luca scial�
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martedì 10 dicembre 2013
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il classico allen degli anni '80
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Jasmine si reca dalla sorella (non biologica, essendo stata adottata come lei) Ginger a San Francisco per ricominciare una nuova vita. E' stata sposa di un ricco uomo d'affari di New York, Hal, vivendo nello sfarzo e nei vizi. Ma non era tutto oro ciò che luccicava: Hal era un evasore del fisco e la tradiva con diverse donne. Quel regno dorato d'un tratto si è trasformato in un incubo che ha portato la bionda Jasmine a imbottirsi di alcol e antidepressivi. Aveva trascinato nel baratro anche la sorella e suo marito, convincendola a seguire Hal nei suoi affari. Quando finalmente sembra aver voltato definitivamente pagina, cambiando anche nome anagrafico, il passato torna con violenza.
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Jasmine si reca dalla sorella (non biologica, essendo stata adottata come lei) Ginger a San Francisco per ricominciare una nuova vita. E' stata sposa di un ricco uomo d'affari di New York, Hal, vivendo nello sfarzo e nei vizi. Ma non era tutto oro ciò che luccicava: Hal era un evasore del fisco e la tradiva con diverse donne. Quel regno dorato d'un tratto si è trasformato in un incubo che ha portato la bionda Jasmine a imbottirsi di alcol e antidepressivi. Aveva trascinato nel baratro anche la sorella e suo marito, convincendola a seguire Hal nei suoi affari. Quando finalmente sembra aver voltato definitivamente pagina, cambiando anche nome anagrafico, il passato torna con violenza...
Woody Allen ci ha abituati all'alternanza di un film bello e uno brutto. Dopo il fantasioso Midnight in Paris e il deludente To Rome with love, arriva con una commedia convincente, in pieno suo stile. Jazz in sottofondo, personaggi nevrotici e dalle tinte marcate, dialoghi serrati, storie intorcigliate. Ma torna soprattutto una protagonista di spessore, come non ce ne mostrava dagli anni '80: la bella Cate Blanchett nel ruolo della borghese decaduta Jasmine. La trama segue forse un canovaccio troppo lineare e prevedibile, alternando il presente disastroso di quest'ultima con il passato glorioso che a poco a poco si sfascia. Ma nella sua apparente scontatezza è costruita molto bene, non pesa ma intriga. Inserisce nuovi elementi al punto giusto. Insomma, rivediamo il classico Woody Allen degli anni '80. Il regista bacchetta come mai fatto i ricchi di New York, impanandoli in stereotipi accentuati; specie se rapportati ai bonaccioni e semplicissimi abitanti di San Francisco, incarnati in Ginger, il suo ragazzo Chili e il suo amante.
Al di là di tutto, la storia di Jasmine comunque coinvolge e commuove. Lei vittima e colpevole del suo destino finisce per intenerirci.
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nino pell.
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domenica 15 dicembre 2013
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un woody allen come sempre tagliente
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Il film è, come di consueto stile del regista, una tagliente satira sociale riguardante i comportamenti delle persone che molto spesso sono dettati più da una soggettiva visione di vita, per questo limitante e che pertanto comporta nel commettere errori quando si intraprendono delle scelte importanti (in amore e nel lavoro), piuttosto che da una lucida e intelligente scelta razionale dei propri obiettivi da perseguire, possibilmente svincolata dal proprio "io antropologico". I personaggi di Woody Allen inoltre, come sempre, sembrano delle pedine manovrate da un gioco spesso più grande e pericoloso di loro, per cui il destino a volte si dimostra favorevole, ma altre volte invece si rileva essere crudelmente beffardo e sinistro.
