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Il racconto della vicenda di Apollo 13 in un documentario. Espandi ▽
A soli nove mesi dall'atterraggio di Neil Armstrong sulla Luna, la NASA si trova ad affrontare la peggiore crisi di sempre: tre astronauti sono bloccati a metà strada verso la Luna su una navicella che ha subito una catastrofica esplosione. Recensione ❯
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Uno spaccato delle realtà che devono vivere le donne afgane sotto il controllo dei talebani. Espandi ▽
Il documentario mostra la potente resistenza delle donne afghane e offre un importante spunto di riflessione sull'impatto in termini di diritti e mezzi di sussistenza delle donne dopo la caduta di Kabul per mano dei Talebani nel 2021. Il film segue la vita di tre donne, mentre, in tempo reale, lottano per recuperare la loro autonomia. Sahra Mani, che dirige il film, cattura lo spirito e la resilienza delle donne afghane attraverso una rappresentazione cruda della loro straziante condizione. Recensione ❯
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Un affresco-monstre sui campi di rieducazione voluti da Mao, nelle parole di chi c'era ed è sopravvissuto per raccontarlo. Documentario, Cina, Francia, Svizzera2018. Durata 495 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un documentario che riflette sulla violenza nascosta e perpetrata nei campi di lavoro forzato cinesi. Espandi ▽
I sopravvissuti al campo di lavoro forzato di Jiabiangou raccontano la loro vita di fronte alle telecamere. La loro storia personale svela i retroscena della politica cinese degli Anni Cinquanta che ha portato delle drammatiche conseguenze fino ad oggi. Recensione ❯
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Il film è una sorta di dialogo ideale tra il produttore Peter Goldfarb e Federico Fellini. Espandi ▽
Nel 1967, Peter Goldfarb, un giovanissimo produttore americano, convinse, per la prima volta, Federico Fellini, il grande regista italiano di fama internazionale, a lavorare per la televisione americana. Una storia rimasta poco conosciuta per mezzo secolo. Il film, arricchito da foto e materiali inediti ritrovati anche grazie al restauro in 4K di I clown, è strutturato in una sorta di dialogo ideale tra Goldfarb e Fellini che compare sia con materiali originali della produzione americana, sia attraverso l'interpretazione di Neri Marcorè che dà voce ad una serie di testi originali: lettere, pensieri, interviste e "sogni" di Federico Fellini legati al suo immaginario televisivo e autobiografico. Recensione ❯
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Quando una cara amica di Will Ferrell dichiara di essere una donna trans, i due decidono di partire per un viaggio che li aiuterà a legare e a far conoscere Harper per ciò che è. Recensione ❯
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Una visita alle vecchie leggende del blues. Espandi ▽
Un viaggio musicale attraverso le paludi del Louisiana Bayou, i juke joints del delta del Mississippi e i Moonshine barbecue del North Mississippi Hill Country. Il documenario visita 'gli ultimi diavoli del blues', molti di loro ottantenni, che vivono ancora nel profondo sud, che lavorano senza alcun
management e girano per il Chitlin' Circuit. Il bel documentario fa in modo che Bobby Rush, Barbara Lynn, Henry Grey, Carol Fran, Lazy Lester, Bilbo Walker, RL Boyce, Jimmy 'Duck' Holmes, Lil Buck Sinegal, LC Ulmer risveglino il blues negli spettatori. Recensione ❯
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Il regista francese Jean-Gabriel Périot ricostruisce l'origine e la storia del gruppo terrorista tedesco Rote Armee Fraktion tra i '60 e i '70 solo attraverso immagini d'epoca. Espandi ▽
Il regista francese Jean-Gabriel Périot, che da anni rilegge la violenza attraverso materiali d'archivio, ricostruisce nel suo lungometraggio d'esordio Une jeunesse allemande l'origine e la storia del gruppo terrorista tedesco Rote Armee Fraktion tra i '60 e i '70 solo attraverso immagini d'epoca. Recensione ❯
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Una straordinaria banda di esuberanti nonne guerriere ingaggia una battaglia coraggiosa contro le minacce oceaniche. Espandi ▽
Spesso definite delle vere e proprie sirene, le haenyeo dell'isola di Jeju, in Corea del Sud, sono famose per la loro secolare usanza di immergersi nel fondo dell'oceano - senza ossigeno - per raccogliere i frutti di mare per il loro sostentamento. Oggi, con la maggior parte degli haenyeo ormai sessantenni, settantenni e ottantenni, le loro tradizioni e il loro stile di vita sono in pericolo. Ma queste donne agguerrite, divertenti e laboriose si rifiutano di cedere di un centimetro, aiutate dalle giovani generazioni che provano a far rivivere il loro stile di vita ancestrale attraverso i social media. Recensione ❯
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Il racconto della distruzione della vecchia stazione di Zurigo. Espandi ▽
