"The Stanford Prison Experiment"(2015, di Kyle Patrick Alvarez, ricostruzione dell'esperimento condotto da Philip Zimbardo, nel 1971)è , appunto, un esperimento, che Zimbardo, studioso di psicologia sociale, che voleva esaminare i meccanismi legati all'autorità e al suo abuso, anche da parte di regimi autoritari e totalitari, è un esempio possente di come , in una situazione chiusa, funzioanino le interazioni umane: un gruppo di "guardie carcerarie"e un altro di "prgionieri"vengono selezionati da una commissione tra studenti desiderosi di fare l'esperimento ma anche di ricevere la paga giornaliera prevista. Le dinamiche che si sviluppano, a causa delle rispettive personalità, dell'educazione ma anche delle esperienze di vita, sono diverse e tutte decisamente aggressive.
[+]
"The Stanford Prison Experiment"(2015, di Kyle Patrick Alvarez, ricostruzione dell'esperimento condotto da Philip Zimbardo, nel 1971)è , appunto, un esperimento, che Zimbardo, studioso di psicologia sociale, che voleva esaminare i meccanismi legati all'autorità e al suo abuso, anche da parte di regimi autoritari e totalitari, è un esempio possente di come , in una situazione chiusa, funzioanino le interazioni umane: un gruppo di "guardie carcerarie"e un altro di "prgionieri"vengono selezionati da una commissione tra studenti desiderosi di fare l'esperimento ma anche di ricevere la paga giornaliera prevista. Le dinamiche che si sviluppano, a causa delle rispettive personalità, dell'educazione ma anche delle esperienze di vita, sono diverse e tutte decisamente aggressive. Il lavoro di Zimbardo che, come ogni esperimento psicologico, ha dato adito anche a distinguo , a prese di distanza e ad polmiche, rimane, però, uno dei più importanti nel campo della psicologia sociale anzi in geenre del comportamento umano in gruppo. L'interazione è sempre complessa, le"regole del gioco"non bastano a tracciare confini netti e spesso le"regole stabilite"vengono trasgredite, volontariamente o invece senza pensarci, quasi"automaticamente". Si manifestano i comportamenti più vari, più diversi, con esiti tra loro i piùdisparati e il"parallelodramma di forze"che viene a svilupparsi non è sempre né unitario né facilmnete racchiudibile in uno schema"totalizzante". Come sempre(e questo non è il primo tentativo di ricostruzione filmico o televisivo dell'esperimento del 1971)in queato genere di film c'è il rischio di aumentare"ad arte"i torni, di estpremizzarl o invece di "abbassarli", oppure di ricadere nella semplice riproduzione documentaristica. Esiiti, questi, che il fi,m sa evitare: magari talora la recitazione"deborda", ma complessivamente ci siamo. Ritengo forse, un tantino"forzata"la parte del post-finale, dove i personaggi riflettono su di sé:colpa forse, anche, in parte , del doppiaggio, ma certamente anche da un punto di vista di studio, l'operazione filmica può essere utile anche a chi prepari un esame di psicologia sociale o materaia affine o anche che, per altro motivi, studi queste cose e voglia in ogni caso confrontarsi con tali problematiche. Gli/le interpreti sono adeguati/e ai rispettivi ruoli. El Gato
[-]
|
|