dandy
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venerdì 18 settembre 2020
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sacrosanto.
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Tra i migliori adattamenti di un lavoro di Stapeh King(in questo caso il racconto "Il corpo" dell'antologia "Stagioni diverse").Ambientato nella storica cittadina di Castle Rock tanto cara a King,il film prende notevolmente le distanze dal racconto diventando una delle più sentite e appassionanti riflessioni sul tema(già allora ampiamente esplorato)sia del viaggio come scoperta di se che del passaggio dall'infanzia all'età adulta attraverso cose come trasgressione,presa di coscienza,sessualità,paura,avventura e morte.Reiner evita stereotipi,concetrandsi di volta in volta sul punto di vista dei protagonisti,facendone emegere la fragilità e allo stesso tempo la sfrontatezza che si può avere solo quando si è inseme da bambini,tra amici veri.
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Tra i migliori adattamenti di un lavoro di Stapeh King(in questo caso il racconto "Il corpo" dell'antologia "Stagioni diverse").Ambientato nella storica cittadina di Castle Rock tanto cara a King,il film prende notevolmente le distanze dal racconto diventando una delle più sentite e appassionanti riflessioni sul tema(già allora ampiamente esplorato)sia del viaggio come scoperta di se che del passaggio dall'infanzia all'età adulta attraverso cose come trasgressione,presa di coscienza,sessualità,paura,avventura e morte.Reiner evita stereotipi,concetrandsi di volta in volta sul punto di vista dei protagonisti,facendone emegere la fragilità e allo stesso tempo la sfrontatezza che si può avere solo quando si è inseme da bambini,tra amici veri.Quando gli insulti volano scherzosi e anche le liti per le questioni serie si dimenticano con una stretta di mano e si è sempre uniti non importa cosa.Ammirevole la capacitàdi gestire il tutto in una durata così breve,con alternarsi di momenti goliardici(la storia del ragazzo obeso che si vendiga alla gara dei magiatori di torte, tra John Waters e la Troma) a incursioni di durezza del reale(gli insulti al padre di Teddy,la sequenza del treno,l'assalto delle sanguisughe,gli scontri con la banda del perfido Asso).Efficace l'uso della voce narrante,costante ma mai invadente.Ottimi i giovani interpreti,spontanei e mai sdolcinati,incluso l'irriconoscibile e paffuto O'Donnell.Purtroppo ogniuno di loro ha avuto ben poca fortuna,a cominciare da Phoenix...John Cusack è il fratello di Geordie.Colonna sonora con brani d'epoca(Holly Buddy,Jerry Lee Lewis,Del Vikings,Chordettes)in cui spicca Stand By Me di Be E King,riportata alla ribalta dal film.
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elgatoloco
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martedì 12 marzo 2019
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vero capolavoro
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"THe Body", grande novella di Stephen King da cui Rob Reiner ha tratto"Stand by me"(1986),(esplicito il riferimento al brano-classico rock'n roll-r.a.blues di Ben E,King già in Stephen King, che peraltro ha messo specie in esergo alle sue opere testi o almeno titoli di classici rythm and blues e rock'n 'roll e rock , talora anche nel corpus delle opere, quali citazioni-, si riferisce al"corpo"di un ragazzo morto, ma è in realtà la scoperta, attraverso la ricerca del cadavere in questione, del corpo dei ragazzini(undici-dodicenni)che, a fine anni Cinquanta, in un piccolo paese degli States(Oregon, per la precisione)scoprono la propria sessualità, ma soprattutto se stessi o meglio il proprio ubi consistam nel mondo, il valore del tempo e del suo scorrere, attraverso un'esperienza traumatica, ma al tempo stesso molto importante, in parte proprio perché traumatica.
