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martedì 25 aprile 2023
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film: the impossible
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Film molto bello e fa capire hai bambini come me che non erano ancora nati la storia di questa catastrofe. Molto bello e interessante e soprattutto il finale dove fa vedere che la famiglia si è risuscita a riunire tutta. Fa provare molte emozioni e lo consiglio a tutti
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giampca
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lunedì 3 febbraio 2020
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emozionante
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Credo la discriminante sul fatto che piaccia o meno questo film dipenda se uno ha una famiglia oppure non ce l'ha.
Se hai una famiglia ti concentri mentalmente ed emotivamente sulla storia dei cinque e del loro ricongiungimento e quindi il film è emozionante.
Se una famiglia non ce l'hai allora ti concentri su altri aspetti come la verosimiglianza della storia piuttosto che sulla recitazione o su altri dettagli.
A me ha emozionato perché è la storia di una famigliia di cinque persona che dinanzi a una catastrofe del genere riesce a salvarsi interamente.
Consigliata la visione e consigliata una famiglia ai single aridi...
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venerdì 18 gennaio 2019
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concordo
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domenica 25 novembre 2018
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capolavoro
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Forse il migliore disaster movie drammatico... Mi piace
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samanta
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sabato 17 giugno 2017
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la vita è speranza
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Ho visto alcuni mesi fa The Impossible alla televisione e di nuovo in tv pochi giorni fa e lo considero un bel film. Innazitutto parte da una storia vera: nella realtà una famiglia spagnola (genitori e figli) che vivono in Giappone e decidono di passare le vacanze natalizie in un resort della Thailandia, vengono investiti il 26 dicembre 2004 dallo Tsunami violento che colpì quei luoghi ed altri dell'Asia (Sumatra, Ceylon) causando migliaia di vittime. Nel film per esigenze di cast e commerciali la famiglia diventa britannica anche se mantiene i nomi (non il cognome evidentemente) della famiglia spagnola La famiglia Bennet (padre e madre e tre figli maschi) colpita mentre erano nella spiaggia e nella piscina del resort viene investita da un'onda gigantesca e si disperde tra i flutti.
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Ho visto alcuni mesi fa The Impossible alla televisione e di nuovo in tv pochi giorni fa e lo considero un bel film. Innazitutto parte da una storia vera: nella realtà una famiglia spagnola (genitori e figli) che vivono in Giappone e decidono di passare le vacanze natalizie in un resort della Thailandia, vengono investiti il 26 dicembre 2004 dallo Tsunami violento che colpì quei luoghi ed altri dell'Asia (Sumatra, Ceylon) causando migliaia di vittime. Nel film per esigenze di cast e commerciali la famiglia diventa britannica anche se mantiene i nomi (non il cognome evidentemente) della famiglia spagnola La famiglia Bennet (padre e madre e tre figli maschi) colpita mentre erano nella spiaggia e nella piscina del resort viene investita da un'onda gigantesca e si disperde tra i flutti. Emerge la madre Maria (Naomi Watts) ferita gravemente alla gamba e al torace che nuotando riesce a congiungersi con il figlio maggiore Lucas (Tom Holland) ed insieme raggiungono dopo diverse peripezie, tra cui il salvataggio di un piccolo bambino Daniel che la madre vuole ad ogni costo salvare pensando agli altri due figli dispersi, ad un ospedale sovrafollato di feriti e dispersi. Nel frattempo il padre Henry (Evan Mc Gregor) emerge solo dalle acque e si mette disperato alla ricerca della famiglia, il pallone rosso con cui giocavono i figli e che ritrova gli permetterà di rintracciare i due figli più piccoli. Intanto la madre in gravi condizioni viene operata due volte, il padre che affronta anche lui diverse peripezie, a un certo punto perde i due figli, riesce a ritrovare miracolosamente il figlio maggiore, i due figli più piccoli e ad abbracciare la moglie. (SPOILER) nel finale grazie all'assicurazione con un aereo privato la madre viene portata con la famiglia a Singapore dove troverà cure adeguate. Il film è aderente alla realtà, la Maria spagnola che