Warfare - Tempo di guerra

Film 2025 | Guerra, 95 min.

Regia di Alex Garland, Ray Mendoza. Un film Da vedere 2025 con Joseph Quinn, Kit Connor, Will Poulter, Cosmo Jarvis, Noah Centineo. Cast completo Titolo originale: Warfare. Genere Guerra, - USA, Gran Bretagna, 2025, durata 95 minuti. Uscita cinema giovedì 21 agosto 2025 distribuito da I Wonder Pictures. Oggi tra i film al cinema in 50 sale cinematografiche - MYmonetro 3,44 su 18 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Condividi

Aggiungi Warfare - Tempo di guerra tra i tuoi film preferiti
Riceverai un avviso quando il film sarà disponibile nella tua città, disponibile in Streaming e Dvd oppure trasmesso in TV.



Accedi o registrati per aggiungere il film tra i tuoi preferiti.


oppure

Accedi o registrati per aggiungere il film tra i tuoi preferiti.

Ultimo aggiornamento domenica 3 agosto 2025

Un'immersione nella sconvolgente realtà dei conflitti moderni. Warfare - Tempo di guerra è 17° in classifica al Box Office, ieri ha incassato € 6.139,00 e registrato 95.436 presenze.

Consigliato sì!
3,44/5
MYMOVIES 3,50
CRITICA 3,94
PUBBLICO 2,87
CONSIGLIATO SÌ
CERCA IL FILM NEI CINEMA DI
|
Garland torna su un fronte di guerra. E offre un'intensa indagine sul male profondo che si annida nell'animo americano.
Recensione di Emanuele Sacchi
sabato 2 agosto 2025
Recensione di Emanuele Sacchi
sabato 2 agosto 2025

Iraq, 2006. Un gruppo di Navy Seals statunitensi si rifugia in un'abitazione per studiare le prossime mosse: quando sorge il sospetto di un attacco imminente da parte di una banda armata, i soldati tentano una sortita, ma un'esplosione riduce in fin di vita due di loro.

A breve distanza da Civil War, film che ha scioccato un'America già squassata di suo dalla lotta intestina tra Democratici e Repubblicani, Alex Garland torna su un fronte di guerra.

Questa volta si tratta di un conflitto già trascorso, di una pagina oscura della storia americana recente come la guerra in Iraq, mossa da moventi rivelatisi poi falsi e culminata con la destituzione di Saddam Hussein e una sequela di attacchi terroristici. Ma Warfare è totalmente disinteressato al lato strategico o geopolitico dello scontro. L'interesse dei due registi, Garland e Ray Mendoza - un ex Navy Seal che è stato consulente militare di Alex Garland per Civil War - si concentra su un singolo episodio di guerriglia urbana a Ramadi, avvalorato dalle memorie di Mendoza stesso.

Spesso provocatorio nei confronti di una certa american way of life - tanto nella serie DEVS che in Civil War - il cinema senza compromessi di Alex Garland messo all'opera sulla guerra in Iraq poteva generare un certo tipo di aspettative. Chi si attendeva un pamphlet antimilitarista, chi una continuazione del discorso avviato con Civil War. Ma Warfare non è niente di tutto questo, o quantomeno non lo è in maniera canonica.

Dopo anni di film sui retroscena bellici, le giustificazioni, il contrasto tra la vita a casa e quella al fronte, con ritorno e traumi annessi, ecco un film iperrealista, che lascia ogni interpretazione e congettura fuoricampo, per concentrarsi unicamente sull'azione. I cliché del war movie sono evitati per evidenziare solo e soltanto quel che avviene sul campo di battaglia, dove anni di addestramento e chili di testosterone possono essere spazzati via da una granata o da un cecchino in una manciata di secondi. Il ricordo di quanto avvenuto in Iraq a Ray Mendoza diventa quindi per Garland l'opportunità di un'ulteriore indagine sul male profondo che si annida nell'animo di un'America sempre più ferita e perplessa, incapace di rinunciare al proprio ruolo di poliziotto del mondo, ma anche di interrogarsi sulle ragioni che l'hanno resa tale, ormai smarrite in un remoto viale dei ricordi. Non sappiamo nulla dei soldati che vediamo in azione: chi siano, da dove vengono, se sono Repubblicani o Democratici o se tengono famiglia.