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"THe Body", grande novella di Stephen King da cui Rob Reiner ha tratto"Stand by me"(1986),(esplicito il riferimento al brano-classico rock'n roll-r.a.blues di Ben E,King già in Stephen King, che peraltro ha messo specie in esergo alle sue opere testi o almeno titoli di classici rythm and blues e rock'n 'roll e rock , talora anche nel corpus delle opere, quali citazioni-, si riferisce al"corpo"di un ragazzo morto, ma è in realtà la scoperta, attraverso la ricerca del cadavere in questione, del corpo dei ragazzini(undici-dodicenni)che, a fine anni Cinquanta, in un piccolo paese degli States(Oregon, per la precisione)scoprono la propria sessualità, ma soprattutto se stessi o meglio il proprio ubi consistam nel mondo, il valore del tempo e del suo scorrere, attraverso un'esperienza traumatica, ma al tempo stesso molto importante, in parte proprio perché traumatica. Reiner riesce a creare un'opera perfetta, in cui il rapporto dialettico -sinergico tra persone e natura(ogni fruscio, ogni batter d'ali)con l'aggiunta della ferrovia, che ha un valore.clou nel film e nella novella kinghiana, per i giochi pericolosi che vi si svolgono, innestando la musica(non solo Ben E.King, ma soprattutto), il rapporto conflittuale con i ragazzi più grandi, con le storie familiari. Vero film(e novella)di formazione, "Bindungsroman", "Stand by me"rimane una delle migliori trasposizioni di Stephen King, con l'aggiunta di alcune scoperte attorali: River Phoenix(scomparso tragicamente sette anni dopo), Kiefer Sutherland. ma anche gli altri interpreti sono tutti veramente bravisismi. Film(e novella di King)al maschile, El Gato
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giuseppetoro
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sabato 31 marzo 2018
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avventuroso
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film d'avventura e di amicizia
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giuseppetoro
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sabato 31 marzo 2018
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ricordi d'infanzia
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Film di una volta, fatto in modo semplice ma bello e toccante
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laurence316
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martedì 26 settembre 2017
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indimenticabile, tra i migliori film sull'infanzia
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Tratto dal racconto "Il corpo" di Stephen King (che ha dimostrato una volta in più la sua abilità di scrittore anche al di fuori del suo genere mastro) contenuto nella celebre antologia Stagioni diverse (che ha originato anche altri adattamenti cinematografici: Le ali della libertà e L'allievo), scritto da Gideon e Evans, Stand by Me è, senza tanti altri giri di parole, uno dei migliori e meno stucchevoli film sull'infanzia.
Il regista Reiner e i sceneggiatori riescono abilmente ad evitare inutili melensaggini, creano un film compatto e dal ritmo perfetto e conciso, anche grazie alla breve durata che concentra in un'ora e venti il racconto di poco più di 100 pagine.
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Tratto dal racconto "Il corpo" di Stephen King (che ha dimostrato una volta in più la sua abilità di scrittore anche al di fuori del suo genere mastro) contenuto nella celebre antologia Stagioni diverse (che ha originato anche altri adattamenti cinematografici: Le ali della libertà e L'allievo), scritto da Gideon e Evans, Stand by Me è, senza tanti altri giri di parole, uno dei migliori e meno stucchevoli film sull'infanzia.
Il regista Reiner e i sceneggiatori riescono abilmente ad evitare inutili melensaggini, creano un film compatto e dal ritmo perfetto e conciso, anche grazie alla breve durata che concentra in un'ora e venti il racconto di poco più di 100 pagine.
Gli attori bambini sono tutti efficaci, così come anche i comprimari adulti, fra cui spicca Kiefer Sutherland, figlio di Donald.
Stand by Me è un racconto di formazione, che riesce a descrivere con indubbia efficacia una età di mezzo difficile e piena di insicurezze e paure.
Il punto di vista è ovviamente quello dei 4 ragazzini, tutti perfetti per la parte, e il film si concede anche a pause ironiche (l'esilarante racconto della gara di mangiatori di torte: La vendetta di Culo di Lardo Hogan).
Complessivamente è un film che trasmette forti emozioni senza mai scadere, al contrario di altri esempi dello stesso genere, negli stereotipi e nel sentimentalismo. Un film avvincenre e tremendamente appassionante, adatto ai ragazzi di tutte le epoche e di tutte le latitudini.
Il titolo (decisamente più efficace di quello del racconto) deriva dall'omonima, bellissima canzone di Ben E. King, che si sente sui titoli di coda (nel caso ci fosse qualcuno che non lo sapesse).
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chrisnolan
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sabato 23 settembre 2017
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buon film sull'adolescenza
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Buon film con una buona trama. I ragazzini sono ben descritti ( si conoscono le loro paure, il loro modo di pensare, i loro sogni, etc). Buona prova recitativa dei ragazzi, specialmente river phoenix. Una stella in meno perchè non è molto accentuata la crescita che i due protagoni hanno durante il viaggio.
