Ivan il terribile

Paolo Gobetti

Le vicende politiche che hanno imposto per dodici anni la messa al bando dagli schermi di tutto il mondo della seconda parte di Ivan il Terribile, l’ultimo film di Eisenstein, hanno di conseguenza costretto la critica a formulare il proprio giudizio sul film in due tempi, quasi che si trattasse di due film distinti; e quindi parecchi dei giudizi sulla prima parte soffrivano per la mancanza di informazione sulla seconda parte. Per quanto ci riguarda ricordui~m0 ancora come la stupefacente perfezione della prima parte – come non rimanere incantati, per esempio, di fronte alle immagini maestose, affascinanti, d’una sublime poesia ieratica, complete e perfette dell’incoronazione! – ci avesse lasciati, al di là dell’ammirazione per la ricchezza dell’espressione cinematografica, una certa perplessità sulla sostanza, una certa freddezza nei confronti dell’eroe, di quello zar di cui non riuscivamo a intendere le motivazioni psicologiche, mentre certi suoi atteggiamenti dispotici e nazionalistici, che sembravano condivisi dal regista, aggiungevano alle nostre impressioni una fastidiosa inquietudine. [...]

di Paolo Gobetti, articolo completo (7652 caratteri spazi inclusi) su Cinema Nuovo 1958