Ed è importante che non si sappia alcunché: per non essere condizionati quando assistiamo agli atti di violenza, ma soprattutto per comprendere l'assurdità dell'intero contesto. Per i soldati catapultati in Iraq e per le famiglie irachene costrette ad ospitarli ed esporsi a ogni pericolo tutto appare irreale come il set di un videogioco. Si combatte un nemico senza volto, senza sostanzialmente conoscerne il motivo, in un luogo ignoto e ostile.

Le premesse per uno sparatutto ci sono, la differenza, non trascurabile, è che le vittime sono reali. Dopo una premessa che è breve ma fondamentale, con i commilitoni intenti a ridere e sbavare di fronte a una clip musicale sexy ("Call on Me" di Eric Prydz), Garland e Mendoza precipitano lo spettatore in un episodio marginale del conflitto iracheno senza fornire spiegazioni, adottando una prospettiva interna ai soldati statunitensi, con un realismo maniacale per il dettaglio tattico (fino all'utilizzo del più oscuro degli acronimi del lingo militare). Immergendosi così profondamente in medias res, lo spettatore si trova privato del contesto e obbligato a porsi domande inedite, immedesimandosi con la condizione dei soldati in difficoltà. L'antica critica del "videogioco già giocato" trova quindi una nuova forma di utilizzo: come virtù, anziché come difetto. Perché per Garland e Mendoza il videogioco-già-giocato-da-qualcuno è l'unica metafora possibile per una tecnica e una tattica di combattimento (il titolo è Warfare, infatti) che hanno rimosso il lato umano fino al puro nonsense.

Quel che resta, una volta terminato il rumore degli spari, è suggerito dall'epilogo: la casa della famiglia irachena che ha ospitato i soldati è distrutta, ridotta in macerie. Senza che nessuno conosca una ragione chiara del perché.

Sei d'accordo con Emanuele Sacchi?
La pericolosa missione a Ramadi in un film-reportage che ci porta dentro il campo di battaglia.
Overview di Simone Emiliani
lunedì 14 luglio 2025

Le loro strade si erano già incrociate in Civil War. Ray Mendoza, che ha prestato servizio per più di 16 anni come Navy Seal e istruttore, aveva collaborato nel precedente film di Alex Garland come consulente militare per le sequenze delle sparatorie. Warfare - Tempo di guerra, produzione A24, lo hanno scritto e diretto insieme e si basa sui ricordi e le esperienze sul campo di ciascun membro delle forze speciali della marina statunitense, tra cui lo stesso Mendoza, che hanno partecipato a una pericolosa missione a Ramadi, in Iraq, nel 2006.

Come nel film precedente, la componente sonora diventa fondamentale. Garland non si confronta infatti con le forme del cinema bellico. Entra invece dentro la guerra, potenziando i rumori dei proiettili, le esplosioni, le grida disperate, offrendo una nuova versione fisica del war-movie dopo quella potentissima di Kathryn Bigelow in The Hurt Locker ma presente anche nelle gande sequenza dello sbarco in Normandia in Salvate il soldato Ryan di Steven Spielberg.

Un gruppo di Navy Seals si appropria di un'abitazione privata di una famiglia irachena per monitorare le attività sul territorio ma l'operazione prende una piega tragica dal momento in cui vengono scoperti dai militanti di Al Quaeda.

Non c'è più distanza tra la realtà e il cinema proprio per mostrare dal vivo, come se ci si trovasse lì in quel momento, il caos e il disorientamento della guerra. Il film mostra esattamente quello che è accaduto; si svolge infatti in tempo reale e vengono utilizzate riprese prolungate proprio per far avvertire lo stato persistente di alta tensione Inoltre, il set è stato meticolosamente ricostruito. L'obiettivo era chiaro: non abbellire né drammatizzare gli eventi, proprio per cercare di rendere il reportage il più fedele possibile. Anche per questo Warfare è stato girato in ordine cronologico. In più, come aggiunge il regista: "non c'è una dissolvenza, un taglio o una musica che tiri su il morale". Per non perdere nessun dettaglio di quella drammatica operazione, il metodo è stato chiaro già in fase di sceneggiatura: Garland trascriveva mentre Mendoza raccontava, minuto per minuto, la storia dell'operazione di Ramadi.

