Titolo originale | Une jeunesse allemande |
Anno | 2015 |
Genere | Documentario |
Produzione | Francia, Svizzera |
Durata | 93 minuti |
Regia di | Jean-Gabriel Périot |
Attori | Horst Mahler, Philip Werner Sauber, Holger Meins, Helke Sanders, Harun Farocki Rudolf Augstein, Andreas Baader, Heinrich Böll, Daniel Cohn-Bendit, Rudi Dutschke, Gudrun Ensslin, Helmut Kohl, Rainer Langhans, Klaus Lemke, Ulrike Meinhof, Benno Ohnesorg, Thorwald Proll, Helmut Schmidt, Jürgen Seifert, Carl-Dieter Spranger, Franz Josef Strauß, Horst Söhnlein, Fritz Teufel. |
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Ultimo aggiornamento domenica 31 gennaio 2016
Il regista francese Jean-Gabriel Périot ricostruisce l'origine e la storia del gruppo terrorista tedesco Rote Armee Fraktion tra i '60 e i '70 solo attraverso immagini d'epoca.
CONSIGLIATO N.D.
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Erano studenti di cinema, opinionisti, tedeschi nati nella Seconda Guerra e intellettuali di sinistra: ribelli in un paese diviso tra Ovest ed Est in cui era difficile dopo il nazismo dare fiducia ai padri. Sono arrivati alla lotta armata. Il regista francese Jean-Gabriel Périot, che da anni rilegge la violenza attraverso materiali d'archivio, ricostruisce nel suo lungometraggio d'esordio Une jeunesse allemande l'origine e la storia del gruppo terrorista tedesco Rote Armee Fraktion tra i '60 e i '70 solo attraverso immagini d'epoca. Mescolando strati mediatici di diversa diffusione, il regista monta la Storia senza commento: le evidenze, anche nel ragionamento sull'immaginario e sull'ideologia, nascono dai contrasti del montaggio, non solo nelle immagini, ma nei toni del discorso. Si va dalla fantasia politicizzata dei film scolastici alla secca cronaca di un notiziario che racconta un attentato, in una visione dal ritmo serrato dove la radicalizzazione della banda Baader-Meinhof che scatenò 'l'autunno tedesco' prende corpo. Périot lavora con immagini di repertorio, incorniciando il film tra una domanda di Jean-Luc Godard nei suoi anni più militanti e un intervento di Fassbinder. Le storie di Ulrike Meinhof, Andreas Baader e dei loro compagni Meins, Hensslin, Mahler finiscono tragicamente, ma le linee del contrasto tra generazione e potere esplodono nel presente.
Courtesy of Milano Film Festival