cizeta
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venerdì 7 febbraio 2014
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delusione...
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Un film che affronta tanti temi senza spiegarne manco uno!
Walter Mitty sogna ad occhi aperti, si incanta... problema che si trascina da sempre... e nel film viene catapultato in giro per il mondo tanto immaginato alla ricerca di una diapositiva (mah)
Walter Mitty non abbandona la sua città, è sedentario... nel film girà mezzo globo in 3 giorni (bohhh)
Walter Mitty è timido, impacciato ... durante il film diventa tutt'altro
Tutte consequenzialità che nel film avvengono senza logica, trasportano il protagonista dallo stato A allo stato B senza alcuno collegamento...
Film comico o commedia?!?! Si?!?! forse per le 2/3 espressioni di Ben Stiller?!
Non ci siamo.
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Un film che affronta tanti temi senza spiegarne manco uno!
Walter Mitty sogna ad occhi aperti, si incanta... problema che si trascina da sempre... e nel film viene catapultato in giro per il mondo tanto immaginato alla ricerca di una diapositiva (mah)
Walter Mitty non abbandona la sua città, è sedentario... nel film girà mezzo globo in 3 giorni (bohhh)
Walter Mitty è timido, impacciato ... durante il film diventa tutt'altro
Tutte consequenzialità che nel film avvengono senza logica, trasportano il protagonista dallo stato A allo stato B senza alcuno collegamento...
Film comico o commedia?!?! Si?!?! forse per le 2/3 espressioni di Ben Stiller?!
Non ci siamo...
Voto personale: 5 ... si salvano le bellissime riprese e le musiche
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giancojack
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giovedì 6 febbraio 2014
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film prevedibile
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Mi ha fatta annoiare fin dal principio. Soliti film con soliti finali. Le scene comiche saranno state al massimo due. Mi ha delusa
Le uniche cose positive sono gli effetti speciali e il protagonista (Ben Stiller), attore oltre che bravo, affascinate e con grandi doti.
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the thin red line
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mercoledì 5 febbraio 2014
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ci hai provato ben
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Walter mitty è un sognatore; lavora da anni per la rivista Life che sta per pubblicare la sua ultima copertina. Il protagonista ha l'importante incarico di far sviluppare la foto che rappresenta "L'essenza della vita" a detta del mitico fotografo avventuriero Sean Penn, Ma la foto non si trova; comincia cosi un lungo viaggio alla ricerca del negativo mancante che farà vivere non poche avventure al nostro Walter.
Sicuramente non è il nuovo Forrest Gump come ho letto in giro e nemmeno un capolavoro ma Ben Stiller dimostra di avere buone idee sviluppate però male e con troppa sufficienza. Il finale non è dei migliori e non ci sono colpi di scena eclattanti.
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Walter mitty è un sognatore; lavora da anni per la rivista Life che sta per pubblicare la sua ultima copertina. Il protagonista ha l'importante incarico di far sviluppare la foto che rappresenta "L'essenza della vita" a detta del mitico fotografo avventuriero Sean Penn, Ma la foto non si trova; comincia cosi un lungo viaggio alla ricerca del negativo mancante che farà vivere non poche avventure al nostro Walter.
Sicuramente non è il nuovo Forrest Gump come ho letto in giro e nemmeno un capolavoro ma Ben Stiller dimostra di avere buone idee sviluppate però male e con troppa sufficienza. Il finale non è dei migliori e non ci sono colpi di scena eclattanti. Tutto cio' lo rende un film guardabile ma anche facilmente dimenticabile per la pochezza della sceneggiatura. Bene invece la regia, che si sofferma su bellissimi paesaggi e sulla natura neanche fosse un film di Terrence Malick! Ben è all'altezza come regista e come attore per questo lo voto come film più che discreto. ma la campagna pubblicitaria è di sicuro ingannevole e la storia appare scontata e a tratti quasi noiosa. Mi sarei soffermato di più sulla ricerca di se stesso del personaggio e ne avrei approfondito la psicologia piuttosto che trasformarlo come succede ad un certo punto in un film d'azione. Molte buone idee ma tanta confusione in un film difficilmente collocabile nel genere. Si ha spesso l'impressione che all'attore/regista resti più congeniale la commedia demenziale che appare solo in poche parti del film. Il resto sono solo monologhi interiori utili in un contesto più drammatico. comunque da vedere.
