I'M Your Woman

Un film di Julia Hart. Con Rachel Brosnahan, Marsha Stephanie Blake, Frankie Faison, Marceline Hugot, Bill Heck.
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Titolo originale I'm Your Woman. Drammatico, - USA 2020. MYMONETRO I'M Your Woman * * 1/2 - - valutazione media: 2,88 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
carloalberto sabato 1 maggio 2021
stereotipato noir lento e noioso Valutazione 1 stelle su cinque
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 Julia Hart è la sceneggiatrice e la regista di questa noiosissima pellicola, che, tuttavia, risulta a tratti involontariamente spassosa per i dialoghi che spesso ricordano le battute paradossali e senza senso degli sketch comici di Ale e Franz, quando interpretano i due gangster che si incontrano sul palco mimando il tono ed il linguaggio tipici di certi noir degli anni ’70.
Il film indeciso se essere un dramma psicologico sulla maternità negata, che, però, trova il suo riscatto nell’adozione da parte della protagonista di un neonato abbandonato dalla madre o un action movie, basato sullo schema classico e abusato della donna in fuga dal suo passato e sulle peripezie che deve affrontare per sottrarsi ai suoi persecutori, alla fine non è né l’uno, né l’altro, bensì un polpettone che mescola generi diversi, attingendo perfino allo stereotipo dell’eroina che da bambola si trasforma, in questo caso in modo troppo repentino ed improbabile, in una novella Nikita. [+]

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felicity lunedì 15 novembre 2021
un noir sul riscatto esistenziale Valutazione 3 stelle su cinque
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I'm Your Woman è un noir firmato da Julia Hart sulla femminilità e il riscatto esistenziale.
La sequenza di apertura offerta dalla Hart è quella di una donna in realtà sull’orlo del crollo, dedita a bere il suo cocktail in una raffinata veste viola. Lo sviluppo progressivo di I’m Your Woman mostra il decadimento di questo ritratto opulento. Dall’arrivo del piccolo Harry, alle continue fughe, l’immagine iniziale di Jean viene sapientemente destrutturata e ricostruita. Fino al momento della scossa esistenziale che la obbliga ad autodeterminarsi, Jean era solo un’appendice, il possesso di qualcun altro. Lo stato iniziale era quello di un’etero-identificazione – espressa già nel titolo – che necessita della presenza dell’altro per assumere valore, proprio come avveniva in quel quadro di Jacqueline Kennedy offerto da Pablo Larraín in Jackie (2016). [+]

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