C'è voluta poi una distanza, anche emotiva, per rielaborare e ricostruire quell'episodio: "Eravamo giovani quando abbiamo combattuto a Ramadi - ha sottolineato lo stesso Mendoza - e non avevamo gli strumenti o il dialogo per parlare di queste cose fino a quasi vent'anni dopo". E ha aggiunto: "Ricordo come era la casa, la strada, l'odore e chi era presente. Altri probabilmente ricordano altre cose, da prospettive diverse. Volevamo creare un'istantanea vivente per Elliot in modo che potesse viverla in prima persona". Mendoza sta parlando di Elliot Miller, il cecchino rimasto invalido a cui il film è dedicato e che in Warfare è interpretato da Cosmo Jarvis che era già stato diretto da Garland nella breve apparizione nei panni di un soldato in Annientamento.

Tutto il cast ha meno di 40 anni. Il più anziano è proprio Jarvis che ne ha 35 mentre il più giovane è Kit Connor che ne ha 21. Tra gli altri protagonisti ci sono anche Will Poulter, Joseph Quinn, Michael Gandolfini, Taylor John Smith, Finn Bennett, Noah Centineo, Charles Melton e D'Pharaoh Woon-A-Ta, quest'ultimo proprio nel ruolo di Ray Mendoza. Si tratta di una scelta ben precisa perché di solito è a quell'età che si combatte la guerra. In più il gruppo di giovani attori doveva essere in grado di reggere i ritmi serrati della produzione e l'intensa fisicità richiesta per il 25 giorni di riprese che si sono svolte fuori Londra all'inizio del 2024.

Alex Garland, al quinto lungometraggio come regista (e anche sceneggiatore, tra gli altri di 28 giorni dopo, 28 settimane dopo e 28 anni dopo, ora nelle nostre sale, oltre ad aver collaborato ancora con Danny Boyle in Sunshine) affronta ancora più direttamente il cinema di guerra dopo Civil War, mantenendo al tempo stesso quella tensione thriller sempre al centro di tutti i suoi film. La scrittura stavolta diventa ancora più trasparente. Tra la missione a Ramadi e la ricostruzione cinematografica non c'è più nessuna distanza.

Sei d'accordo con Simone Emiliani?

Tutti i film da € 1 al mese

Powered by  
PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
giovedì 28 agosto 2025
Mauridal

  La guerra in diretta dai soldati con smartphone ai satelliti. Sangue e morte. Un film realizzato sulle memorie di Ray Mendoza ex marine che la guerra in Iraq l’ha fatta e quindi raccontata al regista Alex Garland, già autore di altro film di guerra, ma qui è solo guerra filmata in diretta su un azione di un gruppo di soldati che sequestrano una famiglia irachena per [...] Vai alla recensione »

sabato 6 settembre 2025
Imperior Max

WARFARE ? TEMPO DI GUERRA.(Il voto ? di 4,5/5)A un anno esatto da Civil War e a pochi mesi da 28 anni dopo ritorna Alex Garland con Warfare ? Tempo di guerra che scrive e dirige insieme a Ray Mendoza. Quest?ultimo ? stato proprio l? a Ramadi, ovviamente interpretato dall?attore protagonista.2006, Ramadi in Iraq. Dopo una goliardica libidine collettiva davanti al video musicale Call on me di Eric Prydz, [...] Vai alla recensione »

mercoledì 27 agosto 2025
Semmo

Film di guerra molto bello, operazione lenta è che da le giuste vibes come dovrebbe essere nella realtà. La pecca è che se vedo un film di un operazione americana mi aspetto di vedere qualche iracheno trucidato e non vedere americani feriti...

sabato 23 agosto 2025
Vieri

Si fa un film su di un azione militare finita maluccio? Ben girato per gli amanti del genere ma nulla di pi?. Non se ne sentiva la mancanza. Il messaggio: La guerra ? proprio una grande inutile insensata stupidaggine

giovedì 21 agosto 2025
Statistico75

un film , secondo me , fatto bene ;ben recitato e ben diretto.Non adatto a chi si impressiona facilmente perch? alcune scene sono molto forti

giovedì 21 agosto 2025
Petrossi

Il finale ne rivela il livello. Alla fine la rimpatriata dei reduci ridimensiona il film che potrebbe essere di pi?.Forte impatto della rappresentazione del dolore fisico in un'azione che sembra non avere n? capo n? coda. Ma azioni belliche che isolatamente sembrano non avere senso sono abbastanza comuni nei film di oggi. In questo caso tutto il resto ? tralasciato.

