Mia Hansen-Løve tra metacinema e vita amorosa sull'isola di Fårö. Con sofisticata leggerezza, in Concorso a Cannes
di Valerio Sammarco La Rivista del Cinematografo
Ah, l'isola di Fårö. Luogo-rifugio di uno tra i più grandi cineasti del XX secolo, Ingmar Bergman, che lì girò anche sei dei suoi innumerevoli film (su tutti, Persona) e che oggi ospita la Fondazione che porta il suo nome oltre ad altri innumerevoli cimeli, vedi il letto di Scene da un matrimonio ("film dopo il quale milioni di persone divorziarono"), motivo di interesse per turisti appassionati che organizzano veri e propri tour.
La regista francese Mia Hansen-Løve - per la prima volta in concorso a Cannes - porta lì i due protagonisti del suo nuovo film (acquistato per l'Italia da Teodora), Chris (Vicky Krieps, Il filo nascosto) e il marito Tony (Tim Roth), decisi ad immergersi nella tranquillità dell'isola e nelle suggestioni derivanti dalle influenze bergmaniane per scrivere - separatamente - i loro prossimi film. [...]
di Valerio Sammarco, articolo completo (2263 caratteri spazi inclusi) su La Rivista del Cinematografo 12 luglio 2021