Titolo originale | La panthère des neiges |
Anno | 2021 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Francia |
Durata | 92 minuti |
Regia di | Marie Amiguet, Vincent Munier (II) |
Attori | Paolo Cognetti . |
Uscita | giovedì 20 ottobre 2022 |
Tag | Da vedere 2021 |
Distribuzione | Wanted |
MYmonetro | 3,48 su 10 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento domenica 6 novembre 2022
Una panoramica sull'incredibile paesaggio di un altopiano tibetano. In Italia al Box Office La Pantera delle Nevi ha incassato 194 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Vincent Munier, classe 1976, premiato fotografo naturalista francese, invita il connazionale Sylvain Tesson (1972), scrittore e viaggiatore, a un'avventura invernale sull'altipiano tibetano. Munier condivide con il compagno una nuova attitudine dell'osservazione, la sacralità del paesaggio. Tesson prende nota e trasforma il senso di quell'esperienza in parola scritta, un diario che si fa voce narrante del film.
Come l'avventuroso fotografo interpretato da Sean Penn in I sogni segreti di Walter Mitty di Ben Stiller, Munier e Tesson sono in cerca di un'immagine imprendibile, che non si dà facilmente all'occhio umano: lì un fotogramma analogico, qui un animale in carne e ossa, il felide che dà il titolo al documentario.
In punta di piedi e attrezzatura minima, occhi aperti e orecchie sempre tese, a oltre cinquemila metri e avendo come base una modesta baracca, si appostano sulle rocce, davanti a paesaggi mozzafiato, di serica bellezza e definizione digitale quasi da pittura puntillista. In una calma, felice, attesa, oltre al lupo grigio, l'orso e la volpe, i due individuano anche animali rari come l'antilope tibetana, lo yak, il baral, il gatto di Pallas. Con la pazienza, il rispetto e la curiosità di chi si mette in dialogo con la natura da ospite e non da predatore.
Allo scrittore parigino pubblicato in Italia prevalentemente da Sellerio (che ha in catalogo, oltre a "La pantera delle nevi", anche "Nelle foreste siberiane", "Abbandonarsi a vivere", "Beresina. In sidecar con Napoleone" e "Sentieri neri"), presta la voce nella versione italiana il Premio Strega Paolo Cognetti, a sua volta viaggiatore e già molto a suo agio col cinema e che non esclude un futuro da documentarista: dopo Sogni di grande Nord diretto da Dario Acocella, dal suo "Le otto montagne" Felix van Groeningen e Charlotte Vandermeersch hanno realizzato l'omonimo film (in concorso a Cannes e in uscita a dicembre 2022).
Se la scelta di non mantenere l'audio originale, più realistico e "sul campo", può inizialmente disorientare, basta mettersi in ascolto per capire che il coinvolgimento è convinto e sincero: da lettore affezionato di Tesson e narratore di spazi liberi e aperti, indifferenti alla frenesia e alla mancanza di attenzione degli umani, Cognetti ha voluto partecipare al progetto per interesse "a tutto ciò che è non umano", che sfugge alla sua catalogazione, in una ricerca prima di tutto spirituale. Per adesione insomma ai principi della filosofia di Tesson (che a un certo punto cita anche Milarepa), diligentemente dettagliata dalla voce narrante. E cioè:"venera ciò che sta davanti, non aspettarti nulla, abbi fede nella poesia, sii contento del mondo, battiti perché non muoia".
La presenza dell'obiettivo molto ravvicinato ai due (di Marie Amiguet, già autrice della fotografia di La vallée des loups di Jean-Michel Bertrand) si fa infatti quasi subito invisibile. Chi guarda è completamente immerso in medias res, nello stupore, nel silenzio, nella lentezza alla quale l'umanità ha rinunciato e a cui quel sistema armonico, esssenziale, grazie a una sorta di provvidenza laica, qui la riporta.
Unica aggiunta "esterna" a questo stato di beatitudine contemplativa, la colonna sonora di Warren Ellis, le sue composizioni strumentali per piano e violino e cori, featuring l'inseparabile Nick Cave, che in "We Are Not Alone" canta: "questo mondo ha orecchie e le rocce hanno occhi / la natura ama nascondersi / il mondo è un cespuglio pieno di occhi di fuoco / ho viaggiato molto / sono stato osservato e inconsapevole". Gli sguardi degli animali verso gli umani, invece, quando sono consci di essere ripresi, trasmettono un crudo, feroce disinteresse.
Spinti dall'istinto di sopravvivenza, non di violenta sopraffazione, mettono l'umano davanti alla pochezza di sé, alla sua inadeguata, ridicola considerazione del tempo e delle risorse. Proiezione speciale al Festival di Cannes 2021, in anteprima italiana al Trento Film Festival 2022, miglior documentario ai César 2022.
