il cinefilo
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domenica 13 marzo 2011
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ivan il terribile:la mia analisi completa del film
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La storia si apre con l'incoronazione di Ivan a zar della Russia...e fin dalle prime immagini il regista Ejzenstein stabilisce un rapporto quasi ossessivo tra la cinepresa e i volti dei protagonisti...tanto da farli apparire totalmente ridicoli ma,in realtà e paradossalmente,è proprio in virtù di questo dettaglio che si riesce ad amplificare,con delle tonalità assolutamente impressionanti,la forza delle inquadrature che scorrono davanti allo spettatore con una grazia e una genialità quasi sicuramente inimitabili...e infatti Ivan è un caso unico nella storia del cinema.
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La storia si apre con l'incoronazione di Ivan a zar della Russia...e fin dalle prime immagini il regista Ejzenstein stabilisce un rapporto quasi ossessivo tra la cinepresa e i volti dei protagonisti...tanto da farli apparire totalmente ridicoli ma,in realtà e paradossalmente,è proprio in virtù di questo dettaglio che si riesce ad amplificare,con delle tonalità assolutamente impressionanti,la forza delle inquadrature che scorrono davanti allo spettatore con una grazia e una genialità quasi sicuramente inimitabili...e infatti Ivan è un caso unico nella storia del cinema.
La corona,lo scettro,le monete d'oro e gli abiti degli interpreti principali e delle comparse vengono anch'essi messi in rilievo portando già la prima lunga sequenza a un livello di teatralità tale da far invidia a chiunque desideri concepire una qualsivoglia mescolanza dell'immensa galassia del cinema con la poesia del palcoscenico...il nuovo zar annuncia i suoi progetti circa l'unificazione della Russia scatenando l'ira dei boiardi capitanati proprio dalla zia di Ivan ovvero l'infida Euphrosinia la quale rende evidente la sua contrarietà che lascia presagire un conflitto con il nuovo sovrano.
Tra i vari personaggi emerge per importanza anche l'amico di Ivan Fedor Kolitcheff il quale segretamente ambisce al trono russo...nonchè la zarina di cui Fedor è innamorato...il regista comincia a rendere evidente,ma non ancora scopertamente,la passione di Fedor per la donna nella sequenza del matrimonio e della festa a cui partecipano anche i Boiardi ma si concretizzerà solamente quando lui la prenderà per mano provocandone l'immediato rifiuto e fedeltà al suo signore.
Il personaggio di Ivan è un condottiero autoritario e spietato(anche e soprattutto per questo ritengo sia piaciuto a Stalin)che,alla minaccia dell'invasione dei Tartari,si dichiara subito pronto a partire con il suo esercito alla volta di Kazan conquistandola ed ergendosi vittoriosamente a supremo autocrate del suo paese...la scena dell'annuncio vittorioso dura pochi secondi ma,grazie all'contrappunto musicale del bravissimo Sergey Proko'ev e alla perfezione geometrica del primo piano sullo zar,è certamente uno dei punti più alti del film.
Successivamente,a causa di una ferita,lo zar viene inquadrato morente sul suo letto(e in cui traspare maggiormente la tecnica espressionista)e,convinto come gli altri che lo circondano che sia arrivata la fine,esige che i suoi"fedelissimi"giurino fedeltà a suo figlio nonchè il legittimo erede al trono...ma proprio in questo istante si consuma il tradimento e nessuno,se non ovviamente la zarina,giura fedeltà al neonato...egli apparentemente muore e anche Fedor,molto più segretamente,è propenso all'infedeltà in quanto oltre al trono,desidera anche la sposa di Ivan...e lei si ricorderà di questo tradimento che,forse,è il peggiore in assoluto.
La mano del regista non si distanzia un solo istante dalla ricerca della perfezione che,per lui,deve apparire evidente in ogni singola immagine e fotogramma per fotogramma...svelando una megalomania di fondo che concretizza,scena dopo scena,il gigantismo assoluto dell'intera operazione.
Ivan non muore e,per far valere ulteriormente il suo potere,inizia ad attuare una politica pesantemente dannosa per i Boiardi i quali,nella loro azione più vile e sleale,uccidono la zarina nel tentativo di devastare psicologicamente il sovrano...e nella sequenza forse più splendida del film in cui lo zar si dispera accanto al sorpo della sua adorata consorte il piano di Euphrosinia sembrerebbe,inizialmente,essere riuscito...salvo poi finire per rinvigorire il suo istinto dominatore e teso a schiacciare i suoi nemici definitivamente.
