Rocco e i suoi fratelli

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giomo891 domenica 25 settembre 2022
una famiglia lucana emigrata. giomo891 Valutazione 5 stelle su cinque
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 Rocco e i suoi fratelli è un film del 1960 diretto da Luchino Visconti. Alla morte del capo famiglia, Rosaria Parondi (Katina Paxinou) decide di lasciare la Lucania con i suoi quattro figli per trasferirsi a Milano in cerca di fortuna. Qui vive ormai da tempo Vincenzo (Spiros Focas), il maggiore dei fratelli, che si è perfettamente inserito nella borghesia milanese e sta per convolare a nozze con Ginetta (Claudia Cardinale), anch'ella immigrata con la sua famiglia dal meridione nel capoluogo lombardo. Sebbene la famiglia di Ginetta si mostri ostile ai nuovi arrivati, Vincenzo non può trascurarli, sentendosi obbligato moralmente ad aiutarli, decide di prodigarsi affinché i fratelli riescano ad ambientarsi nella nuova città. [+]

[+] ottima recensione di giomo891 (di lia lenzetti )
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stefanocapasso lunedì 8 ottobre 2018
come si aiuta un uomo? Valutazione 4 stelle su cinque
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La famiglia Parondi si trasferisce dalla Lucania a Milano dove Vincenzo, il maggiore dei 5 fratelli già vive da tempo e sta costruendo la sua vita. Il nucleo familiare si arrangia come può e i ragazzi cercano il loro modo per sbarcare il lunario nella Milano del primo boom economico. In particolare Rocco e Simone troveranno nella boxe una possibilità e l’amore per la stessa donna, la prostituta Nadia porterà un grave conflitto all’interno della famiglia.
Grande opera di Luchino Visconti divisa in 5 episodi dedicati ad ognuno dei 5 fratelli. Episodi che non interrompono comunque la continuità del racconto e che rappresentano più che altro un espediente narrativo. [+]

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parsifal lunedì 19 febbraio 2018
dolore e fatica Valutazione 5 stelle su cinque
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Coinsiderato a  tutti gli effetti uno dei capolavori più rappresentativi del Maestro Visconti, il film nasce dalla penna di Giovanni Testori e dai " Racconti della Ghisolfa" , quartiere popolare milanese, all'interno del quale venivano ammassati gli immigrati che provenivano dal Sud Italia, durante il boom economico. Rocco, interpretato da un superbo  e malinconico Alain Delon, è il protagonista della vicenda . Un giovane ragazzo lucano che alla morte del padre, spinto dalla madre ( K.Paxinou) autoritaria ed arrogante, raggiunge , insieme a tutta la famiglia ( la matriarca e gli altri fratelli) , il fratello maggiore Vincenzo, emigrato a MIlano in cerca di un futuro migliore di quello che lo attendeva nella sua terra. [+]

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ralphscott lunedì 14 marzo 2016
melodramma eccezionalmente melodrammatico Valutazione 3 stelle su cinque
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Visconti,più efficace a raccontare i ceti medio alti,firma un'opera eccessiva,disperata. Ricorda la tragedia greca,con personaggi,come la capofamiglia Rosaria,che rischiano la parodia. Varie le scene indimenticabili:su tutte l'abbraccio mortale di una Girardot da brividi,straordinaria e complessa figura di prostituta. Anche Renato Salvatori è ottimo e,per chi come me lo conosceva solo per le commedie anni '50,sorprendente in un ruolo drammatico,tormentato. Bisogna anche dire che il film è a tratti greve,ma anche questo fa parte,talvolta,della cifra stilistica del grande regista lombardo.  

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ralphscott lunedì 14 marzo 2016
melodramma eccezionalmente melodrammatico Valutazione 3 stelle su cinque
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Visconti,più a suo agio quando descrive i ceti medio alti,calca la mano su alcune figure che diventano quasi parodia,come la capofamiglia Rosaria Parondi,personaggio degno della tragedia greca. L'opera è a tratti greve,ma anche questa non è una novità. Certo la padronanza della macchina da presa è eccezionale come sempre. Varie le scene memorabili:l'abbraccio mortale della Girardot,straordinaria la sua prova di attrice,è da brividi. Renato Salvatori mi ha sorpreso,memore di film commedia dove non era,negli anni '50,emerso il suo grande talento.

