Anno | 2024 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Francia, Lussemburgo, Mauritania |
Regia di | Abderrahmane Sissako |
Attori | Ke-Xi Wu, Han Chang, Michael Chang (II), Nina Melo . |
Distribuzione | Academy Two |
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Ultimo aggiornamento lunedì 22 gennaio 2024
Joice, dopo una relazione finita, decide di cambiare vita e trasferirsi in Cina.
CONSIGLIATO N.D.
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Dopo aver detto "no" il giorno del suo matrimonio, Joice lascia la Costa d'Avorio per iniziare una nuova vita a Guangzhou, in Cina.
Si sa, noi tutti essere umani siamo dotati di sensibilità (ovviamente qui non scomoderemo Kant per renderne ragione) e da essa ne siamo condizionati. Forse le donne rispetto agli effetti della sensibilità sul nostro vivere quotidiano sono più consequenziali degli uomini. Oppure basta appena semplicemente affermare che nei loro confronti provano meno soggezione, meno paura ad affrontarli e ne accettano [...] Vai alla recensione »
L'incontro di culture, l'importanza delle tradizioni anche come retaggio che ci si porta dietro in nuovi contesti, sono i temi che caratterizzano il cinema di Abderrahmane Sissako fin da Aspettando la felicità. Con il suo nuovo Black Tea, che segna il suo ritorno al lungometraggio dopo dieci anni, in concorso alla Berlinale 2024, sono centrali il contatto e la convivenza tra genti africane e cinesi. [...] Vai alla recensione »
Un film che va sorsegggiato e assaporato lentamente per afferrarne il profondo e originale aroma, raffinatezza e delicatezza. Esattamente come viene mostrata l'arte di servire e bere il tè in Cina, non una semplice bevanda bensì uno stile di vita. Il film si apre in Costa d'Avorio, forse nella capitale, con una scena piuttosto inusuale: in una grande sala affollatissima, donne in abito da sposa e [...] Vai alla recensione »
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Aspettando la felicità: sono passati dieci anni da Timbuktu e Abderrahmane Sissako si ripresenta (in Concorso a Berlino 74) con Black Tea per definire un mondo in cui agli esistenti si offre la scelta tra la menzogna e l'essere felici, tra la verità dei sentimenti e l'accettazione delle convenzioni. Il no detto sull'altare dalla protagonista Aya all'inizio del film è una determinazione di consapevolezza, [...] Vai alla recensione »