vittorio
|
sabato 23 febbraio 2019
|
l’educazione di un mondo al contrario
|
|
|
|
Bellissimo film, educativo nella sua realistica e visionaria visione, nell’epoca e nel luogo, gli Stati Uniti d’America dei primi anni’60, in cui è ambientato, di un mondo dove razzismo e indifferenza ancora pregnano il sentimento comune.
Un nero colto, raffinato da’ lezioni di vita, di stile, di comportamento ad un bianco un po’ cafone, dai modi spicci, ma permeato in fondo da buon cuore, dai principi della famiglia Italo-americana di stampo classico, visceralmente, indissolubilmente legata, fusa in un crogiolo di grossolana partecipazione, e di grande slancio affettivo.
Ed il cambiare pensiero, ed agire, l’incivilimento intelligente e gradualmente inesorabile che l’autista bianco Tony Lip assume e’la più bella ricompensa di un musicista, un artista ,solo, che compensa con l’affetto inaspettato la grandezza del suo genio ed il vuoto della sua vita.
[+]
Bellissimo film, educativo nella sua realistica e visionaria visione, nell’epoca e nel luogo, gli Stati Uniti d’America dei primi anni’60, in cui è ambientato, di un mondo dove razzismo e indifferenza ancora pregnano il sentimento comune.
Un nero colto, raffinato da’ lezioni di vita, di stile, di comportamento ad un bianco un po’ cafone, dai modi spicci, ma permeato in fondo da buon cuore, dai principi della famiglia Italo-americana di stampo classico, visceralmente, indissolubilmente legata, fusa in un crogiolo di grossolana partecipazione, e di grande slancio affettivo.
Ed il cambiare pensiero, ed agire, l’incivilimento intelligente e gradualmente inesorabile che l’autista bianco Tony Lip assume e’la più bella ricompensa di un musicista, un artista ,solo, che compensa con l’affetto inaspettato la grandezza del suo genio ed il vuoto della sua vita.
Straordinari Viggo Mortensen e Mahershala Ali in due interpretazioni vere, suggestive, da applausi.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a vittorio »
[ - ] lascia un commento a vittorio »
|
|
d'accordo? |
|
mari
|
giovedì 21 febbraio 2019
|
film poetico
|
|
|
|
Film decisamente poetico emozionante . La durata 2 ore trascorre velocemente. Mi ha molto emozionato la relazione tra loro due.
|
|
[+] lascia un commento a mari »
[ - ] lascia un commento a mari »
|
|
d'accordo? |
|
cristing
|
mercoledì 20 febbraio 2019
|
il lungo viaggio di un'amicizia
|
|
|
|
Anni 60. Lui, il "bianco" Tony (Viggo Mortensen giustamente candidato all'Oscar), è l'autista di origine siciliana, l'altro, il "negro" è il dottor Shirley (Mahershala Ali giustamente candidato all'Oscar anche lui) famossimo pianista che lo assume. Insieme, per circa due mesi, scendono al sud per una serie di concerti, in quel sud in cui i diritti civili degli afroamericani non esistono proprio. Il viaggio è lungo e lo scontro tra due realtà, due culture e due modi diversi di vivere la vita lo rende veramente delizioso e spassoso passando per tutte le emozioni, tra sorrisi, risate aperte e perchè no anche il luccicone.
[+]
Anni 60. Lui, il "bianco" Tony (Viggo Mortensen giustamente candidato all'Oscar), è l'autista di origine siciliana, l'altro, il "negro" è il dottor Shirley (Mahershala Ali giustamente candidato all'Oscar anche lui) famossimo pianista che lo assume. Insieme, per circa due mesi, scendono al sud per una serie di concerti, in quel sud in cui i diritti civili degli afroamericani non esistono proprio. Il viaggio è lungo e lo scontro tra due realtà, due culture e due modi diversi di vivere la vita lo rende veramente delizioso e spassoso passando per tutte le emozioni, tra sorrisi, risate aperte e perchè no anche il luccicone.