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filippo catani venerdì 26 luglio 2013
l'importanza della famiglia e delle proprie radici Valutazione 5 stelle su cinque
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Una famiglia lucana decide di trasferirsi al nord e in particolar modo a Milano perchè uno dei figli sta per mettere su famiglia. Nonostante i tentativi dell'anziana madre, la famiglia attraverserà momenti felici alternati a momenti di grande dolore e tristezza.
Un film magnifico questo di Visconti che si dipana lungo quasi tre ore di narrazione ma che ci offre un ampio respiro e un ampio ritratto della vita dell'Italia di 50-60 anni fa. Intanto vediamo subito il tema dell'immigrazione con questa famiglia che dal Meridione decide di provare a sbarcare il lunario al Nord. Il padre di famiglia è morto dopo una vita di sudore e lavoro e la moglie ha deciso di andare via dalla Lucania; un pensiero che la donna ha coltivato per lungo tempo. [+]

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daniele23 lunedì 1 aprile 2013
daniele Valutazione 4 stelle su cinque
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Ispirato ai racconti di Testori (Il ponte della Ghisolfa, 1989). Una famiglia di contadini lucani si trasferisce a Milano negli anni del boom economico e si disgrega, nonostante gli sforzi della vecchia madre per tenerla unita. Nelle cadenze di un romanzo di ampio respiro narrativo con ambizioni tragiche e risvolti decadentistici, è il più generoso dei film di Visconti, quello in cui, con qualche schematismo, passioni antiche e problemi moderni sono condotti a unità. La congerie delle numerose e talvolta contraddittorie fonti letterarie (T. Mann, Dostoevskij) trova ancora una volta il suo punto di fusione nel melodramma, nella predilezione per i contrasti assoluti. Quella dell'Idroscalo è una delle più tipiche scene madri di Visconti. [+]

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luca scial� giovedì 26 luglio 2012
vicende di una famiglia emigrata a milano Valutazione 4 stelle su cinque
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La famiglia Parondi, di origini lucane, si trasferisce a Milano come tante del Sud in cerca di fortuna. Ben 4 fratelli e una madre vedova. Cercano tutti di sbarcare il lunario onestamente, eccetto uno, più irrequieto e sbandato, che trascina anche gli altri in continui grattacapi. 
Con un neorealismo tipico del cinema italiano anni '40, che in quel periodo si stava sempre più affievolendo, Luchino Visconti ci regala uno squarcio di vita dei tantissimi meridionali che nel dopoguerra si recavano al Nord in cerca di fortuna. Film molto lungo, quasi 3 ore, eppure scorrevole e piacevole. La semplicità e la spontaneità nella recitazione degli attori, già affermati o alle prime armi, lo rende verosimile; quasi un documentario, su un'Italia che voleva dimenticare la guerra e i sacrifici, a volte in modo eccessivamente violento e frettoloso. [+]

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dandy sabato 26 novembre 2011
non si può perdonare sempre. Valutazione 5 stelle su cinque
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Ispirato ai racconti di Giovanni Testori,un film sulla miseria meridionale messa a confronto con la civiltà industriale tanto agognata quanto irraggiungibile del Nord.Attraverso la fabbrica e la coscienza per alcuni dei protagonisti,e la marginalità e autodistruzione per altri.La città è vista attraverso gli occhi dei "terroni"(fredda,respingente,inospitale),e diventa teatro di passioni irrefrenabili,culminanti nel tema portante della cinematografia Viscontiana:la disgregazione del nuclueo familiare.Molti gli influssi letterali(Mann e Dostoevskij in particolare)legati da una struttura narrativa ispirata(come spesso accade nei film del regista)al melodramma. [+]

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dario domenica 21 agosto 2011
melodrammone Valutazione 2 stelle su cinque
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Il guaio sta nell'impostazione. Che è legata ala compassione e al presunto coraggio borghese di scendere nelle strade: è questa la chiave del neorealismo italiano, tutto velletario e realmente estraneo alle vicende nelle quali si va ad imbarcare. Le vicende ne escono a pezzi, sovraccariche di un moralismo da sacrestia (non per niente c'è di mezzo Testori). Le persone, che non si vogliono conoscere, vengono travestite da personaggi patetici e improbabili. Le esagerazioni danneggiano tutto. Pessima, poi, l'idea di affidare a Visconti - un dandy a volte insopportabile - l'operazione (Visconti è bravo in Senso, tema a lui congeniale) . [+]

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