FOCUS
FOCUS
sabato 23 agosto 2025
Giovanni Bogani

La guerra. Raccontata nei suoi silenzi, nelle sue attese esasperanti, nei suoi scatti improvvisi in cui accade tutto. La guerra, nella sua confusione: momenti in cui non si capisce, non si vede abbastanza chiaro, in cui tutto appare quasi incomprensibile. Nel film Warfare, di Ray Mendoza e Alex Garland, ti sembra quasi di respirare la polvere, il sudore, la puzza degli esplosivi. Ti fa respirare il panico, così come lo respira il plotone di soldati americani che sono al centro della narrazione – tratta, come si sa, da una vicenda vera.

Al centro della narrazione c’è un episodio, uno fra i tanti della guerra in Iraq. Non ci sono ragioni, non c’è il passato, c’è solo un presente che gocciola lento, e poi accelera improvvisamente, nel crepitio delle mitragliatrici, nei laghi di sangue, nelle urla dei feriti, nelle gambe maciullate lasciate lì, in mezzo alla strada. Non ci sono ragioni, non c’è un contesto storico, non ci sono motivi profondi, non c’è neppure un background dei personaggi. C’è solo un presente, feroce, che si prende tutta la scena.

Non c’è il grande quadro della guerra e delle sue ragioni, non c’è un affresco che voglia andare al di là di quelle ore, perché di ore alla fine si tratta. Se c’è un paragone che viene alla mente, è con The Hurt Locker di Kathryn Bigelow: anche lì ci sono le tensioni e le convulsioni dell’attesa, del deflagrare improvviso, e la tensione continua di uno sguardo che cerca di individuare dove la morte che arriva. Ma vengono anche in mente i primi venti minuti di Salvate il soldato Ryan: quelli nei quali non c’è psicologia, non c’è dialogo, non ci sono scelte o ragionamenti, ma solo il crepitio delle mitragliatrici, la tonnara dei soldati, il caso che fa da discrimine fra la vita e la morte. 
 

FOCUS
sabato 16 agosto 2025
Marzia Gandolfi

I registi americani sono diventati così bravi nel rappresentare la guerra – talento corroborato dagli effetti digitali – che ogni nuova uscita diventa un’altra occasione per ‘godersi’ morte e distruzione. Con Warfare – tempo di guerra, Alex Garland e Ray Mendoza contrastano questa tendenza, facendosi carico del complesso rapporto tra guerra e cinema e avvicinandosi a una visione accurata, non glamour e non idealizzata, del combattimento. Operazione difficile e controintuitiva, perché la violenza è naturalmente cinematografica. Suoni allora come un elogio che Warfare non è affatto emozionante. È un film crudo e implacabile sulla vita e la morte in battaglia, volutamente mesto e furioso. Un lamento e insieme un monito per riflettere sulla presunta utilità di certe operazioni militari che, come la guerra, causano solo dolore e distruzione.

Questo è il punto centrale di una fiction basata su fatti reali, che segue un plotone di Navy SEAL statunitensi durante una missione disastrosa in Iraq nel 2006. A Ramadi, dentro una notte altrimenti tranquilla, le truppe occupano la casa di una famiglia locale, e giustamente allarmata, mettono sotto sorveglianza gli abitanti e sorvegliano l’edificio di fronte. In tempo reale, i soldati osservano e aspettano, seduti, in piedi, sdraiati, binocolo, radio o fucile alla mano. Scrutano nervosi fuori dalle finestre, in nome di una causa che nessuno spiega mai chiaramente. A un lungo periodo di attesa e tensione seguirà un’improvvisa esplosione di violenza, la guerra ‘per davvero’, co-sceneggiata e co-diretta da Alex Garland e Ray Mendoza, che adatta i suoi ricordi bellici per il film.

Ancora una volta insieme dopo Civil War, la distopia di Garland realizzata dopo l’attacco al Campidoglio e distribuita prima della rielezione di Donald Trump, il tandem culto, nel film Mendoza era consulente militare, tenta l’impresa, una delle scommesse più audaci del cinema in termini di regia, accuratezza narrativa ma anche etica. Perché Warfare è un film di guerra che rifiuta di intrattenere. Un film di guerra che non comincia con un battaglione di soldati ma uno squadrone di donne scultoree che si dimenano in una palestra di aerobica e nel video musicale di Eric Prydz, “Call on Me”. Il suo controcampo è un pubblico di giovani soldati che si affollano intorno a un monitor. Un’esplosione sì, ma di chiassosa follia e di piacere collettivo. Gli uomini ondeggiano insieme, indistinguibili nel coro e nella coreografia ludica, un attimo prima di scivolare nel silenzio di una città senza nome.