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Il film è, come di consueto stile del regista, una tagliente satira sociale riguardante i comportamenti delle persone che molto spesso sono dettati più da una soggettiva visione di vita, per questo limitante e che pertanto comporta nel commettere errori quando si intraprendono delle scelte importanti (in amore e nel lavoro), piuttosto che da una lucida e intelligente scelta razionale dei propri obiettivi da perseguire, possibilmente svincolata dal proprio "io antropologico". I personaggi di Woody Allen inoltre, come sempre, sembrano delle pedine manovrate da un gioco spesso più grande e pericoloso di loro, per cui il destino a volte si dimostra favorevole, ma altre volte invece si rileva essere crudelmente beffardo e sinistro. Le tematiche di "Blue Jasmine" ovviamente non rappresentano di certo una novità, avendole il regista, intelligentemente sviluppate in tanti suoi preziosi capolavori del passato. Ad esempio anche qui, come in "Manhattan", vi è la cinica descrizione della dissoluta pochezza dei rapporti affettivi in amore e della loro poca stabilità nel tempo, condizionata naturalmente anche e soprattutto da certa falsità di fondo di cui Allen modestamente è un impeccabile maestro di vita nel sapercela descrivere. Ed anche qui possiamo notare di come gioca un ruolo importante nel destino dei protagonisti "burattini" l'elemento fortuna ( in "Match point" nel finale la fortuna si rilevò essere favorevole al protagonista, mentre ad esempio in "Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni" pareva che funzionasse su alcuni di più su alcuni personaggi, di meno su altri; in questo ultimo film si dimostra addirittura brutale nei riguardi della disillusa Jasmine, un tempo felice e socialmente molto agiata). Il film quindi sicuramente è da definirsi una commedia amara nella quale ancora una volta nel destino dei protagonisti non esiste alcuna alternativa, nessun modo risolutivo per trovare un compromesso alla propria felicita: il destino alla fine o sarà favorevole o non lo sarà affatto. Nel caso specifico della protagonista, naturalmente l'attrice Cate Blanchett si dimostra ancora una volta artista di notevole spessore che si immedesima magnificamente nel ruolo a lei riservato da Allen, come un abito indossato con la più scrupolosa perfezione.
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homer52
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lunedì 16 dicembre 2013
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viaggio nella quotidiana follia
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Jasmine è una donna istruita,inquieta e nevrotica che ama la bella vita ma che non riesce a dare una linearità e serenità alla propria esistenza.Sua sorella, al contrario,è estremamente legata alla realtà che, seppure dura,le permette di vivere dignitosamente accontentandosi di quel poco che riesce ad avere.Jasmine tenta invano di condurre la sorella sulla propria strada e cerca inutilmente di ricostruirsi una vita agevole dopo che il fallimento del marito l'ha condotta alla rovina.Il film di Woody Allen si snoda tutto su questi due poli opposti fornendo una lucida rappresentazione non solo della società americana e occidentale sospesa come è fra la ricchezza economica condita spesso di nevroticità e la povertà accompagnata alla dignità, ma anche dell'animo umano con gli alti e bassi e le contraddizioni che inevitabilmente si susseguono nella quotidianità e nel corso della vita.
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Jasmine è una donna istruita,inquieta e nevrotica che ama la bella vita ma che non riesce a dare una linearità e serenità alla propria esistenza.Sua sorella, al contrario,è estremamente legata alla realtà che, seppure dura,le permette di vivere dignitosamente accontentandosi di quel poco che riesce ad avere.Jasmine tenta invano di condurre la sorella sulla propria strada e cerca inutilmente di ricostruirsi una vita agevole dopo che il fallimento del marito l'ha condotta alla rovina.Il film di Woody Allen si snoda tutto su questi due poli opposti fornendo una lucida rappresentazione non solo della società americana e occidentale sospesa come è fra la ricchezza economica condita spesso di nevroticità e la povertà accompagnata alla dignità, ma anche dell'animo umano con gli alti e bassi e le contraddizioni che inevitabilmente si susseguono nella quotidianità e nel corso della vita.Per fortuna che,quando tutto sembra crollare, si trova sempre una panchina dove sedersi e sfogare, in solitidine, tutta la propria rabbia e disperazione.
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valersus
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mercoledì 18 dicembre 2013
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solo una colossale cate blanchett
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Non starò a sciorinare la trama del film, già brevemente descritta nella scheda del sito, anche se in realtà più articolata. E' una pellicola decisamente particolare, d'altronde parliamo di Allen. Mi limiterò a dire questo: se non fosse per la straordinaria interpretazione della statuaria ed elegante Cate Blanchett, sarebbe un film decisamente ridimensionato e mediocre. Ma a volte, si sa, basta l'interpretazione di un solo attore a dare spessore al film, e in questo caso l'attrice ci riesce in pieno, con una performance da oscar. Seppur vero che la protagonista vale da sè il prezzo del biglietto, è anche vero che al di fuori della sua figura, indubbiamente preponderante sullo schermo e negli eventi, le altre parti ne escono massacrate, fino a risultare quasi superflue (vedi i soggetti Hal/Baldwin e la sorella Ginger).
