E' un film/mini serie Tv uscito nel 2024, ambientato nella Roma antica nel 79 d.C, imperatore Vespasiano e poi il figlio Tito; il regista è il tedesco Roland Emmerich che ha nel suo curriculum vari film otre che in Germania in USA, di genere vario anche horror o apocalittici (Fantasmi ad Hollywood, Indipendence Day, 10.000 annni a. C, Sotto assedio). E' opportuna una premessa storica Nel 79 p. C. imperatore era ancora Vespasiano da 9 anni che inaugurò la dinastia del Flavi, gli successe nello stesso anno il figlio Tito bravo generale e disponibile verso il popolo (Svetonio lo definì "delizia del genere umano") morì di malattia nel 81 e gli successe fino al 96 d.C. il fratello Domiziano.
La trama per estremi capi: da quasi 10 anni governa Vespasiano (Anthony Hopkins) ha avviato la costruzione del Colosseo è in via di ultimazione ma è malato, Roma al momento utilizza il Circo Massimo non solo per le gare delle quadrighe, ma anche per i giochi dei gladiatori; quattro scuderie dai colori diversi sono di proprietà di patrizi romani che lucrano degli ingenti incassi delle gare che appassionano il popolo. Tito (Tom Hugues) è il figlio primogenito erede designato non ancora formalmente convive con una principessa la regina della Giudea (?) Berenice (Lara Wolf), è un uomo serio, ottimo generale, il fratello minore Domiziano (Joyo Macari) è un giovine corrotto, intrigante e paranoico, omosessuale convive con il giovine Hermes, il padre pur apprezzando le sue capacità politiche designa definitivamente Tito. Altri personaggi principali (c'è una miriade di personaggi principali e secondari) sono: Tenax (Ivan Rheon) ricco proprietario di un'agenzia di scommesse, uomo senza scrupoli proveniente dalla plebe che cerca di diventare patrizio e si allea con Domiziano creando una nuova scuderia di cui il principe è socio occulto; Cala (Sara Martins) una numida a cui i romani hanno sequestrato come schiavi i 3 figli: il maschio Kwame (Moe Hashim) diventa gladiatore di Domiziano, la figlia Aura schiava di Tenax diventa libera grazie a Cala che diventa braccio destro dell'uomo, la terza diventa schiava del console Marso, ci sono poi 3 fratelli iberici allevatori di cavalli che entrano nel giro delle corse e ancora Scorpo (personaggio effettivamente esistito e famoso auriga) interpretato da Dimitri Leonida. Tito proclamato imperatore deve affrontare l'eruzione del Vesuvio e dispone ingenti aiuti ai superstiti, Domiziano moltiplica gli intrighi riuscendo a diventare Imperatore grazie all'uccisione di Tito da parte di Tenax.
La vicenda che storicamente è interessante, è raccontata in modo penoso, non tanto per il massacro della Storia, sarebbe stato più utile romanzare fatti veri, che non raccontare vicende inverosimili, comportamenti incomprensibili (per la mentalità di allora) , offendendo non solo la verità storica ma soprattutto l'intelligenza degli spettatori. I romani sono visti secondo il clichè di Hollywood: crudeli, idioti, con un impero in decadenza completa (resisterà ancora 3 secoli), ma se erano così oppressori di tutti i popoli come hanno fatto a governare per tanti secoli, probabilmente perché i popoli apprezzavano la buona amministrazione, la giustizia i cui fondamenti hanno dato luogo al processo moderno. I personaggi sono di conseguenza caricaturali, certamente per attirare l'interesse morboso, Domiziano è uno psicopatico lussurioso, omosessuale, vile e crudele, ha atteggiamenti istrioneschi nella realtà, salvo gli ultimi annni fu un buon ammministratore, moralista fece leggi contro l'omosessualità e le oscentità degli spettacoli; tuttl storia è raccontata con personaggi derisori o grotteschi, che la preoccupazione di Tito e Vespasiano fossero gli incassi delle corse per sanare le finanza dell'impero è ridicola. Per dare più interesse si ricorre all'uso degli effetti speciali digitali in modo grandioso ma troppo eccessivo, di nuovo il Colosseo è ridotto (come ne Il Gladiatore II) a una piscina (mai successo) in cui sguazzano dei mostruosi coccodrilli che sbranano un console e 2 senatori ribelli, per di più c'é anche il povero Hermes caduto in disgrazia, in onestà le corse dei carri sono ben realizzate (ma preferisco Ben Hur). Ovviamente c'é una violenza eccessiva da Grand Guignol, nudità femminili e anche maschili con scene di sesso e orge varie, oltre che in omaggio al Politically correct l'amore lesbico di Aura con una gladiatrice (!) che nei momenti liberi fa la prostituta. La recitazione è nel compleso carente, è penoso vedere un attore di gran classe come Anthony Hopkins a causa di una sceneggiatura a dir poco sgradevole, recitare un Vespasiano non convincente, quanto a Jojo Macari recita un Domiziano che sa solo strabuzzare gli occhi ed urlare come un forsennato, nella mediocrità generale emerge Sara Martins (Amori&tradimenti, Un colpo di fortuna) che interpreta validamente il personaggio di Cala.
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