Io capitano |
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Un film di Matteo Garrone.
Con Seydou Sarr, Moustapha Fall, Issaka Sawagodo, Hichem Yacoubi.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 121 min.
- Italia, Belgio 2023.
- 01 Distribution
uscita giovedì 7 settembre 2023.
MYMONETRO
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UN SOGNO lungo un viaggio vero
di MAURIDALFeedback: 16436 | altri commenti e recensioni di MAURIDAL |
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domenica 24 settembre 2023 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
IO CAPITANO. Regia di Matteo Garrone. Un film con Seydou Sarr, Moustapha Fall. Quando un film pur narrando una storia reale , fatti tratti da una realtà storica o addirittura di cronaca contemporanea, ma al contempo si distacca dalla semplice documentazione per immagini , per entrare in un racconto con un punto di vista preciso , allora il film Io Capitano di Matteo Garrone, ha sicuramente aderito ai canoni di un linguaggio verista per raccontare la storia dei due ragazzi , Seydou e Moussa, nati in Senegal a Dakar, che con la gioventù dei sedici anni possono immaginare e fantasticare di essere famosi nella musica , su you tube o TIK TOK , non lì , dove vivono , in famiglia , ma in Europa , Francia Italia, che conoscono attraverso i social, e la TV. Dunque con la stessa leggerezza e ingenua fantasia, pensano di partire, in un viaggio verso una meta solo fantasticata l’Europa. Cosa c’è di vero in questo. C’è tutto il dramma della fuga, dell’emigrazione, di intere giovani generazioni dai luoghi di nascita, come l’Africa, ma anche da luoghi come l’Asia o la stessa Europa verso l’America, un fatto che coinvolge i giovani per la voglia di cambiamento, ma che coinvolge anche intere popolazioni di vari paesi per la povertà, la fame e le guerre in atto. Una migrazione che è in corso da decenni nel mondo, e gli Stati europei, africani, americani come gli asiatici, non riescono a risolvere per gli enormi conflitti economici, per uno sviluppo troppo dispari tra poveri e ricchi, per una politica inefficiente. Tutto questo il film non lo affronta, perché il regista sceglie un altro punto di vista, dicevo, ovvero quello dei due giovani, ragazzi cugini, che pur avendo a Dakar il minimo per vivere con le famiglie , hanno un sogno da realizzare, il successo in Europa. Una scelta, questa del film di Garrone che condivido, perché non è un film documentario sulle politiche migratorie che noi pubblico ogni giorno seguiamo con le tragedie degli sbarchi, con le immagini della TV dei barconi e delle barche piene di migranti tutti provenienti dall’Africa verso le coste italiane, le prime dell’Europa. Questo film cambia prospettiva, ci rende con le immagini di un bel racconto, una storia vera, il viaggio dei due ragazzi verso la speranza di un felice cambiamento. Tuttavia la realtà è di una durezza spietata , la vera realtà dei viaggi di tutti i migranti , è terribile, fatta di fatiche e violenze fisiche, di stenti , e come nel film viene narrato di un ferocia di altri uomini , che sfruttano e approfittano della gente che parte , anche se tutti africani come loro, ma solo con un potere della forza in più , le armi , gli apparati dello stato che li appoggia , spesso feroci dittature. I due ragazzi, Seydou , specialmente, viene scoraggiato dal partire dalla madre e da chi conosce i pericoli ma loro due di nascosto partono per raggiungere ad ogni costo L’Europa. Dunque, il film sviluppa tutte le terribili vicende che il viaggio riserva loro. Garrone non risparmia lo spettatore sulla terribilità del verismo rappresentato, scene che pesano sulla coscienza di tutti, e che tutti gli spettatori del film, avranno modo di ricordare. Ciò nonostante il regista riesce a tradurre tutto anche in un linguaggio dell’immaginario, le visioni e i sogni dei due ragazzi a confronto con le morti nel deserto o nei trasferimenti a piedi o nei furgoni tra Senegal Algeria e Libia i paesi interessati, al passaggio fino agli imbarchi sul mare. La Storia qui si concentra sul personaggio di Seydou, che da ragazzo ingenuo e incredulo, viene scelto dai trafficanti e dagli scafisti che organizzano i viaggi, come colui che dovrà guidare il barcone pieno di uomini e donne fino alle coste italiane. Seydou è costretto ad accettare , pur di partire ma al cospetto di quella gente che dovrà portare verso la salvezza, diventa un giovane forte e responsabile, Le immagini del viaggio in mare pur essendo crude e drammatiche, cambiano senso , non rappresentano la ferocia o la brutale violenza umana, ma un viaggio in un mare che contrariamene alle tempeste e ai naufragi, della cronaca, consente alla barca di navigare fino alle coste della Sicilia grazie anche alla tenacia e alla convinzione del giovane ormai maturo ,Seydou, che ha portato in salvo tutto il carico umano che aveva con sé. Un film con due giovani interpreti, non attori veri ma personaggi realistici, che iI regista ha saputo guidare per tutto il film e che, insieme alla fotografia e alle scene dalle più fantastiche alle più feroci, fanno di questo film un esempio di cinema di autore di grande qualità e spessore da annoverare nel grande cinema italiano. (Mauridal)
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