Tu la conosci Claudia?

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Un film di Aldo Baglio, Giacomo Poretti, Giovanni Storti, Massimo Venier. Con Ottavia Piccolo, Silvana Fallisi, Rossy De Palma, Aldo Baglio, Giacomo Poretti.
continua»
Commedia, - Italia 2004. uscita mercoledì 15 dicembre 2004. MYMONETRO Tu la conosci Claudia? * * 1/2 - - valutazione media: 2,91 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   

Antonio Dipollina

Il Venerdì di Repubblica

Siccome le note ufficiali dicono: «L’amore è un mistero. Ci vorranno Aldo, Giovanni e Giacomo per spiegarcelo?», si arriva all’appuntamento con trepidazione e la prima domanda la si rivolge già in ascensore:
«Ma davvero avete spiegato l’amore?».
La risposta di Aldo, Giovanni e Giacomo è irriferibile, o almeno non si può scrivere. Il senso è «no».
Però c’è comunque un’aria buona intorno a Tu la conosci Claudia?, nuovo film del trio. In primo luogo è un film di Natale, ma questa è un’esigenza di produzione e marketing («Possiamo garantire che pensiamo le stesse cose e reciteremmo allo stesso modo anche se uscisse a Ferragosto») e quindi vuoI dire che a Natale c’è qualcosa da vedere al cinema. In secondo luogo è il ritorno di AG&G all’aria di casa: Milano, l’amicizia, l’amore, le donne, anzi una donna (Paola Cortellesi), che fa saltare il tavolo di tutte le convenzioni possibili e manda in orbita la storia.
La storia è quella con Giovanni che è sposato con Claudia e nessuno riesce a spiegarsi il perché. Giovanni lavora, poi torna a casa e guarda la tv fin dal preserale, e non è il massimo della vita anche perché «ormai non distingue un’emozione dai sintomi della congiuntivite». Claudia lo ama, ma è per forza di cose irrequieta. Poi c’è Aldo, che fa il tassi-sta inventandosi ih mestiere, per esempio sa spiegare al cliente chi era Felice Cavallotti (o almeno improvvisa qualcosa sul tema), ma poi non sa portarlo nell’omonima via. Aldo guida il taxi e si innamora sempre e comunque. Infine c’è Giacomo, appena lasciato dalla moglie, che lo aveva sposato grazie a quel «qualcosa di adolescenziale» che lo caratterizzava, e quando lo ha lasciato ha spiegato a Giacomo che era colpa di quel qualcosa di adolescenziale che lo caratterizza.
Ovviamente succede che Aldo e Giacomo conoscono Claudia, poi c’è un colpo di scena che non è bello anticipare e poi nessuno è più in grado di stare al proprio posto, con esiti prevedibii e una sorta di lieto fine di quelli che si fa per dire.
Insomma, Aldo, Giovanni e Giacomo sono tornati a casa, per lo meno a tempi di Uliieaimi se sono felice, quando la commedia d’amicizia e quasi amore sbancò i botteghini, procurò incassi stellari e li costrinse a riconoscersi come star del cinema, quello popolare, peraltro. Poi venne il tentativo ambizioso di La leggenda di Al, John e Jack, in America, in costume anni Trenta. Il film ha incassato una cifra che renderebbe felici (tutti insieme) alcune decine di cineasti italiani in attività, ma insomma alla fine non era quello su cui si era puntato e l’esperienza è stata archiviata come una parentesi, per quanto carica di onori.
Il ritorno a casa di AG&G è quello spiegato: «Questo meccanismo in fondo cl appartiene» spiega Aldo: «La voglia dl vivere nel presente e dl raccontarlo. Autobiografico? Appena appena». Il reale, sì, ma senza esagerare. Perché i tre confessano che il successo clamoroso al cinema li ha affrancati dalla tv (la fanno solo in rarissimi casi, il prossimo anno torneranno in teatro). Affrancarsi dalla tv significa non farsi condizionare dalla cronaca di tutti i giorni, «dall’esterno» precisa Giovanni, che aggiunge: «C’è la nostra fantasia, ci sono le nostre esperienze di vita, c’è il racconto dei rapporti tra le persone. La commedia umana? Non esageriamo, non siamo mica Shakespeare».
