| Titolo originale | Kjærlighet |
| Anno | 2024 |
| Genere | Drammatico, |
| Produzione | Norvegia |
| Durata | 119 minuti |
| Regia di | Dag Johan Haugerud |
| Attori | Andrea Bræin Hovig, Tayo Cittadella, Marte Engebrigtsen, Thomas Gullestad Lars Jacob Holm, Henriette Steenstrup, Morten Svartveit, Bao Andre Nguyen, Brynjar Åbel Bandlien, Khalid Mahamoud. |
| Uscita | giovedì 17 aprile 2025 |
| Tag | Da vedere 2024 |
| Distribuzione | Wanted |
| MYmonetro | 3,13 su 20 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 9 aprile 2025
Nuovo capitolo della trilogia che esplora la sessualità, il desiderio e la trasgressione nella società nordica moderna. In Italia al Box Office Love ha incassato 14,5 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Tor è un infermiere che utilizza spesso un traghetto per procurarsi incontri occasionali con uomini. Marianne è la dottoressa del suo reparto che ha, nei confronti delle relazioni con l'altro sesso, un atteggiamento che la sua migliore amica mette in discussione.
Dag Johan Hauguerud conclude la trilogia sulle relazioni con un film che affronta aspetti diversi del rapporto amoroso.
Si apre con una diagnosi infausta di tumore alla prostata questo film il cui titolo sembrerebbe suggerire tutt'altro contesto. I due personaggi principali operano infatti in un contesto ospedaliero. Tor è un infermiere che ha una particolare attenzione verso i pazienti di cui sa cogliere aspetti psicologici che ad altri sfuggono. Mentre Marianne è un medico che svolge con coscienza il proprio lavoro e trova in lui un valido aiuto. Hauguerud ce ne mostra la vita anche al di fuori dell'attività lavorativa. Tor è alla continua ma non ossessiva ricerca di rapporti omosessuali mentre Marianne non vede alcuna contraddizione tra l'inizio di una possibile relazione duratura e un rapporto occasionale con un giovane conosciuto durante un trasferimento su un traghetto.
È ciò che le rimprovera la sua migliore amica impegnata a vincere un concorso per le celebrazioni del centenario di Oslo. Costei vede riferimenti legati la sesso nei fregi di un antico palazzo ma poi si irrigidisce, essendo sposata, su quelle che a lei sembrano situazioni non morali.
La regia si avvicina a loro offrendo ad ognuno lo spazio per raccontarsi in un film in cui i dialoghi hanno una forte presenza e lo fa mostrando come ognuno finisca con il cercare un proprio significato alla parola amore senza che a questo sentimento ci si possa permettere di dare regole rigide e valide una volta per tutte.
La presenza di una bambina, divisa tra due genitori divorziati, aggiunge poi un elemento ulteriore di riflessione per quanto riguarda le responsabilità che gli adulti hanno verso i più piccoli dei quali devono essere sempre tenute in considerazione la sensibilità e le possibili sofferenze interiori.
Su un versante più strettamente locale è poi interessante osservare quanto il rapporto tra capitale e provincia influisca sul modo in cui si è affrontata o si affronta la vita sociale. Solo chi ha condiviso la necessità di coprire certe distanze per raggiungere servizi essenziali può comprendere il passaggio che comporta abitare nella grande città.
