Io capitano |
|||||||||||||
Un film di Matteo Garrone.
Con Seydou Sarr, Moustapha Fall, Issaka Sawagodo, Hichem Yacoubi.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 121 min.
- Italia, Belgio 2023.
- 01 Distribution
uscita giovedì 7 settembre 2023.
MYMONETRO
Io capitano ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
|||||||||||||
|
|||||||||||||
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
una potente metafora della vita
di Tom CineFeedback: 4381 | altri commenti e recensioni di Tom Cine |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
venerdì 15 settembre 2023 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Affrontare il tema delle moderne migrazioni e parlare soprattutto dei migranti africani è un’impresa molto delicata e richiede una certa dose di coraggio e di inventiva, altrimenti si rischia di precipitare nelle trappole del buonismo ipocrita e della superficialità. L’ultimo, splendido, film di Garrone schiva queste trappole in maniera geniale, facendo prendere, alla vicenda narrata, i toni della favola e soprattutto del racconto di formazione. Come un novello Pinocchio (e non è un caso che molti hanno paragonato questo film all’opera di Collodi, perché il film precedente di Garrone è stato proprio “Pinocchio”) il protagonista, Seydou, va alla scoperta del mondo. E questo è il vero colpo di genio: il film non nasconde la povertà che circonda i personaggi (il quartiere da cui comincia il viaggio sembra un ghetto, la casa in cui Seydou abita è povera, il lavoro c’è ma è fatto da attività “umili”), ma non la mette troppo in evidenza perché il ragazzo cerca un riscatto più sociale che economico (vuole diventare una celebrità musicale in Europa). E, per farlo, si stacca, esattamente come il burattino inventato da Collodi, da una figura parentale: in questo caso, si tratta della madre e la scena in cui quest’ultima, angosciata, cerca di dissuadere il ragazzo dal tentare un’avventura che potrebbe causarne la morte è fra le più belle e intense del film. E qui ci si addentra fra le emozioni più potenti che questo film suscita, perché introduce e poi affronta costantemente e senza mai tentennare l’argomento dei legami parentali. Infatti, Seydou non parte da solo: con lui c’è Moussa, il cugino che l’ha convinto ad affrontare la colossale e pericolosa impresa, spingendolo a scappare da casa. Una volta partiti e coinvolti nel flusso della migrazione, i due si troveranno davanti alla drammatica realtà: ciò li cambierà profondamente. “Io Capitano” è un film drammatico ma che non vuole diventare una cronaca, un semplice resoconto di un’odissea verso una meta agognata: punta più in alto e centra il bersaglio perché è un film potente. Pur non mancando di scene forti su quella che viene definita come la “tratta dei nuovi schiavi” (le scene nel carcere libico mostrano torture fisiche e psicologiche e sono piuttosto dure), trasforma il viaggio di questi due giovanissimi migranti in una gigantesca metafora della vita: assistiamo al taglio (simbolico) del cordone ombelicale, al tragitto verso un’avvenire incerto costellato di incontri che, lentamente, trasformeranno i due ragazzi facendoli avanzare verso la maturità. Inoltre, non solo è un film ricco di argomenti magnificamente trattati ma è anche affascinante, perché sa perfino oscillare, come tutti i film di Garrone e anche meglio dei precedenti, tra la favola e il realismo, facendo convivere magicamente sequenze più reali con altre più visionarie e fantasiose: il deserto del Sahara e il Mediterraneo diventano vere e proprie rappresentazioni dell’ignoto (entrambe, soprattutto il secondo, fanno quasi paura), i morti sono degli oracoli da consultare e i sogni svelano il rimorso per una madre abbandonata ed il desiderio di tornare a casa nonostante tutto. “Io Capitano” va oltre il mero film che vuole soltanto farsi cronaca: mette al centro un ragazzo (lo straordinario esordiente Seydou Sarr) che cerca, soprattutto, il suo posto nel mondo e trasforma il racconto in una storia davvero epica e universale che parla di tutti noi. Sapientemente servito da una eccellente abilità tecnica (la fotografia è splendida), dall’uso della lingua originale dei protagonisti (il wolof, una lingua parlata nell’Africa occidentale) e da una colonna sonora evocativa ma che non è mai invadente, “Io Capitano” è un film che riesce ad emozionare fino in fondo e che ci ricorda che, per crescere davvero, è indispensabile avere l’empatia e la pietà per gli altri perché nessuno viaggia da solo in questo difficile tragitto che è la vita.
[+] lascia un commento a tom cine »
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ultimi commenti e recensioni di Tom Cine:
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Recensioni & Opinionisti |
Premi |
Multimedia | Shop & Showtime |
Pubblico (per gradimento)
1° | sergio dal maso 2° | aleluca 3° | francesca meneghetti 4° | tozkino 5° | maddalena messeri 6° | felicity 7° | carlo santoni 8° | johnny1988 9° | peer gynt 10° | mauridal 11° | stefano lucchi 12° | imperior max 13° | vittorio stano 14° | paolorol 15° | cardclau |
Festival di Venezia (2) Premio Oscar (1) Nastri d'Argento (14) Golden Globes (1) San Sebastian (1) European Film Awards (2) David di Donatello (22) Articoli & News |
Link esterni
|