Anno | 1989 |
Genere | Biografico |
Produzione | Italia |
Durata | 150 minuti |
Regia di | Liliana Cavani |
Attori | Mickey Rourke, Helena Bonham Carter, Paolo Bonacelli, Fabio Bussotti, Mario Adorf Peter Berling, Hanns Zischler, Diego Ribon, Paco Reconti, Alexander Dubin, Andréa Ferréol, Peppe Lanzetta, Franco Trevisi, Paolo Lorimer, Lucio Rosato, Amy Werba, Leonardo Ferrantini, Nicoletta Boris, Francesca Fenati, John Francis Lane, Egidio Termine, Lorenzo Piani, Giuseppe Marini, Monica Fiorentini, Heiner Lauterbach, Adriano Wajskol, Clara Algranti, Robert Egon, Tomas Arana, Bruno Armando, Marco Stefanelli, Giampiero Frondini, Giovanni Tamberi, Loris Loddi, Claudio Lorimer, Giuseppe Misiti, Edward Farrelly, Riccardo De Torrebruna, Paolo Proietti, Alekander Dubin, Maurizio Schmidt, Nikolaus Dutsch, Sofia Amendolea, Enrica Brunelli, Memo Dini, Richard Berkeley, Giuseppe Perruccio, Giorgio Dal Piaz, Ennio Tozzi, Domiziano Arcangeli, Fabrizio Fontana, Domenico Fiore, David Maunsell, Piero Lorenzoni, Maya Randolph, Roberto Biselli, Cristina Bravini, Tanyclare Alexander, Francesco Frondini, Anna Sozzani, Giovanni Santi, Giancarlo Trentavizi, Gerolamo Alchieri, Roberto Minozzi, Alessandro Vitale, Sasha D'Ark, Franco Senica, Virgilio Ponti, Giovanni Bignamiri, Domitilla Calamai, Stefania Cosma, Danilo D'Andrea, Laura Devoti, Fausta Maria Rigo, Angela Ceruti, Ivano D'Andrea, Carlo De Montis, Alessio Giannini, Valentina Marzoni, Mirko Nanni, Joachim Rebsher, Jorge Krimer, Fabrizio Mastracchi Manes, Marko Nanni, Francesco Rossini, Stanko Molnar. |
Tag | Da vedere 1989 |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,28 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento sabato 11 aprile 2020
La vita di San Francesco d'Assisi raccontata in un Medioevo di fango, sangue e sporcizia, dall'inquieta cattolica Liliana Cavani. Ha vinto 2 Nastri d'Argento, ha vinto un premio ai David di Donatello,
CONSIGLIATO SÌ
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Dal momento della morte di Francesco si ripercorre la sua vita attraverso i ricordi di Chiara e dei fratelli che gli sono stati più vicini. La figura di Francesco di Assisi deve aver segnato con forza la filmografia e quindi anche la vita) di Liliana Cavani se l'ha affrontata per tre volte a considerevoli distanze di tempo. Il suo primo lungometraggio del 1966 è infatti Francesco d'Assisi con un Lou Castel reduce dal bellocchiano I pugni in tasca impegnato a interpretarne gli aspetti più contestativi sul versante sociale. Ci sarà poi un Francesco televisivo in due parti che andrà in onda nel 2014.
In questo del 1989 l'elemento di base è costituito da "La leggenda dei tre compagni" che è di fatto la più pregnante delle biografie non riconosciute esplicitamente dal Papa o dall'Ordine francescano dell'epoca.
Venne scritta da Leone, Rufino e Angelo. Inizia così: "Queste sono alcune memorie, scritte da tre compagni del beato Francesco, sulla vita e condotta di lui mentre era nel mondo, sulla meravigliosa e perfetta sua conversione, sulla perfezione dell'origine e del fondamento dell'Ordine in lui e nei primi frati." Cavani decide quindi di improntare la sua lettura sulla 'memoria' cioè su quanto rimane nei confratelli che gli furono più vicini della sua vita che fu tutt'uno con il suo insegnamento. È ovviamente ben consapevole dell'effetto che lo zeffirelliano Fratello Sole, Sorella Luna ha avuto sulla platea internazionale e segue pertanto una strada differente e personale. Innanzitutto non apre praticamente mai alla luminosità degli spazi e realizza un film in cui la luce è spesso avara, quasi a segnare la complessa ricerca di Francesco nel discernere ciò che Dio ha da comunicargli. Quando ne avvertirà il silenzio e poi la risposta avremo una delle scene più a contrasto dell'intero film. Perché nel momento della manifestazione delle stigmate la musica di Vangelis è tanto tronfia quanto contenuta ed intima è la gioia che Rourke riesce ad esprimere con il volto. A proposito della scelta dell'attore diversi critici ne criticarono la fisicità che invece è funzionale al progressivo consumarsi del corpo in seguito alle privazioni.
