Radioactive

Film 2019 | Biografico,

Regia di Marjane Satrapi. Un film con Anya Taylor-Joy, Rosamund Pike, Aneurin Barnard, Sam Riley, Simon Russell Beale. Cast completo Titolo originale: Radioactive. Genere Biografico, - Gran Bretagna, 2019, distribuito da Eagle Pictures. - MYmonetro 2,82 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento venerdì 10 luglio 2020

La storia delle scoperte scientifiche e della relazione sentimentale dei fisici Marie e Pierre Curie, entrambi premiati con il premio Nobel per la fisica.

Consigliato sì!
2,82/5
MYMOVIES 2,50
CRITICA
PUBBLICO 3,13
CONSIGLIATO SÌ
Un biopic convenzionale e irradiante sulla leggendaria scienziata che scoprì la radioattività.
Recensione di Marzia Gandolfi
venerdì 10 luglio 2020
Recensione di Marzia Gandolfi
venerdì 10 luglio 2020

Parigi, 1934. Consumata dalla ricerca e dalle radiazioni dell’uranio, Marie Curie cede le armi e ripercorre sul letto di morte la sua vita ‘applicata’ alla scienza. Punta avanzata di un femminismo a venire, e ancora disorganizzato, Maria Salomea Sklodowska è una studentessa polacca dalle intuizioni folgoranti in un mondo di uomini che per troppo tempo rifiutano di aprirle le porte e di riconoscere il suo genio. Nel 1893 cerca a Parigi un laboratorio dove condurre le sue ricerche e trova Pierre Curie, futuro marito e sostegno indefettibile della sua carriera. Insieme scoprono il radio e il polonio, rivoluzionando la scienza e la storia umana. A dispetto dell’ostilità dei suoi confratelli, imporrà il suo lavoro e riceverà due premi Nobel. Ma ogni progresso scientifico ha un prezzo, per la sua vita e per quella del mondo.

Nell’esercizio delicato di un biopic, rintracciare la vita di un genio rappresenta una difficoltà supplementare. Come spiegare la pioniera che fu Marie Curie senza allineare monotonamente tutte le prime volte che la qualificano?

La prima donna ad avere un dottorato in fisica, a insegnare alla Sorbonne, a ricevere uno e due Premi Nobel, a entrare al Panthéon. Come dire l’eccezione che continua a rappresentare Marie Curie? In maniera classica, secondo Marjane Satrapi che svolge la sua esistenza a partire dal 1893, insistendo su un episodio traumatico della sua infanzia e testimoniando la sua battaglia contro i pregiudizi sessisti della sua epoca.

La presenza del femminile dentro un mondo patriarcale è una delle risorse maggiori del cinema di Marjane Satrapi. Dopo quattro film, di cui il più grande successo resta Persepolis, Radioactive si propone di ritornare sul destino eccezionale di una scienziata leggendaria che ha scoperto col consorte la radioattività.

Il biopic fatica a trovare uno sguardo, ad assumere il punto di vista della protagonista e a donarle un corpo con la scrittura, mascherando le lacune sotto una pioggia (radioattiva) di effetti speciali. A perturbare una narrazione tutto sommato lineare, intervengono quattro brevi salti temporali che mostrano le conseguenze delle sue ricerche ed evocano la natura del radio, salvatrice o distruttrice, a seconda dell’uso che ne viene fatto. Emergono allora dalle nebbie di Parigi (ricostruita altrove) un bambino trattato con la radioterapia per un cancro nella Cleveland del 1957, l’aereo americano che lanciò la bomba su Hiroshima nel 1945, le esercitazioni nucleari nel deserto del Nevada nel 1961, l’incidente della centrale di Černobyl’ nel 1986.

Benefici e derive permettono alla regista di sondare l’ambivalenza di tutte le scoperte scientifiche non appena si emancipano dal laboratorio. La rottura estetica e cromatica serve invece la portata del lavoro scientifico di Marie Curie, interrogando l’etica della scienza.

Adattato dal romanzo grafico di Lauren Redniss (“Radioactive. Marie & Pierre Curie: A Tale of Love and Fallout”), Radioactive prova a dare una tessitura estetica alle ricerche della protagonista, una forma a un laboratorio dove il segreto della natura si rivela e un amore si dichiara tra minerali, provette e grani di luce fluorescenti.

Il trattamento del côté sentimentale è probabilmente la cosa più interessante del film. In maniera meno convenzionale, la Satrapi dosa materia visibile e forze invisibili, radioattività e amore, fusione dei corpi e sfida degli spiriti. Marie e Pierre formano una coppia fusionale, condividono tutto: la vita, la professione, il peso della seconda sulla prima. Due intelligenze irradianti inscritte in piena rivoluzione scientifica e positivista al debutto del XX secolo.

Rosamund Pike, feroce e luminosa, incarna più il mito che la persona. Un modello irraggiungibile ancorato al campo della ragione, resistente alla discriminazione istituzionale e alle sedute spiritiche, in cui il marito vedeva un possibile prolungamento delle loro scoperte sulla struttura della materia. Quello su Marie Curie è un film che resta da fare. Quello che è dato invece è l’elettricità trasmessa da uno spirito singolare. Una donna, ottantasei anni dopo, toujours radioactive.

