gianleo67
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martedì 17 novembre 2015
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un cartografo anglofono in trasferta ucraina
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Cacciato dalla casa del sucero senza troppi complimenti e lasciata la sua bella in dolce attesa, il cartografo di sua maestà Jonathan Green intraprende un lungo viaggio a bordo della sua avveniristica carrozza-studio verso una desolata regione boschiva della remota nazione ucraina.
Coinvolto dagli abitanti di un piccolo villaggio nei giochi di potere che contrappongono i notabili del luogo, dovrà mettere a frutto le sue competenze tecniche e le sue abilità investigative per venire a capo di una misteriosa leggenda che riguarda il giovane filosofo Chomà Brut, una chiesa maledetta e sconsacrata ed un mostro terrigno della tradizione popolare chiamato Vij.
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Cacciato dalla casa del sucero senza troppi complimenti e lasciata la sua bella in dolce attesa, il cartografo di sua maestà Jonathan Green intraprende un lungo viaggio a bordo della sua avveniristica carrozza-studio verso una desolata regione boschiva della remota nazione ucraina.
Coinvolto dagli abitanti di un piccolo villaggio nei giochi di potere che contrappongono i notabili del luogo, dovrà mettere a frutto le sue competenze tecniche e le sue abilità investigative per venire a capo di una misteriosa leggenda che riguarda il giovane filosofo Chomà Brut, una chiesa maledetta e sconsacrata ed un mostro terrigno della tradizione popolare chiamato Vij.
Dal racconto morale di Nikolai Vasilievich Gogol ad una versione riveduta e corretta in chiave positivista che mira ad intrattenere con le mirabolanti e rocambolesche avventure di uno cartografo anglofono in trasferta ucraina pronto a salvare una innocente fanciulla dall'ingiusto sacrificio di un crudele Auto da Fè, confutando le manipolazioni di un viscido chierico (anzi due) e le subdole mistificazioni del potere fondate sulla credulità popolare. Tutto questo e anche di più stanno dentro alla fastosa confezione di questa coproduzione Russo-Ceco-Sino-Tedesca di 26 milioni di budget che tra citazioni quasi fedeli della storia originale ed una rutilante dark novel a base di avventure picaresche e strabilianti effetti speciali in computer grafica contamina la tradizione allegorica del cinema russo con la vocazione spettacolare del fantasy americano alla Sleepy Hollow piuttosto che le avventure di un immaginario Wuxia alla Detective Dee. Pur nella ipertrofia di un racconto che si dilunga nelle due ore abbondanti del montaggio (146' nella versione originale) e non ostante un plot che finisce per accumulare più spunti narrativi di quelli che è effettivamente in grado di gestire, è un action-thriller-adventure dove la storia originale è solo un pretesto su cui costruire la divertita pantomima di uno scontro di civiltà e dove l'impianto visivo di panorami mozzafiato e le cupe magioni di una enclave medievale nel cuore pulsante del secolo dei lumi gli conferiscono il giusto interesse che si dovrebbe riservare ad un prodotto che intrattiene con intelligenza e senza avere grosse pretese artistiche o intellettuali. Osteggiato in patria da una critica che lo ha ritenuto troppo raffinato per un target popolare e troppo elementare per un pubblico colto, è un film che si distanzia nettamente dal suo modello di riferimento (tanto il racconto che la sua interessante riduzione cinematografica del 1967) e che, al netto della decostruzione del racconto fantastico , mantiene le contorte ambizoni dell'avidità e della crudeltà umane quale motore narrativo di una storia che piuttosto che all'orrore ed alla mitologia trans-carpatica punta al thriller avventuroso dall inevitabile finale edificante: nella eterna lotta tra bene e male, tra verità è apparenza, tra fede e scienza a spuntarla alla fine sembra quindi la indissolubile fede nella scienza che scopre l'inganno del potere e restituisce giustizia alle vittime ed alla loro memoria, in un curioso gioco che tira in ballo la gravità di un crocefisso che si schianta al suolo e di una spinta idrostatica che ne sospinge un altro verso la superficie. Nell'immancabile epilogo a lieto fine poi, le divertenti riproduzioni rudimentali che omaggio una macchina volante di Leonardo ed una anacronistica versione della famigerata invenzione dei fratelli Lumiere di due secoli successiva (indovinate quale?). Cast prevalentemente autoctono tranne che per la parte principale affidata al bravo attore britannico Jason Flemyng che sembra aver vinto una nutrita concorrenza di star del cinema europeo e americano. Strabiliante successo al botteghino con altri due sequel in programma.
