carloalberto
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mercoledì 9 febbraio 2022
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una favoletta non proprio innocua
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Le sequenze migliori sono quelle interamente digitalizzate che lo fanno assomigliare ad un vecchio fumetto animato con la computer grafica. Viceversa, scialbe e quasi da fiction televisiva risultano le scene in cui i protagonisti sono soltanto “normali” esseri umani. Un film, che lascia il tempo che trova, dello spensierato regista di fantasy per adulti Robert Rodriguez, tratto da una storia manga, con e per adolescenti, che funziona come puro intrattenimento, ma non soltanto. Il messaggio sotteso alla favoletta, in debito con Collodi e con la serie dei Cyborg, sceneggiata dal Cameron di Avatar e Terminator, è che qualsiasi frustrato derelitto, nella moderna società post apocalittica, in cui la distruzione non ha coinvolto le strutture, ma peggio, tutti i valori tradizionali del passato, possa riscattarsi dalla condizione di emarginazione sociale rimodellando il proprio corpo secondo i canoni di efficientamento fisico e tecnologico suggeriti dalla tecnocrazia imperante.
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Le sequenze migliori sono quelle interamente digitalizzate che lo fanno assomigliare ad un vecchio fumetto animato con la computer grafica. Viceversa, scialbe e quasi da fiction televisiva risultano le scene in cui i protagonisti sono soltanto “normali” esseri umani. Un film, che lascia il tempo che trova, dello spensierato regista di fantasy per adulti Robert Rodriguez, tratto da una storia manga, con e per adolescenti, che funziona come puro intrattenimento, ma non soltanto. Il messaggio sotteso alla favoletta, in debito con Collodi e con la serie dei Cyborg, sceneggiata dal Cameron di Avatar e Terminator, è che qualsiasi frustrato derelitto, nella moderna società post apocalittica, in cui la distruzione non ha coinvolto le strutture, ma peggio, tutti i valori tradizionali del passato, possa riscattarsi dalla condizione di emarginazione sociale rimodellando il proprio corpo secondo i canoni di efficientamento fisico e tecnologico suggeriti dalla tecnocrazia imperante.Christoph Waltz nobilita in qualche modo l’operazione commerciale e stempera l’ideologico invito rivolto ai giovani imberbi a completare la mutazione in atto per raggiungere il successo, nella parte di un futuristico Geppetto, che, dagli scarti di Zalem, la città astronave galleggiante nell’aria sopra la Città di ferro, ricaverà la sua pinocchiesca super eroina, destinata, nel prossimo episodio, a salvare il mondo.
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emanuele 1968
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venerdì 7 gennaio 2022
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belli gli effetti speciali, pero........
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Visto ieri su rai3, strano che sia stato proposto su rai3, un film pieno di sbudellamenti, ci sono i film di fantascienza originali pero questo non so, gli effetti speciali sono un capolavoro, pero la trama mah.....
Ma poi una amore tra mecca e un essere umano sarebbe un amore palesemente malato, non penso proprio che un mecca sostituirà un umano, sicuramente un mecca non sbaglia , un mecca e giusto , pero esegue solo programmi , non e umano , si vedono in televisione le ultime novità mecca , pero io francamente resto perplesso , pensate solo ad un cagnolino mecca e un cagnolino in carne ed ossa, fate voi.
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marcloud
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mercoledì 10 giugno 2020
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road to zalem
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Trecento anni dopo la caduta, Alita viene riparata dal dottor Dyson dopo che lui l'ha ritrovata nella discarica, ai piedi della città sospesa chiamata Zalem. Senza memoria ma con una tecnologia robotica progettata per combattere, Alita diventa una cacciatrice di taglie e impara a giocare a Motorball, sport estremo che sembra una citazione del film Rollerball (1975). Film ben curato e con una storia solida. Da vedere.