LA PANTERA DELLE NEVI disponibile in DVD o BluRay |
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Un film bellissimo rovinato dalla monotona e soporifera voce di Cognetti. Meglio che ognuno fa il proprio lavoro....
Fotografie meravigliose. Testi profondi, vere pillole di saggezza. Novanta minuti che ti riportano a riflettere su cosa siamo e sulla vera bellezza del mondo: la natura. La natura vera, senza traccia umana, divenuta causa nostra rarità preziosa.
Due uomini nella neve del Tibet, il fotografo naturalista Vincent Munier e lo scrittore Sylvain Tesson. Si appostano dietro una roccia, scattano, prendono appunti, si confrontano, si spostano, forse quella cresta è un punto d'osservazione migliore. L'obiettivo, il sogno: avvistare la pantera delle nevi, una volta Munier l'ha incontrata senza rendersene conto, l'ha individuata dopo, immortalata mimetizzata [...] Vai alla recensione »
Sull'altipiano del Tibet Vincent Munier e Sylvani Tesson affrontano il freddo e attendono ore nel silenzio assoluto pur di avvistare uno dei felini più grandi e rari del mondo. Una troupe, ridotta al minimo, diretta da Marie Amiguet e Vincent Munier raccontano una doppia ricerca: quella della rarissima pantera delle nevi, da catturare solo con un teleobiettivo e l'inevitabile ricerca spirituale.
C'era un leopardo nelle nevi in "Kung fu Panda" il film d'animazione diretto da Mark Osborne che irritò i cinesi: perché lasciare agli americani lo sfruttamento del patrimonio nazionale? Lo diciamo per dare la misura delle nostre inesistenti competenze naturalistiche il cinema lo abbiamo sempre considerato un antidoto, e per questo detestiamo i film "bella la fotografia", liricheggianti paesaggi e [...] Vai alla recensione »
Su un altopiano tibetano, tra valli inesplorate e impervie vallate si trova uno degli spazi più affascinanti dove vivono specie animali rare. Vincent Munier, uno dei fotografi di fauna selvatica più famosi al mondo, accompagna l'avventuriero romanziere Sylvain Tesson nella sua ultima missione. Per diverse settimane, i due esploreranno queste valli alla ricerca di animali unici e cercheranno di avvistare [...] Vai alla recensione »
Un fotografo francese abituato all'osservazione solitaria della natura, Vincent Munier; uno scrittore e viaggiatore, il suo connazionale Sylvain Tesson, che in Italia viene pubblicato perlopiù da Sellerio; una regista all'esordio, Marie Amiguet, con esperienze precedenti da direttrice della fotografia. Il primo è il motore di un'avventura invernale sugli altopiani maestosi del Tibet, nella quale coinvolge [...] Vai alla recensione »
Vincent Munier e Marie Amiguet, due documentaristi e fotografi francesi, collaborano per la realizzazione di un documentario ambientato nelle montagne innevate del Tibet e che ha come soggetto una pantera che sfugge alle loro videocamere che si avventurano nella speranza di individuarla. I meravigliosi paesaggi e gli estenuanti appostamenti dei due fotografi rendono La pantera delle nevi un film metodico [...] Vai alla recensione »
«Felicità è trovarsi con la natura, vederla, parlarle», scriveva Lev Tolstoj, e d'altro canto Aristotele era sicuro che la natura non facesse mai nulla senza uno scopo preciso. In A Silvia Giacomo Leopardi dolorosamente poetava: «O natura, o natura, perché non rendi poi quel che prometti allor? Perché di tanto inganni i figli tuoi?». Si potrebbe continuare a lungo, passando da Tommaso D'Aquino a Friedrich [...] Vai alla recensione »
Nel 2018 Vincent Munier parte per il Tibet con lo scrittore Sylvain Tesson, Wanderer professionista; insieme sperano di scorgere e fotografare un esemplare della rarissima pantera delle nevi, impresa ardua che ben si presterebbe a una narrazione maiuscola imperniata sull'ossessione e l'attesa febbrile dell'avvistamento. La sirena dell'immagine (quasi) impossibile, invece, non seduce il fotografo: con [...] Vai alla recensione »
Il pensiero di Thoreau è sempre moderno. Tralasciando il libro Disobbedienza civile, la sua opera di maggior successo nell'Ottocento è stata Walden ovvero vita nei boschi. Per due anni l'autore ha vissuto in una capanna, sulle sponde del lago Walden, dimostrando che, nella comunione con la natura, l'uomo ritrova sé stesso. È stato un esperimento sociale, rielaborato successivamente in chiave filosofica [...] Vai alla recensione »