Divino amor

Film 2019 | Drammatico, +13 100 min.

Regia di Gabriel Mascaro. Un film con Dira Paes, Júlio Machado, Antonio Pastich, Rubens Santos, Clayton Mariano. Cast completo Titolo internazionale: Divine Love. Genere Drammatico, - Brasile, 2019, durata 100 minuti. distribuito da I Wonder Pictures. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 2,99 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento giovedì 14 febbraio 2019

Consigliato sì!
2,99/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO 2,98
CONSIGLIATO SÌ
Una corrosiva satira futurista che esorcizza in chiave pop estremismi e populismi.
Recensione di Ilaria Ravarino
giovedì 14 febbraio 2019
Recensione di Ilaria Ravarino
giovedì 14 febbraio 2019

Brasile, 2027. Il paese è governato da una dittatura evangelica e Joana, zelante funzionario pubblico e parte della setta del Divino Amore, ha il compito di occuparsi - possibilmente scoraggiandoli - delle persone che vorrebbero divorziare. Ma la vita di Joana, così apparentemente quieta, non è perfetta: sia la donna che il marito Danilo cercano da tempo, inutilmente, di avere un figlio. Entrambi sono in salute, e per la scienza non c'è alcun motivo per cui la donna non riesca a rimanere incinta.

In attesa di un miracolo, nel cuore di Joana comincia a farsi strada una domanda: perché Dio la vuole punire?

Le confessioni Pray & Drive, il Jesus Rave, una setta di evangelici che predica una versione upgrade del sesso tantrico per risolvere i problemi di coppia: "L'amore non deve separare le persone - predica la guru della setta - l'amore si condivide con le persone". È una satira corrosiva, quasi sempre molto efficace, quella con cui il brasiliano Gabriel Mascaro sceglie di affrontare, traslandolo nel futuro, il presente politico di un Brasile alle prese con populismi e conformismi religiosi. 

Ambientando il film nel 2027, "quando il Carnevale - spiega una voce fuori campo, la cui identità sara rivelata solo nel finale - fu soppiantato dalla Festa dell'Amore Supremo" Mascaro orchestra un sermone futurista dal ritmo ipnotico e l'andamento rituale, puntando più alla suggestione che alla narrazione lineare. Da una parte c'è il racconto distopico, svolto secondo i temi e i topos del genere: uno stato intrusivo che si serve della tecnologia per esercitare il potere, individui sempre più soli e fragili, una protagonista apparentemente sicura di sé, la cui fedeltà allo stato (qui a Dio) sarà presto messa alla prova.

La religione, più che coincidere con un credo in particolare, si configura in questo contesto come un generico sistema di potere, che si insinua nella quotidianità dei cittadini arrivando a far coincidere - in una delle sequenze più pop del film - estasi spirituale con godimento del corpo, ubbidienza alla norma (sociale) col tradimento della regola (individuale).

Dall'altra, sotto alla cornice futuribile, emergono potenti temi legati alle questioni più urgenti del reale: il controllo del corpo femminile esercitato dalla religione, la burocrazia come sistema di potere, la fede come anfetamina dei popoli per eccitare il corpo e catturare il consenso.

Un'operazione visionaria, quella di Mascaro, certamente non per tutti ma dotata di una potenza liturgica e lisergica, assecondata da una messa in scena "elettrica" accesa di colori fluo e neon rosa, luci rosse e ombre liquide. Un esorcismo sintetico per cacciare il demone più pericoloso che infesta la societa contemporanea, evocato nell'ultima enigmatica frase del film:  "Se nasci senza nome, cresci senza paura".

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RECENSIONI DELLA CRITICA
martedì 13 luglio 2021
Roberto Silvestri
Film TV

2027. Cadavere di donna in mare. Flashback, e voce narrante. Joana (Dira Paes), impiegata pubblica e fervente evangelista, vuole un paese ancor più teocratico e "mariano". E dal marito (fioraio dei morti) un figlio che non può darle. A forza di invocare dio, dio l'esaudirà, mettendola nei guai: questa "Amélie" è blasfema. Quando BLM e #MeToo avranno compiuto la loro doverosa "affirmative action ", [...] Vai alla recensione »

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