durante le riprese consigliava Naomi Watts, scherzando diceva che la più grande bugia del film era la palla che non era rossa ma gialla! Viene confermata la tesi che la realtà spesso supera la fantasia anzi che è più avvincente . Il film ci dà un messaggio positivo che confidare nella vita, nella provvidenza per chi è credente, ci dà un risultato se non altro quello di aver lottato, emblematico è il salvataggio del bambino Daniel che ritrova il padre commosso nell'ospedale e da quel momento la famiglia Bennet si ricompone, certo ci sono personaggi che non ce la fanno come la vicina di letto di Maria che muore ma almeno ha avuto vicino una persona che cercava di darle conforto. Il regista è lo spagnolo Bayona al suo secondo lungometraggio che dirige con mano ferma e senza sbavature sentimentali il film, ottime tra l'altro le riprese della distruzione operata dallo Tsunami. Buona l'interpretazione degli attori specialmente di Naomi Watts che ebbe la nomination all'Oscar e del giovane Tom Holland molto lodato dalla critica e che ha proseguito la carriere dell'attore, in un cameo appare Geraldine Chaplin. Si tratta di un bel fim, che consiglio di vedere in TV o in dvd, che a suo tempo ha avuto un grosso successo commerciale, e che senza particolari effetti speciali racconta in modo lineare ma avvincente una storia drammatica reale, appassionando lo spettatore.
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gustibus
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giovedì 1 giugno 2017
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la differenza di un attrice straordinaria
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Di per sè il film risulta discreto,ma la differenza che rende il racconto molto bello puo'farla benissimo la superlativa in recitazione di un immensa Naomi Watts...straordinaria!eccelsa!bravissima!..Baiona il regista fa il suo dovere..ma qui l'attrice supera il director di questo film.E'una storia vera di una famiglia arrivata da poco in Thailandia quando arriva uno dei piu'disastrosi tsunami della storia recente che provoco'piu'di mezzo milione di morti.L'emozione del film e'sulla sopravvivenza di una mamma col figlio sperando di trovare l'altro figlio e il marito...tutto senza annoiare e lasciando una tensione non esagerata ma molto umana fino alla fine della storia.
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Di per sè il film risulta discreto,ma la differenza che rende il racconto molto bello puo'farla benissimo la superlativa in recitazione di un immensa Naomi Watts...straordinaria!eccelsa!bravissima!..Baiona il regista fa il suo dovere..ma qui l'attrice supera il director di questo film.E'una storia vera di una famiglia arrivata da poco in Thailandia quando arriva uno dei piu'disastrosi tsunami della storia recente che provoco'piu'di mezzo milione di morti.L'emozione del film e'sulla sopravvivenza di una mamma col figlio sperando di trovare l'altro figlio e il marito...tutto senza annoiare e lasciando una tensione non esagerata ma molto umana fino alla fine della storia.Adesso con l'estate anticipata e'un film che va visto anche con i bimbi.Solo la WATTS merita la visione di "The impossibile le"!!!
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cianto
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domenica 10 gennaio 2016
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bene l'inizio, la fine fa cascare... tutto
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Come già detto da altri, l'inizio è interessante grazie alla bella ricostruzione dello tsunami. Le prime scene del film appaiono quanto meno verosimili. Poi cominciano le assolute incongruenze che, quando diventano numerose, in genere non lasciano presagire nulla di buono: c'è un ragazzetto di una decina d'anni che si muove con la maturità, la forza fisica e la disinvoltura di un sedicenne, un padre che abbandona letteralmente due bambini di 5 anni per andare a cercare la moglie e l'altro figlio di notte in mezzo alla campagna dopo lo tsunami; si sorvola su un sacco di cose non scontate: come si fa a circolare normalmente in auto sulle strade a poche ore dallo tsunami? come è possibile che quei bambini restino giorni e giorni senza mangiare, senza bere, senza un posto dove dormire e non si lamentino mai? un reincontro frutto delle circostanze fortunate tipiche dei film, e, dulcis in fundo, una partenza della famiglia riunita con un jet privato (occupato solo da loro, mandato dall'assicurazione, quando in genere le assicurazioni non comprono mai i danni causati da catstrofi naturali!!!), pochi giorni dopo lo tsunami, quando il paese è nel caos, gli ospedali al collasso, l'aeroporto con mezza pista occupata da cadaveri.
