Il segreto del suo volto

Film 2014 | Drammatico, +16 98 min.

Titolo originalePhoenix
Anno2014
GenereDrammatico,
ProduzioneGermania
Durata98 minuti
Regia diChristian Petzold
AttoriNina Hoss, Ronald Zehrfeld, Nina Kunzendorf, Michael Maertens, Imogen Kogge Uwe Preuss, Eva Bay, Jeff Burrell, Sofia Exss, Megan Gay, Daniela Holtz, Max Hopp, Nikola Kastner, Valerie Koch.
Uscitagiovedì 19 febbraio 2015
TagDa vedere 2014
DistribuzioneBim Distribuzione
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +16
MYmonetro 2,92 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Christian Petzold. Un film Da vedere 2014 con Nina Hoss, Ronald Zehrfeld, Nina Kunzendorf, Michael Maertens, Imogen Kogge. Cast completo Titolo originale: Phoenix. Genere Drammatico, - Germania, 2014, durata 98 minuti. Uscita cinema giovedì 19 febbraio 2015 distribuito da Bim Distribuzione. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 - MYmonetro 2,92 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento lunedì 6 luglio 2015

Berlino, 1945. Dopo un'operazione al volto, Nelly ritrova il marito (che la crede morta e non la riconosce) e diventa il suo doppio. In Italia al Box Office Il segreto del suo volto ha incassato 84,7 mila euro .

Il segreto del suo volto è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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Consigliato sì!
2,92/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 2,63
PUBBLICO 3,13
CONSIGLIATO SÌ
Attraverso un racconto lineare e nitido, Christian Petzold affronta i fantasmi che affollano la coscienza del suo popolo senza mai calcare la mano.
Recensione di Paola Casella
Recensione di Paola Casella

Berlino, 1945. Nelly Lenz, sopravissuta al campo di concentramento, torna nella città natale dove la accoglie l'amica Lene, anche lei ebrea, che prepara per Nelly il trasferimento in Israele, una volta che la donna avrà recuperato la cospicua eredità che le spetta in quanto unica superstite della sua famiglia. Lene ha anche predisposto per Nelly una ricostruzione plastica del viso, devastato dalle ustioni. Nonostante le propongano un volto nuovo, Nelly insiste per riavere il proprio, anche perché non pensa ad altro che a ritrovare il marito Johnny. Peccato che Johnny, quando la vede, non la riconosca. Ma accorgendosi della somiglianza con la moglie, che lui crede defunta, Johnny ingaggia Nelly per interpretare...se stessa, ai fini di recuperare l'eredità di cui sopra.
Phoenix è, allo stesso tempo, una storia d'amore e un film noir, e cammina con grazia su un filo teso simile a quello che attraversava La donna che visse due volte, anche se un riferimento consono sarebbe anche quello a Non tradirmi con me, che in forma di commedia raccontava simili dinamiche. Ma Phoenix non ha proprio nulla di comico, semmai è attraversato da una dolente ironia che riguarda non solo la vicenda personale di Nelly e Johnny, ma quella di un'intera nazione, la Germania del periodo nazista.
Nessun tedesco, dice il film di Christian Petzold, ha voluto sapere quel che era successo nei campi di concentramento, e nessuno si è potuto chiamare fuori dalla responsabilità collettiva di aver permesso l'Olocausto. Attraverso un racconto lineare e nitido, il regista tedesco affronta i fantasmi che affollano la coscienza del suo popolo senza mai calcare la mano, e sceglie di raccontare la sua storia attraverso il cuore di una donna che non si rassegna né all'indifferenza dei suoi connazionali né alla disumanità dell'antisemitismo.
Nelly non smette di amare e di credere nella fondamentale bontà dell'uomo, ed è questo che la salva, invece di intrappolarla nella zona morta fra l'impossibilità di tornare indietro e quella di andare avanti. Ma alla sua dolcezza e al suo desiderio profondo di perdono fanno corona le viltà e i rancori degli altri, anche quelli apparentemente più integrati nella Germania post bellica, e invece del tutto estranei a se stessi.
Solo Nelly vuole davvero essere "quella di prima", solo la sua identità è sopravvissuta intatta. Solo lei non cerca quella "rigenerazione" che, come la rinascita della fenice del titolo dalle ceneri del nazismo, vuol fare piazza pulita delle macerie e dei ricordi. Nelly rifugge anche l'imperativo morale che le impone Lene, chiedendole di usare la sua eredità per partecipare alla riedificazione dello Stato di Israele, perché la sua storia è lì, in Germania, e lì lei vuole continuare a vivere.
Sotto le mentite spoglie di un film di genere, Phoenix è estremamente efficace nel trattare il tema dell'identità tedesca messa a confronto con la pagina più buia della propria storia nazionale. E racconta un paese in cui nessuno chiede e nessuno vuole sapere, dunque non può gettare le basi per una vera rinascita. Ma Nelly ricorderà a tutti che "il domani è già qui", mettendo ognuno di fronte alle proprie responsabilità, personali e storiche.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
martedì 24 febbraio 2015
gpistoia39