Eccolo il film da Oscar, finalmente! Una storia vera con due attori incredibilmente bravi che mettono su un'emozionante testa a testa, un'amicizia vera e profonda che saprà resistere a tutto
Spero proprio che vinca tutte le candidature!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a cristing »
[ - ] lascia un commento a cristing »
|
|
d'accordo? |
|
samanta
|
martedì 19 febbraio 2019
|
un buttafuori eccezionale
|
|
|
|
Il titolo è dato da una guida turistica che negli USA degli anni '60 indicava negli stati segregazionisti del Sud i luoghi pubblici (alberghi, ristoranti ecc.) che erano riservati ai "negri" ovvero vi potevano anche accedere.
La trama [Spoiler] è basata su una storia reale: l'amicizia tra Tony Vallelonga, discendente di immigrati siciliani e il dottor Don Shirley pianista afro americano nella New York del 1962. Tony (Viggo Mortensen ingrassato e imbolsito, quanto sono lontani i temii di Re Aragorn e del Signore degli anelli!) fa il buttafuori in un noto Night Club il Capocabana, frequentato anche da boss mafiosi ed anche Tony è un pò mafioso, è sposato con un adorabile moglie Dolores (interpretata dalla brava Linda Cardellini: Avengers, Hunter Killer) e ha 2 figli, vive modestamente e oltretutto 2 mesi prima di Natale perde il lavoro, perchè il locale è temporaneamente chiuso per lavori.
[+]
Il titolo è dato da una guida turistica che negli USA degli anni '60 indicava negli stati segregazionisti del Sud i luoghi pubblici (alberghi, ristoranti ecc.) che erano riservati ai "negri" ovvero vi potevano anche accedere.
La trama [Spoiler] è basata su una storia reale: l'amicizia tra Tony Vallelonga, discendente di immigrati siciliani e il dottor Don Shirley pianista afro americano nella New York del 1962. Tony (Viggo Mortensen ingrassato e imbolsito, quanto sono lontani i temii di Re Aragorn e del Signore degli anelli!) fa il buttafuori in un noto Night Club il Capocabana, frequentato anche da boss mafiosi ed anche Tony è un pò mafioso, è sposato con un adorabile moglie Dolores (interpretata dalla brava Linda Cardellini: Avengers, Hunter Killer) e ha 2 figli, vive modestamente e oltretutto 2 mesi prima di Natale perde il lavoro, perchè il locale è temporaneamente chiuso per lavori. Riesce a rimediare perchè trova il posto di autista e guardia del corpo del dottor Shirley (Mahershala Alì) rinomato pianista afroamericano che deve tenere concerti con 2 violencellisti russi in alcuni Stati del Middle West e poi in una serie di Stati del Sud in luoghi rinomati, il pianista è un uomo molto raffinato che vive in un ambiente lussuoso, veste elegante e parla in modo ricercato, trai due malgrado le differenze razziali, sociali, culturali nascerà una profonda amicizia, dopo una serie di contrasti e di disavventure in un Sud che praticava l'apartheid (per intenderci Shirley suonava in ambienti lussuosi ma per fare la pipì non poteva andare nella toilette riservata ai bianchi e avrebbe dovuto farla nel cortile).
E' un film che da una parte ha una vena più che brillante, comica, i duetti e i diverbi tra i due sono non solo comici e esilaranti, ma sono da manuale e denotano una scenggiatura attenta, dall'altra parte ha anche momenti sentimentali(ma non si scivola sul piagnucoloso) e alcune volte anche drammatici, quando ad esempio i 2 vengono arrestati perche Tony ha picchiato un agente che maltrattava il pianista che non aveva rispettato il coprifuoco riservato la sera agli afroamaricani.
Il film è diretto da Peter Farelly (Scemo § più scemo, Comic Movie) con sicurezza, amalgamando le diverse tonalità con armonia creando una pellicola divertente e insieme coinvolgente in tematiche serie come il razzismo, le diversità sociali e soprattutto che cosia sia una vera amicizia.
