Gretel e Hansel |
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Un film di Oz Perkins.
Con Sophia Lillis, Alice Krige, Jessica De Gouw, Ian Kenny.
continua»
Titolo originale Gretel and Hansel.
Horror,
Ratings: Kids+13,
durata 87 min.
- USA 2020.
- Midnight Factory
uscita mercoledė 19 agosto 2020.
MYMONETRO
Gretel e Hansel
valutazione media:
2,90
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Tra le grinfie della stregadi MoviemanFeedback: 4278 | altri commenti e recensioni di Movieman |
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martedė 25 agosto 2020 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Mai sottovalutare le fiabe e ridurle a meri racconti per bambini: non sono soltanto questo. Sono, invece, racconti leggibili a più livelli e non privi di risvolti oscuri, quando non addirittura inquietanti. Queste storie (sto parlando delle fiabe classiche ) avevano dei risvolti foschi e violenti accentuati perché erano i prodotti di una morale molto rigida e severa e nella quale l’ educazione, soprattutto quella dei più giovani, passava anche attraverso la paura. Una paura che, in questi casi, aveva scopi positivi e pedagogici, invitando i fruitori di questi racconti a guardarsi dai pericoli di questo mondo. Nel caso della fiaba dei Grimm su Hansel e Gretel, gli elementi macabri (il bosco insidioso, la casetta isolata che nasconde un pericolo mortale, la strega ) sono molto predominanti e sono coniugati ad argomenti attuali tanto allora quanto oggi: la povertà, la fame nel mondo, l’abbandono dei minori e le violenze che, in alcuni casi, sono costretti a subire. E arriviamo al film di Perkins che, se pur non è eccellente, risulta comunque abbastanza apprezzabile: presenta delle sfumature psicologiche piuttosto insolite e interessanti, ha un’ ottima atmosfera e si giova di una bella colonna sonora. Lo schema della trama è lo stesso della fiaba, ma la sceneggiatura fa dei significativi cambiamenti: Gretel, la vera protagonista del film ( il titolo parla chiaro ), diventa la sorella maggiore, la megera è un personaggio più esoterico, la casetta di marzapane ( metafora dell’opulenza ) è sostituita da una ben più realistica e cupa stamberga nordica di legno e di pietra ed il rapporto fra i due protagonisti ( questo è evidente fin dall’inizio ) non è privo di conflittualità. Inoltre, la vicenda viene contrassegnata da una forte impronta femminista, trasformando una semplice storia di formazione in un racconto più lungo il cui tema principale è il conflitto fra due personalità femminili: una strega che vuole corrompere la ragazza ( cercando quindi di imporre una forma sottile di potere ) e quest’ultima che lotta soprattutto per la propria indipendenza. Il film riesce a mettere bene in evidenza le ambiguità del rapporto fra Gretel e la strega, e l’amore-odio che la prima nutre ( ricambiata nella stessa maniera ) per il fratellino Hansel e trova nell’espressiva Sophia Lillis (già Beverly in "It" e in "It - capitolo due") un viso perfetto per il personaggio. “Gretel e Hansel” è molto curato nelle atmosfere e nelle scenografie e la regia non è affatto male: evita i facili effetti, molte inquadrature sono belle e la fotografia rende ben minacciosi tanto gli interni quanto gli esterni. Il difetto è nella sceneggiatura: sa creare delle ottime premesse ma chiude la storia in maniera sin troppo sbrigativa, lasciando l’amara sensazione di aver assistito ad una grande occasione mancata.
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