Emigrato in America, è costretto a svolgere i più svariati mestieri prima di potersi dedicare a quello che sarà il lavoro della sua vita. Esordisce a Broadway nel 1933 come attore di music-hall, ma è grazie alla radio che diventa un divo di prima grandezza. E, soprattutto deve la sua notorietà all'adattamento cinematografico di una serie radiofonica molto popolare, The Big Broadcast of 1938. In questo ruolo si scopre anche cantante di una certa efficacia e la sua canzone Thanks for the Memory diventa famosissima. Il suo successo in radio gli procura un contratto con la Paramount. Dopo qualche partecipazione a film di scarso rilievo, ottiene il suo primo ruolo da protagonista accanto a Paulette Goddard nel film The Cat and the Canary (Il fantasma di mezzanotte, 1939), commedia giallo-sentimentale dai tempi veloci tratta da un'opera teatrale di J. Willard. Il modulo qui sperimentato con il personaggio di Wally Campbell, gigionesco e codardo, con le sue smorfie e la capacità di infilare una gag verbale dietro l'altra, costituirà per oltre trent'anni la matrice della sua semplice ma efficace comicità. Seguono altri film, ma il vero grande successo arriva per lui con la serie"Roads to..."che darà vita a sette lungometraggi e a un proficuo sodalizio con Bing Crosby e Dorothy Lamour. In questi film, da Road to Singapore (La danzatrice di Singapore), il primo del 1940, a Road to Hong-Kong (Astronauti per forza), del 1962, le gag comiche si intrecciano a numeri musicali e l'intreccio assume i toni di favola. In pochi anni Bob Hope diventa"l'entertainer"più famoso degli Stati Uniti, praticando uno stile comico che mescola sapientemente il nonsense sofisticato, con un repertorio mimico e verbale molto ricco. Attivo anche in televisione, si afferma come il più ricco comico della storia dello spettacolo. E, con i suoi sessanta film, si aggiudica molti Oscar speciali: 1940, 1944, 1952, 1959, 1965. Alla consegna di uno di questi Oscar dice:"È la prima volta in vita mia che ho lasciato una festa con un uomo ma sono felice". Uomo pubblico accorto, Bob Hope entra nel cuore degli americani facendo vibrare poche corde importanti: la dichiarazione del suo patriottismo, che lo porta a schierarsi su posizioni decisamente di destra, e l'ostentazione di gesti filantropici ampiamente pubblicizzati dai media. Famose le sue tournée sui vari teatri di guerra dove erano presenti soldati americani, dalla seconda guerra mondiale alla Corea, al Vietnam, addirittura all'assembramento delle truppe in Arabia Saudita per la crisi Iraq-Kuwait (1990-91). Non altrettanto amato in Europa, Bob Hope ha tuttavia pubblicato un'autobiografia di rara lucidità, sincerità e disincanto: Road to Hollywood, del 1977. Dopo qualche anno di assenza dal grande schermo, nel 1985 appare in un breve cammeo nel film comico Spies Like Us (Spie come noi) di John Landis. Il 29 maggio del 2003, in occasione del suo centenario, l'America intera lo celebra con grande affetto e calore. In quell'occasione pronuncia l'ultima fulminante battuta:"Sono così vecchio che il mio gruppo sanguigno è stato cancellato". Si spegnerà pochi mesi dopo nella sua casa di Toluca Lake, in California, assistito fino all'ultimo dall'amata moglie Dolores e dai suoi quattro figli adottivi. Con lui se ne va uno degli ultimi veri miti della vecchia Hollywood.