Una denuncia sulla condizione paradossale di coloro che si trovano ingabbiati tra le maglie giudiziarie di un Paese che volta le spalle a chi fugge per tutelare i propri diritti civili.        Espandi ▽
    
    
        
        
        Maysoon Majidi, regista, attrice e attivista curda nata a Teheran, è costretta a fuggire dall'Iran per il suo impegno politico e civile contro il regime degli ayatollah. Arrivata in Italia dopo aver attraversato il mare con altri 77 migranti, comincia per lei una vera e propria odissea giudiziaria: arrestata a Crotone con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione irregolare è mandata a giudizio come scafista. Trattenuta sulla base di testimonianze non verificate, la donna affronta 302 giorni di prigionia, con 2 mesi in isolamento. Vincenzo Caricari e Barbara Di Fabio raccontano la vicenda kafkiana dell'attivista curdo-iraniana, trasformandola in un racconto universale sull'esilio e sulla prigionia.