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gerico.one
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sabato 28 dicembre 2013
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terribile rivoglio i soldi
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sollecitato dal trailer e della buone recensoni vado a vedere il film, una strana accozzaglia di deliri del protagonista + qualche bel paesaggio durante il suo viaggio introspettivo.
da lasciar vedere prima agli amici.....
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(di pascale marie)
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robert mann
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sabato 28 dicembre 2013
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richiesta
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avete ricevuto la mia recensione del film di Ben Stiller?
grazie
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alegalli1972
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sabato 28 dicembre 2013
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snaturarsi mai!
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Una foto dei nostri tempi.
Molti di noi sognano ad occhi aperti. Walter Mitty eroe incosciente e riluttante protagonista della evoluzione del proprio status… Una spinta ad indagare il nostro io.
Assolutamente moderno!
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joecondor
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venerdì 27 dicembre 2013
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bella commedia ...stiller danny kaye moderno
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Stiller attore ,regista e produttore ci presenta il suo film echeggiando Danny Kaye di Sogni Proibiti e lo stile di Wes Anderson,ma ci regala una bella commedia.
La storia ? Un 'impiegato Photo Editor della rivista Life, che sogna molto,per salvarsi dal licenziamento deve trovare il fotogramma copertina dell'ultima rivista Life speditogli dall'avventuriero - filosofo Sean Penn in giro x il mondo...alla ricerca del nostro amico tra peripezie pericolose nei paesaggi stupendi di Groelandia ed Islanda ci riuscirà ?
Ecco la trama è facile a dirla ma le avventure ed i sogni di Walter Mitty no...che sono la bellezza del film...fantastico il duetto con il perfido Responsabile delle Risorse Umane, Barbetta e il loro duello stile Matrix nel sogno di Stiller con la punta dell'iceberg nell'incontro con Sean Penn, una piccola parte azzeccata,la conversazione tra i 2 è la chiave del film insieme alla sempre brava Mamma Shirley Mclaine.
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Stiller attore ,regista e produttore ci presenta il suo film echeggiando Danny Kaye di Sogni Proibiti e lo stile di Wes Anderson,ma ci regala una bella commedia.
La storia ? Un 'impiegato Photo Editor della rivista Life, che sogna molto,per salvarsi dal licenziamento deve trovare il fotogramma copertina dell'ultima rivista Life speditogli dall'avventuriero - filosofo Sean Penn in giro x il mondo...alla ricerca del nostro amico tra peripezie pericolose nei paesaggi stupendi di Groelandia ed Islanda ci riuscirà ?
Ecco la trama è facile a dirla ma le avventure ed i sogni di Walter Mitty no...che sono la bellezza del film...fantastico il duetto con il perfido Responsabile delle Risorse Umane, Barbetta e il loro duello stile Matrix nel sogno di Stiller con la punta dell'iceberg nell'incontro con Sean Penn, una piccola parte azzeccata,la conversazione tra i 2 è la chiave del film insieme alla sempre brava Mamma Shirley Mclaine. Il film è carino, poi diventa bello ...Stiller è bravo, Penn e Mclaine sono degli Oscar quindi non si discutono ...Da vedere e divertirsi e Stiller... ha imparato dallo stile Wes Anderson.
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blasiusack
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venerdì 27 dicembre 2013
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alla ricerca di se stessi
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Walter Mitty è un semplice impiegato che lavora nel reparto negativi della rivista americana Life. Tipo molto solitario e in un certo senso anche sfigato, molte volte si incanta in sogni ad occhi aperti che per lui rappresentano un mondo alternativo in cui vorrebbe vivere. Innamorato di una donna che lavora con lui, non riesce ad avere il coraggio di parlarle, finchè la rivista per cui lavora non è comprata da dei signori che la vogliono far pubblicare online e bisogna pubblicare l'ultimo numero di questa. Sean O'Connell, famoso fotografo i cui lavori sono pubblicati da sempre sulla rivista grazie a Walter, invia 27 negativi il cui venticinquesimo rappresenta la vera essenza della vita. Purtroppo c'è un problema: il 25 non è tra i negativi inviati.
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Walter Mitty è un semplice impiegato che lavora nel reparto negativi della rivista americana Life. Tipo molto solitario e in un certo senso anche sfigato, molte volte si incanta in sogni ad occhi aperti che per lui rappresentano un mondo alternativo in cui vorrebbe vivere. Innamorato di una donna che lavora con lui, non riesce ad avere il coraggio di parlarle, finchè la rivista per cui lavora non è comprata da dei signori che la vogliono far pubblicare online e bisogna pubblicare l'ultimo numero di questa. Sean O'Connell, famoso fotografo i cui lavori sono pubblicati da sempre sulla rivista grazie a Walter, invia 27 negativi il cui venticinquesimo rappresenta la vera essenza della vita. Purtroppo c'è un problema: il 25 non è tra i negativi inviati. Così Walter sotto stress per colpa del suo capo Ted, è costretto a parlare con Cheryl, la donna di cui si è innamorato che gli consiglia di partire e di cercare Sean O'Connell e chiedergli del negativo. Walter all'inizio è titubante, ma alla fine parte per un viaggio intorno al mondo che lo cambierà e gli farà guadagnare autostima.