Perchè Nelly insiste tanto per volere recitare la parte di se stessa? Perchè spera fino all'ultimo che suo marito la riconosca e che non sia vero che proprio lui l'ha tradita, denunciandola alla Gestapo. Alla fine però da parte di Nelly c'è come una risoluzione, pare che si scuota da quel suo "cieco" amore.

domenica 8 marzo 2015
FabioFeli

Nel 1945 una ex-cantante ebrea, Nelly (Nina Hoss, già diretta da Petzold ne La scelta di Barbara, una storia sugli anni bui della Germania Est), torna dai campi di sterminio tedeschi con il viso sfigurato e bendato. La sua amica Lene (Nina Kunzendorf), ebrea anche lei, la conduce in macchina nella clinica dove ricostruiranno il suo volto. Nelly potrebbe modificare i suoi lineamenti, le dicono, [...] Vai alla recensione »

sabato 15 agosto 2015
angelo umana

 Cosa avrebbero detto (e cosa hanno detto) tanti ebrei sopravvissuti ai lager tedeschi se fossero potuti ritornare alla loro vita prima della prigionia? Avrebbero raccontato a cosa avevano assistito, avrebbero manifestato il loro stesso stupore di fronte all’essere sopravvissuti, avrebbero guardato con occhi severi coloro cui vivevano accanto prima della deportazione e che non fecero un [...] Vai alla recensione »

mercoledì 30 marzo 2016
Raba1

L'aggettivo usato nel titolo è un po' forte, ma insomma: non è possibile costruire un film su un tema del genere senza curare elementari aspetti di verosimiglianza, pena lo scadimento a "compitino" di sceneggiatura dove ad ogni passaggio, anziché empatizzare con la storia, finisci col figurarti le intenzioni del regista su carta, col cestino lì pronto ad accogliere l'espulsione del malloppo, raffazzonato [...] Vai alla recensione »

mercoledì 21 ottobre 2015
milani.21

Certi film ti soprendono per gli effetti speciali, altri per la musica, altri ancora per la bravura degli attori. Questo film invece ti rimane impresso per il finale, una conclusione che mai prima d'ora mi ha tanto coinvolto e affascinato. Nelly che sulle note di Speak Low ci fa capire la sua sofferenza, il suo dolore ma anche la sua speranza che, in fin dei conti, è anche la nostra.

lunedì 7 marzo 2016
Luigi Chierico

La trama del film è interessante ma piuttosto ardita e poco credibile nei modi e termini in cui viene esposta. Soprattutto non sono rispettati i tempi, le trasformazioni ambientali e psicologiche di tutti i personaggi. Il tentativo del regista tedesco Christian Petzold di voler mostrare i suoi compatrioti già nell’ immediato dopoguerra lontani dalla concezione nazista non regge, pare aver voluto [...] Vai alla recensione »

lunedì 23 febbraio 2015
Dromex

Nelly torna a Berlino con il viso sfigurato, aiutata da Lene, dopo essere sopravvissuta miracolosamente ad un Lager nazista. Qui, sottoposta a chirurgia ricostruttiva, chiede di riottenere le proprie sembianze. In seguito Nelly va alla ricerca del marito Johnny perduto a Berlino prima della deportazione e lo ritrova. Johnny però non la riconosce ma, notata tuttavia la somiglianza con la moglie, approfitta [...] Vai alla recensione »