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Non starò a sciorinare la trama del film, già brevemente descritta nella scheda del sito, anche se in realtà più articolata. E' una pellicola decisamente particolare, d'altronde parliamo di Allen. Mi limiterò a dire questo: se non fosse per la straordinaria interpretazione della statuaria ed elegante Cate Blanchett, sarebbe un film decisamente ridimensionato e mediocre. Ma a volte, si sa, basta l'interpretazione di un solo attore a dare spessore al film, e in questo caso l'attrice ci riesce in pieno, con una performance da oscar. Seppur vero che la protagonista vale da sè il prezzo del biglietto, è anche vero che al di fuori della sua figura, indubbiamente preponderante sullo schermo e negli eventi, le altre parti ne escono massacrate, fino a risultare quasi superflue (vedi i soggetti Hal/Baldwin e la sorella Ginger). La scelta di interporre nella storia molti flashback, che poco alla volta spiegano come sia finita in disgrazia la protagonista, personalmente mi ha ricordato molto il lavoro di Nolan in "Memento", ossia quello di creare uno stato confusionale allo spettatore, per far spiccare il punto di vista di Jasmine, così da creare una forte empatia (ancora una volta, cosa che non sarebbe potuta accadere senza una grande interpretazione della protagonista). Un dramma capace di strappare qualche sorriso, ma che, come tale, alla fine ti lascia con l'amaro in bocca, sperduti come Jasmine.
In conclusione io direi:
Pro: Cate Blanchett da oscar; ottima narrazione che, per un dramma, non annoia.
Contro: personaggi secondari quasi superflui; storia che in sè non ha nulla di originale.
Ergo: vale la pena vederlo solo per la straordinaria Jasmine/Blanchett e per chi comunque ama la narrazione tipica di Allen, sconsigliato a chi non ama i suoi film e/o storie drammatiche dall'amaro in bocca.
ps: si è capito che mi è piaciuta tantissimo la Blanchett? perdontate le ripetizioni, ma valeva la pena sottolinearlo! :)
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paola d. g. 81
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venerdì 27 dicembre 2013
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l'importanza della verità in un mondo di apparenza
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Premetto che sono una fan sfegatata di Woody Allen e aspettavo con ansia l'uscita di questo suo nuovo film, temendo che le mie aspettative sarebbero state deluse, visto che non tutte le ciambelle riescono col buco. Invece devo dire che Blue Jasmine è una meravigliosa perla, triste ma di una profondità e di un'intelligenza che lasciano paradossalmente appagati. Sì, perché con questa nuova chicca Woody ci fa riflettere sulla società di oggi, sulla falsità che domina i rapporti senza risparmiare alcuna fascia sociale e sulle conseguenze nefaste di una vita basata sull'apparenza e sulla menzogna. Perché Jasmine, il cui vero nome è Janette, prima che del marito truffatore è vittima di se stessa, della sua incapacità di essere sincera e della sua corsa sfrenata verso quel "qualcosa in più" che però nemmeno lei sa definire.
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Premetto che sono una fan sfegatata di Woody Allen e aspettavo con ansia l'uscita di questo suo nuovo film, temendo che le mie aspettative sarebbero state deluse, visto che non tutte le ciambelle riescono col buco. Invece devo dire che Blue Jasmine è una meravigliosa perla, triste ma di una profondità e di un'intelligenza che lasciano paradossalmente appagati. Sì, perché con questa nuova chicca Woody ci fa riflettere sulla società di oggi, sulla falsità che domina i rapporti senza risparmiare alcuna fascia sociale e sulle conseguenze nefaste di una vita basata sull'apparenza e sulla menzogna. Perché Jasmine, il cui vero nome è Janette, prima che del marito truffatore è vittima di se stessa, della sua incapacità di essere sincera e della sua corsa sfrenata verso quel "qualcosa in più" che però nemmeno lei sa definire. Memorabili i dialoghi tra lei e la sorella Ginger, decisamente più simpatica e "umana", anche se non immune da debolezze e nevrosi, a cui Jasmine consiglia di "non accontentarsi". Con questa commedia amara che è una parabola dei rapporti umani ai tempi della crisi globale, Woody getta luce sui vizi di tutti i gruppi sociali, e pur non risparmiando gli strati più umili della società, è evidente che parteggia per loro, per quei "gorilla sporchi di grasso" che tutto sommato, nel loro restare ancorati alla realtà, forse sono ancora tra i pochi in grado di dire e di dare qualcosa di autentico. Se dovessi riassumere in una sola parola il tema trattato dal film, prenderei in prestito un termine dalla psicoanalisi, tanto cara al mio regista preferito: narcisismo.
