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Biografia franco/polacca della ricercatrice due volte premio Nobel.
La prima parte del film affronta la scoperta del radio e le applicazioni terapeutiche nella cura dei tumori, nonché la disperazione per la morte dell' amatissimo marito e collega Pierre.
La seconda si concentra più vividamente sulla riscoperta del corpo, dell' amore, anche fisico e della nuova femminilità che porterà ad una rivoluzione femminista ben rappresentata nel periodo storico considerato (primo decennio del '900).
Emerge la decisione di riprendere spesso le scene da un altezza da banco di laboratorio, con filtri "traslucidi", che deformano l immagine, come se attraverso la provetta, fosse il radio stesso ad osservare gli scienziati e non viceversa.
Troppo presente un certo formalismo espressivo, direi "rigido", quasi scientifico, che non permette un empatia elevata verso le immagini che scorrono sullo schermo.
Azzardando un poco, potrebbe farci ricordare i film, che in un recente passato, ci portavano a vedere a scuola, perché il suo intento di illustrarci a 360 gradi la scienziata, correlandola al suo tempo ( specie nella maschilista resistenza del mondo accademico) pur in maniera didascalica, riesce nell' assunto di mostrarci una donna pienamente consapevole del suo ruolo nella società.
Plauso per André Wilms, il nonno, che in poche battute ci rende il film più "digeribile" ed umano.
Classicismo Scolastico Europeo.
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