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Rosamund Pike diventa la grande scienziata Marie Curie.
Overview di Giorgio Crico
giovedì 5 marzo 2020

Maria Salomea Skodowska nasce in Polonia, a Varsavia, nel 1867, e da lì inizia la sua scalata ai vertici della scienza dei suoi tempi fino al raggiungimento della fama imperitura derivante dalle scoperte scientifiche fatte e dalla conseguente vittoria di due Nobel (nel 1903 e nel 1911), arrivati grazie all'isolamento e alla classificazione di radio e polonio, due elementi ignoti prima della sua ricerca. Il film abbraccia tutta la vita della grande scienziata, raccontando il suo impegno in campo scientifico ma anche la sua lotta ai pregiudizi verso le ricercatrici donne in ambito fisico e chimico, il matrimonio con Pierre Curie, di cui assumerà il cognome con cui diverrà immortale, e l'impegno assunto in prima persona durante la Prima Guerra Mondiale, per mettersi al servizio della Francia, suo Paese d'adozione.

Marjane Satrapi, l'acclamatissima autrice franco-iraniana di Persepolis, dirige l'adattamento cinematografico della biografia di Marie Curie, a tutt'oggi una delle più grandi scienziate della storia dell'umanità.

Non solo una mente brillante ma anche una pioniera nel suo campo di studi e, soprattutto, una rivoluzionaria (intellettualmente parlando ma non solo): la Curie ha costretto l'ambito della ricerca scientifica, fino a quel momento totalmente maschile o quasi, a riconoscere che le scienziate donne non avevano nulla di meno rispetto ai colleghi uomini, sovvertendo le logiche di un contesto impregnato di maschilismo. In tutto ciò, non bisogna dimenticare che si trattava pur sempre di un'esule polacca fuggita in Francia in un'epoca in cui la xenofobia e la diffidenza verso gli stranieri erano fenomeni ampiamente diffusi presso la grande maggioranza della popolazione, incluse le élite intellettuali, dunque Marie ha dovuto affrontare enormi pregiudizi anche di matrice etnica.

Per restituire fedelmente l'immagine di una donna così multisfaccettata e di grande spessore, è infatti stata scelta una regista da sempre in prima in linea con le sue opere sul fronte dell'empowerment femminile come la Satrapi, a sua volta esule in Francia dal suo patrio Iran e in qualche modo affine, dunque, alla figura della Curie.

Per quanto riguarda il cast, la talentuosa attrice inglese Rosamund Pike (la protagonista femminile di Gone Girl, vista anche in Orgoglio e pregiudizio e tantissime altre produzioni) è stata scelta per prestare il suo viso a Marie Curie mentre il marito Pierre avrà il viso di Sam Riley. Anya Taylor-Joy è invece Irene Curie e Cara Bossom interpreta l'altra figlia della coppia, Ève. Infine troviamo Aneurin Barnard nei panni di Paul Langevin.


RADIOACTIVE disponibile in DVD o BluRay

DVD

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
martedì 5 gennaio 2021
Felicity

Radioactive sa molto bene dove vuole andare a parare, sa bene che servizio fare alla figura storica e cosa sottolineare. La storia della prima scienziata ad aver vinto un nobel (e una delle poche ad averne vinti due) è una gigantesca excusatio non petita per aver scoperto la radioattività, giustificata dalle angherie della Parigi dell’epoca verso una donna polacca, libera e intelligente. [...] Vai alla recensione »

giovedì 7 gennaio 2021
enzo70

È brava Marjane Satrapi a raccontare la storia di Marie Curie, una delle donne che hanno scritto la storia della scienza. Racconta il mito, senza mitizzarlo, mettendo in evidenza la mente brillante e le fragilità, attribuendole una dimensione umana. Dal grande amore per il marito Pierre Curie, il quale verrà attribuito il primo dei due premi Nobel, al rapporto con la figlia, la [...] Vai alla recensione »

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
martedì 28 luglio 2020
Maria Sole Colombo
Film TV

Come in un bignami ben compilato, quarant'anni di vita e traguardi di Marie Curie scorrono su schermo a velocità accelerata: la scoperta di radio e polonio, la cattedra alla Sorbonne e i due Nobel sono pedaggi obbligati per ottemperare alla convenzione del biopic calligrafico. Che a Marjane Satrapi, che pure la asseconda con una certa diligenza, sembra interessare ben poco.

NEWS
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giovedì 2 luglio 2020
 

Arriva sulle principali piattaforme vod il film diretto dalla fumettista, sceneggiatrice e illustratrice Marjane Satrapi e dedicata alla vita rivoluzionaria e appassionata di Marie Curie. Vai all'articolo »

TRAILER
venerdì 13 settembre 2019
 

Regia di Marjane Satrapi. Un film con Anya Taylor-Joy, Rosamund Pike, Aneurin Barnard, Sam Riley, Simon Russell Beale. Guarda il trailer »

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