Personalmente preferisco non dilungarmi nel descrivere ulteriormente questa scena in quanto talmente potente e travolgente nella sua assoluta grandezza da richiedere maggiormente una visione emotiva piuttosto che meramente descrittiva...e così pure per quanto riguarda l'inquadratura finale dello zar sui moscoviti giunti da lui,ritiratosi astutamente al monastero,a implorare il suo ritorno nella capitale per continuare a forgiare il suo ideale autoritario ma rivoluzionario della Russia.
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il cinefilo
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lunedì 21 marzo 2011
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ivan il terribile:la mia analisi completa/2
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Ivan rappresenta la Russia...Ivan,in questo film,rappresenta l'ambizione del suo stato di superare i propri limiti,annientare gli ostacoli,e rendere possibile al suo intero popolo di svelare la sua grandezza(come urla nella sala sotto il peso delle urla gloriose di molti di coloro che lo circondano)umana e lavoratrice facendo emergere,contemporaneamente,un ondata propagandistica staliniana di cui ho già accennato nel mio precedente commento.
L'amico Fedor che,come ho già scritto,ambisce alla zarina era pronto a cedere alla"proposta"di Euphrosinia di giurare fedeltà al figlio scemo della zia del sovrano e di consacrarlo nuovo zar salvo poi manovrarlo a modo suo come la vecchia megera gli aveva previsto.
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Ivan rappresenta la Russia...Ivan,in questo film,rappresenta l'ambizione del suo stato di superare i propri limiti,annientare gli ostacoli,e rendere possibile al suo intero popolo di svelare la sua grandezza(come urla nella sala sotto il peso delle urla gloriose di molti di coloro che lo circondano)umana e lavoratrice facendo emergere,contemporaneamente,un ondata propagandistica staliniana di cui ho già accennato nel mio precedente commento.
L'amico Fedor che,come ho già scritto,ambisce alla zarina era pronto a cedere alla"proposta"di Euphrosinia di giurare fedeltà al figlio scemo della zia del sovrano e di consacrarlo nuovo zar salvo poi manovrarlo a modo suo come la vecchia megera gli aveva previsto...nella sequenza del dialogo tra Fedor e la donna al regista occorre una sola inquadratura per rendere evidente l'ambizione dell'uomo..."se il mio Vladimir sarà zar...tu potrai fare a modo tuo...sarai il padrone assoluto!"dice la donna mentre sul viso di Fedor,per pochi secondi,appare l'ambizione nella sua completa simbologia espressiva...e questo avviene poco prima che allo zar vengano portati i sacramenti.
Il sottoscritto ha visionato questo primo capitolo della trilogia mancata all'incirca...un infinità di volte!...viene da chiedersi,almeno per me,quanto deve essere stata grande la pazienza di regista e interpreti nel ricercare la precisione maniacale di ogni cosa in ogni momento...ma è un peccato che di questo"dettaglio"non mi è dato sapere e rimarrà,temo,uno dei più grandi misteri"cinefili"della mia esistenza...e per questo ferocemente più affasciante di qualsiasi altra considerazione possa tentare di fare...forse addirittura inutile tentare di fare.
Tra i curiosi,complicati e numerosi particolari(e a cui non ho saputo ancora trovare un vero significato)che affollano i 96 minuti di film risaltano"l'occhio del sovrano"(dovrebbe presagire lo stato di salute del grande condottiero ferito?),la grande scacchiera che Ivan si trova davanti da lui e su cui muove le pedine(metafora della forza dominatrice da cui si sente pervaso ogni dittatore?),il mappamondo su cui si staglia l'imponente ombra del suo"grandioso"proprietario(elaborata e intelligente rappresentazione simbolica della sua megalomania?)...sono questi i quesiti che mi spingono a visionare più e più volte quello che,almeno io,reputo essere un capolavoro a tutti gli effetti e sul quale,malgrado le ripetute visioni,continuo a non avere il minimo dubbio.