Prima di riconoscere i loro volti, alcuni più noti - Will Poulter (Guardiani della Galassia Vol. 3), Noah Centineo (The Fosters) e Charles Melton (May December) – a restare impresso è il “salto al nero”, i movimenti e i gesti coordinati, la destrezza con cui quegli stessi uomini si dispongono in formazione e avanzano nella notte buia. Per portare a termine la missione, Mendoza - sedici anni nei Navy prima di diventare formatore per le giovane reclute - sa meglio di chiunque altro che bisogna poter contare sui buoni soldati.
 

FOCUS
martedì 12 agosto 2025
Paola Casella

C’è la “guerra da cinema”, ricca di eroismi e romanticismo, e c’è la guerra vera, fatta di estenuanti attese e momenti di terrore improvvisi. Warfare, codiretto da Alex Garland (già regista di Civil War) e dal veterano dei Navy SEAL Ray Mendoza, esce completamente dalla rappresentazione cinematografica tradizionale e persino da quella antieroica ma drammaturgicamente strutturata, alla The Hurt Locker o alla Niente di nuovo sul fronte occidentale, per regalarci un film-testimonianza di rara immediatezza e realismo. Warfare mostra la guerra com’è, non come ce la potremmo immaginare comodamente seduti sulle poltrone di un cinema, o sul divano di casa. Tanto è vero che un critico del Times ha scritto che è un film “tanto difficile da guardare quanto da dimenticare".

Questo realismo estremo è frutto di un lavoro polisensoriale che ci getta nel bel mezzo della scena, immergendoci in un’esperienza viscerale che è innanzitutto acustica: l’incredibile sound design alterna momenti di silenzio sospeso e irreale al caos frenetico delle sparatorie e alle urla agghiaccianti dei feriti. Anche l’elemento visivo è epidermico: ti ritrovi in mezzo al fumo e alle traiettorie impazzite dei proiettili senza capirci più niente, come succede a chi la guerra la fa davvero, e magari è giovanissimo, come i protagonisti di Warfare e come gran parte dei militari spediti nel mondo a compiere missioni impossibili.

Un cartello inziale avvisa che Warfare si basa esclusivamente sui ricordi di chi ha partecipato davvero all’assedio in Iraq, in cui si è ritrovato un plotone di soldati speciali americani, peraltro dopo aver brutalmente sfrattato una famiglia irachena. E infatti qui non c’è una prospettiva esterna di come siano andate le cose, ma un’aderenza totale al punto di vista dei protagonisti, servita in tempo reale, comprese la noia dell’attesa nelle scene iniziali e l’angoscia al cardiopalma di quelle d’azione successive.
 

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
domenica 31 agosto 2025
Roberto Escobar
Il Sole-24 Ore

Perché? - diretta, essenziale, ragionevole, la domanda attraversa l'ultima sequenza di Warfare (Usa e Gran Bretagna, 2025, 95'). Quasi in tempo reale, Ray Mendoza e Alex Garland ci hanno immerso non solo nella tragedia della guerra (war), ma anche e in particolare nella concretezza di carne e di sangue del combattere (warfare). Il film ha ripercorso un'azione a Ramadi risalente al 2006, durante l'invasione [...] Vai alla recensione »

mercoledì 27 agosto 2025
Pietro Diomede
ItaliaOggi

Il bellissimo «Civil War» (dimenticatissimo agli ultimi Oscar) è stato il vero responsabile della realizzazione di questo massiccio e ostico «Warfare». È in quell'occasione che il regista Alex Garland ha incontrato Ray Mendoza, ex Navy Seal che la guerra in Iraq l'ha vissuta sulla sua pelle. «Warfare» nasce dal racconto e dai ricordi dello stesso Mendoza che in un terribile giorno di novembre salvò [...] Vai alla recensione »

martedì 26 agosto 2025
Giovanni Guidi Buffarini
Corriere Adriatico

Ramadi, Iraq, novembre 2006. Una pattuglia di Navy Seal requisisce una casa. Lo scopo è di verificare se la zona sia sicura in vista di una operazione dei marines. No, la zona non è sicura, la pattuglia si ritrova accerchiata. Ray Mendoza era uno di quei soldati. II film lo ha scritto e diretto con Alex Garland, l'artefice del magnifico Civil War. Anche questo è un gran film.

