Un fantasioso regista e sceneggiatore francese, che ha dato il suo personale apporto al cinema d'oltralpe firmando delle pregevoli pellicole erotiche (a volte anche hard) sulla scia del surrealismo di Jodorowsky, dove però non mette in luce alcuno stile. Particolarmente attivo negli anni '70 è riuscito a imporsi con pellicole che stanno nella linea di confine fra l'horror e il porno, dove bellissime vampire cotonate di biondo si strizzano in capezzoli al momento dell'orgasmo o dove bianchissime fanciulle dai seni a prova d'urto si fanno accompagnare da massici uomini di colore in tanga (...). Un cinema costruito da donne possedute dal piacere, vergini (almeno nel film) che si donano a vampiri e vampire fra un morso al collo e un amplesso.
Cominciò con i cortometraggi, che furono la sua prima palestra, da L'amours jaunes (1958) e Ciel de cuivre (1961), seguiti da Les pays lion (1965), divenuto assistente regista di Jean-Marc Thibault per Un cheval pour deux (1962), firma il documentario breve Vivre en Espagne (1964) e, alcuni anni più tardi, mette in cantiere il suo primo film horror che apre il ciclo delle "vampire lesbiche" (che poi nel film il massimo del lesbismo è dato da uno strusciamento di corpi su corpi e niente altro). Rollin firma Le viol du vampire (1967), Vierges et vampires (1971) e Violenza ad una vergine nella terra dei morti viventi (1971), un vero cult in Italia.
Dopo aver interpretato un piccolo ruolo nel film su Giovanna d'Arco La sourire vertical (1973) di Robert Lapoujade, entra nei confini dell'hard con Jeunes filles impudiques (1973), firmato con lo pseudonimo di Michel Gentil. Seguiranno La rose de fer (1973), I desideri erotici di Christine (1973), Schiave del piacere (1974), L'isola delle demoniache (1974), ma forse la pellicola che l'ha reso più celebre, come un più poetico Jesus Franco (con il quale peraltro e soavemente collabora), è La vampira nuda (1975), dove il figlio di un industriale scopre che il padre e i suoi collaboratori hanno capito il segreto dell'immortalità.
Ironicamente Jean-Pierre Bouyxou lo sceglie per il ruolo del vampiro in Amours collectives (1976), ma la scena fu tagliata in fase di montaggio. Tornato in auge grazie a Vibrazione sessuale (1977) sempre con lo pseudonimo di Michel Gentil, continua a sfornare pellicole hard come Le piccole collegiali (1978). Ma Michel Gentil non è l'unico nome fittizio che usa, abbiamo anche Robert Xavier e J.A. Laser, sotto i quali dirige Disco Sex (1978) e Ragazza in amore (1980). Alternativamente continua anche a recitare per Dominique Gout, l'amico Bouyxou, Alain Payet e Pierre Pattin.
