Il maestro di Vigevano

Gian Luigi Rondi

Dopo L’assassino e dopo I giorni contati – due film indubbiamente pieni di meriti – Elio Petri ha voluto cimentarsi in un’impresa particolarmente ardua, la riduzione cinematografica di quel mediocre romanzo che è Il maestro di Vigevano di Lucio Mastronardi, interpretato in una chiave, non più polemica ed aspra, grezza e fastidiosamente realistica, ma, in una chiave vagamente romantica, con scarsi riferimenti all’attualità con spunti ironici (nell’ambito addirittura del “grottesco”) e con allusioni simbolistiche, quasi da favola. [...]

di Gian Luigi Rondi, articolo completo (6648 caratteri spazi inclusi) su Il Tempo 27 dicembre 1963