Tornando alla vicenda di Fedor:non appena egli è sicuro dell'imminente decesso dell'amico non esita a tentare di stringere a sè la zarina Anastasia promettendogli potere e amore eterno...il suo tradimento si esprime e si traduce nella seguente frase:"Anastasia,senza di te la vita non è vita mentre con te la morte non è morte!"(stando almeno al doppiaggio italiano rispetto al russo)ma egli precipiterà nel panico non appena verrà a sapere dalla zarina che il suo signore non è affatto deceduto e in cui dovrà ritrattare improvvisamente l'accordo con Euphrosinia giurando fedeltà al figlio di Ivan e Anastasia...e successivamente fuggirà per evitare di affrontare l'umiliazione.
Il discorso finale a proposito dell'"anello di ferro" da stringere"attorno"agli amici e ai nemici proposto al protagonista da uno dei suoi più fedeli e inossidabili alleati è un altra scena-chiave per comprendere pienamente l'ideologia totalitaria da cui il film,nel suo complesso,appare ambiguamente pervaso...come pure lo è anche la sequenza in cui il"grande condottiero"annuncia dinanzi ai boiardi e ai fedeli l'intenzione di conquistare alcune importanti zone geografiche tese ad ampliare il suo potere.
In conclusione:qualsiasi discussione sulla sua natura propagandistica,per quanto inevitabile,finisce per essere completamente sminuita(al cubo,peraltro)dalla sua grandiosità tecnico-stilistica.
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luca scial�
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martedì 25 dicembre 2012
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l'invincibile ivan
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Dopo le sue grandi imprese belliche, che gettarono le basi per la nascita di un grande impero russo, Ivan, detto Il terribile, fu incoronato Zar nel 1547. La sua grande opera unificatrice gli costò anche molti nemici, su tutti i Boiari che non volevano soggiacere a Mosca. Tanti principi e fedeli amici lo tradirono; la moglie fu avvelenata. Ma malgrado ciò, Ivan restò saldo al potere, sebbene preferì lasciare la capitale Mosca.
Una delle tante opere enciclopediche di Sergej Ejzenstejn sulla Russia. Il film ha un taglio teatrale, inquietante, oscuro, quasi magico. I personaggi vengono esaltati mediante primissi piani e gestualità molto evidenti. Seguì una seconda parte, mentre una terza in programma non fu mai realizzata.
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il cinefilo
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venerdì 11 febbraio 2011
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la potenza delle immagini
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Il principale punto di forza di IVAN IL TERRIBILE(proseguo il mio commento)si trova nella grandiosità epica,monumentale e ossessiva con cui S.M.Ejzenstein mette in scena questo immenso dramma teatrale...questa grandiosità si esprime a tutti i livelli:interpretativo,scenografico,narrativo e estetico ideologicamente(piacque molto a Stalin che però non approvò la seconda parte).
Ogni attore viene inquadrato minuziosamente sia nel volto che nel fisico e nei suoi movimenti e in questo modo ci si rende conto di quanto anche(e forse soprattutto)i dettagli siano fondamentali per questo genio del cinema mondiale.
Una discussione sul cinema che mi ha sempre particolarmente interessato è quella riguardante l'epiteto di"genio"da assegnare ai registi meritevoli di quest titolo.
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Il principale punto di forza di IVAN IL TERRIBILE(proseguo il mio commento)si trova nella grandiosità epica,monumentale e ossessiva con cui S.M.Ejzenstein mette in scena questo immenso dramma teatrale...questa grandiosità si esprime a tutti i livelli:interpretativo,scenografico,narrativo e estetico ideologicamente(piacque molto a Stalin che però non approvò la seconda parte).
Ogni attore viene inquadrato minuziosamente sia nel volto che nel fisico e nei suoi movimenti e in questo modo ci si rende conto di quanto anche(e forse soprattutto)i dettagli siano fondamentali per questo genio del cinema mondiale.
Una discussione sul cinema che mi ha sempre particolarmente interessato è quella riguardante l'epiteto di"genio"da assegnare ai registi meritevoli di quest titolo...sia chiaro:essere un maestro del cinema non significa essere necessariamente un genio a tutti gli effetti...i"maestri"sono coloro che,partendo da vicende o schemi narrativi comunque risaputi(ovviamente con alcune importantissime eccezioni)riescono a estrapolare,a conti fatti,un notevolissimo(o addirittura grandioso sfociando quindi nel capolavoro)risultato nella capacità di rendere autentica e memorabile quella vicenda o quell'preciso impianto tematico elaborato,a volte,in maniera più complessa di quanto si pensi.