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elgatoloco
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domenica 7 giugno 2020
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cameron e rodriguez per un manga
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"Alita"(Robert Rodriguez, scrittura fiomica di James Cameron, 2019, da un manga made in Japan)riaffronta il tema cyber ma appunto in versione filmico.manga, dove alcuni sono i temi trattati: A)il rapporto cyber-umani, con il contrasto, ma anche l'inevitabile contrasto tra"ragione calcolante"-sentimenti, dove, naturalmente , quando c'è di mezzo il tema del rapporto girl(pur se cyber)-boy(umano)qualcosa scatta, inevitabilmente... ; B ) la dimensione è quella del mondo che ha subito l''Apocalisse, da qui scenari assolutamente progettati, architetture in qualche modo "statuite"come devono esserlo, ossia scure, "dure", geometrizzanti senza meno, in qualche modo iperfunzionali, ma anche istili all'"umano".
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"Alita"(Robert Rodriguez, scrittura fiomica di James Cameron, 2019, da un manga made in Japan)riaffronta il tema cyber ma appunto in versione filmico.manga, dove alcuni sono i temi trattati: A)il rapporto cyber-umani, con il contrasto, ma anche l'inevitabile contrasto tra"ragione calcolante"-sentimenti, dove, naturalmente , quando c'è di mezzo il tema del rapporto girl(pur se cyber)-boy(umano)qualcosa scatta, inevitabilmente... ; B ) la dimensione è quella del mondo che ha subito l''Apocalisse, da qui scenari assolutamente progettati, architetture in qualche modo "statuite"come devono esserlo, ossia scure, "dure", geometrizzanti senza meno, in qualche modo iperfunzionali, ma anche istili all'"umano". Dimensione particoalrmnete atroce, per favorire combatimenti, fughi, voli"sovrumani": C)La dimensione della violenza , anche per difesa e autodifesa, oltre che per l'attacco, è completamente presente, anzi"onnipresente", possiamo dire, nel senso che ci si trova in una dimensione "cosmica" dove mors tua vita mea, homo homini lupus, insomma il motto hobbesiano si sposa con la dimensione totale e"onnivora"darwiniana e poi post-tale dello "sturggle for the life". e da qui non se esce, per così dire. ANche Alita, che recupera, appunto, sentimenti umani fino all'estrmeo sacrificio per l'amato, non sfugge a questa logica, non può farne a meno , pena la necessità di soccombere, ma diversamente non si può fare, in alcun modo. L'eccellenza tecnica, l'uso massiccio , anzi totalmente presente della nuova teconolgica informatico-telematica è tale per cui ci "divertiamo"(è indubbio), in questo esempio di SF spinto all'estremo del post-2000(rinunciando a ulteriori definizioni, che"appesantirebbero"il discroso), ma la dimension del teenager's movie ci viene proposto senza appello, tanto che non ne sfuggiamo, Personalmente rimpiango un cinema diverso, che sappia anche prescindere dalla tecnologia, ma mi rendo contro che un esempio come questo di"ALita", che vede appunto la sinergia Rodriguez-Cameron, è un esempio del cinema attuale che guarda decisamente al futuro. Difficile dire se sarà"il cnema del futuro", ma certamente guarda verso ciò.Bene Rosa Salazar(protagonista), ovviamente Crhistoph Waltz, Ed Shirein e gli altri/le altre, in un fil che, a suo modo è una sfida riuscita. El Gato
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belliteam
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venerdì 5 giugno 2020
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trasposizione cinmatografica di un manga culto
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Avendo a disposizione un budget quasi illimitato, il duo James Cameron, Robert Rodriguez (sin city) portano in un lungometraggio di quasi 2 ore la prima parte (ci sara' almeno un seguito) di Alita (un Manga culto del maestro Kishiko).
La trama si svolge nel futuro in un mondo fantastico post apocalisse, dominato da cyborg e altri mostri perfettamente riprodotti, ed il gioco (violento) di moda si chiama motorball (splendide le arene ricreate, un po' meno la voce italiana scelta..quella di Guido Meda che fa' molto cartoon), immancabile la storia d'amore tra i 2 protagonisti, con la presenza nelle vesti di Dottore di Christoph Waltz (Django, film di Q.Tarantino grande amico di Rodriguez).
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Avendo a disposizione un budget quasi illimitato, il duo James Cameron, Robert Rodriguez (sin city) portano in un lungometraggio di quasi 2 ore la prima parte (ci sara' almeno un seguito) di Alita (un Manga culto del maestro Kishiko).