sabato 23 agosto 2025
Mariarosa Mancuso
Il Foglio

Un regista attratto dalla guerra - prima di questo film aveva girato "Civil War", con Kirsten Dunst, esperta reporter con molte guerre alle spalle, e Cailee Spaeny che l'ammira e vorrebbe imparare (Eva contro Eva, dalle tavole del palcoscenico ai campi minati è uguale). Attraversano gli Stati Uniti lacerati da una moderna guerra civile, vorrebbero raggiungere il presidente che sta asserragliato nel [...] Vai alla recensione »

sabato 23 agosto 2025
Stefano Tevini
Duels.it

Iraq, anno 2006, una squadra di Navy Seal occupa la casa di una famiglia locale per utilizzarne la posizione favorevole al fine di controllare meglio il territorio circostante. Le loro osservazioni rivelano movimenti che sembrerebbero indicare il graduale formarsi di un gruppo di fuoco ostile pronto a lanciare un attacco coordinato che non tarda ad arrivare lasciando immediatamente un ferito lieve [...] Vai alla recensione »

venerdì 22 agosto 2025
Wendy Ide
The Observer

La maggior parte dei film di guerra segue determinati criteri. Tra questi la regola non scritta di gratificare il pubblico con dei contentini, come un messaggio sulla nobiltà della causa o magari un tentativo di strumentalizzazione sentimentale per creare un legame emotivo. Ma Warfare, una rievocazione forense, quasi in tempo reale, di una battaglia combattuta nel 2006 in Iraq, rifiuta ogni convenzione. [...] Vai alla recensione »

venerdì 22 agosto 2025
Alessandro Mastandrea
Close-up

Ci avviciniamo a questo nuovo film di Alex Garland (co-scritto e co-diretto assieme a Ray Mendoza, che quei fatti li ha vissuti in prima persona, ma di questo scriveremo più avanti) con grandi aspettative e un certo timore, perché chiamati ad accostarci all'opera di uno tra i registi che, pur all'interno della politica dei generi, ha costruito, film dopo film, la propria reputazione, dimostrando di [...] Vai alla recensione »

giovedì 21 agosto 2025
Gian Luca Pisacane
Famiglia Cristiana

A volte il cinema di finzione accarezza la verità delle cose, giocando con le regole del documentario. In Warfare - Tempo di guerra di Alex Garland e Ray Mendoza il conflitto è un'esperienza immersiva. Il messaggio pacifista è forte, e passa attraverso la brutalità, attraverso le urla di chi cerca di sopravvivere. Garland gira a quattro mani con Mendoza, che è un ex Navy Seal.

giovedì 21 agosto 2025
Massimo Lastrucci
Cineforum

Puro cinema di guerra e, ovviamente, puro film sulla insensatezza feroce della stessa, però tanto più lancinante in quanto concepito sulla memoria diretta di un, ahilui, protagonista. Ray Mendoza, dopo essere stato consulente di Alex Garland per le scene belliche del precedente, interessantissimo Civil War, è ora, come dire, salito di grado, co-firmando e co-dirigendo con lo stesso autore britannico [...] Vai alla recensione »

martedì 19 agosto 2025
Mauro Gervasini
Film TV

Novembre 2006, fase finale della seconda battaglia di Ramadi, Iraq. Una pattuglia di Navy SEAL, i corpi speciali della marina militare Usa, requisisce una casa, chiude in una stanza la famiglia che vi abita e assume una posizione di controllo per supportare con i cecchini una vasta operazione esterna dei marine. Qualcosa va meno bene del previsto e i SEAL vengono accerchiati, assediati, bombardati, [...] Vai alla recensione »

martedì 19 agosto 2025
Alessio Baronci
Sentieri Selvaggi

Spari improvvisi, corpi feriti, spazi distrutti. Warfare. Tempo di guerra pare la variante analogica del bellissimo Civil War, il ritorno alla terra, alla carne di un conflitto che nel film di Alex Garland è divenuto un fatto stilizzato, senza peso. Ma è davvero così? Conviene, forse, fare un passo indietro. Warfare. Tempo di guerra è in effetti inscindibile dallo sguardo e dalla regia di Ray Mendoza, [...] Vai alla recensione »