lunedì 23 febbraio 2015
Flyanto

 Film in cui si racconta di una donna ebrea la quale, terminata la guerra ed essendo riuscita a scampare alla morte nel campo di concentramento dove era stata rinchiusa,si sottopone ad un'operazione chirurgica alla faccia in quanto notevolmente deturpata ed andare alla ricerca del marito musicista. Quando riesce a trovarlo e ad incontrarsi con lui, questi non la riconosce ma, notando una vaga [...] Vai alla recensione »

lunedì 23 febbraio 2015
epassp

Un film senza tanti "fronzoli". E' la storia di una donna innamorata di suo marito, che la crede morta in un lagher nazista e che cerca di impadronirsi della sua grossa eredità. Lei, invece, è viva ma con il volto "rivisitato"; chiamata ad interpretare sé stessa, assiste a quanto non vero fosse l'amore che suo marito provava per lei.

lunedì 23 febbraio 2015
melania

Il film mi è piaciuto molto,come trama,come interpretazione,come ambientazione.é un film coinvolgente e suscita emozioni.fa pensare molto,molte riflessioni sull'amore ,sui tradimenti,sulla vita in genere.Mi ha dato tanta malinconia,ma lo rivedrei ancora perchè ha un particolare fascino.

sabato 25 marzo 2017
unaditorino

Bellissima e straziante la presa di coscienza di entrambi i personaggi, per i motivi opposti, nella scena finale. Da spettatrice mi sono sentita in colpa pure io. Tema per me sempre forte. L'ho adorato.

lunedì 6 luglio 2015
maria

film che parla di amore, un amore che tiene in vita nelly, che da speranza a nelly finchè si trova nel campo di concentramento. amore che la fa andare ol tre il limite dell'assurdo e del ridicolo, anche quando si rende conto di chi sia il marito. solo la morte dell'amica serve a svegliarla e a far si che si renda conto della realtà delle cose.

sabato 21 febbraio 2015
brian77

Purtroppo è un film di una lentezza esasperante... Così lento che a metà di un dialogo uno sta già pensando ai fatti propri, anche perché il doppiaggio è assolutamente monocorde, atono, e le frasi pronunciate sono mozziconi frammentari e ansimanti. Tra l'altro, nessuno nella vita parla in modo così noioso, e siccome la doppiatrice di lei [...] Vai alla recensione »

Frasi
"Sì, e ora so che lui la ama!"
Nelly (Nina Hoss)
dal film Il segreto del suo volto - a cura di Giuseppe
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Roberto Nepoti
La Repubblica

Unica scampata della sua famiglia a Auschwitz, ma sfigurata, Nelly si fa ricostruire il viso. Nel settore americano di Berlino la donna incontra Johnny, colpito dalla rassomiglianza con la moglie, che crede defunta, e le domanda di prenderne il posto per ottenere un'eredità. Nelly, dunque, deve imparare a vestirsi, pettinarsi, muoversi come "un'altra".

Federico Pontiggia
Il Fatto Quotidiano

Sopravvivere ad Auschwitz ma non alla propria identità. È quanto Nelly deve affrontare, tornando a Berlino nel giugno 1945, ferita, sfigurata ma con un nuovo volto grazie alla chirurgia plastica. Si mette alla ricerca del marito Johnny scoprendo una verità che non si aspetta. Al suo settimo lungometraggio, il tedesco Petzold ritrova la coppia Nina Hoss e Ronald Zehrfeld già protagonisti del riuscito [...] Vai alla recensione »

Adriano De Grandis
Il Gazzettino

Berlino 1945. Tornata dal lager sfigurata, Nelly rifiuta un nuovo volto e cerca di raggiungere Israele con la notevole eredità (unica superstite). Ma prima prova a rintracciare il marito, che però non la rinosce e credendola un'altra, le domanda di prendere l'identità della moglie (cioè di se stessa) per entrare in possesso della forte somma, mentre a Nelly monta il sospetto che a consegnarla ai tedeschi [...] Vai alla recensione »

Massimo Bertarelli
Il Giornale

La donna che visse due volte. Alla tedesca, purtroppo. A Berlino, nel giugno del '45, la spaurita Nelly è scampata ad Auschwitz, ma ha il volto devastato. Così se lo fa ricostruire, ritrova il marito Johnny, arciconvinto di essere vedovo, che non la riconosce. Anzi le chiede di fingersi sua moglie per rivendicarne la cospicua eredità. Un melò lento e grigio, l'ennesimo tuffo negli orrori nazisti, con [...] Vai alla recensione »

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