Prima di diplomarsi presso l'Accademia nazionale d'arte drammatica di Roma, iniziò la carriera presso il Piccolo di Milano, lavorando come comparsa, trovarobe, aiuto-regista e direttore di scena.
Il debutto a teatro
Nel 1954 debuttò in teatro con la compagnia di Renzo Ricci, ne "La casa della notte"; successivamente, riscosse un notevole successo di pubblico e di critica apparendo, sotto la regia di Orazio Costa, nella prima edizione italiana de "I dialoghi delle Carmelitane", un intenso dramma di George Bernanos, ambientato nel periodo più cruento della rivoluzione francese e pubblicato postumo nel 1948. In esso l'autore analizza con estrema sensibilità il dramma personale della giovane aristocratica Bianca De La Force che, affetta fin dall'infanzia da una nevrotica paura del mondo (la madre l'aveva data alla luce prematuramente, dopo un terribile spavento), sceglie di farsi monaca di clausura, illudendosi di trovare una sicura protezione fra le mura del chiostro. Ma in seguito alla persecuzione contro i religiosi, scatenatasi nel 1793, l'anno del Terrore, il convento viene invaso dai rivoluzionari e le suore arrestate e condannate a morte. Bianca riesce a fuggire, rifugiandosi presso gli antichi servitori della sua famiglia; ma quando viene a sapere che le sue consorelle stanno per essere ghigliottinate sulla Piazza della Rivoluzione, va ad assistere al loro supplizio, nascosta fra la folla. Improvvisamente, si verifica in lei una profonda metamorfosi; ogni paura scompare dal suo cuore e quando l'ultima delle suore ha subito il supplizio, Bianca, ormai completamente serena, sale spontaneamente la scaletta del patibolo, cantando il "Veni, creator spiritus". Tuttavia, nonostante queste eccellenti prove, la popolarità di Bentivegna è legata soprattutto alla sua partecipazione, negli anni Sessanta e nella prima metà degli anni Settanta, a sceneggiati televisivi di grande successo, in cui ha spesso interpretato parti di "cattivo", grazie ai suoi lineamenti fini, ma duri ed incisivi, e allo sguardo chiaro e gelido, ottenendo larghi consensi di pubblico e di critica.
Il grande schermo
Nel cinema è apparso in due soli film di scarso rilievo, Il padrone delle ferriere nel 1959 e La guerra di Troia nel 1961.