La trama si svolge nel futuro in un mondo fantastico post apocalisse, dominato da cyborg e altri mostri perfettamente riprodotti, ed il gioco (violento) di moda si chiama motorball (splendide le arene ricreate, un po' meno la voce italiana scelta..quella di Guido Meda che fa' molto cartoon), immancabile la storia d'amore tra i 2 protagonisti, con la presenza nelle vesti di Dottore di Christoph Waltz (Django, film di Q.Tarantino grande amico di Rodriguez).
L'ambientazione e' straordinaria, tecnicamente il film e' eccellente con un trionfo di effetti speciali che ci ricordano in meglio i vari Transformers.
Il film merita sicuramente una visione, anche se alla fine non riusciamo a rimanere stregati nonostante tanta di quella carne al fuoco.
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great steven
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giovedì 4 giugno 2020
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spettacolo spinto su versanti fin troppo noti.
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ALITA – ANGELO DELLA BATTAGLIA (USA, 2019) di ROBERT RODRIGUEZ. Interpretato da ROSA SALAZAR, CHRISTOPH WALTZ, JENNIFER CONNELLY, MAHERSHALA ALI, ED SKREIN, JACKIE EARLE HALEY, KEEAN JOHNSON, MICHELLE RODRIGUEZ, EDWARD NORTON ● Il dottor Dyson Ito (Waltz) vive ad Iron City nel 2563, trecento anni dopo la "caduta", e ripara cyborg nella propria clinica. In cerca di componenti elettroniche, perlustra una discarica nella quale si ammucchiano rifiuti crollati dalla città sospesa in cielo di Zalem, e trova la parte centrale di una ragazza robot, che decide d’innestare nel corpo, mai utilizzato, che aveva preparato per sua figlia Alita. La ragazza non ha memoria di sé, ma fin da quando muove i primi passi dimostra di possedere notevoli abilità combattive, coadiuvate da una tecnologia perfetta che sembra risalire a tempi assai remoti.
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ALITA – ANGELO DELLA BATTAGLIA (USA, 2019) di ROBERT RODRIGUEZ. Interpretato da ROSA SALAZAR, CHRISTOPH WALTZ, JENNIFER CONNELLY, MAHERSHALA ALI, ED SKREIN, JACKIE EARLE HALEY, KEEAN JOHNSON, MICHELLE RODRIGUEZ, EDWARD NORTON ● Il dottor Dyson Ito (Waltz) vive ad Iron City nel 2563, trecento anni dopo la "caduta", e ripara cyborg nella propria clinica. In cerca di componenti elettroniche, perlustra una discarica nella quale si ammucchiano rifiuti crollati dalla città sospesa in cielo di Zalem, e trova la parte centrale di una ragazza robot, che decide d’innestare nel corpo, mai utilizzato, che aveva preparato per sua figlia Alita. La ragazza non ha memoria di sé, ma fin da quando muove i primi passi dimostra di possedere notevoli abilità combattive, coadiuvate da una tecnologia perfetta che sembra risalire a tempi assai remoti. Motivo per cui, dopo averne preso pieno possesso, si fa ingaggiare dalla squadra di cacciatori di taglie della metropoli e poi entra a partecipare ai ferocissimi tornei di Motorball. È infatti combattendo che lentamente riaffiorano i suoi ricordi. Inoltre si innamora di un ragazzo umano, che sogna però di arrivare su Zalem, luogo da cui una forza sinistra sembra essersi interessata ad Alita. Adattamento cinematografico dell’omonimo manga (1990-95) del fumettista giapponese Yukito Kishito, prodotto da due mostri sacri quali James Cameron e Jon Landau, ha tutta l’aria, tanto nelle premesse quanto nell’enigmatico finale, di aver inaugurato una serie redditizia che vuole volare alto e conquistare i favori di critica e pubblico. Al di là delle scene spettacolari rese possibili grazie ai sofisticati effetti speciali e agli ormai irrinunciabili apparati elettronici di cui pare che la FS made in USA del giorno d’oggi si nutra a viva forza, resta comunque un pretesto presuntuoso per accumulare violenza mediante le consuete spacconerie in digitale, i colori troppo giganteschi e travianti, la colonna sonora a manetta e le sequenze di battaglie che, pur aspirando a diventare verosimili, lasciano con l’amaro in bocca per la loro veemenza figurativa, irrisolta e pacchiana. Un minimo di disegno psicologico dietro ai personaggi c’è, ma la velocità a cui si muove il film è tale che falcia in maniera esasperata i momenti di riflessione nei quali una compensazione narrativa, e una sua relativa capacità, avrebbero necessitato di un ricostituente miglioramento. Si cerca di far recitare male anche gli attori portandoli a fare il meglio del loro peggio (e sempre ostinatamente sopra le righe), ma almeno il buon C. Waltz si salva. La mancanza di una solida struttura di base non è però nemmeno una delle ragioni di cui si possano incolpare il regista e gli sceneggiatori: la moda del momento impone categoricamente che ogni singola parte della cultura pop trovi un passaggio nella settima arte, ivi compresi i manga e i fumetti. Se non altro, Kishito si è detto contentissimo.