Nella categoria dei grandi"maestri"si possono inserire nomi(e cognomi)come Billy Wilder,Alfred Hitchcock,F.F.Coppola,John Huston,Micheal Cimino,Buster Keaton,Howard Hawks,Jean Renoir,Akira Kurosawa e numerosi altri degni di questo straordinario titolo.
L'appellativo di"genio"nel vero senso della parola,invece,copre un diverso arco di cineasti e tra questi è doveroso ricordare nomi come Stanley Kubrick,S.M.Ejzenstein(appunto),Orson Welles,Marcel Carnè,Federico Fellini,Carl Theodor Dreyer,Charles Chaplin per dire alcuni dei principali...questi autori non si sono fermati a raccontare delle vicende con il loro stile migliore ma,in alcuni casi,i loro risultati stilistici hanno finito per travalicare il cinema diventando qualcosa di più:potenti riflessioni storiche e filosofiche senza paragoni(i due titoli per eccellenza:LA CORAZZATA POTEMKIN e 2001 ODISSEA NELLO SPAZIO)...nel caso del regista russo la sua genialità è stata quella di far convivere splendidamente tra loro(nel film in questione)propaganda sovietica,reali fatti storici e universo teatrale in una mescolanza infinitamente più riuscita che in ALEKSANDR NEVSKIJ.
Tornando alla prima parte della trilogia mancata sullo zar Ivan posso affermare che non bisogna,a mio giuduzio,lasciarsi ingannare dall'apparente ridicolaggine di certi volti,sguardi e espressioni degli interpreti poichè se si riesce a entrare nella logica teatraleggiante della vicenda difficilmente non si potrà rimanere semplicemente estasiati da primi piani come quello finale del volto di Ivan sul popolo che si inginocchia sotto il monastero ad attendere il ritorno dello zar o l'espressione intensa,sempre del grande protagonista,di fronte al corpo della zarina defunta.
Ogni gesto,ogni sguardo e ogni movimento del corpo dello zar lascia intravedere un universo simbolico come solo un vero genio avrebbe potuto elaborare con una simile perfezione.
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il cinefilo
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mercoledì 9 giugno 2010
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un opera d'arte
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La prima parte di questa "immensa" trilogia mancata(la terza parte non venne mai realizzata a causa della morte del regista)intitolata IVAN IL TERRIBILE(il titolo della seconda parte è LA CONGIURA DEI BOIARDI)del grande regista Sergej M.Ejzenstein racconta l'ascesa al trono di Ivan incoronato zar di tutta la Russia ma dovrà combattere contro gli invasori di Kazan e,all'interno del suo impero,anche contro i Boiardi che vedono il loro potere in serio pericolo.
Il regista si dimostra,già dalle prime sequenze,un maestro nella difficile arte del sapere raccontare con precisione non soltanto la vicenda narrata complessivamente ma anche nel sapere descrivere(con un abilità e un intelligenza nell'utilizzare la cinepresa probabilmente senza pari)ogni singolo particolare che il regista(autore anche della sceneggiatura)ritiene estremamente importanti a livello metaforico e allegorico e che risultano perfettamente funzionali alla narrazione(la scacchiera e l'ombra dello zar,il mappamondo,la corona e innumerevoli altri oggetti e"simbolismi")e che pongono il film su diversi "piani di lettura" come scrive Il Morandini.
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La prima parte di questa "immensa" trilogia mancata(la terza parte non venne mai realizzata a causa della morte del regista)intitolata IVAN IL TERRIBILE(il titolo della seconda parte è LA CONGIURA DEI BOIARDI)del grande regista Sergej M.Ejzenstein racconta l'ascesa al trono di Ivan incoronato zar di tutta la Russia ma dovrà combattere contro gli invasori di Kazan e,all'interno del suo impero,anche contro i Boiardi che vedono il loro potere in serio pericolo.