Ottima e di gran livello la recitazione di Viggo Mortensen che ormai ha raggiunto la piena maturità professionale, buona anche se più contenuta. la recitazione di Mahershala Alì (Moonlight), gradevoli la musica degli anni '60 e il panorama tanto diverso dei vari States attraversati in automobile dai 2 protagonisti.
In conclusione uno spettacolo che merita di essere visto confermando che una storia valida, ben recitata e diretta è molto meglio di una con tanti effetti speciali, nella realtà l'amicizia tra i 2 durò fino alla loro morte nel 2013.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a samanta »
[ - ] lascia un commento a samanta »
|
|
d'accordo? |
|
enricodanelli
|
lunedì 18 febbraio 2019
|
commedia piacevole, ma pretenziosa
|
|
|
|
Piacevole e nulla più. Carica di stereotipi da cinepanettone sugli italiani (tranquilli, non ci offendiamo, saimo abituati a molto peggio) e sui neri, la commedia viaggia sempre sull'attesa di qualche fatto eclatante che dia la svolta al film che invece risulta essere di una banalità disarmante. Cosa vuole essere ? cinema di intrattenimento, denuncia sociale di cose che ci hanno fatto vedere milioni di volte, fine introspezione psicologica dei due personaggi principali, così caricati da risultare delle macchiette simpatiche. di tutto un po' il film alla fine risulta tranquillamente scialbo, senza mai un sussulto. Aspirava ad essere un road movie, voleva raccontare una grande storia quasi che i due fossero eroi di altri tempi impegnati in un percorso catartico: qui però manca la catarsi, non c'è un episodio che cambia i personaggi, ognuno dei due rimane se stesso, con i suoi innegabili difetti e qualche pregio, ma senza molto spessore.
[+]
Piacevole e nulla più. Carica di stereotipi da cinepanettone sugli italiani (tranquilli, non ci offendiamo, saimo abituati a molto peggio) e sui neri, la commedia viaggia sempre sull'attesa di qualche fatto eclatante che dia la svolta al film che invece risulta essere di una banalità disarmante. Cosa vuole essere ? cinema di intrattenimento, denuncia sociale di cose che ci hanno fatto vedere milioni di volte, fine introspezione psicologica dei due personaggi principali, così caricati da risultare delle macchiette simpatiche. di tutto un po' il film alla fine risulta tranquillamente scialbo, senza mai un sussulto. Aspirava ad essere un road movie, voleva raccontare una grande storia quasi che i due fossero eroi di altri tempi impegnati in un percorso catartico: qui però manca la catarsi, non c'è un episodio che cambia i personaggi, ognuno dei due rimane se stesso, con i suoi innegabili difetti e qualche pregio, ma senza molto spessore. Così come il film.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a enricodanelli »
[ - ] lascia un commento a enricodanelli »
|
|
d'accordo? |
|
francesca50
|
lunedì 18 febbraio 2019
|
film interessante e divertente
|
|
|
|
Mi è piaciuto nonostante oggi sembri un film superato specialmente in Italia dove vi sono continui arrivi dall'Africa che rischiano di far ritornare razzista un paese che non lo è per una questione di sopravvivenza. Ben diversa come vediamo la situazione negli USA Dove il segr azionisti era di prassi al Sud.
Speriamo di non tornare a quei tempi! In fondo è questa la lezione del film che a mio parere favorevole capire che l'integrazione si determina però con la civiltà e l'accettazione dei costumi di un popolo che è maggioranza e non volendo imporre la cultura africana... a buon intenditori poche parole... Il multiculturalismo è infatti una bella utopia che genera razzismo.
|
|
[+] lascia un commento a francesca50 »
[ - ] lascia un commento a francesca50 »
|
|
d'accordo? |
|
|
domenica 17 febbraio 2019
|
insegnamento notevolmente reale sul pregiudizio e il rispetto dei diversi
|
|
|
|
Un notevole aspetto innovato è proprio quello delle battute che sono estremamente creative nella loro costruzione innovativa!