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(di francesco izzo)
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cassiopea
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sabato 28 dicembre 2013
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dramma umano accompagnato da una risata amara.
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La parola chiave di questo film è: Dramma umano.
Jasmine, donna dal ferito animo aristocratico che, sotto la collana di perle, cova uno spirito sconquassato dai più profondi turbamenti. Lei nella vita ha sempre avuto gli occhi per vedere, ma "quando c'è qualcosa che non va, è abituata a girare la testa dall'altra parte". Una donna poco dedita agli affetti famigliari, poco dedita a se stessa ma molto dedita ai suoi gioielli, che vive di autoconvinzioni: si autoconvince per anni che il marito abbia occhi solo per lei, che i suoi doni da principessa non possano che confermarlo; si autoconvince che la sua costosa cravatta e il sorriso caldo e seduttivo non possano che appartenere ad un uomo tanto bello fuori quanto dentro; si autoconvince di avere una vita perfetta, fatta di lustrini, tacchi 12, carati, mobili d'epoca e tutta la felicità del mondo.
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La parola chiave di questo film è: Dramma umano.
Jasmine, donna dal ferito animo aristocratico che, sotto la collana di perle, cova uno spirito sconquassato dai più profondi turbamenti. Lei nella vita ha sempre avuto gli occhi per vedere, ma "quando c'è qualcosa che non va, è abituata a girare la testa dall'altra parte". Una donna poco dedita agli affetti famigliari, poco dedita a se stessa ma molto dedita ai suoi gioielli, che vive di autoconvinzioni: si autoconvince per anni che il marito abbia occhi solo per lei, che i suoi doni da principessa non possano che confermarlo; si autoconvince che la sua costosa cravatta e il sorriso caldo e seduttivo non possano che appartenere ad un uomo tanto bello fuori quanto dentro; si autoconvince di avere una vita perfetta, fatta di lustrini, tacchi 12, carati, mobili d'epoca e tutta la felicità del mondo. Ma alla base dell'autoconvincimento sta sempre la nascosta consapevolezza di mentire a se stessi. E così, quando la sorella le mette la pulce nell'orecchio circa i tradimenti del marito, qualcosa di sottile scatta in Jasmine, che alla prima occasione chiede spiegazioni al marito. Ma ribadisco, qualcosa di SOTTILE, tanto che al Don Giovanni incravattato basta accennare un sorriso radioso per assopire il sospetto.. Che tuttavia non tarderà a palesarsi di nuovo, accompagnato finalmente dalla verità. Una verità ancora più amara del previsto: tradimenti, menzogne, truffa, galera.. E non ultimo lo spettro della morte.
Un duro colpo per una donna tanto composta all'esterno quanto scomposta dentro, priva della lucidità che le occorrerebbe per tirarsi fuori da un oblìo che avrebbe potuto evitare, ma che non ha mai avuto la forza di vedere..
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ultimoboyscout
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lunedì 10 marzo 2014
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jasmine, le note di un sogno.
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La newyorchese Jasmine è una donna ricca e viziata che per colpa del marito truffatore Hal si ritrova sul lastrico. Non avendo altre risorse, si rivolge alla sorella che vive a San Francisco e conduce un'esistenza molto più semplice e modesta della sua. L'incontro sconvolgerà le vite di entrambe. La prima cosa che salta all'occhio è a dir poco clamorosa: Woody Allen gira in California! La seconda è la presenza di Andrew Dice Clay, attore di lungo corso non notissimo da noi, ma che diversi anni fa è saltato agli onori della cronaca per un turpiloquio in diretta su MTV e a seguito del quale è riuscito a farsi appioppare l'interdizione perpetua dal suddetto canale. La terza, quella più importante e meno goliardica, è l'Oscar alla protagonista Cate Blanchett, sicuramente la sua interpretazione di una donna difficile è la parte da ricordare di un film tutto sommato mediocre, in perfetto stile alleniano sin dai titoli di testa, molto nevrotico e contemporaneo.
