Odio l'estate |
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Un film di Massimo Venier.
Con Aldo Baglio, Giovanni Storti, Giacomo Poretti, Lucia Mascino.
continua»
Commedia,
durata 110 min.
- Italia 2020.
- Medusa
uscita giovedì 30 gennaio 2020.
MYMONETRO
Odio l'estate
valutazione media:
3,25
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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La casa al maredi MoviemanFeedback: 4278 | altri commenti e recensioni di Movieman |
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giovedì 6 febbraio 2020 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Dopo “Fuga da Reuma Park” (film che il sottoscritto non ha visto), seguito da una pausa piuttosto lunga, il 2020 segna il ritorno di Aldo, Giovanni e Giacomo al cinema diretti, dopo molto tempo e altri film, dal regista che li lanciò nelle sale, Massimo Venier. Lo fanno con un film dall’ambientazione, per loro, piuttosto insolita: uno sfondo balneare, un’isola del nostro Sud. In questa nuova storia, Giacomo è un affermato dentista, Giovanni è un venditore di scarpe e Aldo è un disoccupato con l’apparente paura di fare il passo più lungo della gamba. I tre hanno mogli e figli e non si conoscono. Ad un certo punto, però, il destino li fa incontrare quando scoprono, insieme alle rispettive consorti e ai figli, di aver affittato la medesima casa, su un’isola, con l’illusione di averla ciascuna per sé e per la propria famiglia. Impossibilitati a risolvere la questione e scoraggiati da un maresciallo (un gradevole Michele Placido) che non vuole grattacapi, i tre nuclei familiari sono costretti ad una convivenza forzata. Convivenza che è ulteriormente complicata dai rapporti che i tre padri hanno con i rispettivi figli. La novità sostanziale di questo nuovo film, rispetto ai precedenti, è il tema della famiglia, con tutto quello che ne consegue e che riguarda i rapporti fra mariti e mogli e fra genitori e figli. Temi di certo non nuovissimi -anzi, abusati - e che qui vengono affrontati in maniera leggera. Forse è un pò troppo leggera e non si va oltre la banalità dello stereotipo. Il trio riporta ancora in scena i propri personaggi, con le loro caratteristiche psicologiche di sempre: e va bene così! Michele Placido dà vita, riuscendoci in maniera credibile, ad un personaggio volutamente sopra le righe. Il problema sono tutti gli altri personaggi, non per come sono stati interpretati (bene), ma per come sono stati scritti. I figli, infatti, sono i classici ribelli che, sostanzialmente, cercano solo l’affetto e la comprensione dei genitori, mentre i personaggi femminili sono (a parte quella del personaggio della moglie di Aldo che, però, incarna un altra macchietta stereotipata: quella della donna verace e felice del nostro Sud) le classiche donne ricche, annoiate e insoddisfatte dei rapporti con i mariti. Insomma, ci si trova davanti a dei personaggi che sembrano usciti da un qualsiasi film italiano di vent’anni fa e per i quali risulta difficile appassionarsi fino in fondo. Inoltre, “Odio l’estate” è un film stiracchiato: spesso gira a vuoto (la sequenza della partita sulla spiaggia è una citazione ironica di “Tre uomini e una gamba”, film d’esordio del trio, ma è totalmente inutile sul piano narrativo in questo nuovo film) e si trascina stancamente verso un finale che non è male (anzi, è l’unica cosa che sorprende), ma che non cancella la sensazione di aver assistito ad un film che prosegue faticosamente e dove spesso affiora la noia.
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