nino pell.
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martedì 30 aprile 2013
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strutturato come un film d'essai
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Discreta produzione cinematografica che la si può sicuramente accostare al Cinema d'essai di fantascienza. Buone le idee sia per quanto riguarda la trama che per l'uso sofisticato ed intelligente degli effetti speciali. Un film che calza perfettamente all'attore Tom Cruise nel ruolo di protagonista e d'altronde anche in questa pellicola, come in altre precedenti interpretate dal divo statunitense, ci sono i consueti temi che trattano il perfezionismo spasmodico nell'uso della tecnologica spesso a discapito dei rapporti umani o il trovarsi improvvisamente contro un sistema organizzativo dal quale si fa originariamente parte. Argomenti questi, appunto, già evidenziati in film come "Minority report", "Missione Impossibile 1" o, ad esempio, "Vanilla sky".
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Discreta produzione cinematografica che la si può sicuramente accostare al Cinema d'essai di fantascienza. Buone le idee sia per quanto riguarda la trama che per l'uso sofisticato ed intelligente degli effetti speciali. Un film che calza perfettamente all'attore Tom Cruise nel ruolo di protagonista e d'altronde anche in questa pellicola, come in altre precedenti interpretate dal divo statunitense, ci sono i consueti temi che trattano il perfezionismo spasmodico nell'uso della tecnologica spesso a discapito dei rapporti umani o il trovarsi improvvisamente contro un sistema organizzativo dal quale si fa originariamente parte. Argomenti questi, appunto, già evidenziati in film come "Minority report", "Missione Impossibile 1" o, ad esempio, "Vanilla sky". Film più che discreto in cui ad un primo tempo in cui si resta affascinati da convincenti idee utilizzate nell'ambito di un film fantascientifico di buon spessore, fa seguito un secondo tempo meno dinamico sotto l'aspetto dell'inventiva ma comunque ugualmente positivo per la tematica che tratta il recupero dei valori umani e soprattutto del sentimento d'amore che determina la sana convivenza nel mondo. Si sarebbe potuto magari tentare un qualcosa di più. Ed invece si è preferito rimanere saldamente ancorati....con i piedi per terra.
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brefil
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martedì 30 aprile 2013
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un po' di confusione
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Nella ricerca continua e spasmodica di "colpi ad effetto" si è un po'perso di
vista il senso generale, che lo fa procedere a salti:accelerazioni velocissime e frenate improvvise. Questo può ingenerare nello spettatore un
senso di "spaesamento" e di "confusione" che rende la trama difficile da
seguire.Effetti speciali più che buoni, molto emozionanti, recitazione
molto "professionale" e per questo qualche volta senza anima, ma comunque
ben recitato.Film che fa pensare anche dopo essere usciti dalla sala, quindi
con un messaggio che raggiunge l'obiettivo.Ricco di comportamenti e sentimenti molto "umani",che non tenta nemmeno di provare ad immaginare
extraterrestri.Film da vedere.
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dave san
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martedì 30 aprile 2013
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visivamente suggestivo
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L’inizio della storia narra di un’invasione aliena per cui gli umani sono costretti a nuclearizzare la Terra. Jack Harper (Cruise) è una sorta di ricercatore guardiano. Si aggira per le lande di un mondo in macerie alla ricerca di risorse e cacciando invasori extraterrestri. Gli aiutanti inizialmente, sono progrediti mezzi di trasporto, sfere volanti armate e una compagna che gli guarda le spalle monitorando i suoi movimenti. Quando Harper recupererà una navetta con passeggeri a bordo e soprattutto, quando sarà catturato dagli alieni, il film cambia registro. Da questo momento l’intreccio si evolve secondo quella nuova tradizione sci-fi popolata da umani che fanno “cose tra umani": la presenza di cloni e di un’entità aliena responsabile (il Tet), si rivela gradualmente ed è scoperchiata come un colpo di scena cruciale.