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felicity
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giovedì 27 febbraio 2020
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adrenalinico coming of age
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Il regista riesce a cucire insieme più film diversi, dal disaster movie al noir sci-fi, regalandoci momenti visivi ed emotivi vertiginosi.
Rodriguez tiene il focus concentrato sulla ricerca di identità della splendida protagonista, sul suo bisogno di un posto nel mondo, creando alla fine un adrenalinico coming of age.
Lo spettatore non può non rimanere attratto di fronte alla ricchezza e alla profondità delle avventure di Alita.
Archiviata la parte preparatoria, verbosa e derivativa, Rodriguez mostra polso sicuro nelle sequenze di azione nella seconda metà del film.
Si tratta di una regia molto fisica, pur se affogata nel digitale, che mantiene intelligibilità anche nei momenti più concitati e accarezza i territori dell’epica action (grazie anche al contrasto grafico tra le delicate fattezze della protagonista e la sua furia combattiva).
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Il regista riesce a cucire insieme più film diversi, dal disaster movie al noir sci-fi, regalandoci momenti visivi ed emotivi vertiginosi.
Rodriguez tiene il focus concentrato sulla ricerca di identità della splendida protagonista, sul suo bisogno di un posto nel mondo, creando alla fine un adrenalinico coming of age.
Lo spettatore non può non rimanere attratto di fronte alla ricchezza e alla profondità delle avventure di Alita.
Archiviata la parte preparatoria, verbosa e derivativa, Rodriguez mostra polso sicuro nelle sequenze di azione nella seconda metà del film.
Si tratta di una regia molto fisica, pur se affogata nel digitale, che mantiene intelligibilità anche nei momenti più concitati e accarezza i territori dell’epica action (grazie anche al contrasto grafico tra le delicate fattezze della protagonista e la sua furia combattiva).
Lo spessore del budget messo a disposizione si vede: la pellicola è visivamente molto ricca con scenografie spettacolari ed effetti speciali e costumi che non lasciano indifferenti gli spettatori.
Troppo spesso siamo abituati a blockbuster dove la computer grafica e gli elementi reali non riescono a essere ben amalgamati insieme. In Alita l’aspetto grafico è perfetto e si percepisce che nel progetto è coinvolto James Cameron, che per quanto concerne gli effetti visivi fa ancora scuola.
Ma Alita – Angelo della battaglia non è solo questo, perché la storia alla base del film ci parla di una ricerca di identità e di problematiche sociali.
Il prodotto finale funziona e ha molto da raccontare.
Il modo giusto per godersi il film è questo: affrontarlo come una storia cyber, con una protagonista (non solo tecnicamente) stupefacente, citazionista al punto giusto (da Pinocchio a Rollerball) e girato complessivamente meglio della media degli action omologhi degli ultimi 20 anni (Marvel compresi). Non è poco.
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astratto
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giovedì 25 luglio 2019
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un finale, questo scomparso!
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Non ne posso più.
