liuk!
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mercoledì 23 aprile 2014
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ben realizzato
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Detesto i film a puntate, lasciati incompiuti per anni, e Lo Hobbit non fa eccezione nell'irritarmi ma concedo un voto piú che sufficiente per l'eccellente realizzazione. Le atmosfere sono impressionanti, su tutte il villaggio sull'acqua ed il drago, che da sole meritano la visione della pellicola.
Attendiamo l'altro capitolo per dare un giudizio complessivo.
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antonio1990
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sabato 19 aprile 2014
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valutazione 5 stelle su cinque
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IL 2 CAPITOLO MEGLIO DEL PRIMO, BEN COSTRUITO MI HA TRASCINATO, è STATO MOLTO COINVOLGENTE. FINALE FATTO APPOSTA PER RIMANERE ANSIOSI PER IL 3 CAPITOLO. TRILOGIA OVVIAMENTE NON BELLA COME QUELLA DEL SIGNORE DEGLI ANELLI MA PER LAVORANDO BENE SUL 3 CAPITOLO LA TRILOGIA DELL'HOBBIT SARA' MOLTO INTERESSANTE. DETTO QUESTO PER ME LA VALUTAZIONE E' 5 STELLE VISTO LA COINVOLGENZA. NEL TERZO SPERO DI VEDERE COSA ACCADE AI NANI, CIOE' COME E SE MUOIONO, VISTO CHE NEL SIGNORE DEGLI ANELLI ( LA COMPAGNIA DELL'ANELLO) SI VEDE CHE L'UNICO NANO RIMASTO E GIMLIN E TUTTI GLI ALTRI SPARITI, SI VEDE LA TOMBA DI BALIN MA DI THORIN E GLI ALTRI MI SEMBRA CHE NON SE NE SIA FATTO CENNO QUINDI CHE FINE FARANNO?
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parieaa
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lunedì 10 marzo 2014
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meglio del primo
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Credo ci sia un netto miglioramento rispetto al primo capitolo, dove alcune scene rasentavano quasi l'imbarazzante, come la canzoncina dei nani quando lavano i piatti o la scena dei troll, per non parlare delle battute che mettono in bocca al re dei goblin..., ma non siamo ancora ai livelli della trilogia originale, cosa non facile visto che il libro lo hobbit è decisamente più leggero e spensierato e con un obiettivo molto più giovanile, ed è anche comprensibile la difficoltà di scrivere tre film di 2 ore e mezza da un libricino di nemmeno 300 pagine (i soldini vincono sempre). I punti di forza di questo film sono indubbiamente l'insuperabile drago smaugh (sia per realizzazione che per dialoghi), il cast, che finalmente sembra esssersi accorto di star recitando in un grande film (nel primo sembravano quasi svogliati) in special modo thorin e bilbo, le solite ambientazioni mozzafiato e le grandi new entry in Lee Pace e Stephen Fry (quet'ultimo un po' sprecato).
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Credo ci sia un netto miglioramento rispetto al primo capitolo, dove alcune scene rasentavano quasi l'imbarazzante, come la canzoncina dei nani quando lavano i piatti o la scena dei troll, per non parlare delle battute che mettono in bocca al re dei goblin..., ma non siamo ancora ai livelli della trilogia originale, cosa non facile visto che il libro lo hobbit è decisamente più leggero e spensierato e con un obiettivo molto più giovanile, ed è anche comprensibile la difficoltà di scrivere tre film di 2 ore e mezza da un libricino di nemmeno 300 pagine (i soldini vincono sempre). I punti di forza di questo film sono indubbiamente l'insuperabile drago smaugh (sia per realizzazione che per dialoghi), il cast, che finalmente sembra esssersi accorto di star recitando in un grande film (nel primo sembravano quasi svogliati) in special modo thorin e bilbo, le solite ambientazioni mozzafiato e le grandi new entry in Lee Pace e Stephen Fry (quet'ultimo un po' sprecato). Esordio neutro per Bard. La colonna sonora è sempre bellissima così come le scene di combattimento. Peccato che sembra di vedere solamente l'introduzione del capitolo finale: praticamente tutto è lasciato incompleto e al servizio del prossimo film, in preparazione della battaglia dei 5 eserciti. Speriamo bene perchè le aspettative sono molto alte e spero non saranno deluse. Nota estremamante negativa per l'infatuazione tra un nano e Tauriel...inconcepibile per tutti i fan di Tolkien...e per Tolkien stesso. In realtà sarebbero 3 stelle e mezzo, non 4.
