VIY - La maschera del demonio |
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Un film di Oleg Stepchenko.
Con Viktor Bychkov, Emma Cerná, Aleksey Chadov, Anna Churina, Charles Dance.
continua»
Fantastico,
durata 112 min.
- Russia, Ucraina, Repubblica ceca, Germania, Gran Bretagna 2014.
MYMONETRO
VIY - La maschera del demonio
valutazione media:
2,09
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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decisamente riuscito, se si accetta la sfidadi elgatolocoFeedback: 257552 | altri commenti e recensioni di elgatoloco |
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martedì 9 giugno 2020 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Tratto da un racconto di Gogol, "Viij 3D"(OLeg Stepchenko, 2014), coproduzione RUsso.ucraino. germanico-inglese, è basato sul viaggio di un cartografo britaqnnico, all'inizio del 1700, per la Russia, passando per Ucraina e altri luoghi, Si trova confrontato alla superstizio e allo spirito magico.relgioso di quelle terre, e il film, che soprattutto all'inizio sembra non seguire un ductus logico-narrativo reale, che però poi lo svela nel corso del film stesso, contrappone, appunto, due mondi, uno , quello"europeo"(occidentale), razionalsitico-scientifico(illuminismo)e uno "tradizionalista", nell'accezione retriva del lemma, ancorato a credenze centenarie pur se rivestite di cristianesimo, in una girandola di situazioni, nelle quali Green(lo scienziato britannico)si districa a fatica, ma poi scopre la possibilità di affemrarsi contro una realtà fondamentalmente ostile quanto superstiziosa. IL tutto è coastellato di mostri, mostricciattoli, "presenze"in una dimensione che privilegia, poi natrualmente anche con l'so del 3 D, la fascinazione delle"belle immagini"che il cinema talora induibbiamente riesce a trasmettere, e questo anche quando esse siano sostanziate di sequenze orrorifiche, violente, talora erotiche, ma di un erotismo a tratti ripugnante. IL tutto, comunque, è condotto, con maestria e con una carica ironica, talora anche comico-grottesca, che rende il film un"hapax", un"unicu m", in un panorama di cinema altrimenti "omologato", quasi confromisticamente aduso a piegarsi a regole commerciali prescritte a priori. Diremo meglio che "magia"e"fascinazion"passano, anche se la soluzione è poi, come già accennato, "razionale"e ciò sia detto senza voler anticipare nulla di preciso, dato che, come nel thriller, così anche nel genere che qui si attaglia al fiilm , l'horror fantastico, non si può anticipare nulla, pena il fatto che si guasti la sorpresa. Un film sconcertante a tratti, in realtà, però, se si entra con un piccolo sforzo nello spirito di una cinematografia"altra", siamo capaci di decifrate quanto Stepchenko, "rileggendo"Gogol tenta di dirci, fra l'altro riuscendoci. UN appunto si può forse rivolegere alla lunghezza del film, ma qui tornerebbe fuori il vecchio discroso di Ken Russell, che auspiacava film brevissimi, sapendo però di parlare rivolgendosi a una dimensione utopica., dato che le istanze legate al guadagno, al profito, all'incasso vogliono la loro parte, Interpreti di vaglia, capaci di incarnare, quasi come nella commedia dell'arte, dei"tipi"" El Gato
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