Serie TV che vengono cancallate dopo che l'ultimo episodio è finito con un cliffhanger da paura;
Sempre più film come questo che, bello e ben fatto quanto si voglia, termina senza un finale (manca solo la diciture "prosegue nel prossimo episodio") senza che la cosa sia nota in anticipo e senza che si sappia davvero se e quando si potra vedere un seguito... e quanti seguiti poi verranno.
Sono veramente disgustato!
Intendiamoci, sequel se ne sono sempre fatti, dopo film di gran successo. Ma erano sequel di film che avevano tutti un finale, non proseguimenti di storie a puntate.
Fino a un tot di anni fa, era semplicemente inconcepibile produrre un film senza finale.
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Non ne posso più.
Serie TV che vengono cancallate dopo che l'ultimo episodio è finito con un cliffhanger da paura;
Sempre più film come questo che, bello e ben fatto quanto si voglia, termina senza un finale (manca solo la diciture "prosegue nel prossimo episodio") senza che la cosa sia nota in anticipo e senza che si sappia davvero se e quando si potra vedere un seguito... e quanti seguiti poi verranno.
Sono veramente disgustato!
Intendiamoci, sequel se ne sono sempre fatti, dopo film di gran successo. Ma erano sequel di film che avevano tutti un finale, non proseguimenti di storie a puntate.
Fino a un tot di anni fa, era semplicemente inconcepibile produrre un film senza finale.
Oramai, invece, mi sento indotto ad accertarmi in anticipo se il film ne sia dotato oppure no, prima di andare a vederlo.
Sono veramente arcistufo di questo mudus operandi delle case di produzione.
So di essere un illuso, ma quanto piacerebbe che tutti disertassero le sale, ove in programmazione opere di tal fatta!
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nevira
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sabato 13 luglio 2019
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ottimo film
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Mi è piaciuto molto. Trama non banale che a mio avviso ne fa un punto di forza, personaggi ben curati e gradevoli, effetti speciali che sono un piacere per gli occhi. Finalmente un film di fantascienza americano non scontato, a cui non ero più abituato. Una piacevole sorpresa. Peccato per il risultato al botteghino, secondo me meritava molto di più.
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penna e calamaio
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venerdì 21 giugno 2019
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99 due volte bomber
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Oggettivamente la sceneggiatura si impantana nel finale con troppi eventi narrati che si consumano velocemente, ma credo che questa "colpa " possa essere attribuita al fatto che stiamo parlando di un'opera incompiuta.
Probabilmente seconda parte che verrà sarà più strutturata.
Alita ha occhioni dolci e splendido corpo Cyborg e combatte come un samurai vecchio stile , facile è stato dunque simpatizzare per lei fin dai primi istanti.
Lei da sola Giustifica il prezzo del biglietto.
La grafica è eccellente , il cast è di livello internazionale e la nanotecnologia imperversa su due terre collegate da un lungo cavo,cosa che abbiamo già visto in altre pellicole ma sempre efficace.
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Oggettivamente la sceneggiatura si impantana nel finale con troppi eventi narrati che si consumano velocemente, ma credo che questa "colpa " possa essere attribuita al fatto che stiamo parlando di un'opera incompiuta.
Probabilmente seconda parte che verrà sarà più strutturata.
Alita ha occhioni dolci e splendido corpo Cyborg e combatte come un samurai vecchio stile , facile è stato dunque simpatizzare per lei fin dai primi istanti.
Lei da sola Giustifica il prezzo del biglietto.
La grafica è eccellente , il cast è di livello internazionale e la nanotecnologia imperversa su due terre collegate da un lungo cavo,cosa che abbiamo già visto in altre pellicole ma sempre efficace.
L'amore è il tema conduttore che accompagna la nostra tecnologica guerriera verso la scalata al mondo superiore ,qualcuno potrebbe contestare il fatto che sia un tema obsoleto , tuttavia il cuore ha le sue ragioni che la mente non ha.
Credo che la parte finale, ovvero il sicuro sequel, sara' piuttosto frenetico ed emozionante , nel frattempo potete godervi questa prima parte che non è un capolavoro ma un intrigante film di azione dai buoni sentimenti e dalla veste grafica spumeggiante.
Alita 99 vinci per noi.
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