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no_data
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venerdì 17 gennaio 2014
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l'errore dello hobbit
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Penso di essere un piccolo fan di Tolkien, e della Trilogia cinematografica del Signore degli Anelli...eppure il secondo film dello Hobbit mi ha un pò spento e deluso. 3 stelle solo per il Drago fatto benissimo, per il resto 2 stelline.
La computer grafica è troppo invasiva e le scene di azione sembrano provenire da un videogioco, per non parlare dell'oro fuso !! (troppo evidente per spiegare).
Inoltre la storia d'amore tra un nano ed un elfo viene fuori in modo troppo inverosimile...pur essendo un film fanatsy.
Insomma se la Trilogia viveva di momenti ironici e tetri immergendoti completamente nella trama, questo film invece pone l'attenzione solo alla pura azione senza un minimo di phatos.
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Penso di essere un piccolo fan di Tolkien, e della Trilogia cinematografica del Signore degli Anelli...eppure il secondo film dello Hobbit mi ha un pò spento e deluso. 3 stelle solo per il Drago fatto benissimo, per il resto 2 stelline.
La computer grafica è troppo invasiva e le scene di azione sembrano provenire da un videogioco, per non parlare dell'oro fuso !! (troppo evidente per spiegare).
Inoltre la storia d'amore tra un nano ed un elfo viene fuori in modo troppo inverosimile...pur essendo un film fanatsy.
Insomma se la Trilogia viveva di momenti ironici e tetri immergendoti completamente nella trama, questo film invece pone l'attenzione solo alla pura azione senza un minimo di phatos.
Altra piccola imperfezione è dovuto alla trama, poichè le varie sottotrame rimandano continuamente alla trilogia, senza però dare sostanza a quella principale cioè la missione dei nani.
Inoltre la scena finale non si capisce il motivo per cui il Drago dovrebbe andarsene lasciando incustodito il tesoro, invece di uccidere i nani.
Spero che il terzo film riesca a dare un pò più di logica e effetti speciali meno "finti".
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martedì 14 gennaio 2014
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onestà dimenticata
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Le vicende di un Hobbit, narrate da Tolkien tempo fa, vengono riassorbite e modificate da Peter Jackson, per la creazione di un fantasy le cui radici paiono trascurate, quindi appassite. Se l'immensa onestà intellettuale di Jackson si palesò nella trilogia del "Signore degli anelli", dimostrando profonda umiltà nell'approccio al racconto epico e riproponendolo attraverso l'immenso lavoro che tutti conosciamo, ne "Lo Hobbit" il regista contraddice se stesso, improvvisandosi quello che non fu, cioè modellatore di idee, sviluppatore del pensiero tolkeniano.
