The Osiris Child: Science Fiction Volume One è il titolo originale assai impegnativo per questa’opera del 2016 dell’australiano Shane Abbess catalogabile tra i B movie d’altri tempi per gli effetti speciali vintage con cui sono realizzati i mostri tartarugheschi simili a dei Godzilla giapponesi anni ’50 in miniatura. Più che di science fiction sarebbe più onesto parlare di un fantasy per bambini ambientato in un futuro distopico interplanetario che fa pensare a un film di fantascienza ma non lo è. La storia, semplice e costruita con flashback che si incastrano man mano nel plot senza troppi problemi, ha per protagonista la dodicenne Teagan Croft, anche come voce narrante, alla cui disperata ricerca, e questo è il fulcro della trama, si mette il padre, Daniel MacPherson, in compagnia di un galeotto, un omicida di buoni sentimenti, fuggito dalla prigione costruita sul pianeta Osiride per essere usata come campo di lavoro con manodopera gratuita e finita per diventare, in mano al direttore pazzo criminale, un laboratorio per sperimentare sui detenuti trattati come cavie umane nuove armi biologiche ossia mostri da utilizzare per sterminare specie indigene su nuovi pianeti da terraformare, ma questa sembra essere un’altra storia forse ispirata a quella degli Ingegneri e alle loro più famose creature che fa parte come subplot di un vero film di fantascienza, il Prometheus del 2012 di Ridley Scott.