
Anno | 2025 |
Genere | Biografico |
Produzione | USA, Irlanda |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Richard Linklater |
Attori | Ethan Hawke, Margaret Qualley, Andrew Scott, Bobby Cannavale, Patrick Kennedy (II) Simon Delaney, Ash Emily Laura Smith, Jonah Lees, Elaine O'Dwyer, Aisling O'Mara. |
Tag | Da vedere 2025 |
MYmonetro | 3,78 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 19 febbraio 2025
Una notte nella vita del leggendario paroliere Lorenz Hart. Il film è stato premiato al Festival di Berlino,
CONSIGLIATO SÌ
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1943. Una sera di fine marzo, a New York, va in scena la prima di Oklahoma!, che diventerà uno dei più grandi successi teatrali della storia. Lorenz Hart, paroliere e autore di musical, attende la fine dello spettacolo in un bar, triste perché il suo storico collaboratore alle musiche, Richard Rodgers, ha realizzato la nuova opera in coppia con uno scrittore diverso da lui. Nel locale vanno e vengono i clienti e gli invitati alla festa, dalla giovanissima donna di cui Hart si professa innamorato fino allo stesso Rodgers, grato e affettuoso verso il suo vecchio partner ma stufo dei suoi problemi con l'alcol.
Richard Linklater, cineasta che sa giocare col tempo (quello per accumulazione di Boyhood, e dei segmenti brevi nella trilogia di Prima dell'alba) torna con un altro scenario da "tutto in una notte" in cui racconta una godibile sinfonia di parole, musica e cuori spezzati ambientata in un bar newyorchese.
Gliela scrive il romanziere Robert Kaplow, che re-immagina un amaro momento di svolta nella vita e nella carriera di Lorenz Hart, interpretato da un istrionico Ethan Hawke bravo a "ridursi" pur tenendo banco per tutto il film. Hart sarebbe morto di lì a poco, e in quella fatidica serata in cui Oklahoma! va in scena per la prima volta si trova sul crinale che separa amore e amicizia, e che marca la fine dell'epoca in cui è stato autore di musical e canzoni di grande successo. Un momento su cui si è detto, scritto e romanzato molto, con il collaboratore di lungo corso Richard Rodgers che si separava da lui per proseguire in una carriera luminosa. Kaplow e Linklater rievocano questa separazione in un chamber piece dalla scrittura brillante, che si diverte e si specchia nell'ossessione di Hart per la parola e la composizione. Dialoghi ritmati, omaggi variegati, il sapore della Broadway d'altri tempi: c'è tanto per gli appassionati dell'epoca, ma anche i neofiti potranno farsi catturare da un'opera che indaga la mistica alla base di ogni relazione. Un amore impossibile fa rima con un'amicizia autentica, e insieme le due cose si uniscono in metafora di un sodalizio creativo e professionale che semplicemente finisce, come tante cose della vita.
Siamo anche di fronte alla storia di un'altra unione impossibile eppure eterna, quella tra arte e business; Linklater dal canto suo ha trovato una strada tutta personale per navigarla, e realizza questo delizioso "a parte" nella sua filmografia in un momento ricco di ispirazione, subito dopo aver ritrovato la verve con il precedente Hit Man, e in attesa del già pronto Nouvelle vague. E sembra appropriato che Blue Moon si annidi discreto tra l'uno e l'altro, facendosi grande della sua taglia modesta.
Vero e proprio fiore all'occhiello del concorso di questa 75a edizione della Berlinale è indubbiamente Blue Moon, ultima fatica dell'acclamato regista statunitense Richard Linklater, nonché il lungometraggio che maggiormente ha stuzzicato la curiosità di pubblico e critica già dal suo annuncio all'interno del programma della storica manifestazione cinematografica.
Proprio in questi giorni si è giunti al terzo triste anniversario dall'inizio del conflitto bellico fra Russia e Ucraina. Non se ne vede ancora una conclusione all'orizzonte. O meglio, Donald Trump ha vinto di nuovo le elezioni presidenziali americane promettendo fra le altre cose una rapida risoluzione della guerra in corso. Certo, a concludere le guerre come le conclude Trump sono bravi tutti: si [...] Vai alla recensione »
Il 31 gennaio 1943 le forze alleate hanno da pochi giorni concluso la Conferenza di Casablanca, gettando le basi per l'azione congiunta che un anno e mezzo più tardi porterà alla cosiddetta Operazione Overlord con l'intento - destinato alla riuscita - di determinare una svolta netta nel corso della Seconda guerra mondiale. Curiosamente negli stessi giorni viene distribuito in Gran Bretagna e negli [...] Vai alla recensione »
È la sera del 31 marzo 1943, siamo da Sardi's, il bar di New York che è il ritrovo obbligato della gente di Broadway, soprattutto se si deve festeggiare una première di successo. L'unità di luogo e di tempo è di matrice teatrale, ma essendo Blue Moon un film di Richard Linklater è anche l'elemento più spiazzante dell'operazione, perché gestisce in chiave occlusiva quella variabile temporale a lungo [...] Vai alla recensione »
Un uomo di mezza età cammina sotto la pioggia, si accascia, sta male, è Lorenz Hart (Ethan Hawke), morirà qualche giorno dopo di polmonite. Stacco. Da un palchetto teatrale, qualche mese prima, Lorenz sta assistendo alla prima del musical Oklahoma! in compagnia di sua madre; è il 31 marzo 1943, e le musiche di quello spettacolo sono composte da Richard Rodgers (Andrew Scott), che fino all'anno prima [...] Vai alla recensione »
Anche qui, dove usa evidentemente i codici del teatro, Richard Linklater ribadisce di credere più che mai nel cinema e nella sua capacità mitopoietica. "The world is a stage" si diceva in una delle canzoni più fondamentali dello spettacolo americano a quella frase sembra pensare il Linklater di Blue Moon (in Concorso a Berlino 75), un film - il suo venticinquesimo in carriera - che non può che svolgersi [...] Vai alla recensione »
Un uomo visibilmente ubriaco arranca in un vicolo piovoso di New York, canticchiando una canzone. Poco dopo si sente male e si accascia al suolo. Morirà di lì a qualche giorno, il 22 novembre del 1943, Lorenz Hart, uno dei più celebri parolieri di canzoni e musical americani. Autore, insieme al compositore Richard Rodgers, di alcuni grandi successi come A Connecticut Yankee, Babes in Arms, The Boys [...] Vai alla recensione »
Quando leggiamo il titolo Blue Moon, scelto dal celebre regista statunitense Richard Linklater per il suo ultimo lungometraggio - presentato in corsa per l'Orso d'Oro alla 75° edizione del Festival di Berlino - non può non venirci in mente l'ormai celeberrima, omonima canzone firmata Rodgers & Hart, realizzata nel 1934. E, di fatto, è proprio a tale brano che il cineasta si è ispirato per questa sua [...] Vai alla recensione »