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elgatoloco
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martedì 9 giugno 2020
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decisamente riuscito, se si accetta la sfida
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Tratto da un racconto di Gogol, "Viij 3D"(OLeg Stepchenko, 2014), coproduzione RUsso.ucraino. germanico-inglese, è basato sul viaggio di un cartografo britaqnnico, all'inizio del 1700, per la Russia, passando per Ucraina e altri luoghi, Si trova confrontato alla superstizio e allo spirito magico.relgioso di quelle terre, e il film, che soprattutto all'inizio sembra non seguire un ductus logico-narrativo reale, che però poi lo svela nel corso del film stesso, contrappone, appunto, due mondi, uno , quello"europeo"(occidentale), razionalsitico-scientifico(illuminismo)e uno "tradizionalista", nell'accezione retriva del lemma, ancorato a credenze centenarie pur se rivestite di cristianesimo, in una girandola di situazioni, nelle quali Green(lo scienziato britannico)si districa a fatica, ma poi scopre la possibilità di affemrarsi contro una realtà fondamentalmente ostile quanto superstiziosa.
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Tratto da un racconto di Gogol, "Viij 3D"(OLeg Stepchenko, 2014), coproduzione RUsso.ucraino. germanico-inglese, è basato sul viaggio di un cartografo britaqnnico, all'inizio del 1700, per la Russia, passando per Ucraina e altri luoghi, Si trova confrontato alla superstizio e allo spirito magico.relgioso di quelle terre, e il film, che soprattutto all'inizio sembra non seguire un ductus logico-narrativo reale, che però poi lo svela nel corso del film stesso, contrappone, appunto, due mondi, uno , quello"europeo"(occidentale), razionalsitico-scientifico(illuminismo)e uno "tradizionalista", nell'accezione retriva del lemma, ancorato a credenze centenarie pur se rivestite di cristianesimo, in una girandola di situazioni, nelle quali Green(lo scienziato britannico)si districa a fatica, ma poi scopre la possibilità di affemrarsi contro una realtà fondamentalmente ostile quanto superstiziosa. IL tutto è coastellato di mostri, mostricciattoli, "presenze"in una dimensione che privilegia, poi natrualmente anche con l'so del 3 D, la fascinazione delle"belle immagini"che il cinema talora induibbiamente riesce a trasmettere, e questo anche quando esse siano sostanziate di sequenze orrorifiche, violente, talora erotiche, ma di un erotismo a tratti ripugnante. IL tutto, comunque, è condotto, con maestria e con una carica ironica, talora anche comico-grottesca, che rende il film un"hapax", un"unicu m", in un panorama di cinema altrimenti "omologato", quasi confromisticamente aduso a piegarsi a regole commerciali prescritte a priori. Diremo meglio che "magia"e"fascinazion"passano, anche se la soluzione è poi, come già accennato, "razionale"e ciò sia detto senza voler anticipare nulla di preciso, dato che, come nel thriller, così anche nel genere che qui si attaglia al fiilm , l'horror fantastico, non si può anticipare nulla, pena il fatto che si guasti la sorpresa. Un film sconcertante a tratti, in realtà, però, se si entra con un piccolo sforzo nello spirito di una cinematografia"altra", siamo capaci di decifrate quanto Stepchenko, "rileggendo"Gogol tenta di dirci, fra l'altro riuscendoci. UN appunto si può forse rivolegere alla lunghezza del film, ma qui tornerebbe fuori il vecchio discroso di Ken Russell, che auspiacava film brevissimi, sapendo però di parlare rivolgendosi a una dimensione utopica., dato che le istanze legate al guadagno, al profito, all'incasso vogliono la loro parte, Interpreti di vaglia, capaci di incarnare, quasi come nella commedia dell'arte, dei"tipi"" El Gato
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tmpsvita
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mercoledì 16 agosto 2017
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un fantasy padroneggiato dalla confusione
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Che razza di terribile film è mai questo?!
Sono stato spinto nel vederlo dal fatto che nel cast del sequel sono presenti Jackie's Chan e Arnold Schwarzenegger (!), ma dopo ciò che ho visto non sono neanche più tanto sicuro di vedere il due.
Il film è descrivibile con una parola: confusione.
La trama è banale e raccontata tramite una sceneggiatura lacunosa, piena di ingenuità, con dialoghi raccapriccianti.
Persino io che non ho mai studiato cinema e ho conoscenze abbastanza limitate sulla regia e il montaggio, penso che questo sia uno dei film peggio girati e montati che siano mai stati fatti.
