...
|
|
|
|
...quando qualcosa comincia male forse è il caso di cestinare il tutto e ricominciare da capo.
C'è sicuramente chi si stupirà dell'affermazione,
ma l'insoddisfazione regna sovrana dopo la visione di Velluto Blu.
Ci sono elementi da apprezzare come antesignani della filmografia di Lynch,
per esempio la presenza di donne vittime di abusi, come la cantante Dorothy Vallens,
l'aspetto torbido di piccole città, come Lumberton,
e l'utilizzo non convenzionale di canzoni d'epoca, come Blue Velvet.
Riflettendo sull'insieme, però, trovo decisamente conforto nel leggere, a posteriori,
che Lynch stesso non fu inizialmente soddisfatto delle sue stesure
(...Lynch spese due anni per scrivere due copioni che, per sua ammissione, non erano un granché.
[+]
...quando qualcosa comincia male forse è il caso di cestinare il tutto e ricominciare da capo.
C'è sicuramente chi si stupirà dell'affermazione,
ma l'insoddisfazione regna sovrana dopo la visione di Velluto Blu.
Ci sono elementi da apprezzare come antesignani della filmografia di Lynch,
per esempio la presenza di donne vittime di abusi, come la cantante Dorothy Vallens,
l'aspetto torbido di piccole città, come Lumberton,
e l'utilizzo non convenzionale di canzoni d'epoca, come Blue Velvet.
Riflettendo sull'insieme, però, trovo decisamente conforto nel leggere, a posteriori,
che Lynch stesso non fu inizialmente soddisfatto delle sue stesure
(...Lynch spese due anni per scrivere due copioni che, per sua ammissione, non erano un granché...)
Alla fine si dichiarò convinto, ma le condizioni al contorno fanno restare qualche dubbio.
Citazione da Wikipedia:
[" Mancavano molte cose. Così si allontanò tutto per un po'...Dopo l'esperienza di Dune, Lynch ritornò su Velluto Blu. Fece altri due tentativi prima di rimanere soddisfatto della sceneggiatura. Le condizioni a questo punto erano ideali per il film di Lynch: aveva firmato un accordo con Dino De Laurentiis che gli dava totale libertà artistica e il montaggio finale del film, a patto che il regista diminuisse il suo ingaggio e accettasse un budget basso di solo 6 milioni di dollari. Velluto blu fu anche il progetto più piccolo dell'elenco di De Laurentiis, così Lynch fu lasciato lavorare da solo per tutta la prima parte. "Dopo 'Dune' ero così depresso che tutto mi sembrò fantastico! Era tutta euforia. E quando lavori con quel tipo di stato d'animo, puoi prenderti la tua occasione. Puoi sperimentare"...La versione finale del film dura 120 minuti e fu ottenuta tagliando l'originale della durata di 4 ore. "]
Gli elementi della classica base noir ci sono tutti, ma l'insieme vive di sprazzi in una melassa che non sostiene con eccellenza la tensione narrativa, e lascia vivere i personaggi in scomposte realtà, con parti peraltro anche notevoli: Isabella Rossellini da adorare nella sua isteria e Dennis Hopper incantevole nella follia delle sue perversioni.
Note positive sono anche le sapienti suggestioni fotografiche caratteristiche di Lynch (cito a flash: rose pettirosso e velluto)
Un film degno di nota per gli appassionati di Lynch, storicamente importante perchè eversivo per l'epoca,
da giudicarsi tuttavia immaturo e incompiuto.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a cloudhead »
[ - ] lascia un commento a cloudhead »
|
|
d'accordo? |
|
paride86
|
lunedì 27 aprile 2009
|
splendido e accativante
|
|
|
|
Non è il mio preferito di D. Lynch ma è sicuramente un film eccezionale nel vero senso del termine.
Provocatorio e spregiudicato, grottesco e romantico, "Velluto Blu" si dipana lentamente mostrando la psiche conflittuale di Jeffrey, diviso tra il sesso e l'amore, la morbosità e la purezza, il torbido mondo della nottee la provincia americana incantata. Universi apparentemente separati che invece convivono concretamente nella realtà sociale e individuale di ognuno di noi.
|
|
[+] lascia un commento a paride86 »
[ - ] lascia un commento a paride86 »
|
|
d'accordo? |
|
|