Nemesis racconta la distruzione della vecchia stazione merci di Zurigo, e la costruzione, al suo posto, di un nuovo carcere e di una stazione di polizia. Il punto di vista del film è la finestra del regista, arricchito da testimonianze di profughi in attesa dell'espulsione dalla Svizzera: si analizza in questo modo come ci rapportiamo con l'estinzione della Storia e con la sua sostituzione con la sicurezza totale. Recensione ❯
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Dieci milioni di persone culturalmente isolate. Espandi ▽
Kinshasa, detta "la bella" ha più di 10 milioni di abitanti ma nessun cinema. La chiusura delle sale ha portato all' isolamento culturale oltre che all'allontanamento dalla settima arte, quasi sconosciuta ormai alle nuove generazioni. Il film è un omaggio al cinema e al suo immaginario attraverso i ricordi dei congolesi. Recensione ❯
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Sveta è fuggita da San Pietroburgo insieme ai suoi figli, uno dei quali autistico, per unirsi alla setta di Vissarion, un ex-poliziotto che si autoproclama incarnazione di Cristo e che ha stabilito la sua sede in una remota regione siberiana. Qui Sveta ha trovato un nuovo compagno ma soprattutto una tranquillità che permette a suo figlio di vivere libero dalla medicalizzazione imposta dalla società. Nel frattempo il suo precedente compagno continua a scrivere lettere e a intentare cause per riavere indietro i figli. Recensione ❯
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Il ritratto di Souleymane Cissé attraverso gli occhi di sua figlia. Espandi ▽
Fatou Cissé accompagna suo padre, il regista Souleymane Cissé, attraverso un viaggio lungo la sua carriera cinematografica, dipingendo un'immagine intima e poetica di uno degli attori più celebri dell'Africa. Recensione ❯
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Nel 2008 il governo indiano ha lanciato un'iniziativa per la formazione di 500 milioni di poveri appartenenti alle aree rurali per dare lavoro nel settore industriale in crescita. Questo stimolante film di Chloe Ruthven racconta la storia di due ragazze di villaggio, Bhanu e Bhuntu, il cui inserimento nel mondo del lavoro è sotto la supervisione di Orlanda, sorella di Ruthven. Orlanda lavora per una società che ingaggia le ragazze per le industrie tessili che producono abiti per colossi come Gap. Mentre Bhanu e Bhuntu raggiungono la città per prendere il loro posto nella nuova India imprenditoriale, la realtà della vita di fabbrica costringe tutte e tre ad affrontare questioni come: giustizia sociale, fedeltà alla famiglia e ruolo della responsabilità d'impresa. Recensione ❯
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Un ragazzo decide di tornare nel suo paese d'origine e affrontare il passato. Espandi ▽
Juan Camilo Zuluaga Tordecilla torna in Colombia 25 anni dopo averla dovuto abbandonare, all’età di 10 anni. Lì si immerge nell’archivio di famiglia, rivede i luoghi della propria infanzia e attraverso gli scritti sui diari e le foto riemerge il grande dolore che l’ha segnato per sempre, quello della scomparsa della madre. Flavia Montini, al primo lungometraggio, realizza un film istintivo, dove tutti i materiali contribuiscono a costruire questo puzzle privato nel corso del tempo, dalla seconda metà degli anni ’80 al 2008. Los Zuluagas è un documentario che sa mettersi in gioco e che racconta la delusione, la speranza, la rabbia, l’isolamento, la voglia di ricominciare e, insieme, la necessità di non dimenticare nulla. Recensione ❯
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Un film attento e delicato che si mette a disposizione delle persone più fragili, consentendo loro di raccontarsi. Documentario, Francia, Giappone2023. Durata 109 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un documentario che racconta il grande lavoro di un centro per malattie mentali che galleggia sulla Senna. Espandi ▽
Un documentario che osserva con rispetto le persone fragili consentendo loro di esprimere disagi ed aspettative. Il regista, con una camera che si mette a disposizione di chi parla senza mai cercare la bella inquadratura, consente loro di raccontarsi, di esprimere le proprie insicurezze ma anche il proprio bisogno non solo di essere aiutati ma anche, a volte, di aiutare. A tutti Philibert offre la possibilità di lanciare non proclami ma messaggi dettati dalle singole esperienze di vita e di disagio. Le immagini che aprono questo suo lavoro diventano così emblematiche. Le serrande che al mattino si sollevano in seguito all'arrivo della prima degli operatori sanitari sono analoghe a quelle che le immagini, i corpi, le voci che ci propone si dovrebbero sollevare nelle nostre coscienze di cosiddetti 'normodotati' per permetterci di non appartenere alla schiera di 'quegli altri'. Quelli che in "Non al denaro non all'amore né al cielo" Fabrizio De André fotografava così: "Continuarono gli altri fino a leggermi: matto”. Recensione ❯
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