Inside Out |
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Un film di Pete Docter.
Con Amy Poehler, Phyllis Smith, Mindy Kaling, Lewis Black, Bill Hader.
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Titolo originale Inside Out.
Animazione,
Ratings: Kids,
durata 94 min.
- USA 2015.
- Walt Disney
uscita mercoledì 16 settembre 2015.
MYMONETRO
Inside Out ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Le emozioni migliori cedono al solito videogame
di KleberFeedback: 1066 | altri commenti e recensioni di Kleber |
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venerdì 9 ottobre 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
L'idea forte è la riuscitissima personificazione delle emozioni: tutti ricordano Gioia, Tristezza e soprattutto Disgusto, personaggi vivi e palpitanti, non v'è chi non vi riconosca una collega di lavoro, un compagno di scuola, una vicina di casa... ma mezzo film, se ne va in un percorso fanta avventuroso di dungeons e ostacoli, alla Super Mario bros , (i dietrologi sono invitati a nozze nello scrorgervi la riproposizione del solito percorso iniziatico / di redenzione di impianto dantesco / massonico) ormai un pò stantìo e per niente adeguato alle intelligenti e gustose scene iniziali dove le quotidianità è affrontata dalla "cabina di regia" delle emozioni, sia il main stream della giovane protagonista, sia i siparietti delle "cabine di regia" degli altri personaggi. Temi godibili e interessanti, m appena accennati per dare spazio alla trita avventura di cui sopra, con scenari vertiginosi (e un poco angoscianti) fatti per stupire, quando il centro del film è ragionare e capire sia pure con allegria. Non a caso BING BONG, un elefantino rosa, evidente citazione dagli elefantini allucinogeni generati dalla sbronza di "Dumbo", che nel 1941 dimostrarono quanto avanti fosse il cimema di animazione; quello stesso elefante rosa oggi, 75 anni dopo, ha fatto carriera presentandosi nel ruolo di "Virgilio" / spirito guida della storia / percorso centrale, che conduce i due personaggi per i rutilanti anfratti della mente, in una avventura "deja vu", a mio avviso poco originale, che ci priva a lungo dalla godibilissima quitidianità delle situazioni più "ordinarie", affrontate "dal di dentro" (Inside out) nei rapporti in famiglia, a scuola, nella nuova casa... situazioni ove il film dà il meglio e che il pubblico dimostra di gradire sommamente, molto più della diligente oddissea centrale, percorsa diligentemente fra i tutto sommato noiosi e un pò angoscianti scaffali dell'inconscio. Spero che il sequel faccia tesoro dell'evidente gradimento del pubblico per la prima parte.
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