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Le vicende di un Hobbit, narrate da Tolkien tempo fa, vengono riassorbite e modificate da Peter Jackson, per la creazione di un fantasy le cui radici paiono trascurate, quindi appassite. Se l'immensa onestà intellettuale di Jackson si palesò nella trilogia del "Signore degli anelli", dimostrando profonda umiltà nell'approccio al racconto epico e riproponendolo attraverso l'immenso lavoro che tutti conosciamo, ne "Lo Hobbit" il regista contraddice se stesso, improvvisandosi quello che non fu, cioè modellatore di idee, sviluppatore del pensiero tolkeniano. Da qui la decisione di prendere il volumetto discreto, narrante una storia altrettanto discreta, e vestirlo da kolossal, inventando collegamenti con la più nobile storia e traviandone completamente le ragioni. Il secondo dei film fino ad ora usciti portava con se le responsabilità che il primo capitolo non si era accollato, tra le quali una concreta caratterizzazione dei personaggi e una narrazione da consolidare. Un primo tempo voglioso, dai ritmi sostenuti e dalle trovate di sceneggiatura articolate e piacevoli (la vicenda di Beorn, dapprima temibile creatura, poi ospite impensato, con i nani che trovano rifugio nel paradosso della sua dimora, da lui stesso e dagli orchi) e dai toni quasi aulici, lasciava intravedere le potenzialità di un racconto stimolante.
Nel secondo tempo il messaggio diventa chiaro, e i timori realtà: Jackson si sostituisce a Tolkien, inventando presuntuosamente dinamiche impossibili da immaginare un secondo prima: la narrazione rimane compatta e scandita, ma il contenuto si fa posticcio e televisivo: personaggi inventati assumono ruoli di rilievo, ed ecco che Tauriel, azzeccata nella dolce fisionomia di Evangeline Lily e nelle spettacolari scene di azione elfiche delle quali non riusciremo mai a saziarci, inizia a caricarsi di troppi minuti, di presunti Flirt interrazziali (scelta quantomai sacrilega) e diventa simbolo di una deriva che trova le sue cause in una sceneggiatura presuntuosa, invadente e veramente poco onesta: il film diventa operazione commerciale senza scrupoli. Così si sbiadiscono ruoli e concetti, svilendo il luogo di appartenenza delle diverse razze, la cui misticità e misteriosità si mostrava nella capacità di proporre il personaggio, e nei limiti definiti di tradizioni osannate, in contrasto a peculiarità del tutto inventate che si appiattiscono in tratti comuni, facendo risultare ogni razza molto più simile agli umani.
Se ci distacchiamo dalla presenza dello scrittore (operazione quantomeno discutibile, che equivale a buttare in mare un forziere d'oro) si intuiscono comunque l'immensa capacità registica palesata nelle sequenze d'azione dove la padronanza dell'inquadratura non è solo consapevole, ma completamente amalgamata al divertimento dell'immagine, nei mirabolanti salti e capriole, parte integrante di coreografie esaltanti e virtuose. Le scenografie da antologia dettano spazi alla bella fotografia, impreziositi dalla sempre azzeccata colonna sonora. Smaugh è la potente conferma di un attore (Benedict Cumberbatch) e della capacità sia tecnica che immaginifica dei professionisti degli effetti speciali.
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tatiana micaela truffa
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martedì 14 gennaio 2014
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scenari meravigliosi
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Premetto di non essere un'amante quindi neppure una conoscitrice del genere.
Personalmente ho trovato questo flm straordinario nella sceneggiatura e nella fotografia (mi rammarico, su due volte che l'ho visto, di non essere riuscita ad andarlo a vedere in 3D) e molto bello visto scena per scena, ma nel complesso a mio avviso manca di storia, la trama mi sembra stiracchiata per le lunghe, fino a perdere d'intensità.
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steve max
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domenica 12 gennaio 2014
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grandioso!!!
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nick16
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domenica 12 gennaio 2014
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i 13 nani portano sfiga
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Il film mi ha veramente deluso. Quando ho visto il primo film mi sono detto: "anche il primo Singnore degli Anelli era meno bello degli altri, speriamo che capiti anche qui." Invece no, se possibile il secondo è anche più brutto, infatti il primo film aveva una sua storia ed doveva rappresentare, per me, il viaggio fino alla montagna ma invece il viaggio persiste per tutto il 2 e solo negli ulimi 20 minuti si vede apparire il drago, e riguardo a esso avrei un paio di cose da dire: quandoè sotto l'oro è molto più grand di come è in realtà, nel primo film non veniva detto che Smaug era in grado di parlare né che poteva essere ferito solo da una freccia nera lanciata da un arco di vento, per me queste cose dovevano essere chiarite nel primo film, così come la profezia e la storia dell'erede.
