Una fotografia la ritrae nuda (o quasi) su di un letto... morta e dorata!!! La poesia di un corpo femminile e la durezza dell'oro che la ricopre. Immagini che hanno segnato la storia del cinema, un po' commoventi e sensibili, e che hanno regalato a Shirley Eaton, questo cadavere eccellente ormai pesato in carati, uno spaccato di popolarità che ancora oggi dura. Attrice notevole, perfettamente inserita nel genere della commedia britannica è stata una delle più belle e meravigliose bond girls della saga della più celebre spia della settima arte.

Esordi teatrali
Nasce e cresce a Londra, in un suo sobborgo denominato Harrow Weald. È una ragazza formosa e molto bella già dall'adolescenza e capisce immediatamente che deve sfruttare queste sue caratteristiche per ottenere il massimo dalla sua vita: e sceglie la recitazione. Ha solo 12 anni quando debutta nello spettacolo teatrale "Set to Partners" (1949), seguito poi dall'opera "Let's Make an Opera", musicata dal compositore Benjamin Britten. A 17 anni, impara la pantomima e, nel 1951, comincia a lavorare in televisione grazie alla serie tv Parent-Craft che la mette sotto gli occhi del grande pubblico britannico.

A piccoli passi verso la celebrità
Il successo è così buono che decide di passare al cinema, ma le vengono affidate solo delle comparsate per il momento: una nella pellicola di Ralph Thomas A Day to Remember (1953) e una in Prigioniero dell'harem (1954). Nel 1954, viene scelta per Quattro in medicina con Dirk Bogarde, poi torna alla televisione in un episodio della serie And So to Bentley (1954) con Peter Sellers. Grande amica del regista Alexander Korda, dopo la sua morte, entra nelle file della Rank Organization, seppur continuando a lavorare come attrice in Tre uomini in barca (1956) e rimettendosi accanto a Dirk Bogarde in Dottore a spasso (1957). Ritroverà anche Peter Sellers grazie alla pellicola La verità... quasi nuda (1957). Poi arriva il matrimonio, quello con il costruttore Colin Lenton-Rome, che le rimarrà accanto fino a quando, purtroppo, la lascerà vedova nel 1994. Dall'unione, la Eaton avrà comunque due splendidi bambini, Grant e Jason, che non le impediranno, sporadicamente, di partecipare anche a concorsi musicali come l'Eurovision Song Contest.

Perfetta interprete nell'Olimpo della commedia britannica
Dopo la pellicola La grande s...parata (1958), si impone definitivamente come una delle star della commedia britannica che in quel periodo includeva attori come Jimmy Edwards, Max Bygraves, Bobo Monkhouse, Arthur Askey, Peggy Mount, Thora Hird e Dora Bryan. La sua celebrità sarà così lungimirante dal portarla al London Palladium a esibirsi accanto a Nat King Cole, Sammy Davis Jr., Bob Hope e Maurice Chevalier. La sua carriera si infittisce di pellicole come Sette allegri cadaveri (1961), Cacciatori di donne (1963) e Agguato nella savana (1964) e partecipazioni a telefilm come Il Santo (1962-1968)... ma il meglio doveva ancora arrivare.

Una donna... tutta d'oro!
Nel 1964, Guy Hamilton la vuole seminuda e ricoperta di vernice oro per trasformarla in Jill Masterson, una delle bond girl più indimenticabili della saga di James Bond, nonché icona della pellicola Agente 007 - Missione Goldfinger. La Eaton interpreta, infatti, il ruolo di una bella ragazza che avrebbe dovuto ingannare James Bond, ma che disgraziatamente finisce vittima di una curiosa morte: viene ricoperta d'oro così da essere uccisa per soffocamento epidermico ("skin suffocation"). Malgrado muoia nella prima parte del film, sull'onda dell'effetto Janet Leigh (anche questa attrice divenne popolarissima dopo la sua strafamosa morte sotto la doccia avvenuta nella prima parte del film Psyco di Alfred Hitchcock), Shirley Eaton riesce a spiccare sopra Sean Connery, Gert Fröbe, Honor Blackman e Harold Sakata.

Il ritiro dalle scene
Proseguirà a recitare ne: La brigata invisibile (1965), Dieci piccoli indiani (1965), I conquistatori degli abissi (1966), nel film tv Il segreto dello scorpione (1967), Otto in fuga (1967), Le labbra proibite di Sumurù (1967) con Klaus Kinski e The Blood of Fu Manchu (1968) con Christopher Lee. Poi decide di ritirarsi e dedicarsi completamente alla sua famiglia, diventando nonna di ben 5 nipoti. Nel 1999, ritorna sotto i riflettori grazie alla sua autobiografia "Golden Girl"... ma ora è un'adorabile signora dai capelli d'argento!