Titolo originale | La Pie voleuse |
Anno | 2024 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Francia |
Durata | 101 minuti |
Al cinema | 60 sale cinematografiche |
Regia di | Robert Guédiguian |
Attori | Ariane Ascaride, Jean-Pierre Darroussin, Gérard Meylan, Grégoire Leprince-Ringuet Marilou Aussilloux, Lola Naymark, Robinson Stévenin, Thorvald Sondergaard, Geneviève Mnich, Jacques Boudet, Géraldine Loup, Sophie Payan, Pascal Reneric, Jean-Jérome Esposito, Cathy Darietto, Michel Petrossian, Maximilien Fussen, Malek Hamzaoui, Ferdinand Verhaeghe. |
Uscita | giovedì 17 aprile 2025 |
Tag | Da vedere 2024 |
Distribuzione | Officine Ubu |
MYmonetro | 3,60 su 21 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 11 aprile 2025
Una badante ruba i soldi ai suoi assistiti per aiutare il nipote. Quando viene scoperta si genererà il caos. La gazza ladra è 15° in classifica al Box Office. lunedì 28 aprile ha incassato € 4.757,00 e registrato 33.450 presenze.
CONSIGLIATO SÌ
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Maria ama le ostriche, la musica classica e il suo nipotino, che dimostra un talento precoce per il pianoforte. Decisa a farne un pianista ad ogni costo, ha noleggiato un piano verticale e assoldato il maestro migliore di Marsiglia per dargli lezioni private. Ma Maria non ha i mezzi per sostenere queste spese e come la "gazza" di Rossini ruba la vita che luccica e fa la cresta sulla spesa dei suoi clienti, persone anziane di cui si occupa amorevolmente. La devozione la spinge però un po' troppo lontana, firmando assegni che non potrà restituire. Un accidente scopre il suo gioco ma sotto il sole di L'Estaque qualcuno la ama e la solleva dai guai. All'estremo nord di Marsiglia, in riva al mare, sorge come un sole il villaggio di L'Estaque, oggi 16° arrondissement della città.
Décor di molti film di Robert Guédiguian, l'autore resta indelebilmente legato alla città di Marsiglia, al suo cast di attori, che invecchiano davanti alla sua macchina da presa, e ai destini del peuple de gauche nell'inverno politico che ha seguito l'effervescenza degli anni '70.
Ed è questo senso di lealtà incrollabile che rende la sua filmografia così avvincente. Anche i temi restano gli stessi, la precarietà economica e sociale, la solidarietà confrontata ai drammi della vita, la ricerca della luce in fondo al tunnel, l'umanesimo luminoso malgrado la violenza delle società umane. La gazza ladra non fa eccezione ma come il film precedente, E la festa continua!, cede a una morbidezza mai conosciuta prima. Se Rosa (E la festa continua!) doveva decidere se perseverare nel suo impegno civico o iniziare il processo di disimpegno, votandosi a un nuovo amore, Maria rilancia aggiungendo a quell'esitazione una nota gaudente, quasi inedita in Guédiguian. Dal principio il suo cinema si muove seguendo impulsi opposti, uno politico, l'altro lirico, non sempre conciliabili, da qui la malinconia che gli è consustanziale. Quella malinconia, che prende una piega tragica dentro melodrammi senza scampo (La casa sul mare, Gloria Mundi), infestati dalla morte, dal fallimento e da un senso di disastro sociale, si converte in una brezza leggera che soffia dal Mediterraneo, linea di fuga di ogni appartamento che lo scorge, anche il più modesto.
Fermamente intenzionato a non lasciare spazio alla disperazione, l'autore raddrizza la barra e dona a La gazza ladra la forma, affatto patetica o funerea, di una cronaca ordinaria che si sposta da un luogo e da una situazione all'altra, da un problema alla sua risoluzione. Una sorta di sfarfallamento della narrazione che svolge una sitcom marsigliese o addirittura un 'dramma giocoso' come quello rossiniano, mescolando elementi drammatici e buffi con esiti lieti. Il cuore della storia è sempre Ariane Ascaride, nonna affettuosa e 'attivista' del quotidiano, eroina e compagna, musa e icona popolare che è stanca della fatica ma non smette di praticarla per godersi un piatto di ostriche e sognare il nipote concertista dentro un abito di gala. Intorno gravitano i volti familiari di Gérard Meylan e Jean-Pierre Darroussin, affiancati dalle nuove generazioni che navigano tra amori e intrighi familiari inciampando sulla lotta sociale. Guédiguian non è interessato a ricostruirla fedelmente e la rappresenta con la nobiltà di una grande narrazione. La gazza ladra è il risultato della volontà di re-incantare la realtà, di filmare i cambiamenti sociali e lo scorrere del tempo, lasciando (grande) spazio al respiro e all'insignificanza. Il film assume volentieri il puro artificio e la scrittura tagliente che gli conferisce quell'aria da opera (quella del titolo) dove la 'condannata' viene sottratta in extremis alla 'pena capitale'. Questo approccio apertamente svagato sfiora il carosello poetico e dimostra una volta ancora che il capitalismo e il 'ciascuno per sé' non hanno avuto la meglio sull'ottimismo dell'autore. Coerente, morale e solare, La gazza ladra risplende di vita, di note, è pieno di cose familiari e di rotture di tono, mentre assistiamo all'eterna ridistribuzione delle carte tra gli stessi giocatori e all'aggiornamento di una cronaca, di uno sguardo. Circondato dai suoi indefettibili alleati, Guédiguian realizza un film su la forza dei legami, ripetendo che la lotta non è mai vana se è preziosa per qualcuno e si combatte per chi è prezioso al cuore. Robert Guédiguian sceglie la luce, in senso letterale e figurato. Il sole di Marsiglia magnifica e sembra stilizzare i suoi personaggi, che riposano su una complicità instaurata nel tempo con lo spettatore a colpi di umanesimo, cultura, solidarietà e tanta consolazione. Un solido programma di educazione popolare.