domenica 17 agosto 2025
Enrico Danesi
Giornale di Brescia

Nell'Iraq del 2006, una pattuglia di Navy Seals occupa nottetempo un'abitazione civile a Ramadi per controllare i movimenti di alcuni adepti di Al Qaida; quando i soldati americani vengono infine scoperti, la missione si trasforma in una rischiosissima ritirata. L'assuefazione del pubblico occidentale alle immagini televisive delle guerre può indurre a pensare che in materia sia già stato tutto visto. [...] Vai alla recensione »

venerdì 15 agosto 2025
Fabio Ferzetti
L'Espresso

Ogni film di guerra combatte anzitutto i film di guerra che lo hanno preceduto. Traduzione: ogni volta che un regista decide di portare gli spettatori al fronte, deve prendere una serie di decisioni cruciali. Ed ecco perché alcuni grandi film bellici sono grande cinema tout court: perché minano le convenzioni del genere riscrivendo le regole del racconto e della rappresentazione.

giovedì 17 luglio 2025
Hilary Tiscione
Il Giornale

Nel film scritto e diretto da Alex Garland e Ray Mendoza non si guardano immagini di guerra, si fa esperienza della guerra. Dalla seconda metà del lungometraggio - prodotto da A24, in sala dal 21 agosto - ci si ritrova con le budella aggrovigliate immersi in una realtà che azzanna lo stomaco e scava nelle viscere. Warfare - Tempo di guerra è tratto da una storia vera e - attraverso le narrazioni di [...] Vai alla recensione »

giovedì 26 giugno 2025
Federico Di Renzo
Quinlan

Warfare - Tempo di guerra si apre con una camminata. Totale silenzio. Scarpe sportive colorate, lunghe cavigliere di spugna. Gambe lunghe, muscolose ma seducenti, di un corpo di donna in tenuta ginnica, attillata, anni Ottanta. La donna porta in mano una radio, si intravede il riflesso sullo specchio della sala di una palestra che la bionda cotonata percorre sino al centro, vi posiziona la cassa, esegue [...] Vai alla recensione »

sabato 14 giugno 2025
Gian Luca Pisacane
La Rivista del Cinematografo

La bandiera americana ha smesso di sventolare da più di una decade, almeno sullo schermo. E il cinema è ormai testimone della fine di un sogno. Tra i cantori di un'anima crepuscolare, all'apparenza senza redenzione, c'è Alex Garland che, dietro la macchina da presa, si conferma una delle voci più cristalline e controcorrente della nostra epoca. È tra i pochi che, nella tempesta, ha scelto di dare nuova [...] Vai alla recensione »

NEWS
GALLERY
giovedì 7 agosto 2025
 

Il film di Alex Garland e Ray Mendoza, un'immersione nella sconvolgente realtà dei conflitti moderni, arriva al cinema dal 21 agosto. Guarda la gallery »

CELEBRITIES
giovedì 31 luglio 2025
Fabio Secchi Frau

Artista poliedrico, è tra i protagonisti del film di Alex Garland e Ray Mendoza Warfare - Tempo di guerra. Dal 21 agosto al cinema. Vai all'articolo »

NEWS
giovedì 24 luglio 2025
 

Un'immersione nella sconvolgente realtà dei conflitti moderni. Vai all'articolo »

OVERVIEW
lunedì 14 luglio 2025
Simone Emiliani

Dopo la collaborazione in Civil War, Alex Garland e Ray Mendoza scrivono e dirigono un'opera potente, una nuova versione fisica del war-movie. Dal 21 agosto al cinema. Vai all'articolo »

TRAILER
venerdì 9 maggio 2025
 

Regia di Alex Garland, Ray Mendoza. Un film con Joseph Quinn, Kit Connor, Will Poulter, Cosmo Jarvis, Noah Centineo. Da giovedì 21 agosto al cinema. Guarda il trailer »

TRAILER
lunedì 16 dicembre 2024
 

Regia di Alex Garland, Ray Mendoza. Un film con Joseph Quinn, Kit Connor, Will Poulter, Cosmo Jarvis, Noah Centineo. Prossimamente al cinema. Guarda il trailer ?

Vai alla home di MYmovies.it
Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2025 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Riserva TDM | Dichiarazione accessibilità | Cookie Policy