Antonio Banderas (José Antonio Domínguez Banderas) è un attore spagnolo, regista, produttore, produttore esecutivo, sceneggiatore, è nato il 10 agosto 1960 a Malaga (Spagna). Antonio Banderas ha oggi 65 anni ed è del segno zodiacale Leone.
"Io un sex symbol? La cosa mi lascia del tutto indifferente". Antonio Banderas rifiuta l'etichetta ormai appiccicatagli addosso da anni, dai tempi di The Mambo Kings, il suo primo film hollywoodiano dei 1992. Allora, l'attore spagnolo nato a Malaga nel 1960, era conosciuto negli States solo dai cinefili che amavano Almodòvar. Il bell'Antonio aveva infatti interpretato ben cinque film del regista oltre che un cospicuo numero di altre produzioni spagnole. Dopo primo film hollywoodiano, Banderas comincia a passare da un set all'altro: La casa degli spiriti di Bille August tratto dall'omonimo romanzo di Isabelle Allende, Philadelphia di Jonathan Demme, D'amore e ombra ancora dalla Allende, Intervista coi vampiro di Neil Jordan, Desperado di Robert Rodriguez, un episodio di Four Rooms, Assassins accanto a Sylvester Stallone, Mai con uno sconosciuto accanto a Rebecca De Mornay, Too Much accanto alla futura moglie Melanie Griffith. Finché nei 1996, l'occasione di Evita nei panni del narratore dell'intera storia, il sardonico uomo qua-
lunque Brechtiano Che. Negli anni seguenti il suo carnet è continuato ad essere fitto di impegni: La maschera di Zorro diretto da Martin Campbell, Il tredicesimo guerriero di John McTiernan, Incontriamoci a Las Vegas di Ron Shelton, ilthriller accanto a star Angelina Jolìe, Original Sin, il drammatico The Body di Jonas Mc Cord, la commedia Spy Kids ancora una volta sotto la direzione di Roberi Rodriguez.
"Il mio attore preferito è sempre stato Gary Cooper, l'eroe solitario che si tiene dentro tutto, dolore e problemi. Io invece sono focoso e insicuro." Così si descrive uno degli attori più seducenti dello schermo non nordamericano. Questo non fa che accentuare la fama di 'bello-pensante' che lo segue sin dall'inizio. Esordisce infatti, in una Spagna franchista non sicuramente liberaleggiante, come attore del teatro di strada per poi passare al famoso Teatro Nazionale . È qui che viene notato da Pedro Almodòvar, allora sconosciuto regista facente parte della Movida madrilena, un movimento che, dopo la morte di Franco, sta smuovendo le acque stagnanti del conformismo spagnolo. I due costituiscono un sodalizio che, tra film girati con forti spazi lasciati all'improvvisazione e con una recitazione spesso sopra le righe e opere di solido impianto, dura dal 1982 (Labirinto di passioni) al 1990 (Légami!). Da quel momento Antonio è pronto per il grande balzo verso quella Hollywood che definisce come "una prostituta. Se la vuoi devi essere disposto a pagare un prezzo molto alto". I fianchi stretti, l'espressione sempre accortamente in bilico tra lo strafottente e il comprensivo e l'allure del cinema gay di Almodòvar lo favoriscono nell'affrontare il non facile ruolo di Miguel Alvarez in Philadelphia. D'ora in avanti nessuno lo può più fermare e i personaggi più disparati lo attendono insieme a produttori che contano sul suo appeal ma sanno anche altrettanto bene che l'hombre sa recitare. Tanto da potersi permettere di rivaleggiare con Anthony Hopkins in La maschera di Zorro dopo essersi caricato di un ruolo non facile come quello di Che in Evita. A questo punto gli manca ancora una prova: passare dietro la macchina da presa. Cosa che fa con Pazzi in Alabama preoccupato di dare spazio alla moglie Melanie Griffith ma dimostrandosi capace anche di 'controllare' il film.
Dopo Incontriamoci a Las Vegas (1999), Original sin (2001) e The body (2002), tutti film di scarso appeal, nel 2000 Brian De Palma lo chiama ad interpretare Femme fatale che viene presentato al festival di Cannes. Banderas riesce poi a centrare l'obiettivo interpretando il personaggio della spia in pensione in Spy kids (2001) di Robert Rodriguez e nel suo sequel Spy kids 2 (2002).
E pensare che Antonio Banderas è stato Che Guevara, in Evita di Alan Parker. Pensare che è stato protagonista di Desperado di Robert Rodriguez uno spaccone spiritoso dal fascino ironico. In The Legend of Zorro> di Martin Campbell, adesso, il prototipo dello charme mediterraneo subisce due offese: l’offesa del film, che stupidamente vuoi trasformare l’eroe latino in un comune marito e padre di famiglia; e l’offesa del tempo, di cui si lagna molto («Ossa che scricchiolavano, mal di schiena, affanno, mi sono sentito davvero vecchio»).
