
Anno | 2025 |
Genere | Thriller, |
Produzione | USA |
Durata | 86 minuti |
Regia di | Carlson Young |
Attori | Sophie Turner, Katey Sagal, Billy Campbell, Peter Mensah, Gianni Paolo Rhys Coiro, Forrest Goodluck, Victor Oliveira, Iván Echeverri, Renata Vaca. |
Uscita | giovedì 26 giugno 2025 |
Distribuzione | Eagle Pictures |
MYmonetro | Valutazione: 2,00 Stelle, sulla base di 2 recensioni. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 27 giugno 2025
Una starlet di Hollywood cerca rifugio in un appartato Airbnb in seguito a un importante scandalo, solo per ritrovarsi in balia di criminali incalliti a caccia di un compenso. In Italia al Box Office Trust ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 16 mila euro e 9,3 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO NÌ
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Travolta da uno scandalo, una star di Hollywood sparisce dai riflettori e si rifugia in un cottage sperduto. Ma la solitudine è un'illusione. Tradita dall'uomo di cui si fidava ciecamente, è costretta a giocare la partita più crudele: quella per la propria sopravvivenza. Può nascondersi, ma non può scappare.
Un po' Tarantino, un po' Fincher il secondo film in poco più di un anno della regista Carlson Young non convince anche se la star di Game of Thrones, Sophie Turner, si è immersa completamente nel suo ruolo e ha anche partecipato come produttrice.
Un film interpretato e prodotto da un star più che nascente di Hollywood, Sophie Turner, su una stella della Mecca del cinema che, in qualche modo, vuole criticare il sistema mediatico che ruota intorno al rutilante mondo dello spettacolo, è qualcosa che rientra di diritto nella categoria più ristretta del metacinematografico, ormai quasi un genere a se stante. Analizzando in quest'ottica il thriller diretto da Carlson Young, reduce dalla romcom di Prime Video Upgraded - Amore, arte e bugie, bisogna ammettere che le aspettative del prologo vengono immediatamente frustrate per via di una scrittura, quella di Gigi Levangie, che trasforma temi anche importanti in situazioni stereotipate un po' macchiettistiche.
Così quando la protagonista scopre che alcuni suo scatti, peraltro nemmeno troppo compromettenti se non fosse per quello con il test di gravidanza positivo, sono finiti sul web, per non rispondere su chi sia il padre decide di ritirarsi per qualche giorno in un cottage in California, trovato dall'assistente direttamente su Airbnb.
Ovviamente si recherà sola soletta, anzi no con il cagnolino amato, in questo villone enorme e in un posto sperduto. Parallelamente due balordi, che dividono la casa con il ragazzo che gestisce via smartphone la dimora, decidono di andare a fare visita alla giovane donna per derubarla.
Da qui in poi inizia l'assurdità dei comportamenti dei due mentecatti che forse vorrebbe essere un omaggio a quelli del cinema di Tarantino anche se qui la sua ironia, che è tragedia, non si percepisce. Così come tutta la gran parte del film in cui la protagonista è chiusa in una sorta di "panic room" non ha mai la tensione e il terrore di qualche fotogramma di un David Fincher. Sophie Turner, anche produttrice, è in primo piano in quasi tutte le scene del film e cerca di essere il più possibile credibile ma, complice anche una fotografia slavata di Alejandro Martínez, non trasmette l'angoscia claustrofobica del suo essere rinchiusa in una stanza che, incredibilmente, si sta anche riempiendo di acqua.
La sceneggiatura sceglie infatti di privilegiare il tono più stupido che ironico degli accadimenti, tratteggiando una serie di personaggi al limite del ridicolo. Esattamente come quello che dovrebbe essere il più importante ossia il maschio tossico molto più grande della protagonista, l'interprete della sitcom che ha regalato la massima popolarità ai due, vittima, si fa per dire, di quello che diventa a tutti gli effetti anche un revenge movie al femminile. A lui, che con nonchalance programma l'omicidio della partner in modalità Marilyn Monroe, perché tanto «l'America crede a tutto se lo racconti nel modo giusto», toccherà però una delle battute più infelici del film quando dice che, se verra scoperta la sua liason con la giovane protagonista, «dovrò cercare una villa in Francia vicino a Woody Allen e Roman Polanski perché è così che mi vedranno».
Film di rara bruttezza e inutilità, con pessimi attori e un doppiaggio italiano che definire appena mediocre sarebbe un complimento.
Lei (la Sophie Turner di Il trono di spade) è la celeberrima «figlia d'America», attrice cresciuta sin da piccola dentro una sitcom amata da tutti, La famiglia Johnson. Una versione bianca di I Robinson? Probabilmente. Ma cosa c'è dietro? Di certo al centro dello show c'è un protagonista padre padrone che con quel furfante di Bill Cosby condivide passioni e postura morale.