Zerocalcare scrive e dirige una serie d'animazione ambientata nel suo universo narrativo. Espandi ▽
Michele Rech, noto nell’universo del fumetto come Zerocalcare, affronta la sfida della serie televisiva e la stravince con un’overdose di immagini, parole (in slang) e gag visive: un ottovolante sensoriale che, come avverte un cartello iniziale, “potrebbe disturbare gli spettatori fotosensibili. L’aderenza alla contemporaneità è totale e declinata sul rapporto fra un maschile esautorato e vittima di un senso perenne di “inadeguatezza di genere” e un femminile determinato e poco incline a sottomettersi ad un patriarcato sulla via dell’obsolescenza. Le sue peripezie hanno un fondo amarissimo di verità, ovvero quello che manca regolarmente alla commedia italiana contemporanea, e l’irresistibile Armadillo (doppiato da Valerio Mastandrea) è un controcanto efficacissimo per i dolori del giovane Zero. Siamo di fronte al rarissimo caso in cui il mondo di un autore di fumetti trova la sua perfetta trasposizione sul mezzo audiovisivo (cosa che non si poteva dire dell’adattamento cinematografico
La profezia dell’armadillo).