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L’inizio della storia narra di un’invasione aliena per cui gli umani sono costretti a nuclearizzare la Terra. Jack Harper (Cruise) è una sorta di ricercatore guardiano. Si aggira per le lande di un mondo in macerie alla ricerca di risorse e cacciando invasori extraterrestri. Gli aiutanti inizialmente, sono progrediti mezzi di trasporto, sfere volanti armate e una compagna che gli guarda le spalle monitorando i suoi movimenti. Quando Harper recupererà una navetta con passeggeri a bordo e soprattutto, quando sarà catturato dagli alieni, il film cambia registro. Da questo momento l’intreccio si evolve secondo quella nuova tradizione sci-fi popolata da umani che fanno “cose tra umani": la presenza di cloni e di un’entità aliena responsabile (il Tet), si rivela gradualmente ed è scoperchiata come un colpo di scena cruciale. Il ruolo degli alieni in questa pellicola, tuttavia, non è assimilabile allo xenomorfo di Alien né alla creatura di Abyss. Lo stesso vale per cloni e macchine (pensiamo a Hall 9000 in Odissea 2001 o a film come Io, robot). In questi casi, macchine e alieni aleggiano potentemente su tutta la pellicola. La caratterizzano, la firmano da veri protagonisti. In questo senso il Tet, non sembra possedere lo stesso phisique du ròle dei predecessori. La sua portata allegorica inoltre sembra meno incisiva. Il talento del cineasta, a mio parere, si mostra soprattutto nel saper infondere attrattiva visuale agli spazi, anche quando desolati e desertici. In questo senso il film di Kosinski ricorda Io sono leggenda (Francis Lawrence). Il cineasta ci regala comunque un ottimo soggetto. Il racconto funziona bene. I personaggi, la loro caratterizzazione e il cast incrementano in positivo.
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sylya
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lunedì 29 aprile 2013
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non innovativo, ma piacevole
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L’ambientazione è apprezzabile, forse non la cosa più originale del mondo, ma sicuramente creata in modo interessante, che pone i giusti interrogativi - che fortunatamente vengono risolti via via - e che crea una buona atmosfera per lo svolgersi della storia. La recitazione dei personaggi coinvolti è buona, Tom Cruise non sarà il mio attore preferito, ma in questi panni si muove da dio, non gli si può dire niente, e lo stesso vale per la sua compagna di lavoro. Il film procede, inizialmente, con una certa lentezza, ma si tratta di una scelta registica che personalmente non mi ha disturbata ed anzi, contribuisce a creare la giusta atmosfera da anteporre ai fatti che, lentamente ma in modo inesorabile, cominciano a prendere vita, distorcendo quelle che pensavamo fossero le nostre certezza, durante la visione.
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L’ambientazione è apprezzabile, forse non la cosa più originale del mondo, ma sicuramente creata in modo interessante, che pone i giusti interrogativi - che fortunatamente vengono risolti via via - e che crea una buona atmosfera per lo svolgersi della storia. La recitazione dei personaggi coinvolti è buona, Tom Cruise non sarà il mio attore preferito, ma in questi panni si muove da dio, non gli si può dire niente, e lo stesso vale per la sua compagna di lavoro. Il film procede, inizialmente, con una certa lentezza, ma si tratta di una scelta registica che personalmente non mi ha disturbata ed anzi, contribuisce a creare la giusta atmosfera da anteporre ai fatti che, lentamente ma in modo inesorabile, cominciano a prendere vita, distorcendo quelle che pensavamo fossero le nostre certezza, durante la visione. Anche Oblivion, comunque, come quasi tutti i film hollywoodiani del genere, presenta le tipice scene americane che ci si aspetta e che non deludono, in quanto a prevedibilità, accompagnandosi con i migliori effetti speciali che guarniscono il tutto con la classica azione da film di fantascienza, che sembra essere un elemento immancabile, in certe pellicole.
La seconda parte del film prende abbastanza, come prenderebbe un film d’azione fatto bene, e recupera la lentezza con cui era cominciato, terminando con un finale che forse esagera un po’ e che non è nulla di diverso da quel che ci si aspetta, tuttavia, partendo dal presupposto che da un film come questo, non ci si possa aspettare una presa di distanza radicale, rispetto al posto in cui è stato concepito..tutto sommato non è male.
L’unico interrogativo che mi resta, riguarda il mancato approfondimento di alcuni personaggi il cui scopo, marginale e palesemente di sostegno ad una trama che sarebbe rimasta in piedi a prescinere, non chiarifica il motivo per cui ne vengono fatte tante inquadrature: c’era davvero bisogno di sfoggiare un Nikolaj Coster-Waldau così tante volte, alla telecamera, come se il suo personaggio avesse qualcosa di importante da dire?
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gianleo67
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domenica 28 aprile 2013
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confuse reminescenze dell'apocalisse
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Una squadra costituita da due soli componenti, l'addetta al controllo missione Kara ed il tecnico riparatore Jack, sono la coppia affiatata di una solitaria avanguardia umana lasciata su una Terra devastata e squassata dalle conseguenze di un attacco alieno ed in attesa di unirsi al resto dell'umanità trasmigrata su Titano, il satellite più grande di Saturno. La loro missione è completare l'estrazione dell'acqua degli oceani usata come prezioso combustibile atomico attraverso mastodontiche Hydro-trivelle, contrastando il sabotaggio continuo e sistematico ad opera di esseri alieni chiamati scavenger. L'atterraggio di una misteriosa nave terrestre con le capsule ibernate di alcuni umani però, inizia a destare in Jack un terribile sospetto sulla vera natura della loro missione e sul significato di enigmatiche reminiscenze che affiorano alla sua coscienza durante il sonno.