C'è una sottile linea che ognuno di noi può oltrepassare senza saperlo, e dopo nulla sarà come prima. È soltanto un istante il tempo che la vita ci mette a cambiarci le carte con cui giocare la nostra partita. Quanto ci vuole a subire un colpo di fulmine o a farsi sopraffare dallimpulso di rubare del denaro incustodito o a scivolare lungo la china del vizio? Robert Gué [...] Vai alla recensione »
Quanto ritempramni sono bontà e buom senso! Ne abbiamo bisogno|
Maria è una donna matura che si occupa di persone più anziane di lei. Alcuni la definirebbero badante, ma le sue modalità comportamentali guardano altrove: è una compagna, una confidente, una cuoca, persino un'amica in caso di necessità. Maria è sempre sorridente, affronta la sua vita a tratti faticosa con una serenità che salta agli occhi, con un'incrollabile fiducia nel presente più che nel futuro, [...] Vai alla recensione »
Ariane Ascaride ancora una volta regina dello schermo nell'ennesimo delicato e profondo film scritto e diretto da Robert Guédigian suo marito, passato in anteprima al Bergamo Film Meeting, "La gazza ladra" (traduzione letterale del titolo francese "la pie voleuse" ben azzeccato per definire il personaggio) dove l'attrice giganteggia nel ruolo di Maria, domestica-badante di anziani che incanta tutti [...] Vai alla recensione »
Il franco-armeno Robert Guediguian aggiunge con La gazza ladra, titolo deliziosamente rossiniano, un altro tassello al suo ritratto permanente dell'amatissima Marsiglia, sfolgorante sempre nella luce delle inquadrature di Pierre Milon come nei sentimenti veri dei personaggi. Come sempre gli sta accanto la sua compagnia stabile, e il termine è proprio quello dei teatri italiani anni 60-70, perché Ariane [...] Vai alla recensione »
Non sono ricche le case in cui entra la macchina da presa di La gazza ladra (La pie voleuse, Francia, 2024, 101'), ma sono piene della luce mediterranea. Robert Guédiguian e il cosceneggiatore Serge Valletti non avrebbero potuto girare il film altro che qui, a Marsiglia, nel quartiere solare dell'Estaque, aperto sul mare. Un furto con scasso in un negozio di strumenti musicali finisce con un allagamento [...] Vai alla recensione »
Il cinema di Guédiguian implica Marsiglia come fondale, coinvolge sempre lo stesso gruppo di attori - Ascaride e Darroussin in testa -, ritrae personaggi che campano la vita come possono. Il cinema di Guédiguian è cinema militante - il cuore del regista batte forte a sinistra - anche nei film più recenti, in cui la politica è sciolta nella commedia.
Lo sfondo è costituito da L'Estaque, già villaggio di pescatori, oggi parte della città di Marsiglia. Non a caso: località cara a Cézanne e ai cubisti, con le sue case variopinte che gareggiano con i colori accesi della natura L'Estaque comunica perfettamente i toni dei personaggi e della vicenda. Appunto come in un dipinto, si intuisce il referente oggettivo e insieme si riconosce che si tratta di [...] Vai alla recensione »
Chi va al cinema lo sa. I film che lasciano il segno alla fine si dividono in due grandi categorie. Quelli che stupiscono e quelli che incantano. Alcuni autori (Fellini, Welles, P.T. Anderson...) sanno frequentare e perfino conciliare questi due macrogeneri. Ma la maggior parte milita più o meno apertamente in uno di questi due campi opposti e complementari.