Il regista si dimostra,già dalle prime sequenze,un maestro nella difficile arte del sapere raccontare con precisione non soltanto la vicenda narrata complessivamente ma anche nel sapere descrivere(con un abilità e un intelligenza nell'utilizzare la cinepresa probabilmente senza pari)ogni singolo particolare che il regista(autore anche della sceneggiatura)ritiene estremamente importanti a livello metaforico e allegorico e che risultano perfettamente funzionali alla narrazione(la scacchiera e l'ombra dello zar,il mappamondo,la corona e innumerevoli altri oggetti e"simbolismi")e che pongono il film su diversi "piani di lettura" come scrive Il Morandini.
La storia è impostata come una grande opera teatrale in cui ogni personaggio(a partire da Ivan)racchiude nella sua interpretazione una "profondità"di stampo profondamente Shakesperiano e dove la tragedia è perennemente in agguato.
Quest'opera straborda di sequenze indimenticabili e di cui voglio citare,tra le numerose,le scene iniziali del incoronazione,la battaglia di Kazan e la processione finale del popolo che marcia vicino al convento a invocare il ritorno dello zar e ognuna di queste sequenze è un capolavoro di stile e montaggio che testimoniano la profonda "passione" che lega Ejsentein alla cinepresa e al cinema.
La geniale colonna sonora di Sergej Proko'ev si fonde perfettamente con l'ossessiva "attenzione" del regista nei confronti dei volti e degli sguardi dei protagonisti alimentandone e amplificandone la dimensione onirica,storica e,appunto,profondamente teatrale.
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fedeleto
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mercoledì 22 febbraio 2012
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ejesenstein il terribile
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Ivan VI,incoronato zar di Russia all'eta' di sedici anni,si sposa con anastasia,di cui segretamente e' innamorato Kubriski.e spinge il popolo allo spirito nazionalista moscovita.Respinge i tartari e ammalatosi si ritiene che stia per morire ma inspiegabilmente guarisce e il suo unico desiderio e' respingere i boiardi.Ma proprio dietro l'angolo la zia boiarda trama contro di lui e uccide velatamente con un trucco la moglie dello zar.Per Ivan sembra finita ,ma attraverso il sostegno dei suoi uomini russi,gente povera compresa,decidera' di respingere i boiardi.Ejesenstein(la corazzata Potemkin,sciopero,la lina generale)dopo l'incredibile ALEKSANDR NEVSKIJ,dirige un vero e proprio capolavoro del cinema sovietco,paragonabile solo alle primissime opere del regista come sciopero e la corazzata Potemkin.
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Ivan VI,incoronato zar di Russia all'eta' di sedici anni,si sposa con anastasia,di cui segretamente e' innamorato Kubriski.e spinge il popolo allo spirito nazionalista moscovita.Respinge i tartari e ammalatosi si ritiene che stia per morire ma inspiegabilmente guarisce e il suo unico desiderio e' respingere i boiardi.Ma proprio dietro l'angolo la zia boiarda trama contro di lui e uccide velatamente con un trucco la moglie dello zar.Per Ivan sembra finita ,ma attraverso il sostegno dei suoi uomini russi,gente povera compresa,decidera' di respingere i boiardi.Ejesenstein(la corazzata Potemkin,sciopero,la lina generale)dopo l'incredibile ALEKSANDR NEVSKIJ,dirige un vero e proprio capolavoro del cinema sovietco,paragonabile solo alle primissime opere del regista come sciopero e la corazzata Potemkin.Partendo dall'attore protagonista Nikolaj Cerkasov,che interpreta Ivan in una maniera esemplare come del resto aveva gia' fatto nel film precedente di Ejesenstein ALEKSANDR NEVSKIJ.Invece da un punto di vista tecnico il film e' assolutamente magistrale,con primi piani straodrinaria che esprimono attraverso la mimica facciale determinati pensieri e caratteri,all'omaggio dell'espressionismo tedesco con il gioco d'ombre(ove e' chiaro il riferimento a Murnau) in cui vi e' anche il significato dello sdoppiamento della personalita' di Ivan,ma una delle scene piu' belle rimane il primo piano di Ivan con lo sfondo (immagine molto simile ad una scena del documentario di QUE VIVA MEXICO).Il film incarna un senso nazionalista della Russia attaccata dai nazisti ,e spinge il cuore del film sull'anima del patriottismo,in molti vedono nella figura di Ivan un riferimento a Stalin,ma ad