Nel 1994 ha incontrato sul lavoro Melanie Griffith e sinora non l’ha più lasciata; insieme hanno figli che, calcolando anche quelli avuti da lei in precedenza, vanno dai sette ai ventidue anni. Alla Spagna è rimasto legatissimo, anche se da tredici anni vive in California: sull’appassionante rotocalco spagnolo Hola! si vedono spessissimo lui e la moglie con qualche bambino in vacanza a Ibiza. durante feste familiari o processioni del Santo patrono a Malaga, all’arena dei tori a Madrid, in visita ai parenti, in atto di ricevere riconoscimenti e premi. È anche religioso. E, naturalmente, ora che non è più un ragazzo vuoi diventare stabilmente regista ha già diretto con buon esito una brillante commedia nera, Pazzi in Alabama, si prepara a dirigere un romanzo di formazione tratto dal libro di Antonio Soler El camino de los Ingleses.
È bruno, con occhi neri, bocca e sorriso bellissimi, molto attraente quando dimagrisce (ora è dimagrito), sensuale: non si può dire che sia un attore particolarmente bravo o raffinato, ma è una persona affascinante e calda, bella da vedere, semplice e piacevole. Deve tutto a Pedro Almodòvar, dice: s’era appena trasferito senza un soldo da Malaga a Madrid dopo aver fatto un po’ di teatro, aveva ventidue anni, e il regista gli dette parti minori in Labirinto di passioni e Matador, lo promosse protagonista ne La legge del desiderio e Lègami!, come gay assassino e innamorato pazzo. Pure a Madonna, che lo volle interprete di una delle sue fantasie erotiche in A letto con Madonna; deve qualcosa: fu quello il film che lo portò a Hollywood Sempre gay in Philadelphia (era l’amante di Tom Hanks), tenebroso in Intervista col vampiro, divertente in Two Much: lì incontrò Melanie Grifflth, era fatta.
Da Lo Specchio, 12 novembre 2005
Ha iniziato a recitare a quattordici anni, e dopo aver frequentato la Scuola d'arte drammatica della sua città, fonda con alcuni amici una compagnia itinerante che batte la provincia malaghegna. Trasferitosi a Madrid, frequenta un'altra scuola di recitazione, entra a far parte del Centro Dramàtico Nacional. Incontra Pedro Almodòvar che gli fa interpretare una piccola parte in Laberinto de pasiones (Labirinto di passioni, 1982) e lo utilizza, nel 1986, in una parte di secondo piano in Matador (id). L'anno dopo è il giovane omosessuale assassino in La ley del deseo (La legge del desiderio, 1987). Bruno, occhi scuri, B. è il perfetto prototipo del fascino mediterraneo, dotato di un'adeguata dose di sensualità. Almodovar gli fa interpretare un giovane timido e conquistatore in Mujeres al borde de un ataque de niervos (Donne sull'orlo di una crisi di nervi, 1988), poi uno psieopatico follemente innamorato in Atame! (Legami!, 1990). Intanto il volto di B. comincia a essere noto anche negli Stati Uniti: Madonna lo inserisce in una delle sue fantasie erotiche in Truth or Dare: in Bed with Madonna (A letto con Madonna, 1991) e nel 1992 B. varca l'Oceano per interpretare Mambo Kings (1 Mambo Kings) di Arne Glimcher, una storia ambientata negli anni '50: si racconta di due cubani, 're del mambo', alle prese con la società americana. È l'inizio di una carriera che lo vede in breve tempo comparire in film sempre più importanti: da Philadelphia (id., 1993) di Jonathan Demme (di nuovo una parte da omosessuale: è l'amante di Tom Hanks) a Intenview with the Vampire (Intenvista col vampiro, 1994) di Neil Jordan, a Two Much (id., 1995) di Fernando Trueba: di quest'ultimo (una commedia classicamente basata sul tema del doppio) è protagonista al fianco di Daryl Hannah e Melanie Griffith, con cui intreccia una relazione che invade le copertine dei rotocalchi. Altro ruolo principale gli riserva Robert Rodriguez nell'ironico sequel di El Maniachi (id., 1992), Desperado (id., 1995) — meno riuscito del precedente ma abbastanza mavimentato, spiritoso e spaccone da mettere in luce il fascino tenebroso e ironico dell'attore. Che l'anno seguente indossa i panni di Che Guevara, al fianco di Madonna, per Evita di Alan Parker.
Da F. Di Giammatteo, Nuovo dizionario universale del cinema. Gli autori, Editori Riuniti, 1996, Roma