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Che razza di terribile film è mai questo?!
Sono stato spinto nel vederlo dal fatto che nel cast del sequel sono presenti Jackie's Chan e Arnold Schwarzenegger (!), ma dopo ciò che ho visto non sono neanche più tanto sicuro di vedere il due.
Il film è descrivibile con una parola: confusione.
La trama è banale e raccontata tramite una sceneggiatura lacunosa, piena di ingenuità, con dialoghi raccapriccianti.
Persino io che non ho mai studiato cinema e ho conoscenze abbastanza limitate sulla regia e il montaggio, penso che questo sia uno dei film peggio girati e montati che siano mai stati fatti.
La regia è davvero un disastro, le inquadrature non sono praticamente mai ferme, la scelta delle loro posizioni è pessima, così come i campi e i controcampi, a causa di ciò, non si riesce a capire, soprattutto negli spazi chiusi, dove si trovi la camera nello spazio e lo stesso spazio/stanza è difficile da comprendere.
Il montaggio, poi, è assurdo, incoerente, sembra che abbiano fatto i tagli completamente a caso, rendendo, così, il film ancora più incomprensibile, frustrante, nauseante e brutto.
In più anche gli attori si impegnano a recitare in maniera ridicola, imbarazzante, innaturale e talvolta tristemente esilarante.
Poi, come se non fosse già abbastanza, hanno anche avuto anche la "brillante" idea di doppiarli, probabilmente perché la loro pronuncia dell'inglese non era accettabile (essendo un film russo), e il doppiaggio non segue perfettamente la mimica labiale!
L'unica cosa che si salva di questo "Viy", ma proprio l'unica, sono alcuni, pochi, effetti speciali.
VOTO: 2/10
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my_movies_land
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mercoledì 16 agosto 2017
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un disastro
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Devo ammettere di aver visto questo film spinto dalla curiosità che il poster mi aveva suscitato, ma purtroppo questo è uno dei casi in cui si può dire “mai giudicare un libro dalla copertina” dato che il film è un disastro.
Raramente dico che la regia di un film sia brutta, perché ormai nel 2017 diciamo che praticamente tutti i film godono Di una buona regia, ma, questo regista russo Oleg Stepchenko è riuscito a smentirmi, Dirigendo la pellicola in maniera confusionaria e vomitevole. Spesso per riprendere un semplice dialogo usa una quantità eccessiva di angolazioni rendendo il dialogo frustrante e molte di queste inquadrature sono “strane” ovvero in posizioni che non ti aspetteresti mai, magari dietro ad un’oggetto fuori fuoco eppure dal basso verso l’alto ma mai un primo piano “normale”.
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Devo ammettere di aver visto questo film spinto dalla curiosità che il poster mi aveva suscitato, ma purtroppo questo è uno dei casi in cui si può dire “mai giudicare un libro dalla copertina” dato che il film è un disastro.
Raramente dico che la regia di un film sia brutta, perché ormai nel 2017 diciamo che praticamente tutti i film godono Di una buona regia, ma, questo regista russo Oleg Stepchenko è riuscito a smentirmi, Dirigendo la pellicola in maniera confusionaria e vomitevole. Spesso per riprendere un semplice dialogo usa una quantità eccessiva di angolazioni rendendo il dialogo frustrante e molte di queste inquadrature sono “strane” ovvero in posizioni che non ti aspetteresti mai, magari dietro ad un’oggetto fuori fuoco eppure dal basso verso l’alto ma mai un primo piano “normale”.
inoltre in varie scene non si riesce mai a capire la posizione geografica dei personaggi questo anche perché il montaggio è sbagliato: taglia da inquadratura a inquadratura senza precisione come se il taglio fosse casuale, questo vale anche per il corso temporale del film infatti da scena a scena non si capisce quanto tempo sia passato rendendoci difficile la comprensione della vicenda.
La sceneggiatura è imbarazzante non c’è un dialogo che sia normale, sempre sopra le righe e a volte ci sono tempi comici pessimi che non fanno ridere manco a impegnarsi. Le uniche risate sono per via del livello di ridicolo che si raggiunge in determinate scene.
L’unico pregio del film e l’aspetto estetico dei vari mostri presenti nella pellicola, anche se la CGI non è delle migliori.Il film in conclusione è davvero pessimo e per quanto mi abbia intrattenuto e divertito a prenderlo in giro non riesco a non dare una valutazione ridicola.
Voto: 3/10
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