ogni modo come molti critici affermano il personaggio di Ivan somiglia anche ad un personaggio shakespiriano estremamente importante e profondo come quello di Amleto,ed Ivan effettivamente mantiene in quel suo essere estraniato un senso di teatralita' epocale.La scena dell'incoronazione inoltre rimane anch'essa piena di ottimi simbolismi dalle spalle di Ivan che aspetta l'incoronazione pertanto non possiamo vedere il suo volto ed egli pertanto e' come se non lo possedesse poiche' non e' ancora zar e dunque protagonista.Molte altre scena svolgono un inclinatura nel proseguimento del film ,ed esso sta' ad indicare come la geometria perfetta simbolo della purezza e della giustizia venga inclinata durante vicissitudini che sconvolgono e deviano la storia.Fin dall'inizio infatti la macchina da presa si muove dall'alto(simbolo dunque di una potenza divina che scende in maniera perfetta e lineare,e inquadra una croce ,anch'essa simbolo della trinita' e dunque della necessita',e da questo momento le cose incominciano a cambiare,con i primi piani di Ivan sempre rivolto con il volto all'indietro dove il suo pizzo risalta di piu' ,forma un'irregolarita' in confronto alle perfezioni iniziali,lo stesso primo piano allacciato allo sfondo non lascia trasparire dubbi sull'irregolarita' di un perfetto rigorismo geometrico necessario per la stabilita'.Pertanto Ejesenstein gira solo la prima parte di questo dramma dedicato a questo grande personaggio storico,piu' una seconda initolata La congiura dei boiardi ,e per la terza molti rimarranno delusi ma non esiste se non qualche piccola scena .UN CAPOLAVORO SENZA L'OMBRA DEL MINIMO DUBBIO.
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arnaco
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domenica 16 marzo 2014
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non è una recensione
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Di un film si può parlare all'infinito, specialmente di un capolavoro come questo. Io ho letto e sinceramente ammirato molte delle recensioni - secondo me esistono degli artisti e forse dei geni anche della recensione. Io ho solo due modesti commenti; il primo credo sia dovuto al mio essere più musicofilo che cinefilo, ed è questo: alcuni registi riescono a realizzare un connubio meraviglioso tra immagini e musica; tra questi pochissimi sono anche autori della musica, come Charlie Chaplin e in tempi più recenti Clint Eastwood; altri, non essendo musicisti, devono avvalersi di un apporto esterno, come Luchino Visconti e Stanley Kubrik - la sequenza di avvicinamento della navetta spaziale all'astronave di Odissea nello spazio al suono di un valzer di Strauss è un balletto assolutamente meraviglioso, come la sequenza finale di Morte a Venezia con l'adagietto di Mahler.
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Di un film si può parlare all'infinito, specialmente di un capolavoro come questo. Io ho letto e sinceramente ammirato molte delle recensioni - secondo me esistono degli artisti e forse dei geni anche della recensione. Io ho solo due modesti commenti; il primo credo sia dovuto al mio essere più musicofilo che cinefilo, ed è questo: alcuni registi riescono a realizzare un connubio meraviglioso tra immagini e musica; tra questi pochissimi sono anche autori della musica, come Charlie Chaplin e in tempi più recenti Clint Eastwood; altri, non essendo musicisti, devono avvalersi di un apporto esterno, come Luchino Visconti e Stanley Kubrik - la sequenza di avvicinamento della navetta spaziale all'astronave di Odissea nello spazio al suono di un valzer di Strauss è un balletto assolutamente meraviglioso, come la sequenza finale di Morte a Venezia con l'adagietto di Mahler. Ma per venire al nostro Ivan io credo che il merito della "grande bellezza" sia da dividere, non necessaraiamente in parti uguali, tra due Sergei, Ejsenstejn e Prokofiev.
Il secondo commento è di carattere psicologico/sociale: sentimenti come la tenerezza, la compassione, la pietà, l'amore, ecc. traspaiono fugacemente solo sul volto della zarina e, in misura minore, di Fyodor, vale a dire dei perdenti; gli occhi dei vincenti, i Boiardi, Ivan, la perfida zia, esprimono solo (e in modo superbo) odio, ira, avidità o anche paura, come quelli dei nostri governanti quando non esprimo solo stupidità.
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