Infatti l’obiettivo, altissimo, è quello di andare al cuore della comicità e della rappresentazione, fuori dal tempo («I più bravi di sempre? Stanlio e Olio»). Come hanno dimostrato poche Settimane fa, ospiti in tv da Fabio Fazio. Mezz’ora irresistibile, giocata tutta sul fatto che loro erano in tre e in studio c’erano due sedie soltanto. Quello in piedi e irritato per la cosa era Aldo, e su quel canovaccio elementare - con Fazio a fare la spalla di tutti - si è visto il miglior pezzo comico in tv da anni a questa parte. In fondo è tutto lì, peccato che sia anche la cosa più difficile da fare.
Tu la conosci Claudia? esce nelle sale il 15 dicembre. Come detto, la protagonista è Paola Cortellesi che sostituisce la presenza storica di Marina Massironi che, peraltro, aveva già girato tre film con loro interpretando a turno la fidanzata di uno dei tre. Quindi era ora di cambiare, la scelta della Cortellesi non va spiegata ma è naturale, loro dicono: «È tutto fuorché una semplice attrice comica, è un ruolo anzi complesso, ha dovuto forse rinunciare a qualche battuta in più, ma è una vera attrice». Con lei un bel gruppo femminile che comprende Ottavia Piccolo, Sandra Ceccarelli, Silvana Fallìsi e, resa celebre da Almodévar, Rossy de Palma. In regia, il consueto Massimo Venier e alla scrittura si aggiungono al gruppo Walter Fontana e Valerio Bariletti.
Resta da capire come Aldo, Giovanni e Giacomo vivano questo tempo, se il mestiere del cinema li allontani dalle pulsioni quotidiane. Qui inizia un dibattito a più voci sulla tv («che fa schifo, certo, come si fa a negarlo»), con il solo Aldo che tenta una strenua resistenza in quanto ha una parabola gigantesca e vede migliaia di canali e alla fine qualcosa di buono Io trova; sulla comicità oggi («Ci sono comici formidabili» e parte un elenco che va da Ale e Franz a Maurizio Milani e molti altri), sull’Inter, fede che accomuna il terzetto con Giacomo, nel film, costretto a un’estrema prova di straniamento attoriale in quanto il suo personaggio è tifoso del Milan.
Finché si finisce per forza di cose a ricordare quel periodo di oltre dieci anni fa, quando in tv sulla Rai c’era una cosa che si chiamava Su la testa, da un tendone della periferia milanese e l’aria che tirava era di quelle che non si dimenticano. E oggi? «È tutto più difficile» spiega Giovanni «viene facile rimpiangere quei tempi, il clima è peggiorato». Con Giacomo che ce l’ha con la par condicio («Ha reso tutto più difficile») e Giovanni che si professa adoratore dei fratelli Guzzanti, ma «Sabina ha sbagliato, esagerando. E quelli della tv ne hanno approfittato per dettare regole feroci che oggi stanno pesando su tutti». Un lungo dibattito.
Per loro fortuna, I tre hanno Il film e una notevole curiosità su come il pubblico accoglierà questo ritorno. E magari, una volta capito di cosa parlano AG&G quando parlano d’amore, si scoprirà che hanno dato un segnale in una buona direzione. Magari, come successo in passato, le storie nemmeno troppo surreali raccontate faranno capire che a volte ci vuole qualche parola in più per spiegarsi? E qui è inevitabile la gag, con i tre che prendono a disperarsi: «Il punto è»vanno in coro «che è una fortuna che le persone non si parlino. Se si parlassero, tutto andrebbe a posto, e noi non avremmo mai fatto questo film».
Da Il Venerdì di Repubblica, 10 dicembre 2004


di Antonio Dipollina, 10 dicembre 2004

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