Questo film è il secondo della trilogia di Dag Johan Haugerud (dopo Dreams). Può essere considerato una riflessione su molti temi, forse troppi. Proviamo ad elencarli. La riflessione sul tumore alla prostata in età non ancora senile; lo sconvolgimento che provoca in coloro che ne sono colpiti; la difficoltà a comprendere cosa ne sarà della loro vita, della funzione [...] Vai alla recensione »
È il capitolo centrale, nonché il migliore, di «Dreams Love Sex», la trilogia sulle relazioni diretta dal norvegese Dag Johan Haugerud, che affronta molteplici aspetti del discorso amoroso. In «Love», i protagonisti sono l'urologa Marianne, eterosessuale che cerca pervicacemente di tenere separati sesso e amore, e l'infermiere omosessuale Tor, tanto umanamente disponibile e compassionevole quanto disinvolta [...] Vai alla recensione »
L'amore al tempo di Tinder (e di Grindr): oltre le convenzioni sociali e in fuga dal giudizio altrui, per poi scoprirsi, magari, improvvisamente felici. E compresi. Nella Norvegia progressista, una riflessione dialettica molto contemporanea e intima su sesso e morale, spaccato fedele dell'attuale precarietà (e condizione) sentimentale e esistenziale, laddove il corpo è e resta un campo di battaglia, [...] Vai alla recensione »
Secondo capitolo di una trilogia norvegese dedicata alle relazioni: "Sex, Love, Dreams" (in questo ordine, da oggi è nei cinema il capitolo "Love"). Comincia in ospedale, reparto di urologia. Ci lavora Marianne, una dottoressa attorno ai 40 anni, non sposata né fidanzata - al momento, ma se interrogata teorizza questa sua condizione. Nessuno per casa e gli amanti vanno via la mattina presto, portando [...] Vai alla recensione »
Nel secondo capitolo della trilogia sull'intimità dello scrittore e regista norvegese Haugerud (insieme a Sex e Dreams) un'urologa eterosessuale e un infermiere gay riflettono sulla possibilità dell'amore senza sesso, e viceversa. In un'epoca rivoluzionaria per le relazioni, Love, pacato e colloquiale, appare quasi radicale: uno studio tenero e delicato sulle relazioni che attribuisce la stessa importanza [...] Vai alla recensione »
Marianne è una dottoressa, Tor un infermiere, lavorano insieme in un ospedale di Oslo, nel reparto di urologia. Proprio nella prima scena li vediamo alle prese con una diagnosi infausta da comunicare a un paziente: un tumore maligno alla prostata, con tutto ciò che ne deriverà, in termini di terapie invasive e probabili modifiche del suo stile di vita.
Love (titolo internazionale e italiano del norvegese Kjærlighet) è il secondo capitolo della trilogia di Dag Haugerud, (dopo Sex passato al Festival di Berlino del 2024, cui poi è seguito quest'anno Dreams già uscito anche nel nostro paese) tre film che riflettono sul ruolo dell'individuo nella società contemporanea, attraverso la lente delle relazioni umane e delle aspettative sociali.
Le mille sfumature dell'amore, dalla semplice amicizia al sentimento gay passando per legami etero occasionali e devozioni professionali. Un film eccellente che scandaglia cuore e anima con una delicatezza rara. Seconda parte della trilogia di Haugerud, Love è superiore a Dreams che pure ha vinto l'Orso a Berlino. Una sceneggiatura straordinaria e completa palati molto fini.
Dopo "Sex" e prima di "Dreams" (anche se in Italia è uscito dopo), "Love" costituisce la seconda anta di una trilogia che il regista norvegese Dag Johan Haugerud dedica ad amore e sentimento, attraverso un punto di osservazione, disinibito e aperto, proprio degli scandinavi. Presentato in concorso alla Mostra di Venezia 2024, "Love" è stato definito dallo stesso regista un film utopico, poiché «riguarda [...] Vai alla recensione »
Love si apre con una diagnosi di cancro: il primo piano di un uomo che si sente dire che dovrà farsi asportare la prostata, e che potrà solo in parte recuperare la funzione erettile. L'inquadratura è quasi asettica, non c'è musica extradiegetica, il dispositivo può ricordare quello di umoristi scandinavi che delle situazioni stranianti han fatto poetica (da Roy Andersson a Ruben Östlund), ma Dag Johan [...] Vai alla recensione »