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chrisnolan
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sabato 23 settembre 2017
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buon film sull'adolescenza
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Buon film con una buona trama. I ragazzini sono ben descritti ( si conoscono le loro paure, il loro modo di pensare, i loro sogni, etc). Buona prova recitativa dei ragazzi, specialmente river phoenix. Una stella in meno perchè non è molto accentuata la crescita che i due protagoni hanno durante il viaggio.
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cusini
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domenica 4 dicembre 2016
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amicizia
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Stand By Me_Rob Reiner
Stammi vicino quando sarà tutto finito. E ora non voglio aver paura. Una magnifica storia di amicizie, quelle che rimpiango da sempre, quelle che ho malinconicamente sempre sognato ma che non sempre si ha la fortuna di avere.
La storia sembra non essere una storia ma un concetto: che l’amicizia è roba che ti entra dentro, che ti fa dimenticare di avere dei figli, di avere una famiglia, che c’è altro oltre a tutto questo ed è bello non sentirsi soli in questo mondo.
Ma una cosa non ho ancora capito: quanto ci resta da vivere ancora, così intensamente da poter chiamare la nostra storia vita? Da poter dire di aver vissuto veramente? Quant’è bello tutto questo? Quanto mi fa piangere.
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Stand By Me_Rob Reiner
Stammi vicino quando sarà tutto finito. E ora non voglio aver paura. Una magnifica storia di amicizie, quelle che rimpiango da sempre, quelle che ho malinconicamente sempre sognato ma che non sempre si ha la fortuna di avere.
La storia sembra non essere una storia ma un concetto: che l’amicizia è roba che ti entra dentro, che ti fa dimenticare di avere dei figli, di avere una famiglia, che c’è altro oltre a tutto questo ed è bello non sentirsi soli in questo mondo.
Ma una cosa non ho ancora capito: quanto ci resta da vivere ancora, così intensamente da poter chiamare la nostra storia vita? Da poter dire di aver vissuto veramente? Quant’è bello tutto questo? Quanto mi fa piangere. Un amico con cui condividi un’esperienza molto Stephen King e che poi non vedi per il resto della tua vita, un amico che hai sempre avuto o che ti sei sempre ricordato, questo è Stand By Me.
È la fiaba di un’amicizia, dai tratti macabri e avventuristici ma pur sempre una fiaba. Che ci vogliate credere o no, questo non dipende da me ma so per certo che io apprezzo il racconto e sul resto non riesco ancora a darmi una sentenza, a farmene un’idea.
So che mi commuove, so che anch’io, all’età di vent’anni, so di non aver instaurato alcun tipo di relazioni forti, autentiche al di là del cerchio familiare. Ma questo a chi legge poco importa, come poco è importato a Gordie salutare Verno, come se tutto non avesse importanza, o un senso. Morire prima sarebbe potuto succedere a me, lo dicono loro e lo sanno per certo.
E per il resto che dire, stand by me.
When the night has come
And the land is dark
And the moon is the only light we'll see
No I won't be afraid, no I won't be afraid
Just as long as you stand, stand by me
And darlin', darlin', stand by me, oh now now stand by me
Stand by me, stand by me
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willywillywilly
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giovedì 10 dicembre 2015
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crudo e violento
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Probabilmente quella che mi accingo a scrivere è una "visione" controcorrente rispetto alla stragrande maggioranza delle recensioni. Ma alla fine della storia mi è rimasto un pugno nello stomaco, una certa delusione ed amarezza per il ricordo di un'adolescenza che in realtà non augurerei forse nemmeno al mio peggior nemico.
E' emerso ( o si è volutamente fatto emergere ) il ritratto di una società malata, violenta, brutale, dominata dal bullismo e dalla sopraffazione del più forte sul più debole.
Il turpiloquio domina incontrastato anche nei più giovani; l'immagine di un adolescente morto non desta più di tanto sconcerto ma diventa merce di scambio; anche un tredicenne spara tranquillamente con una pistola rubata al padre.
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Probabilmente quella che mi accingo a scrivere è una "visione" controcorrente rispetto alla stragrande maggioranza delle recensioni. Ma alla fine della storia mi è rimasto un pugno nello stomaco, una certa delusione ed amarezza per il ricordo di un'adolescenza che in realtà non augurerei forse nemmeno al mio peggior nemico.
E' emerso ( o si è volutamente fatto emergere ) il ritratto di una società malata, violenta, brutale, dominata dal bullismo e dalla sopraffazione del più forte sul più debole.
