Velluto blu

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Un film di David Lynch. Con Isabella Rossellini, Kyle MacLachlan, Dennis Hopper, Laura Dern, Hope Lange.
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Titolo originale Blue Velvet. Thriller, durata 120 min. - USA 1986. - Cineteca di Bologna MYMONETRO Velluto blu * * * 1/2 - valutazione media: 3,77 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
jayan domenica 14 aprile 2013
un thriller tra sogno e realtà. fantastico! Valutazione 5 stelle su cinque
0%
No
100%

Un altro capolavoro di Lynch. Dietro un mondo apparentemente per bene si cela un altro mondo pieno di violenza, sadomasochismo, droga. Un giovanotto entra in questo mondo e scopre cose raccapriccianti. Cerca di aiutare una cantante di un night, che canta, per l'appunto, la canzone "Blue Velvet" ("Velluto blu"). Lui vuole liberarla da coloro che in qualche modo la tengono come prigioniera. Per me è tra i migliori film di Lynch. Assolutamente da vedere!

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marilena monti martedì 16 ottobre 2012
un film che mi porto dentro! Valutazione 4 stelle su cinque
7%
No
93%

Lo trovo straordinario, una sorta di discesa nei gironi dell'inferno, una divina commedia a opera del novello Dante, David Lynch. E' un film che non ti lascia, che devi vedere più volte . A me è accaduto questo. Ad ogni visione scopro nuovi imput di riflessione. Credo che questo valga già a definirlo "ottimo", giacché ritengo che un' opere d'arte debba lavorare dentro di noi e suggerirci qualcosa di noi stessi e della realtà che ci circonda. L'intreccio può apparire pretestuoso: la storia di fatti e misfatti della apparentemente sana e virtuosa provincia americana. Ma sono convinta che Lynch ben altro voglia raccontarci. [+]

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fabian t. venerdì 13 luglio 2012
sopravvalutato seppur affascinante Valutazione 2 stelle su cinque
77%
No
23%

Difficile essere "critici" con un talentato e onirico regista come Lynch, ma pur rischiando di andare antipaticamente controcorrente, mi permetto di giudicare questo interessante film un esperimento se non incompleto, certamente non all'altezza dello stile e della cura che avrebbe meritato. Sebbene riesca a catturare l'attenzione dello spettatore fin dalle prime scene, durante il corso della storia si assiste a una forzatura sempre più evidente; il regista lascia intendere che la morbosità - attraverso il bravo protagonista - sia la chiave con cui interpretare e dare il via a una serie di eventi apparentemente nebulosi ma poi, essenzialmente, semplici e quasi banali. [+]

[+] quello che penso della tua recensione in breve (di fausto savarino)
[+] non hai capito nulla (di gregor)
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blackdragon89 domenica 25 marzo 2012
"adesso è buio." Valutazione 4 stelle su cinque
60%
No
40%

Noir. Nient'altro che un espediente cinematografico atto a rappresentare un giallo sotto un intricato gioco di contrasti. 
Dino de Laurentis lascia le redini a uno degli artisti più ferrati nel campo. Il tratto di Lynch è distinguibile sin dalla prima scena. Un'atmosfera vivace marcata da musica e colori fa da cornice a un evento del tutto drammatico. E' l'incipit, gli insetti hanno via libera, e il mondo comincia a sporcarsi.
Del resto il regista si muove bene in queste acque, facendo uso ancora una volta di una caratteristica predominante nei suoi lavori, l'ingenua naturalezza con cui il macabro diventa quotidiano, abitudinario, quasi a spogliarlo dei suoi bruschi connotati e integrarlo senza alcun timore nell'insieme. [+]

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vale125 venerdì 17 febbraio 2012
velluto blu Valutazione 0 stelle su cinque
0%
No
100%

Volevo solo dire che la vicenda non si svolge in una cittadina della California,ma a Lumberton,cittadina del North Carolina. Ed esiste davvero.