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Una squadra costituita da due soli componenti, l'addetta al controllo missione Kara ed il tecnico riparatore Jack, sono la coppia affiatata di una solitaria avanguardia umana lasciata su una Terra devastata e squassata dalle conseguenze di un attacco alieno ed in attesa di unirsi al resto dell'umanità trasmigrata su Titano, il satellite più grande di Saturno. La loro missione è completare l'estrazione dell'acqua degli oceani usata come prezioso combustibile atomico attraverso mastodontiche Hydro-trivelle, contrastando il sabotaggio continuo e sistematico ad opera di esseri alieni chiamati scavenger. L'atterraggio di una misteriosa nave terrestre con le capsule ibernate di alcuni umani però, inizia a destare in Jack un terribile sospetto sulla vera natura della loro missione e sul significato di enigmatiche reminiscenze che affiorano alla sua coscienza durante il sonno.Che due singoli individui (per quanto affiatati e legati da una forte intesa sentimentale) potessero credibilmente far fronte da soli ad un compito così gravoso e titanico come quello loro assegnato dall'algida presenza di una remota umanità è un sospetto che assale lo spettatore più navigato alle prese con le prime sequenze di questo ennesimo colossal di fantascienza a stelle e strisce di grande impatto visivo e ammiccanti suggestioni filosofiche. Tuttavia più che la pretestuosa inverosimiglianza di questa condizione (giustificata da un finale furbescamente architettato dai soliti professionisti della sci-fi d'oltreoceano) a lasciare perplessi è la solita e stanca retorica dell'eroe solitario da cui dipendono le sorti di una unanità residuale che, come un novello Adamo, vive con la sua Eva nell'eden artificiale di una stazione tra le nuvole e passa il giorno a riparare droni, ultimi veri guardiani di una Terra morente. Prodotto e sceneggiato dallo stesso autore (da un suo soggetto) il film di Joseph Kosinski cerca di contaminare i due piani piu' classici del cinema di fantascienza hollywoodiano tra l'epica visionaria di un futuro post-apocalittico da 'Guerra dei mondi' (torna Cruise con la sua bella faccia da bravo ragazzo nato il 4 Luglio) e le speculazioni filosofiche dickiane sul tema dell'identità e della verità, coperte dal velo di Maya di una ineffabile e ambigua presenza demiurgica. Che vi sia riuscito è tutto da dimostrare; è tuttavia interessante notare come la struttura del film appare sbilanciata tra una prima parte votata all'azione ed alla spettacolarità delle soluzioni visive (ricostruite ovviamente in computer grafica) alternate ai flashback rivelatori di una coscienza sopita e obnubilata (ironicamente Katie dice all'inquieto e scettico Jack:"siamo pagati per non ricordare,l'hai forse dimenticato?) ed una seconda parte che precipita nel finale di una sconcertante rivelazione sul destino della Terra e dell'umanità (i fattori si invertono ed il risultato magicamente sembra cambiare) dove invece di frammentarsi e disgregarsi definitivamente, l'indentità (e l'anima) del protagonista sembra ricompattarsi attorno al nucleo di una condivisione emotiva ed esistenziale che ne recupera il senso profondo di una smarrita umanità secondo le forme un pò melense di una ritrovata unità familiare nel più classico degli happy end.
Non ostante questo packwork di soggetti riveduti e corretti (dalla già citata 'Guerra dei Mondi' a 'Solaris', da 'Blade runner' a 'Moon',dal 'Pianeta delle scimmie' a 'The Matrix' fino alla ipercinetica sequenza della battaglia dei droni che ricorda alcune scene di 'Star Wars') il film del giovane regista americano (di chiare origini russe) sembra ricercare una propria originalità di idee puntando sulla dinamica ficità di un rinvigorito e sempreverde Tom Cruise e ricamando in filigrana il sottotesto di una storia amorosa che ripercorre i luoghi simbolo di una New York da amarcord cinefilo, dal cratere morenico dello Giant Stadium al letto rinsecchito dell'East River attraversato dalle vestigia cadenti del ponte di Brooklyn fino a luogo chiave di un rendez-vois amoroso che svetta su di un paesaggio desolato come la torre di guardia di un Empire State Bulding ormai consegnato all'oblio della storia. Fantascienza sentimental-filosofica di ritorno che si chiude con il ritorno del guerriero, sempre lo stesso ma che reclama per sè il luogo senza tempo di una nuova felicità. Confuse reminescenze dell'Apocalisse.