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Come già detto da altri, l'inizio è interessante grazie alla bella ricostruzione dello tsunami. Le prime scene del film appaiono quanto meno verosimili. Poi cominciano le assolute incongruenze che, quando diventano numerose, in genere non lasciano presagire nulla di buono: c'è un ragazzetto di una decina d'anni che si muove con la maturità, la forza fisica e la disinvoltura di un sedicenne, un padre che abbandona letteralmente due bambini di 5 anni per andare a cercare la moglie e l'altro figlio di notte in mezzo alla campagna dopo lo tsunami; si sorvola su un sacco di cose non scontate: come si fa a circolare normalmente in auto sulle strade a poche ore dallo tsunami? come è possibile che quei bambini restino giorni e giorni senza mangiare, senza bere, senza un posto dove dormire e non si lamentino mai? un reincontro frutto delle circostanze fortunate tipiche dei film, e, dulcis in fundo, una partenza della famiglia riunita con un jet privato (occupato solo da loro, mandato dall'assicurazione, quando in genere le assicurazioni non comprono mai i danni causati da catstrofi naturali!!!), pochi giorni dopo lo tsunami, quando il paese è nel caos, gli ospedali al collasso, l'aeroporto con mezza pista occupata da cadaveri. Manco fosse stata la famiglia di un capo si stato... ma fateci il piacere!
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evildead
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giovedì 26 novembre 2015
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impossibile...non annoiarsi
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Che non si fosse di fronte ad un blockbuster "stile Emmerich" lo si capisce dal fatto che lo tsunami arriva dopo solo un quarto d'ora ed in pochi istanti si risolve ,non dando assolutamente il senso del cataclisma (in pratica sembra colpito solo il villaggio-vacanze!); niente disaster-movie come ce lo si aspetta,dunque,ma una lagnona inutile con happy end finale e famiglia scontatamente riunita (ricordiamo che le vittime furono migliaia). Il fatto poi che sia una storia vera non sposta una virgola;era meglio una storia inventata ma piu' emozionante e non un banale docu-fiction.Dopo 20 minuti ho usato il fast-forward ed era noioso ugualmente!
Uno schiaffo alla vera tragedia!
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luigi chierico
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lunedì 16 novembre 2015
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e’ possibile
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Thailandia 26 dicembre 2004,in tutte le case,nei locali e per le strade di tutte le città e i paesi del mondo la gente è riunita,in qualche modo, a festeggiare il dopo Natale; molti in allegria guardano gli spettacoli televisivi divertenti e di intrattenimento e nessuno più ricorda quel che vide all’ora di pranzo il giorno 11 settembre del 2002.All’improvviso, come allora, le trasmissioni si interrompono e sugli schermi appaiono immagini altrettanto agghiaccianti. Non è l’uomo con la sua malvagità ad abbattere le Torre Gemelle ed attentare alla vita civile dell’uomo, ma la Natura a portare il disastro,lo sfacelo e la morte. Ai 3.000 di allora se ne aggiungono ora circa 300.000! un rapporto di uno a cento,impossibile? No è la verità di una storia reale accaduta e riportata sullo schermo con tanto coraggio dal bravissimo regista Antonio Bajona.