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numenoreano martedì 6 dicembre 2011
i pettirossi di lynch si nutrono di incubi Valutazione 5 stelle su cinque
69%
No
31%

Lumberton è una cittadina in cui si curano le apparenze. Le rose sono in fiore, i bambini attraversano la strada in fila indiana, i vigili del fuoco compiono giornalmente dei giri di quartiere per controllare che tutto sia al proprio posto. La luce immacolata di questa placida comunità, tuttavia, non riesce a filtrare attraverso le spesse tende del chiuso casalingo le quali celano un'altra Lumberton. Perversa e del tutto opposta, fatta di stupri, rapimenti e omicidi. L’unico fil rouge tra le due realtà è rappresentato da Jeffrey, un giovane educato la cui sfacciata curiosità lo porterà, attratto dalle luci come dalle ombre, all’ineluttabile perdità dell’innocenza. A partire dalle note - musicali e testuali - della celebre "Blue Velvet" di Bobby Vinton, David Lynch dipinge la tipica cittadina statunitense come lo avrebbe fatto Edward Hopper, il pittore della solitudine americana. [+]

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gianni lucini venerdì 2 dicembre 2011
il rilancio di bobby vinton Valutazione 3 stelle su cinque
50%
No
50%

Il 21 settembre 1963 arriva al vertice della classifica statunitense dei dischi più venduti il brano Blue velvet interpretato da Bobby Vinton, uno dei tanti ragazzotti bellocci dalla voce calda inventati dai discografici per la gioia delle ragazze e degli editori di rotocalchi giovanili. I tempi, però, stanno cambiando e l'arrivo del beat sta per spazzare via dalla scena musicale, oltre che dai cuori delle teen-ager, i personaggi come lui. Il robusto rock che arriva dall'Inghilterra fa passare in secondo piano Bobby Vinton che si ritrova a dover ricominciare da capo prima ancora di aver compiuto vent'anni. Da idolo delle adolescenti si ritrova così a cantare standard nei club di Las Vegas per la gioia di signore attempate e ricche. [+]

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nicola venerdì 25 novembre 2011
velluto blu o la fine dei sogni Valutazione 3 stelle su cinque
80%
No
20%

I personaggi di Jeffrey e Sandy sembrano vivere all'interno di una società rassicurate che si rifiuta di vedere cosa sta dietro l'apparente decoro in cui cerca riparo. Velluto Blu si potrebbe interpretare come una storia sulla scoperta del male. Infatti, Verso la metà del film, Jeffrey domanda a se stesso perché nel mondo ci sia tanta malvagità e lentamente scopre che la risposta è sempre stata in lui. Durate il “giro del piacere” Frank è colto da un'illuminazione e pronuncia una frase fondamentale per l'interpretazione dell'opera, dice – riferendosi a Jeffrey - “Tu sei come me”. Jeffrey non resta indifferente a queste parole ed il giorno dopo sprofonda nello sconforto, ricordando degli schiaffi inferti a Dorothy durante il loro primo rapporto. [+]

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oblivion7is venerdì 23 settembre 2011
bello, provocatorio ma non privo di morale. Valutazione 4 stelle su cinque
63%
No
38%

Lynch è un visionario e lo spiega in vari modi: con "Eraserhead" ha creato un vero e proprio mondo, con "Elephant Man" un'atmosfera, con "Dune" (purtroppo) ha toppato, creando però comunque un suggestivo film di fantascienza... poi gli altri li sappiamo bene, visto che "Twin Peaks" (i due film e soprattutto la serie) ha affascinato tutti, "Cuore Selvaggio" ha sbancato a Cannes, "Una Storia Vera" ha addolcito perfino i cuori più metallici e la trilogia sull'inconscio ("Strade Perdute", "Mulholland Drive", "INLAND EMPIRE - L'impero della Mente") ha aperto gli occhi e ha fatto applaudere i laureandi in psicologia stufi dei soliti Freud, Jung e Gross. [+]

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francis metal lunedì 5 settembre 2011
bluuuuuuuuuue velvet..... Valutazione 4 stelle su cinque
64%
No
36%

come si fa a dire che i film di Moccia sono belli dopo avere visto questo??

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