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alexandra.c
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giovedì 30 gennaio 2014
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i sogni ad occhi aperti a volte si avverano
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Tratto da un racconto pubblicato nel 1939 dal New Yorker, un film che senz'altro tratteggia perfettamente la cecità sviluppata dall'uomo blasè nei confronti della bellezza nella sua più semplice accezione, ma che dimostra anche come talvolta le dinamiche umane non cambino col passare del tempo.
Così come nel 1939 anche oggi Walter Mitty è un uomo fortemente ancorato alle sue abitudini e alla sua "normale" vita da impiegato, da cui però fugge spesso grazie ai suoi sogni ad occhi aperti.Saranno la dedizione e l'amore per il suo lavoro a portarlo ad affrontare le sue paure e il suo Io, fino ad allora relegato ai suoi sogni.
Un road movie leggero ma non per questo privo di significati, in cui il viaggio non è solo geografico ma anche di maturazione interiore.
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Tratto da un racconto pubblicato nel 1939 dal New Yorker, un film che senz'altro tratteggia perfettamente la cecità sviluppata dall'uomo blasè nei confronti della bellezza nella sua più semplice accezione, ma che dimostra anche come talvolta le dinamiche umane non cambino col passare del tempo.
Così come nel 1939 anche oggi Walter Mitty è un uomo fortemente ancorato alle sue abitudini e alla sua "normale" vita da impiegato, da cui però fugge spesso grazie ai suoi sogni ad occhi aperti.Saranno la dedizione e l'amore per il suo lavoro a portarlo ad affrontare le sue paure e il suo Io, fino ad allora relegato ai suoi sogni.
Un road movie leggero ma non per questo privo di significati, in cui il viaggio non è solo geografico ma anche di maturazione interiore. Una ricerca di se stessi nella bellezza pura e semplice, che Walter vedrà nei visi di chi incontrerà e nei luoghi che percorrerà nel corso del film.A fare da cornice abbiamo una fotografia che rapisce e ben si addice a una pellicola in cui i paesaggi diventano protagonisti e le musiche ne rendono ancor più vivide le immagini.
Stupisce un Ben Stiller capace di far sorridere, ma questa volta anche di far riflettere sul valore che attribuiamo a noi stessi e al nostro ruolo nel mondo e all'importanza delle piccole cose, sopratutto in un periodo storico in cui la disillusione non coinvolge solo lo spettatore ma anche il cinema e il teatro.
Sebbene la trama sia lontana dal racconto primo di James Thurber, da cui si prende libera ispirazione, credo si rispecchi pienamente nel filo conduttore dei racconti di Thurber e nella sua "filosofia" di vita racchiusa perfettamente in queste parole:"Non guardare al passato con rabbia o al futuro con ansia, ma guardati attorno con attenzione". Insomma un elogio alla bellezza delle piccole cose credo che serva oggi più che mai e a Ben Stiller è riuscita in piena regola.
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enzo70
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martedì 28 gennaio 2014
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ben stiller diventa l'idolo dei sognatori
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Il Ben Stiller che non ti aspetti è proprio Walter Mitty, fragile sognatore alla presa con la crisi e con i suoi professionisti, i rottamatori di uomini in nome dell’efficienza. Walter è un tecnico della fotografia di Life e vive con angoscia la decisione dell’editore di chiudere l’edizione cartacea. Ed il caso vuole che lui, perfezionista nel lavoro, come sognatore nella vita, perde un negativo rischiando il lavoro. E così il protagonista parte per un lungo viaggio, straordinari i posti che fanno che fanno da scenario al film, recuperando, man mano sicurezza in sé stesso. Dall’Islanda alla Groenlandia alla ricerca di una fotografia degna dell’ultima copertina di una rivista che ha fatto la storia.