La caratterizzazione psicologica di Tony Lip e Donald Shirley è stata ben disehnata dal regista perchè conunque il regista l'ha ragionata con intelligenza!
Il film descrive con notevole chiarezza reale i pregiudizi culturali dell'America degli anni '60 nei confronti delle persone di colore, infatti l'America imponeva nei loro confronti divieti quando entravano nei negozi d'abbigliamento e nei ristoranti!
Ma il film ci trasmette una notevole lezione di moralità civile: il rispetto delle diverse culture con questo intrndiamo che noi non dovrrmmo mai giidicarle nri loro stili culturali!
|
|
[+] lascia un commento a »
[ - ] lascia un commento a »
|
|
d'accordo? |
|
loland10
|
domenica 17 febbraio 2019
|
pollo fritto e ... volante
|
|
|
|
“Green Book” (id., 2018) è il secondo lungometraggio del regista della Pennsylvania Peter Farrelly (tredicesimo comprendendo le pellicole dei due fratelli Peter e Bobby).
“Il mondo è fatto di molta gente che ha paura di fare il primo passo”.
Il primo passo non facile per un bianco Italo americano che puzza di pollo fritto e di cibo in tutte le salse. Un autista prestato dal Bronx, scurrile, volgarotto, becero, poco remissivo e alquanto manesco. Un uomo che non le manda a dire e che risolve i casi in modo sbrigativo e fisico. Invece un dottore o meglio un musicista di classe, nero, tranquillo, pacato, poco fuori posto che sente il bisogno di un aiuto nella routine di concerti nel profondo sud degli States.
[+]
“Green Book” (id., 2018) è il secondo lungometraggio del regista della Pennsylvania Peter Farrelly (tredicesimo comprendendo le pellicole dei due fratelli Peter e Bobby).
“Il mondo è fatto di molta gente che ha paura di fare il primo passo”.
Il primo passo non facile per un bianco Italo americano che puzza di pollo fritto e di cibo in tutte le salse. Un autista prestato dal Bronx, scurrile, volgarotto, becero, poco remissivo e alquanto manesco. Un uomo che non le manda a dire e che risolve i casi in modo sbrigativo e fisico. Invece un dottore o meglio un musicista di classe, nero, tranquillo, pacato, poco fuori posto che sente il bisogno di un aiuto nella routine di concerti nel profondo sud degli States.
Una coppia sui generis che si forma per caso, non si conosce per caso, armonizza per caso, si accanisce per caso e si sorprende conoscendosi per minuzie e incontri casuali. Un bar, un pranzo, un fast food, una colazione, una pietra preziosa, una frittura, una fermata per urinare, un campo di operai neri, un bagno per incontri, una sbronza, un corpo nudo, un albergo da cercare e un libro.summa sui posti più graditi.
Siamo nel 1962 quando negli Stati Uniti vigeva una legge severa di accantonamento degli uomini di colore è la voce della libertà pareva lontana. Martin Luther King è lì alle porte, ma il circondario dei paesi americani non ha lo stesso sguardo sugli uomini di colore.
Tony Lip e Don Shirley si conoscono dai silenzi e da voci interrotte, dalle movenze e dai linguaggi opposti, dalla goffaggine e dalla signorilità, dai modi grevi e leggeri, dalla mani unte e dai tasti di un pianoforte. Ma non il solito pianoforte, impolverato e abbandonato, l’unico adatto alle dita suggestive del ‘dottore’. Anche se è l’unico da prendere in tutto lo stato della ‘Louisiana’.