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Il film mi ha veramente deluso. Quando ho visto il primo film mi sono detto: "anche il primo Singnore degli Anelli era meno bello degli altri, speriamo che capiti anche qui." Invece no, se possibile il secondo è anche più brutto, infatti il primo film aveva una sua storia ed doveva rappresentare, per me, il viaggio fino alla montagna ma invece il viaggio persiste per tutto il 2 e solo negli ulimi 20 minuti si vede apparire il drago, e riguardo a esso avrei un paio di cose da dire: quandoè sotto l'oro è molto più grand di come è in realtà, nel primo film non veniva detto che Smaug era in grado di parlare né che poteva essere ferito solo da una freccia nera lanciata da un arco di vento, per me queste cose dovevano essere chiarite nel primo film, così come la profezia e la storia dell'erede. Alcune scene si potevano decisamente evitare come quando viene raccontata la storia del mutaforma o tutta la parte del reame degli elfi; i ragni giganti ricordano Shelob, il ragno che incontra Frodo nel Il Ritorno del Re. I combattimenti, o quel poco che a voler essere generosi si può definire tale, sono troppo affollati e non si capisce chi stia combattendo, ciò accade perchè al film manca un personaggio che lo sostenga, soprattutto nelle scene di lotta, come faceva Aragonr nella prima trilogia. Il finale crea il malumore, ma è necessario perchè se si vuole girare un terzo film (io penso che ne bastassero 2 ben fatti) bisogna avere un motivo per farlo, a meno che la combricola sia così sfigata da affrontare disavventure pure nel ritorno verso la contea.
Ultimi commento: la leggenda all'interno del film dice che se ci fosse stata un'altra freccia nera il drago sarebbe morto (e da qui si può ben capire come muore Smaug), allora io mi chiedo perchè non hanno utilizzato quella che viene regalata al chiattaioloda suo padre, che guarda caso veniva considerato un fallito perchè non aveva ucciso il drago e il figlio deve restituire onore alla propria stirpe e casuamente incontra i nani che vogliono uccidere Smaug (che novità)
Nel film viene ripetuto più volte che Bilbo è lo scassinatore, cioè colui che deve forzare un ingresso, però poi all'interno della montagna viene mandato solo lui, ma allora a cosa serve adare in 15? Potevano semplicemente andare in 3 o 4 in modo da essere più furtivi e poi lasciare faretutto a Bilbo.
Speriamo che il 3 non deluda più di molto.
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tom86
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domenica 12 gennaio 2014
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lo hobbit: la desolazione di peter jackson
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Premetto che ho sempre deriso quelli che criticavano le messe in scena cinematografiche dei loro libri preferiti lamentandosi della scarsa fedeltà o focalizzandosi su piccole differenze, ma, dopo aver visto questo film, credo di aver qualcosa da dire in proposito, cogliendo un po' troppo alla lettera le infauste parole "liberamente ispirato a..." gli sceneggiatori hanno liberamente e senza rimorsi sventrato la trama originale. In questo film si assiste ad un mischia di personaggi aggiunti senza particolare motivo in scene che non esistono in un ambiente selvaggio che poteva essere narnia o la terra di mezzo, il tutto intriso di una vena comica molto poco comica, e durante le due ore abbondanti di proiezione si percepiscono chiaramente le forzature nella storia che diventa inevitabilmente noiosa.