Il turpiloquio domina incontrastato anche nei più giovani; l'immagine di un adolescente morto non desta più di tanto sconcerto ma diventa merce di scambio; anche un tredicenne spara tranquillamente con una pistola rubata al padre.
In questo film sono evidenziati in tutta la loro crudezza i "mali" tipici della nostra società ed in particolare di quella americana, dove prendere un arma e sparare è alla portata di tutti, dove gli adulti sono assenti e dove è alto il rischio di emarginazione sociale.
E' deprimente constatare come ne sia uscita totalmente sconfitta la generazione degli "adulti", completamente assente, lontana, disinteressata, colpevole del fallimento "anticipato" dei propri figli.
Uno dei pochi messaggi positivi, di speranza è racchiuso nell'amicizia che lega i due piccoli protagonisti: quella si, va oltre tutte le avversità e la disperazione del presente che pure caratterizza le loro giovani vite. Questa amicizia è un piccolo tesoro da custodire oltre ogni cosa.
Il finale è amaro, ma tremendamente reale. Non esisteranno più amicizie vere e forti come quelle vissute ed avute nell'adolescenza.
E ciascuno di noi si sarà rivisto a tredici anni a pensare alle avventure vissute con la propria banda: ad ognuno la sua....
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[+] vero!
(di oscar77)
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sirgient
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martedì 30 giugno 2015
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stagioni diverse e ..vite diverse...
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Ritrovarsi alla mia età e ripensare guardando questo "ormai datato" film, a quella che è stata la mia infanzia, la mia giovinezza, non la gioventù, ma la vera essenza della giovinezza, quando ogni pensiero era libero da costrizioni, quando ogni attimo era libero da ogni coercizione, quando la libertà di far volare la fantasia non era legata a nessuna legge fisica.
Rivedendo e rivivendo la storia di un'estate semplice unica come ogni estate ma allo stesso tempo uguale ad ogni altra estate, aleggia nel più piccolo angolo recondido del mio stanco cervello, la voglia e il desiderio irrefrenabile di rivivere e rivivere quelle sensazioni, quegli istanti, quelle estati così calde, così lunghe, così amorevolmente uguali una all'altra.
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Ritrovarsi alla mia età e ripensare guardando questo "ormai datato" film, a quella che è stata la mia infanzia, la mia giovinezza, non la gioventù, ma la vera essenza della giovinezza, quando ogni pensiero era libero da costrizioni, quando ogni attimo era libero da ogni coercizione, quando la libertà di far volare la fantasia non era legata a nessuna legge fisica.
Rivedendo e rivivendo la storia di un'estate semplice unica come ogni estate ma allo stesso tempo uguale ad ogni altra estate, aleggia nel più piccolo angolo recondido del mio stanco cervello, la voglia e il desiderio irrefrenabile di rivivere e rivivere quelle sensazioni, quegli istanti, quelle estati così calde, così lunghe, così amorevolmente uguali una all'altra.
La sensazione di vivere un'avventura semplicemente andando per il mondo a sole tre miglia da casa, come esploratori di un nuovo mondo, come cercatori di tesori nascosti o sogni naufragati in un isola di irrefrenabile voglia di scoprire.
Questo capita quando in quella stagione che chiamiamo giovinezza la voglia ti prende e con gli amici di allora e probabilmente di sempre, condividi un'esperienza unica che ti terrà uniti a loro come un filo di seta lega le perle di una collana.
Esperienze indissolubili, indistruttibili che ti fanno amare la stagione dell'amicizia e della scoperta, anche quando ti ritrovi in una stagione diversa, in una vita diversa che non volevi e forse nemmeno sognavi.
In questo tempo in questa stagione quando fuori fa freddo e l'estate è alla fine e tu non hai le chiavi per rientrare in casa, resti fuori a bagnarti le ossa e tra una lacrima di gioia e una di tristezza lasci che i pensieri ritornino a quell'estate, quell'unica eterna estate da rivivere per sempre, ancora e ancora e ..ancora.
Dal libro al grande schermo il gioco è fatto, le musiche e le immagini ti rendono partecipe di un ricordo, il loro, il tuo, il nostro, quello che ognuno di noi porta nel cuore nella sua stagione migliore, anche se ora ne siamo così lontani...
Un adorabile capolavoro...da amare.
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