Da una storia vera; il 1962 è l’anno della tournèe per Don Shirley negli Stati del Sud, dove tutto vogliono acclamarlo e dove il colore della pelle compromette ogni suo movimento e ogni scelta per dormire in un hotel dove può essere ospitato (ecco il ‘green book’ e la lista dei posti consoni e adatti alla sua ‘razza’). Ogni fuoriuscita può procurare danni e pugni, stop e carcere. Una telefonata con il senatore (‘Bob Kennedy’) mette le cose a posto in una serata in cella. E i tre poliziotti (soprattutto il tenace capo) non si aspettano minimamente dall’altra parte la voce dell’avvocato in prima fila per il musicista di colore e il suo amico ‘italiano’.
Alcuni hanno citato il film ‘A spasso con Daisy’ (1989) con la coppia Morgan Freeman - Jessica Tandy e in tale film i volti sono invertiti. Lì con grazia e un aplomb rituale, qui con una verve e uno spirito da commedia che scuce e risucchia la società ‘americana’ degli anni ‘colorati’ mentre i problemi razziali sono in primo piano con avvenimenti di grande portata.
Un ‘macchietta’ demodé e un paesaggio espansivo, un fervore di musiche e un gioco avvenente vanno contro e stridono col mondo sommerso degli uomini ‘negri’ (un termine quasi abitudinario nel film) e di ciò che significa essere ‘liberi’.
Passare dalle vessazioni, mentre Don Shirley è in carcere, allo stop grato di un poliziotto, in mezzo alla bufera di neve, (mentre i due ‘amici’ sono prossimi a New York) per un pneumatico a terra è il segno del destino (o complemento uno dell’altro avvenimento) di qualcosa di nuovo. “Buon Natale…” dice il poliziotto a Don e Tony. Un ottimismo innato e un gioco-forza del ‘sogno americano’ (del film e degli avvenimenti prossimi). Il Natale che non t’aspetti, dietro un porta, un ospite che aiuta a fare compagnia e amico della famiglia ‘Vallelonga’. E poi certe lettere Dolores, la moglie di Tony, non può dimenticarle.
Grazia che rende un incontro impossibile in un’America razzista tra due volti opposti che di impeto scacciano la vergogna di un’appartenenza utilitaristica. Qui di questi c’è ben poco, anzi l’ombra incombente di una zavorra che ancora oggi ci portiamo addosso. Verrebbe da dire....ma dove sono cambiate le cose...
Riverenza della musica quanto irriverente l’autista chiacchierone e focoso Tony. Estetica ‘happy’ o glamour ‘visionario’, espediente godibile o hot-dog da assaporare?! Ecco che una telefonata arriva inaspettata per partire (otto settimane) senza non dire a Dolores. Neve e freddo, ritorno a casa per un musicista vero e un ‘buttafuori’ convertito. Bob Kennedy e l’amicizia che non t’aspetti, per mangiare insieme a tutti e andare al bagno come si conviene. Omaggi e silenzi, orme e sud, applausi e paure, tristezze e follie. Oniricamente baldanzoso, ostentatamente fatuo, ossimori di incontri senza veri sogni. Kroma(n)tico e commedia, sconquasso e ilare, superficiale e volano. Un film con sottostrati non casuali.
Ambientazione e scenografie la fanno da padrone e sono da urlo, la vera carta vincente del film. Senza esagerare ogni spazio e immagine nasconde il sotto a più riprese; ogni minimo gesto e spazio, come figura e insegna, lasciano vivo il ricordo di un sogno e la bellezza innata di un paese mai visto, il trauma n ‘show’ della coppia che gira e rigira con loro quotidiane situazioni. Di corpo e di mente, ma soprattutto di stomaco, in tutti i sensi, si muovono le sequenze e i dibattiti più o meno privi di significato, mentre i due corrono, guardano, vedono la situazione all’improvviso. Una natura viva e una fotografia variopinta ossigena e si immerge nel loro percorso senza saper nulla di loro.
Le voci in doppiaggio ricalcano cliché non voluti e vite addomesticate di un Paese (da conoscere).