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La newyorchese Jasmine è una donna ricca e viziata che per colpa del marito truffatore Hal si ritrova sul lastrico. Non avendo altre risorse, si rivolge alla sorella che vive a San Francisco e conduce un'esistenza molto più semplice e modesta della sua. L'incontro sconvolgerà le vite di entrambe. La prima cosa che salta all'occhio è a dir poco clamorosa: Woody Allen gira in California! La seconda è la presenza di Andrew Dice Clay, attore di lungo corso non notissimo da noi, ma che diversi anni fa è saltato agli onori della cronaca per un turpiloquio in diretta su MTV e a seguito del quale è riuscito a farsi appioppare l'interdizione perpetua dal suddetto canale. La terza, quella più importante e meno goliardica, è l'Oscar alla protagonista Cate Blanchett, sicuramente la sua interpretazione di una donna difficile è la parte da ricordare di un film tutto sommato mediocre, in perfetto stile alleniano sin dai titoli di testa, molto nevrotico e contemporaneo. Un film che racconta delle assurdità della vita, l'umano sentirsi attratti dalle persone sbagliate e il non riuscire a vedere chi siamo realmente. L'attrice australiana riesce a dar vita ad una figura femminile complessa, adattissima ai film e al genere del regista, carica di ansia e disperazione, con manie di grandezza e con l'incapacità a non voler/poter abbandonare il mondo delle illusioni in cui viveva, trascinando lo spettatore nella discesa vertiginosa del suo personaggio. Una donna in caduta libera, ben oltre l'orlo della crisi di nervi. E il passato torna sempre a far capolino sotto forma di ricordi/flashback che fanno luce su quanto accaduto. Commedia che vuole essere brillante senza esserlo realmente, lascia un gusto amarognolo, rimanda a "Un tram chiamato desiderio" e alle conseguenze del caso Madoff mettendo a confronto chi ha tutto con la working class col sottofondo delle note di "Blue moon".
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cambrighe
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giovedì 19 dicembre 2013
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film che mescola sapientemente dolce e amaro
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Il film è basato sulla dicotomia tra la vita della protagonista, la splendida e bravissima Catherine Blanchett, prima e dopo l'antefatto, rappresentato dal tradimento e dalla carcerazione del marito. In particolare se il personaggio di Jasmime, nelle scene ambientate a New York, pare quasi non interessarsi a quello che le succede attorno per abbandonarsi comodamente ai piaceri della vita mondana, la Jasmine di San Francisco pare molto angosciata dalla vita, quasi schiacciata dagli eventi e incapace di ritrovare solo un barlume di serenità. A mio avviso la trama film di Woody Allen pare rappresentare dal principio la più classica delle seconde opportunità per la protagonista, la quale però, non curante dei propri errori passati, vi incappa nuovamente per riceverne una nuova e dolorosa lezione di vita.
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Il film è basato sulla dicotomia tra la vita della protagonista, la splendida e bravissima Catherine Blanchett, prima e dopo l'antefatto, rappresentato dal tradimento e dalla carcerazione del marito. In particolare se il personaggio di Jasmime, nelle scene ambientate a New York, pare quasi non interessarsi a quello che le succede attorno per abbandonarsi comodamente ai piaceri della vita mondana, la Jasmine di San Francisco pare molto angosciata dalla vita, quasi schiacciata dagli eventi e incapace di ritrovare solo un barlume di serenità. A mio avviso la trama film di Woody Allen pare rappresentare dal principio la più classica delle seconde opportunità per la protagonista, la quale però, non curante dei propri errori passati, vi incappa nuovamente per riceverne una nuova e dolorosa lezione di vita. Da sfondo fa la storia della sorella, forse ancora più triste della storia di Jasmine, in cui il regista esprime una sorta di pessimismo sulla condizione umana e in cui traspare l'impossibilità di Ginger di poter vedere soddisfatte le proprie aspirazioni sentimentali ricevendone in cambio una cocente delusione. Il film, pur nella sua drammaticità e nel messaggio pessimistico che ne ho tratto, scorre con una semplicità e facilità di visione mescolando sapientemente il dolce e l'amaro e che ne permette la visione ad un pubblico ampio. Non un capolavoro, ma sicuramente da ricordare per un'interpretazione di Catherine Blanchett da Oscar.