Film molto carino, con un sorprendente Ben Stiller come regista. Il viaggio di Walter intorno al mondo è suggestionato dai fantastici paesaggi che fanno da sfondo e dalle bellissime canzoni di sottofondo. Sean Penn compare per cinque minuti e gli rende i cinque minuti più belli del film. Film che consiglio a tutti, da vedere ma che purtroppo non c'entra niente con Forrest Gump
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manno roberto
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venerdì 27 dicembre 2013
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poetico originale anche strampalato mai retorico
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fganistan sono abitati da persone come noi e la torta della mamma è il nostro lasciapassare,la realtà supera il sogno tanto è incredibile,ma nion importa,è domenica pomerigio e questo è cinema e siamo tornati tutti bambini a tutta velocità sullo skateboard,su strade incerte,tra tuffi dall'elicottero nel mare glaciale,squali,vulcani in eruzione,tramonti meravigliosi,scenari quotidiani dove la scenografia è finalmente la natura e un altro mondo è possibile e dove incontriamo un uomo non contaminato che sa "fotografare"l'essenza delle cose ,ci rispetta e l'ultima copertina di Life la dedica a noi perchè ci spetta di diritto
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alf70
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venerdì 27 dicembre 2013
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w.mitty: per chi ama l'arte e la vita
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Tutto il film è racchiuso nel motto del magazine LIFE: “To see things thousands of miles away, things hidden behind walls and within rooms, things dangerous to come to, to draw closer, to see and be amazed.”. Perché una fotografia, una canzone, l’eruzione di un vulcano, lo skateboard di un bambino, possono rappresentare ancora la ricerca del senso di un’esistenza che trova nel “qui ed ora” la vera realizzazione del sé. Come il lavoro di ogni giorno, per quanto banale, ripetitivo, sottovalutato può trasformasi nel “sublime” grazie agli occhi di un’artista, al sentire di una curva di un pianoforte.
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Tutto il film è racchiuso nel motto del magazine LIFE: “To see things thousands of miles away, things hidden behind walls and within rooms, things dangerous to come to, to draw closer, to see and be amazed.”. Perché una fotografia, una canzone, l’eruzione di un vulcano, lo skateboard di un bambino, possono rappresentare ancora la ricerca del senso di un’esistenza che trova nel “qui ed ora” la vera realizzazione del sé. Come il lavoro di ogni giorno, per quanto banale, ripetitivo, sottovalutato può trasformasi nel “sublime” grazie agli occhi di un’artista, al sentire di una curva di un pianoforte. E allora vedere “cose” a migliaia di chilometri di distanza, oltre i muri o nascoste nelle stanze, incontrare il pericolo, essere vicini, meravigliarsi può rappresentare ancora un motto per un’intera generazione. Quella stessa generazione che ha abbracciato lo “Stay hungry. Stay foolish” per sfidare un mondo in profonda trasformazione, in bilico perenne tra la ricerca di un lavoro che da solo può darti dignità e il senso profondo della vita.
Ed ecco che il film-metafora di Ben Stiller acquista tutto il suo significato: la riscoperta di un pianeta ancora incontaminato, l’apparizione di un felino che nessuna foto potrà mai cogliere, il calcio ad un pallone al centro del mondo, il sorriso antico di una madre, racchiudono ancora quella bellezza che redime e che ci permette di sopravvivere. Quella stessa bellezza che emoziona, che ci incanta, che rende il cinema l’Arte totale dei nostri tempi.
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barbauss
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venerdì 27 dicembre 2013
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un tira e molla senza senso alcuno
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La pellicola regge abbastanza nella sua prima parte: piuttosto divertente nella sua visionarità, si schianta drammaticamente al suolo non appena il protagonista "abbandona i suoi sogni per iniziare a vivere" (e forse per uno dei più futili motivi). A partire da quel momento vanno presentandosi scene ancora più irreali delle sue fantasie, condite con inserti da barzelletta e scelte di regia al limite dell'infantile (frasi che appaiono ovunque, da montagne a salviette di aerei). Il viaggio e la sensazione di "abbandono" è mortificata da un inutile tira e molla "viaggio/casa/viaggio/casa" (dove sta il riscoprirsi, dove sta il vero cambio spirituale?) e si riduce a un "ho comprato un paio di biglietti aerei e ho preso una nave".
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La pellicola regge abbastanza nella sua prima parte: piuttosto divertente nella sua visionarità, si schianta drammaticamente al suolo non appena il protagonista "abbandona i suoi sogni per iniziare a vivere" (e forse per uno dei più futili motivi). A partire da quel momento vanno presentandosi scene ancora più irreali delle sue fantasie, condite con inserti da barzelletta e scelte di regia al limite dell'infantile (frasi che appaiono ovunque, da montagne a salviette di aerei). Il viaggio e la sensazione di "abbandono" è mortificata da un inutile tira e molla "viaggio/casa/viaggio/casa" (dove sta il riscoprirsi, dove sta il vero cambio spirituale?) e si riduce a un "ho comprato un paio di biglietti aerei e ho preso una nave". Panorami mozzafiato, per i quali però non mancano canali documentaristici appropriati. Finale oltre lo scontato, sino all'ultimo fotogramma.