Per amore del nipote una donna di sessant'anni ruba qualche euro agli anziani che assiste. Finché una brutta coincidenza non la mette nei guai. Nella lunga lista di piccole tragedie del regista, questo dramma sociale è particolarmente illuminato. Basta vedere una piscina con l'acqua stagnante per capire cos'è l'eccessivo indebitamento; una donna non più giovane che sale su per le ripide strade con [...] Vai alla recensione »
La "gazza ladra" in questione è una donna che accudisce anziani e persone con disabilità facendo la "cresta" sulle spese per finanziare le lezioni di piano dell'adorata nipote. Guédiguian è un regista "fedele". Fedele all'Estaque, sobborgo di Marsiglia dove ha girato i suoi film, ad un cast di magnifici attori (Ascaride, Darroussin, Meylan) che invecchiano davanti alla cinepresa del regista, ai temi [...] Vai alla recensione »
Vedere un film di Robert Guédiguian è come tornare a casa: si riconoscono volti amici su cui il tempo ha lasciato nuovi segni, ci si crogiola nel sentimento di solidarietà per i guai, le sfide, gli amori che i personaggi provano sulla pelle, senza protezione. Noi spettatori diventiamo un giovane uomo che lavora in campo immobiliare ancora risentito col padre perché ha lasciato la madre, morta poco [...] Vai alla recensione »
È ancora necessario sottolineare la coralità dei film del regista marsigliese? Dopo tante prove che ha dato ci pare davvero inutile. Con questo suo ventiquattresimo film conferma le coordinate del suo cinema che per altro verso, in fatto di ambientazione, risponde a quello che dice Tonio, il personaggio di E la festa continua! Sul finire di quel film, quando parlando di Marsiglia dice: «Allora le piace [...] Vai alla recensione »
Più rivolto ai sentimenti del solito, ma come sempre interessato a un adeguamento attivo alla crisi economica, qui ammettendo il furtarello, Guédiguian rimette i suoi attori feticcio (la moglie Ascaride, Darroussin) in un imbroglio aperto alle relazioni sociali e intime: badante professionale, Maria ruba denaro ai badati per finanziare gli studi di pianoforte del nipotino assai promettente.
L'Estaque è il 16esimo arrondissement di Marsiglia, ed è il luogo dell'anima di Robert Guédiguian (regista) e di Ariane Ascaride (attrice), coppia indistruttibile nel cinema e nella vita. Quasi tutti i loro film si svolgono lì. Guédiguian ha 71 anni e una lunghissima carriera. In Italia abbiamo conosciuto lui e Ariane per Marius e Jeannette , nel 1997, ma era già il loro settimo film.
È un narratore di storie delicato, gentile, Robert Guédiguian. Ama i suoi personaggi, i suoi attori e le sue attrici che li interpretano, la sua città, Marsiglia, nei cui quartieri ambientare racconti di vite ordinarie ognuna delle quali è portatrice di un vissuto speciale da descrivere con uno stile solo apparentemente leggero. La poetica del cineasta marsigliese è immediatamente riconoscibile, la [...] Vai alla recensione »
Guédiguian, cantore della realtà proletaria, dà dignità a Maria (la splendida musa Ascaride), badante di anziani, che mangia ostriche e ascolta Rubinstein. Il suo sogno è che il nipote diventi un grande pianista, rubando soldi per pagare le sue lezioni e portando caos nelle famiglie. Come una partitura, Guédiguian varia i toni in maniera impeccabile, altra gemma nella sua regale filmografia.
Il cinema di Robert Guédiguian riesce sempre nella magia di accogliere e di accudire. Non è solo perché il regista francese ha, ormai, cresciuto una vera e propria famiglia cinematografica con gli stessi interpreti che, da anni, diventano i suoi personaggi (anzi, le sue persone). O perché la tela delle sue storie è quasi sempre Marsiglia, quartiere di L'Estaque.
Un uomo si reca in commissariato, deciso a smontare un'accusa di truffa a carico di un'amica. Per dar prova di buonafede e tenuta mentale, si offre di recitare una poesia a memoria: La povera gente di Victor Hugo. I versi scorrono rapidi sulla lingua dell'uomo: la poesia parla di un pescatore e di sua moglie che, pur non avendo nulla, spalancano le porte di casa per accogliere due orfanelli.
Robert Guédiguian ha ormai trovato, nella piena maturità artistica, una levità di tocco non comune, la sua filmografia si rimpingua al costante ritmo di un film ogni due anni (questa volta è passato solo un anno, però, da E la festa continua!) e si fa testimone di una città, Marsiglia, che è porzione di territorio conosciuta ed esplorata in modo da narrare la Francia tutta, i suoi rivolgimenti sociali, [...] Vai alla recensione »
Ancora Marsiglia. Ancora un film sul tempo perduto e su quello che ancora si può creare. Ancora una comunità ferita dalla crisi e allo stesso tempo ostinata a vivere, nelle sue debolezze umane e nei suoi slanci sentimentali. Avevamo lasciato Robert Guédiguian, in E la festa continua!, alle prese con l'utopia di un mondo sociale e umanista a cui credere ancora, con quello che era probabilmente uno dei [...] Vai alla recensione »
È difficile dire qualcosa di negativo su Robert Guédiguian, il grande regista francese che, indefesso e fiero, continua a comporre il suo mosaico di vita marsigliese. Uomo del Novecento che non si barrica nelle illusioni perdute ma, anzi, s'incarica di affrontare falle e complessità della contemporaneità nella speranza che, prima o poi, il sol dell'avvenire possa sorgere ancora, Guédiguian è uno di [...] Vai alla recensione »