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enzo70
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lunedì 6 gennaio 2014
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woody allen mette a nudo la crisi
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Woody Allen getta l’occhio della sua cinepresa sulla realtà della crisi, riprendendo la storia di due sorelle con valori distanti a tal punto da renderne differenti le vite. Jasmine principessa di Park Avenue, sposata con un finanziere d’assalto ed una vita relegata in un ghetto da ricchi. Ginger fa la cassiera in un supermercato, ha due figli e vive in una modesta casa a Los Angeles. Due mondi diversi che si incontrano quando il marito di Jasmine fallisce nella consueta catena di Sant’Antonio di un certo tipo di finanza. Ma l’incontro delinea la netta via di demarcazione tra le due sorelle, quando cercano di trovare qualcosa in comune la coppia entra in crisi, la differenza è nella sostanza e va oltre la forma, estremamente diversa, delle due sorelle.
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Woody Allen getta l’occhio della sua cinepresa sulla realtà della crisi, riprendendo la storia di due sorelle con valori distanti a tal punto da renderne differenti le vite. Jasmine principessa di Park Avenue, sposata con un finanziere d’assalto ed una vita relegata in un ghetto da ricchi. Ginger fa la cassiera in un supermercato, ha due figli e vive in una modesta casa a Los Angeles. Due mondi diversi che si incontrano quando il marito di Jasmine fallisce nella consueta catena di Sant’Antonio di un certo tipo di finanza. Ma l’incontro delinea la netta via di demarcazione tra le due sorelle, quando cercano di trovare qualcosa in comune la coppia entra in crisi, la differenza è nella sostanza e va oltre la forma, estremamente diversa, delle due sorelle. Film estremamente piacevole, dove l’eterea bellezza di un’ottima Cate Blanchet sfuma perfettamente nella drammatica inconsistenza di Jasmine.
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intra
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domenica 8 dicembre 2013
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la speranza e' la prima a morire
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Jasmine (Cate Blanchett), moglie di Hal(Alec Baldwin), un finanziere disonesto e senza scrupoli, si ritrova ad un certo punto della sua vita a dover affrontare il fallimento del suo matrimonio. Quando il marito viene incastrato, Jasmine e' costretta a lasciare il suo mondo d'orato fatto di feste con gente altolocata, gioielli, abiti firmati e ville da sogno. Cosi'per ovviare al grave tracollo, decide di trasferirsi nel modesto appartamento di Jinger (Sally Howkins) che vive a San Francisco e si barcamena senza troppe pretese. Jasmine e Jinger sono sorelle, ma non di sangue in quanto entrambe adottate. A questo punto il film si sviluppa in un tutto al femminile, tra due donne legate da ideali opposti, entrambe fallite, insomma un confronto di due volgarita': una sofisticata e l'altra semplice e dimessa.
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Jasmine (Cate Blanchett), moglie di Hal(Alec Baldwin), un finanziere disonesto e senza scrupoli, si ritrova ad un certo punto della sua vita a dover affrontare il fallimento del suo matrimonio. Quando il marito viene incastrato, Jasmine e' costretta a lasciare il suo mondo d'orato fatto di feste con gente altolocata, gioielli, abiti firmati e ville da sogno. Cosi'per ovviare al grave tracollo, decide di trasferirsi nel modesto appartamento di Jinger (Sally Howkins) che vive a San Francisco e si barcamena senza troppe pretese. Jasmine e Jinger sono sorelle, ma non di sangue in quanto entrambe adottate. A questo punto il film si sviluppa in un tutto al femminile, tra due donne legate da ideali opposti, entrambe fallite, insomma un confronto di due volgarita': una sofisticata e l'altra semplice e dimessa. Mentre sullo sfondo appare un mondo maschile tutt'altro che incoraggiante, fatto di truffatori, violenti e fedifraghi, uomini cosi' effimeri eppure inesorabilmente inseguiti. E' una storia fatta anche di equivoci tra un mondo borghese e un mondo proletario, dove la negazione piu' disperata e l'idealismo piu' irreale e ingenuo di Jasmine, si infrangono contro la brutalita' di una societa' che non perdona , il cui prezzo da pagare e' altissimo. E' il film piu' convincente di W. Allen dai tempi di Match Point, il piu' autentico e anche il piu' amaro. Cate Blanchett e' straordinaria e riesce con la sua grandiosita' a dare un rilevante valore aggiunto al film a tal punto da renderlo ancora piu' interessante e sorprendente.
Anita Intra
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