| Anno | 2024 |
| Genere | Documentario, |
| Produzione | Italia |
| Durata | 68 minuti |
| Regia di | Alfredo Lo Piero |
| Attori | Giancarlo Giannini, Tuccio Musumeci, Claudio Musumeci . |
| Uscita | lunedì 29 settembre 2025 |
| Distribuzione | Green Film |
| MYmonetro | Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 2 recensioni. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 25 settembre 2025
Un omaggio alla prima cineasta donna che è stata candidata al premio Oscar. In Italia al Box Office Un viaggio per incontrare Mimì ha incassato 1,5 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Giancarlo Giannini, a bordo di un'auto anni Settanta guidata da un autista che pare uscito dal passato, torna in Sicilia cinquant'anni dopo aver girato lì Mimì metallurgico ferito nell'onore, il film di Lina Wertmüller che partecipò in concorso al Festival di Cannes del 1972 e meritò all'attore il David di Donatello, il Nastro d'argento e il Globo d'oro. L'idea è quella di ripercorrere le tappe del viaggio attraverso l'isola che fece Giannini prima di girare il film, armato di un registratore per catturare le voci e i dialetti dei siciliani e di una cinepresa super-8 per riprenderne i movimenti e la gestualità, soprattutto "il gesto della sigaretta, che sembra nulla, ma quando lo fai ti cambia l'atteggiamento, il portamento". A seguire l'attore c'è un suo alter ego vestito come Mimì, una sorta di ombra o di ricordo incarnato, e nella parte finale ci sarà l'incontro fra Giannini e Tuccio Musumeci, che in Mimì metallurgico ferito nell'onore interpretava l'amico Pasquale.
Un viaggio per incontrare Mimì è un docufilm sui generis.
Il film va da Palermo con la sua Vucciria a Corleone, dal Belice devastato dal terremoto al palazzo di Ferdinando III di Borbone, da un canyon con tanto di cascata al gretto di Alberto Burri, parte di "quell'arredo urbano che avrebbe trasformato la Sicilia in un museo a cielo aperto", fino ad arrivare a Catania, la città dove è ambientato Mimì metallurgico ferito nell'onore, di cui rivediamo tutte le ambientazioni-chiave: casa Maddocheo, Via Crociferi, il porto, la sede del partito, la chiesa dove si svolge il finale.
Un viaggio per incontrare Mimì è un racconto-testimonianza curioso che si colloca a metà fra la fotografia romantica della Sicilia, il ritratto di un attore in egual misura avventuroso e goloso di cibo e di vita, e una lectio magistralis di recitazione. Il soggetto, la sceneggiatura e la regia sono del regista catanese Alfredo Lo Piero, il montaggio, che mescola con maestria sequenze contemporanee, spezzoni del film della Wertmüller e immagini d'archivio, è di Antonio Todaro, la fotografia di Giuseppe Di Blasi e le musiche, chiaramente ispirate a Ennio Morricone, di Salvo Legname.
"Avevo 30 anni, da qualche anno finita l'Accademia, e volevo vivere un'esperienza che andasse oltre il metodo", dice Giannini. "Dovevo far diventare miei gli sguardi e i movimenti dei siciliani", ricorda, spiegando in due parole la differenza fra un mestierante e un interprete di razza. Il suo amore per la Sicilia è evidente, come lo è quello del regista, al netto di una visione folkloristica che comprende carretti, pupi siciliani e persino un'esecuzione da ristorante di "Vitti na crozza".
"A me ricordare appaga", dice ancora Giannini, che si avventura lungo un viale del tramonto cercando "la consapevolezza di aver vissuto una vita intera" e sperando che quella consapevolezza lo "accompagni con soddisfazione per la vecchiaia". A 83 anni Gianni conserva la curiosità di un bambino, compresa l'indole capricciosa, e la voglia di raccontarsi seguendo la falsariga del copione, ma improvvisando spesso e volentieri.
Su Un viaggio per incontrare Mimì aleggia infine il fantasma di Lina Wertmüller, musa ispiratrice del progetto: un'artista che, come Giannini ricorda, "si intendeva di tutto: musica, sceneggiatura, montaggio, fotografia, recitazione", e naturalmente regia. Una sua frase finale suggella il senso della sua vita, e una foto insieme ad Alfredo Lo Piero il senso del suo film.
Il cinema ? il pi? potente strumento educativo. Questo docu-film educa alla bellezza e merita lustro
In realtà, un viaggio per reincontrare il Mimì indimenticabile protagonista di uno dei più celebri film di Lina Wertmüller, Mimì metallurgico ferito nell'onore. A compierlo è il suo stesso interprete, un Giancarlo Giannini agghindato come un gagà che ripercorre in macchina d'epoca con autista in livrea il viaggio intrapreso 50 anni fa prima di iniziare il film, da Palermo a Catania, da solo, in auto, [...] Vai alla recensione »