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Thailandia 26 dicembre 2004,in tutte le case,nei locali e per le strade di tutte le città e i paesi del mondo la gente è riunita,in qualche modo, a festeggiare il dopo Natale; molti in allegria guardano gli spettacoli televisivi divertenti e di intrattenimento e nessuno più ricorda quel che vide all’ora di pranzo il giorno 11 settembre del 2002.All’improvviso, come allora, le trasmissioni si interrompono e sugli schermi appaiono immagini altrettanto agghiaccianti. Non è l’uomo con la sua malvagità ad abbattere le Torre Gemelle ed attentare alla vita civile dell’uomo, ma la Natura a portare il disastro,lo sfacelo e la morte. Ai 3.000 di allora se ne aggiungono ora circa 300.000! un rapporto di uno a cento,impossibile? No è la verità di una storia reale accaduta e riportata sullo schermo con tanto coraggio dal bravissimo regista Antonio Bajona.Le fantastiche riprese non sono frutto della fantasia, anzi nella realtà deve essere successo di peggio di quel che appare. Ottimo lavoro che lascia lo spettatore a guardare muto,attento, ma attonito tutto quel che accade in pochi terribili minuti. La forza della Natura non la si può prevedere,immaginare e descrivere. Quando acqua,fuoco,aria e terra si trasformano da elementi di vita in forza, allora diventano terribili ed incontrollabili: uragani,trombe d’aria,terremoti,allagamenti,frane,tsunami. Assistiamo nel film alla potenza catastrofica di un tsunami, le acque dell’oceano invadono l’arenile, inghiottono case ed alberghi,auto,barca, negozi e con essi tanti,tanti uomini,donne, bambini,vecchi; gente che lavora, gente che è lì per divertirsi, gente sulla spiaggia o in procinto di andarci. Per tanti una vacanza prenotata ed attesa per lungo tempo diventa l’incontro con la morte, per tutti il dolore e la disperazione per una perdita,ferite d’ogni genere,arti tagliati o fratturati,lesioni anche gravissime. Tutti sbattuti come fuscelli, trascinati da onde altissime insieme a detriti d’ogni genere, alberi spezzati,auto e rottami,acquisti in ricordo di giorni felici!. Una scena apocalittica. In tutto questo inferno si muove una famiglia composta da padre,madre e tre figli: Henry,Maria,Lucas,Thomas e Simon.
Le scene sebbene raccapriccianti e crudeli nella loro verità sono però bellissime nella loro realizzazione e necessarie a dar vita a qualcosa che sembra essere
“ impossile”.
Sovrasta la generosità di un popolo reso ancora più povero e di un figlio Lucas,un bravissimo Iom Holland,che non solo si adopera con tutte le forze ed i mezzi per soccorrere la giovane madre, una bella e brava Naomi Watts,ma anche un bambino trovato sotto le maceria, ed ancora collabora con coloro che sono alla ricerca di qualcuno: una moglie un figlio,un genitore,un amico.
Questa generosità umana di un fanciullo, di fronte alla potenza distruttiva di uno tsunami, al pianto e alla disperazione di migliaia di persone colpite da un fatale evento naturale,lascia molto perplessi e critici di fronte al furore folle di alcuni individui,che non appartenendo forse al genere umano, massacrano, uccidono,portando dolore e lutto a gente pacifica che sta pregando in chiese o moschee o che sta divertendosi a teatro o in una sala, in un campo da gioco,ed ancora semplicemente per strada. L’odio,la vendetta,il fanatismo trasformati in tsunami in corpi senza cuore e senza coscienza.chibar22@libero.it
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gioia21
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domenica 9 agosto 2015
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stupendo ed emozionante
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Non meno di 5 stelle per un film che mi ha tenuta incollata allo schermo dall'inizio alla fine. Mai banale, i sentimenti trasudano in ogni inquadratura, si scavano un varco tra le macerie.
Un film come pochi altri, capace di mettere in evidenza i valori della famiglia, dei legami, della sopravvivenza e della solidarietà senza mai annoiare o diventare smielato. Da oscar.
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