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Il Ben Stiller che non ti aspetti è proprio Walter Mitty, fragile sognatore alla presa con la crisi e con i suoi professionisti, i rottamatori di uomini in nome dell’efficienza. Walter è un tecnico della fotografia di Life e vive con angoscia la decisione dell’editore di chiudere l’edizione cartacea. Ed il caso vuole che lui, perfezionista nel lavoro, come sognatore nella vita, perde un negativo rischiando il lavoro. E così il protagonista parte per un lungo viaggio, straordinari i posti che fanno che fanno da scenario al film, recuperando, man mano sicurezza in sé stesso. Dall’Islanda alla Groenlandia alla ricerca di una fotografia degna dell’ultima copertina di una rivista che ha fatto la storia. Walter cura le sue insicurezza ricorrendo al sogno, al viaggio dentro se stesso, per sviare un mondo nel quale spesso non riesce a riconoscersi. Il risultato è un film intenso e gradevole, che qualche volta cede alla banalità.
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a.passito
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domenica 26 gennaio 2014
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poetico
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Da vedere. Molto bello e poetico
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odda13
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domenica 19 gennaio 2014
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walter mitty siamo noi.
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" Ma voi v'incantate mai ? Non sognate mai ad occhi aperti di saltare da una finestra e diventare un eroe, di scalare una montagna, di essere quello che dietro una scrivania non potreste essere ? Perchè se lo fate, allora andate al cinema con un taccuino perchè è il momento di scalare quella montagna. Non avremo una scatto da cercare, non avremo uno Sean Penn da trovare, avremo solo il rimpianto per non averci provato. Si esce dalla sala, con quel senso di rivalsa, che si tiene nascosto; con quella voglia di pensare e fare, di dire ciò che si pensa, che a volte si getta nel dimenticatoio. Saltare in quella parte di mondo parallelo, fa bene. Ci fa capire cosa realmente desideriamo, cosa realmente vorremo essere.
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" Ma voi v'incantate mai ? Non sognate mai ad occhi aperti di saltare da una finestra e diventare un eroe, di scalare una montagna, di essere quello che dietro una scrivania non potreste essere ? Perchè se lo fate, allora andate al cinema con un taccuino perchè è il momento di scalare quella montagna. Non avremo una scatto da cercare, non avremo uno Sean Penn da trovare, avremo solo il rimpianto per non averci provato. Si esce dalla sala, con quel senso di rivalsa, che si tiene nascosto; con quella voglia di pensare e fare, di dire ciò che si pensa, che a volte si getta nel dimenticatoio. Saltare in quella parte di mondo parallelo, fa bene. Ci fa capire cosa realmente desideriamo, cosa realmente vorremo essere. Walter Mitty, è il nostro " carpe diem ". Walter Mitty siamo noi. "
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(di ares1701)
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delirante poesia
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giovedì 16 gennaio 2014
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se avete voglia di viaggiare...
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Un uomo dalla fervida immaginazione si trova a sperimentare l'inimmaginabile.
Il film di e con Ben Stiller è un trionfo per gli occhi. Dove non arrivano i dialoghi arriva la splendida fotografia e le musiche. Film che sarà apprezzato anche dai detrattori di Stiller, se mai ce ne fossero. Si passa da scene spassose a panorami mozzafiato, passando per la sequenza che da sola vale il prezzo del biglietto: Stiller irride con gran classe il 'vecchio virgulto' Benjamin Button. Un film per tutti ma, davvero per tutti e chi cerca film di questo tipo spesso ha vita difficile e scarso spettro di scelta. Da tener caro.
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aemichele
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giovedì 16 gennaio 2014
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il film più brutto che abbia mai visto
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Come da oggetto! Mi sembra pazzesco il voto assegnato a questo film, una commedia che non mi ha MAI strappato nemmeno un sorriso per la durata della proiezione, non vedevo l'ora che finisse per andarmene a casa. Uno di quei film che a casa provocherebbe il cambio di canale dopo un paio di minuti. Io sono allucinato dai commenti positivi che ho letto, addirittura qualcuno che considera questo film come il nuovo Forrest Gump, roba da ricovero!
Lasciate perdere, orientatevi su altro!