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kyotrix
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domenica 28 aprile 2013
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occasione mancata
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Discreto, ma poteva essere migliore. La trama base e' interessante e ben congegnata, ma il resto non funziona a dovere. Diverse lunghe pause, create probabilmente per cercare di rendere il film piu' riflessivo e sentimentale, ma che non colpiscono lo spettatore fino in fondo, rendendo quei momenti un po' noiosi. Altro difetto sono le scene action in classico stile hollywoodiano, su questo genere di fantascienza se le potevano risparmiare. Discreto finale, anche se abbastanza scontato. Ne salta fuori comunque un discreto film di fantascienza, consigliato.
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tatiana micaela truffa
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domenica 28 aprile 2013
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sei sicuro di essere chi credi?
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In uno scenario apocalittico ed insieme affascinante, si svolgono le battaglie fra alieni e terrestri per la conquista di ciò che rimane del pianeta Terra.
Ottima sceneggiatura, inquadrature mozzafiato e recitazione impeccabile fanno da filo conduttore a questo film dalla trama intricata, da seguire con attenzione.
Una fantascienza che fa riflettere: sull'importanza della natura, sui pericoli del nucleare, sull'umanità e sulle apparenze. C'è poco da dire: è da andare a vedere.
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paper45
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sabato 27 aprile 2013
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fantascienza pura
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ottimo film di fantascienza,con un grande tom cruise & un morgan freeman ancora in ottima forma,anche se a ormai eta' avanzata,ancora ci fa sopprendere per la sua bravezza,per dire con ultime parole ottima grafica & attori bravissimi
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michele barbone
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sabato 27 aprile 2013
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ottimi effetti speciali, sceneggiatura mediocre
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Tom Cruise, Morgan Freeman... cast d'eccezione per un film che delude. Trama banale e lenta a svilupparsi, colpi di scena inesistenti; il rpimo tempo poteva essere riassunto in 10 minuti di film.
Dialoghi praticamente nulli, la sceneggiatura è la fiera dei luoghi comuni.
L'ambientazione invece è stupenda, riprese bellissime, ottima fotografia.
Peccato, ci sarebbero stati molti punti da sviluppare: questi alieni da dove arrivano, cosa fanno? Oppure dov'è finita la filosofia profonda dell'io clonato?
Devo dire che non ci siamo, ci aspettavamo di più.
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dave san
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venerdì 26 aprile 2013
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un film visivamente eccelso
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L’inizio della storia narra di un’invasione aliena per cui gli umani sono costretti a nuclearizzare la Terra. Jack Harper (Cruise) è una sorta di ricercatore guardiano. Si aggira per le lande di un mondo in macerie alla ricerca di risorse e cacciando invasori extraterrestri. Gli aiutanti inizialmente, sono progrediti mezzi di trasporto, sfere volanti armate ed una compagna che gli guarda le spalle monitorando i suoi movimenti. Quando Harper recupererà una navetta con passeggeri a bordo e soprattutto, quando sarà catturato dagli alieni, il film cambia registro. Da questo momento l’intreccio si evolve secondo quella nuova tradizione sci-fi popolata da umani che, in sostanza, fanno cose tra umani.
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L’inizio della storia narra di un’invasione aliena per cui gli umani sono costretti a nuclearizzare la Terra. Jack Harper (Cruise) è una sorta di ricercatore guardiano. Si aggira per le lande di un mondo in macerie alla ricerca di risorse e cacciando invasori extraterrestri. Gli aiutanti inizialmente, sono progrediti mezzi di trasporto, sfere volanti armate ed una compagna che gli guarda le spalle monitorando i suoi movimenti. Quando Harper recupererà una navetta con passeggeri a bordo e soprattutto, quando sarà catturato dagli alieni, il film cambia registro. Da questo momento l’intreccio si evolve secondo quella nuova tradizione sci-fi popolata da umani che, in sostanza, fanno cose tra umani. Il cineasta ci regala un discreto soggetto, perché il racconto funziona. Quello che a mio parere risulta sopra la media, è l’aspetto grafico. Il talento del cineasta si distingue particolarmente nel saper infondere attrattiva visuale a spazi o distese desolate. In questo senso il film di Kosinski (seppur molto diverso stilisticamente), raggiunge un livello di qualità simile a “Io sono leggenda” (Francis Lawrence). I personaggi e il cast, incrementano in positivo.
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