Dopo aver lasciato che un duo di spazzacamini riflettesse la propria identità sessuale in Sex e che una diciassettenne in un romanzo di formazione sentimentale si struggesse per la sua insegnante di francese in Dreams, tocca a Love proseguire il discorso cinematografico che Dag Johan Haugerud, con una trilogia tematica di film, ha voluto fare sulle diverse sfaccettature dei rapporti amorosi e sessuali [...] Vai alla recensione »
L' amore al tempo delle app. O meglio le app al tempo dell'amore. La dolcezza di un'estate norvegese. Un traghetto che alla sera percorre silenziosamente il fiordo di Oslo trasportando persone e sogni, incontri di una notte e progetti di una vita. E poi: una dottoressa che sogna l'amore ma vorrebbe anche fare sesso senza pensare troppo al dopo. Un infermiere gay che su quel traghetto non solo rimorchia [...] Vai alla recensione »
Che cos'è l'amore? Come indicato anche dal titolo è intorno a questa domanda che gira Love, mentre segue le vicende sentimentali di due impiegati dell'ospedali di Oslo - Marianne, un'urologa e Tor, un infermiere - che vivono con estrema naturalezza le proprie relazioni. Amore in tutte le sue forme, inclusa quella sessuale, con cui i due protagonisti hanno a che fare per lavoro: i loro pazienti sono [...] Vai alla recensione »
Un'urologa e un infermiere, a Oslo: entrambi sono single, entrambi curano gli uomini (la «parte bassa del corpo», così cruciale, così travisata), entrambi li desiderano e li amano. Nell'arco di tre settimane estive, una serie di incontri, sessuali e non solo, li mette a confronto con la complessità dei sentimenti e delle relazioni, con la necessità di accudire l'altro, di capirsi al di là degli errori [...] Vai alla recensione »
La morte, il dolore, la sofferenza, spaventano. Non passano, restano. Come la solitudine subita. Schegge avvelenate che se violano la quiete dei pensieri poi contaminano tutto il corpo e inquinano i rapporti umani, il lavoro, le cose. È un film in cui si riflette sul lavoro (c'è un geologo, un'operatrice culturale, un carpentiere, uno psicologo) ma anche sulle cose.
Si conclude il Concorso, non particolarmente brillante. Come già detto nei giorni scorsi. Ma alla fine ecco un film che potrebbe sparigliare qualcosa ed entrare nel gruppo da premio. Almeno secondo chi scrive. Poi le giurie vanno con i loro pensieri. La sorpresa dell'ultimo giorno è un film norvegese. Si intitola "Love", lo dirige il norvegese Dag Johan Haugerud, e fa parte di una trilogia che ha [...] Vai alla recensione »
Amore e welfare nella città di Oslo, potrebbe essere questa la tag line promozionale di Love di Dag Johan Haugerud, presentato in concorso a Venezia 81. Secondo capitolo di una trilogia dedicata alle fondamentali necessità umane - il precedente, Sex, era alla Berlinale e seguirà poi Sogno - il film del regista norvegese (suo l'ottimo Beware of Children, alle Giornate degli Autori nel 2019) è un compendio [...] Vai alla recensione »
Dopo Sex, presentato nella sezione Panorama alla Berlinale, il regista norvegese Dag Johan Haugerud arriva in concorso a Venezia con Love (Kjærlighet), il secondo capitolo della sua trilogia ispirata ai tre colori di Kieslowski. Marianne (Andrea Bræin Hovig) è un'urologa che affronta ogni giorno la relazione con i pazienti ai quali, per lo più, deve annunciare che hanno un cancro alla prostata e quali [...] Vai alla recensione »
Seconda parte di una trittico sull'amore dopo Sex, visto nella sezione Panorama di Berlino, Kjærlighet (Love) continua un discorso di revisione sull'amore ed i rapporti di coppia, che si concluderà con Sogno e chiuderà la trilogia. L'approccio trinitario alla materia non è cosa nuova. Già Henry Miller con Sexus/Plexus/Nexus aveva affrontato la pulsione erotica o la fine del desiderio coniugale in maniera [...] Vai alla recensione »
La volitiva dottoressa Marianne (Andrea Bræin Hovig) e il compassionevole infermiere Tor (Tayo Cittadella Jacobsen) approfondiscono la conoscenza incontrandosi nottetempo sul traghetto: il giovane uomo la mette a parte degli incontri omoerotici fortuiti che ivi sperimenta, traendone conversazioni non banali e intimità non peregrina. Sicché Marianne si ingolosisce, e mettendo in discussione le convenzioni [...] Vai alla recensione »