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fabiofeli
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giovedì 16 gennaio 2014
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la più bella foto è quella non scattata
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Il film The secret life of Walter Mitty di Norman Mc Leod con Danny Kaye e Virginia Mayo (1947) uscito in Italia con il titolo Sogni proibiti ebbe un buon successo. Nel rifacimento in vesti moderne Walter Mitty (Ben Stiller, attore e regista) è un archivista di foto della prestigiosa rivista Life, che svolge un lavoro delicato, ma sedentario. E’ assillato dalla madre, Edna (Shirley MacLaine) e dalla sorella Odessa (Kathryn Hahn), rapidissima ad eclissarsi quando si presentano noie. A Walter restano i sogni per evadere dalla realtà ed ogni tanto “si incanta”: vive una seconda vita fantastica nella quale opera un prodigioso salvataggio alla Superman del cagnolino zoppo di Cheryl (Kristen Wiig), collega di lavoro della quale è innamorato.
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Il film The secret life of Walter Mitty di Norman Mc Leod con Danny Kaye e Virginia Mayo (1947) uscito in Italia con il titolo Sogni proibiti ebbe un buon successo. Nel rifacimento in vesti moderne Walter Mitty (Ben Stiller, attore e regista) è un archivista di foto della prestigiosa rivista Life, che svolge un lavoro delicato, ma sedentario. E’ assillato dalla madre, Edna (Shirley MacLaine) e dalla sorella Odessa (Kathryn Hahn), rapidissima ad eclissarsi quando si presentano noie. A Walter restano i sogni per evadere dalla realtà ed ogni tanto “si incanta”: vive una seconda vita fantastica nella quale opera un prodigioso salvataggio alla Superman del cagnolino zoppo di Cheryl (Kristen Wiig), collega di lavoro della quale è innamorato. Quando appare il “cattivo” di turno, il bieco e perfido Ted (Adam Scott), che ha l’incarico di trasformare la rivista cartacea in un giornale on-line, con ovvi ridimensionamenti del personale, Walter finisce sotto schiaffo, perché non trova il negativo di una foto del grande Sean O’Connell (Sean Penn), destinata alla copertina dell’ultimo numero di carta di Life. Il sogno di un duello mozzafiato con Ted nel traffico cittadino è una magra consolazione per Walter. Deve ritrovare il negativo perso della grande foto. Ed è costretto ad abbandonare la scrivania per un viaggio mirabolante, una specie di caccia al tesoro per ritrovare Sean e il prezioso negativo. Finisce nel Mare Artico in mezzo agli quali, in Islanda durante un’eruzione, in Afghanistan in guerra e sull’Himalaya. Roba da non credere, altro che i sogni degli “incantamenti”. Ma il negativo era da un’altra parte, forse perduto per sempre, e ritrovare Sean non servirà allo scopo. Sean, addirittura, non scatta la foto del leopardo bianco, il leggendario leopardo fantasma, perché a volte è meglio conservare il ricordo di qualcosa solo nell’archivio della mente e dell’anima. La conclusione della vicenda pare scontata, e anche la storia con Cheryl sembra sfumare …
Il commento banale che sortisce è che la realtà, con la bellezza dei paesaggi attraversati, con le corse sfrenate a piedi, in bicicletta o con lo skateboard, supera di gran lunga la fantasia. L’equazione parallela è che un qualcosa di tangibile, come una rivista di carta, batte qualsiasi surrogato virtuale, come un’emozione vera e un amore corrisposto superano qualsiasi spericolata romantica fantasia o un corteggiamento virtuale. L’evasione nel sogno come faceva Tom Courtenay in Billy il Bugiardo di Schlesinger, barricandosi nel regno di Ambrosia, generava comicità e amare riflessioni. Qui il comico scaturisce non solo dalle fantasie del protagonista ma anche dalle situazioni disperate nelle quali si caccia. Ma non tutto fila alla perfezione nella storia narrata, nonostante l’impegno e la bravura degli attori. Rifugiarsi nei bei (?) “vecchi tempi” è un’operazione che nel mondo di oggi non ha più senso: la realtà è spietata e non basta una bella azione per cancellare i misfatti commessi ogni giorno in nome del profitto, così come non basta mostrare bei paesaggi incontaminati, dei quali tutti abbiamo una smisurata nostalgia, per cancellare gli obbrobri urbani e lo sfacelo, la contaminazione e la desertificazione dei territori. Il lavoro digitale su scene e immagini, in palese contraddizione con il cinema del “bel tempo che fu”, è eseguito con grande perizia e aggiunge paradossalmente, è il caso di dirlo, valore al film.
Valutazione **1/2
FabioFeli
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