Viggo Mortensen (Tony Lip) ingrassato e sbalestrato pare lì, senza sapere nulla, ma esce dal film con un plauso di vigoria affettiva e di coraggio verso la famiglia (e non solo).
Mahershala Ali(Don Shirley) riesce a ritagliarsi un personaggio vivo e significativo, educato e forte, pieno e sincero.
Regia che non t’aspetti, prova che non pensi per un Peter Farrelly che ha saputo addomesticare il troppo e congeniato bene sana commedia e parte finale carica nel giusto.
Non un capolavoro ma un film di grande godibilità, fatto con intelligenza e con significato mai banale.
Voto: 7½/10.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a loland10 »
[ - ] lascia un commento a loland10 »
|
|
d'accordo? |
|
giuseppe
|
domenica 17 febbraio 2019
|
contro tutti i luoghi comuni e i conformismi
|
|
|
|
Un film molto main stream, è vero, ma contro i luoghi comuni e i conformismi più ovvi.
In un viaggio nella profonda America del sud un bianco, rude buttafuori italo americano costretto a riciclarsi come rispettabile autista di un nero, raffinato e celebrato pianista di musica classica, trovano una vera amicizia avvicinandosi piano piano tra loro nei gusti e nelle rispettive aspettative di vita.
In un crescendo rossiniano, un viaggio con trovate esilaranti aiuta la profonda conoscenza e rispetto reciproco tra i due, ma solo in fondo si capiscono le ragioni del viaggio e lo scopo del musicista, quello di volere recuperare le proprie radici, ignorate sin ad allora per effetto di una vita agiata e permeata dalla musica “colta”.
[+]
Un film molto main stream, è vero, ma contro i luoghi comuni e i conformismi più ovvi.
In un viaggio nella profonda America del sud un bianco, rude buttafuori italo americano costretto a riciclarsi come rispettabile autista di un nero, raffinato e celebrato pianista di musica classica, trovano una vera amicizia avvicinandosi piano piano tra loro nei gusti e nelle rispettive aspettative di vita.
In un crescendo rossiniano, un viaggio con trovate esilaranti aiuta la profonda conoscenza e rispetto reciproco tra i due, ma solo in fondo si capiscono le ragioni del viaggio e lo scopo del musicista, quello di volere recuperare le proprie radici, ignorate sin ad allora per effetto di una vita agiata e permeata dalla musica “colta”. Questa scoperta esplode nelle ultime tappe del viaggio quando una serie di incontri ravvicinati con la polizia e con i neri che lavoravano nei campi gli fanno capire di più quale fosse la sua vera “gente”. Ultima tappa del tour un lussuoso ristorante per soli bianchi gli propone per camerino un sordido ripostiglio e per cenare un altro locale vicino. E qui viene la decisione clamorosa di non tenere più il previsto concerto. Va invece in un locale per soli negri dove, dopo la diffidenza iniziale si mette a suonare, non la musica colta a lui familiare, ne tantomeno su uno Steineway, ma suona il jazz, insieme ai musicisti della band del locale.
Forse un tantino retorico e prevedibile il finale che non raccontiamo, ma che strapperà una lacrima anche ai cuori più duri e insensibili.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a giuseppe »
[ - ] lascia un commento a giuseppe »
|
|
d'accordo? |
|
carolinasisto30
|
domenica 17 febbraio 2019
|
film intelligente, attori perfetti!
|
|
|
|
Due realtà completamente differenti a confronto, un rapporto non destinato a diventare una vera amicizia e un viaggio attraverso le personalità di due meravigliosi attori. GREEN BOOK, un bellissimo film che attraverso l’ironia da la possibilità allo spettatore di riflettere su alcune realtà vissute e sull’importanza del rapporto umano.
Gran bella sceneggiatura, bella musica, e bella interpretazione.
|
|
[+] lascia un commento a carolinasisto30 »
[ - ] lascia un commento a carolinasisto30 »
|
|
d'accordo? |
|
|