Sintesi: se siete sognatori, se sognate di abbandonare tutto per ricercare una nuova e più coinvolgente vita, laaciate perdere questo film. La unica cosa che vi lascerà è un profondo amaro in bocca e la sensazione di aver perso un paio di ore della vostra vita.
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adrianotitta
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giovedì 26 dicembre 2013
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ottima fotografia, buon copione, tanti cliché
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Il film ha una partenza molto lenta, dovuta probabilmente ad esigenze di sceneggiatura, concentrandosi a delineare lo stereotipo del cuore avventuroso alienato da una modernità che lo costringe ad una vita composta esclusivamente da lavoro, problemi personali, economici e familiari.
I personaggi sono di per sé quasi tutti dei cliché, come gli eventi risolutori della trama. Abbastanza banale anche il viaggio alla riscoperta di sé stesso, cadenzato da eventi straordinari che contrastano molto con la vita ordinaria del personaggio ma tuttavia ne rispecchiano l'indole, soffocata dalla disgrazia familiare della perdita paterna che costringe il protagonista impersonato da Ben Stiller a immolarsi per la madre (Shirley MacLaine)e la sorella, ballerina di musical parrocchiali (Kathryn Hahn).
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Il film ha una partenza molto lenta, dovuta probabilmente ad esigenze di sceneggiatura, concentrandosi a delineare lo stereotipo del cuore avventuroso alienato da una modernità che lo costringe ad una vita composta esclusivamente da lavoro, problemi personali, economici e familiari.
I personaggi sono di per sé quasi tutti dei cliché, come gli eventi risolutori della trama. Abbastanza banale anche il viaggio alla riscoperta di sé stesso, cadenzato da eventi straordinari che contrastano molto con la vita ordinaria del personaggio ma tuttavia ne rispecchiano l'indole, soffocata dalla disgrazia familiare della perdita paterna che costringe il protagonista impersonato da Ben Stiller a immolarsi per la madre (Shirley MacLaine)e la sorella, ballerina di musical parrocchiali (Kathryn Hahn).
Inusuale l'oggetto della quest (un negativo che rispecchierebbe "l'essenza della vita", scattata da una leggenda vivente della fotografia), banale il fatto che nella quest sia aiutato ed incoraggiato da una musa, la sua collega Cheryl Melhoff (Kristen Wiig), trasformata in una perfetta Beatrice, donna appena divorziata con "un cane con tre gambe ed un figlio con due".
Originale ma non troppo il motivo della quest, un misto di senso del dovere verso i propri colleghi, il nome di Life, il pubblico ed una punta di orgoglio personale, istigato da un perfido manager tagliatore di teste (Adam Scott), assunto per guidare la mitica rivista verso il web a seguito di un'acquisizione.
Carina, ma funzionale al soggetto, l'involuzione dei sogni ad occhi aperti di Walter, flash-forward Scrubs-style rivisti in chiave cinematografica.
Molto scontata la messa a repentaglio della posizione di Walter, manager dell'archivio negativi, tuttavia senza compiere passi di retorica antitecnologica, anzi, quasi dimostrando, nel corso della ricerca, che solo la sinergia tra tecnologia ed azione umana possono portare frutto.
Molto bella è invece la fotografia dei paesaggi attraversati durante le peripezie di questo "Don Chisciotte dell'era di internet". Un po' troppo incredibile tutta la serie di eventi che si succede, molto hollywoodiano.
Simpatica e con un risoluzione non troppo scontata la presenza esterna dell'operatore telefonico del sito d'incontri al quale Walter s'iscrive per entrare in contatto con Cheryl. Non troppo stressati e ben posizionati gli effetti speciali, presenti più in chiave parodica che funzionalmente al soggetto.
Immancabili le gag tipiche di Ben Stiller, suo marchio di fabbrica che contribuisce all'effervescenza della commedia.
Nel complesso la sceneggiatura tratta di un ordinary man che riscatta le sue aspirazioni personali, lottando contro l'espressione neoliberista e digitale del capitalismo finanziario, comunicando un messaggio positivo e ottimista, senza scadere nella facile identificazione di internet come nemica giurata dei pilastri storici dell'informazione. La conclusione stessa mira a omaggiare il passato piuttosto che a dipingere il progresso come la distruzione degli equilibri faticosamente raggiunti, senza tuttavia nascondere gli aspetti negativi del progresso stesso.
Vale un biglietto ridotto, forse anche un'edizione da collezionisti per gli amanti del genere.
Molto poco a che vedere con Forrest Gump, ma il messaggio è positivo e di speranza. Più una fotografia del momento attuale che una revisione storica.
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