Cavani non insiste (e avrebbe potuto farlo) sulla vita gaudente prima del mutamento di prospettiva. Semmai sottolinea la crudeltà di una piccola guerra locale che non si risparmia alcuna efferatezza. Mette poi in luce la figura di Chiara che entra a far parte sin dall'inizio del percorso di memoria e che finisce con l'essere parte attiva nel passaggio dal figlio del mercante Bernardone al poverello di Assisi. Non dimentica poi di sottolineare come colui che sarebbe diventato il patrono d'Italia e che avrebbe avuto il suo nome preso in dote da un papa che non dimentica mai, come lui, gli 'scarti' e le 'periferie' dell'umanità, si trovò a pronunciare una frase durissima. "Consideratemi come morto" ebbe a dire a coloro che avevano iniziato ad 'adattare' a se stessi la sua parola al fine di consegnarsi a un ideale da tradurre con molta prudenza in vita vissuta. In giorni come sono quelli che la realtà ci sta imponendo questa lettura di una vita evangelicamente 'sine glossa' (senza note o aggiunte come amava dire) può essere di stimolo alla riflessione.
La vita di San Francesco d'Assisi raccontata in un Medioevo di fango, sangue e sporcizia, dall'inquieta cattolica Liliana Cavani. Mickey Rourke è un santo più atletico che ispirato.
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Il Francesco dalla Cavani è sofferto, drammatico, disperato, gioioso , impaurito,immerso nel dolore del mondo ,ma anche nella grande gioia della ricerca di Dio ;è in viaggio verso l'affannosa e difficile ricerca dell'Uno che permea tutto l'universo visibile ed invisibile. Francesco è un uomo che sfiora un "sentire " [...] Vai alla recensione »
un film imperdibile da ogni punto di vista: recitazione, fotografia, regia ecc.. un capolavoro per la capacità di rendere viva e reale la vita di Francesco. Altro che ritratti da cartolina come altri film contemporanei sui santi... magnifico
Biografia fedele ma le musiche dei vangelis vanno via via dall'essere piacevoli a diventare troppo estenuanti in 2 ore e 30 di film. Davvero un M. Rourke intenso ed espressivo. Offre un Francesco struggente ed abbandonato nella sua scelta di vita che lo porta in tante enormi difficoltà nel portare la parola del vangelo e assediato dalle tentazzioni.
Un film denso, significativo e affascinante nel suo complesso. Non riesco a sopportare lo stile di Vangelis, autore della colonna sonora che purtroppo si ostina ad utilizzare esclusivamente i sintetizzatori. Un argomento del genere meritava una cornice musicale ben più profonda e costruita e, soprattutto, l'utilizzo di un'orchestra vera, seppur di modeste dimensioni, non è necessario scrivere per [...] Vai alla recensione »
Un San Francesco che sarebbe piaciuto a Rossellini. Solo che il San Francesco di Rossellini era il “Serafico” dei Fioretti, questo di Liliana Cavani, distinguendosi anche dall’altro che la regista aveva realizzato nel ‘67 in cifre quasi solo di rivolta, è essenzialmente drammatico: perché lo scuote e lo percuote il dramma di capire fino in fondo la volontà di Dio a suo riguardo.
La Cavani ha gettato un altro scandaglio nell'animo umano, per lei Francesco d'Assisi è il segno della trasformazione, il delicato tramite tra misticismo e realtà, il punto dove la pazzia e l'invasamento religioso diventano un'unica ribellione. S'era già rivolta al personaggio di Francesco nel '66, adesso vuole approfondire quella semplicità misteriosa tenendo più conto dell'uomo che del contesto, [...] Vai alla recensione »