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Premetto che ho sempre deriso quelli che criticavano le messe in scena cinematografiche dei loro libri preferiti lamentandosi della scarsa fedeltà o focalizzandosi su piccole differenze, ma, dopo aver visto questo film, credo di aver qualcosa da dire in proposito, cogliendo un po' troppo alla lettera le infauste parole "liberamente ispirato a..." gli sceneggiatori hanno liberamente e senza rimorsi sventrato la trama originale. In questo film si assiste ad un mischia di personaggi aggiunti senza particolare motivo in scene che non esistono in un ambiente selvaggio che poteva essere narnia o la terra di mezzo, il tutto intriso di una vena comica molto poco comica, e durante le due ore abbondanti di proiezione si percepiscono chiaramente le forzature nella storia che diventa inevitabilmente noiosa. Oramai il cinema ha preso questa tremenda piega (dettata dall'artistica necessità di ottenere incassi maggiori) di suddividere una storia breve in più film lunghi anche laddove (come in questo caso) non è possibile per via di una trama troppo esigua, da qui l'intervento determinante degli sceneggiatori che ricoprono un ruolo di coautori e diluiscono il più possibile la storia e del regista che propone una serie di lunghissime inquadrature sui green screen dello studio di realizzazione. Quanto mi mancano i tempi in cui i film finivano e non si interrompevano nella scena clou!!
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byakuran91
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sabato 11 gennaio 2014
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visivamente potentissimo
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Dopo aver rivisto il film una seconda volta posso affermare senza dubbio alcuno che sia un film suberbo, capolavoro del genere fantasy. Avventura allo stato puro come non se ne vedeva da tempo, scenari mozzafiato, effetti speciali favolosi. Per non parlare delle musiche, davvero da non sottovalutare: ascoltatevi la colonna sonora con attenzioni, alcuni brani sono delle perle. Se Tauriel e Legolas a molti faranno storcere il naso (non a me, e lo scambio di battute tra quest'ultimo e Gloin è una chicca che ho davvero gradito), di sicuro è da apprezzare l'aggiunta delle scene di Gandalf a Dol Guldur, che fanno da ponte perfetto tra questa trilogia e quella del Signore degli Anelli.
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Dopo aver rivisto il film una seconda volta posso affermare senza dubbio alcuno che sia un film suberbo, capolavoro del genere fantasy. Avventura allo stato puro come non se ne vedeva da tempo, scenari mozzafiato, effetti speciali favolosi. Per non parlare delle musiche, davvero da non sottovalutare: ascoltatevi la colonna sonora con attenzioni, alcuni brani sono delle perle. Se Tauriel e Legolas a molti faranno storcere il naso (non a me, e lo scambio di battute tra quest'ultimo e Gloin è una chicca che ho davvero gradito), di sicuro è da apprezzare l'aggiunta delle scene di Gandalf a Dol Guldur, che fanno da ponte perfetto tra questa trilogia e quella del Signore degli Anelli. Ben caratterizzati e diversificati i nani, cosa non semplice visto che il libro offriva 13 personaggi praticamente identici, scelta che riproposta sul grande schermo non avrebbe funzionato affatto. Menzione a parte merita Martin Freeman, attore eccezionale che ci ha donato un Bilbo Baggins sublime, che inizia a subire gli influssi negativi dell' anello. Insomma, le prime due ore scorrono molto piacevolmente, intrattenendo alla grande, tra combattimenti iper-coreografici, fughe rocambolesche e ambientazioni magnifiche. E poi si arrivi a Erebor. E il film raggiunge vette altissime, con uno Smaug che probabilmente è la cosa più bella mai prodotta dalla computer grafiche, e un duetto tra lui e Bilbo indimenticabile. Da quando il drago entra in scena vorresti che il film non finisse più, e invece, sul più bello, ZAC: schermo nero e titoli di coda. Non vedo l'ora che esca il seguito, sono certo che Jackson chiuderà un esalogia che non ha precedenti nella storia del cinema. Nel frattempo attendo con impazienza l'extended edition di questo secondo capitoli, per immergermi ancora in quell'universo meraviglioso quale è la Terra di Mezzo.
P.S: se potete, godetevi il film in HFR 3D, il coinvolgimento sarà tutta un'altra storia.
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